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Maggio 17, 2017

MEDJUGORJE: LE QUESTIONI DUBBIOSE

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MEDJUGORJE VEGGENTI GIOVANI 2

MEDJUGORJE VEGGENTI GIOVANI

I veggenti durante le prime apparizioni del 1981

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25. January 2010.

Introduzione. Recentemente, dopo la visita „privata” a Medjugorje, l’arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schönborn ha dichiarato che nel discernimento del fenomeno, oltre che degli elementi positivi, bisogna tener conto anche di „alcune questioni aperte“.[1] In questo articolo riportiamo proprio alcune cose „dubbiose“, risposte errate o eresie, cioè errori dottrinali scritti nella Cronaca delle apparizioni della parrocchia di Medjugorje e in alcuni altri scritti legati al „fenomeno di Medjugorje“. L’originale della Cronacasi trova nell’archivio dell’Ufficio parrocchiale di Medjugorje, e la copia nella Curia diocesana di Mostar. Non ci meravigliamo che i „giovani di Medjugorje“ d’un tempo attribuiscano alla Beata Vergine Maria la loro scienza dottrinale imperfetta, ma ci meravigliamo di come i sacerdoti, vicari parrocchiali dell’epoca a Medjugorje, fra Tomislav Vlašić (che redige la Cronaca dall’11 settembre al 31 agosto 1984) e fra Slavko Barbarić (che continua dal 2 settembre 1984 ed è deceduto nel 2000) abbiano potuto registrare tali frasi sospette ed eretiche. Come se avessero presupposto non solo che si trattasse delle nuove conoscenze che sarebbero state adottate dalle singole persone e dai gruppi di fedeli che anelano ai „miracoli“ e alle „guarigioni“, ma che anche la stessa Chiesa avrebbe cambiato la sua dottrina biblica e magisteriale! Abbiamo già visto vari giochi circa il „grande segno“ come anche le novità circa il cambiamento del calendario liturgico relativamente alla  nascita della Madonna. Di queste annotazioni o manifeste menzogne nel contesto del fenomeno di Medjugorje ha scritto con argomenti il vescovo Pavao Žanić a più riprese:

– Nel Supplemento alle „Informazioni“ del 1982;

– nella „Posizione attuale (non ufficiale) della Curia diocesana“, del 1984;

– nella „Dichiarazione su Medjugorje“ a Medjugorje, nel 1987;

– nel libretto „La verità su Medjugorje“ nel 1990 (in italiano, tedesco, inglese e francese).
Qui ci limitiamo solo alle deviazioni lapalassiane che sono registrate dai cronisti di Medjugorje come „rivelazioni“ e „messaggi“, inviatici tramite i singoli „veggenti“.

      1 – I „veggenti“ non devono pregare per se stessi

     16. IX. 1981. trasmette il cronista Vlašić: „Ha detto loro pure che non devono pregare per se stessi poiché lei li ha premiati nel modo migliore. Preghino per gli altri.”

– Un tale „messaggio“ non si addice alla Beata Vergine Maria. La Santissima Madre di Dio sa nel modo migliore che nessuna apparizione privata in terra sostituisce la necessità della preghiera a Dio. Questo, del resto, è in contraddizione con  altri „messaggi“ nei quali è spessissimo ricordata la preghiera che include anche i „veggenti“. E lo stesso Gesù, Figlio di Dio e figlio di Maria, ha pregato in primo luogo per se stesso, affinché glorificasse Iddio e il Padre fosse glorificato in lui, affinché eseguisse la volontà del Padre; poi ha pregato per quelli che avrebbero seguito lui e finalmente per quelli che avrebbero creduto nella loro parola (cfr. Gv 17). Se leggiamo attentamente i sacri Vangeli, troveremo molti luoghi in cui Gesù, separato dagli altri, prega il Padre celeste. La Madonna è stata orante per tutta la vita, e ci ha lasciato la più bella preghiera biblica che recitiamo o cantiamo ogni giorno nel Breviario:Magnificat anima mea Dominum!

      2 – Le „apparizioni“ di fr. Jozo Zovko

      19.  X. 1981. „Jakov e Vicka hanno avuto una visione insolita. La Gospa è venuta alle 18:10. I veggenti allora non hanno pregato. La Gospa ha detto che avrebbe fatto vedere loro fra Jozo Zovko. Jozo è apparso sorridente. Mentre egli era con la Gospa, la Gospa ha chiesto di invitare i ragazzi e i giovani, loro hanno cantato fuori i canti sacri e pregato. La Gospa ha voluto che fra Jozo li vedesse come glorificavano Iddio e lui. Quando sono venuti, la Gospa e fra Jozo li hanno incoraggiati a continuare a pregare e glorificare Iddio.”

     – Lo stesso cronista scrive (11. IV. 1983) che nei primi tempi delle apparizioni  “fr. Jozo ha avuto la visione della BVM e ne ha sentito chiaramente la voce nella chiesa”. È anche lui tra quel centinaio di adolescenti ed adulti che hanno visto la “Gospa”! E qui leggiamo che lui non solo l’ha vista, ma è anche “apparso” insieme a lei, sorridente! L’apparsa invita i ragazzi e i giovani affinché “fra Jozo li vedesse come glorificavano Iddio e lui”?! La gloria e l’adorazione appartengono solo a Dio, alla Madonna spetta la venerazione, anzi super-venerazione, a S. Giuseppe proto-venerazione e a tutti gli altri Santi solo la venerazione. A fra Jozo, secondo l’”apparizione” spetta la “gloria”! Come i “ragazzi” l’hanno trasmesso all’assistente spirituale, non lo sappiamo; il cronista ha così trasmesso al mondo.

      3. La seconda „apparizione“ di fra Jozo Zovko

      21. X. 1981. Il vicario parrocchiale ha scritto nella Cronaca anche questo messaggio: „Jakov e Vicka dicono di aver visto la Gospa e fra Jozo. Jozo era allegro. I veggenti hanno visto anche il tribunale e un capo nel mezzo (probabilmente il giudice capo). La Gospa ha detto loro che il processo non è finito e continua. Ha detto anche che lui (fra Jozo) non subirà una grave condanna e che essi non si preoccupino per lui, poiché egli è un santo, come ha detto loro anche prima. Ha detto anche che fra Jozo vuole che essi perseverino nella preghiera.”

     Nel Diario II,[2] sotto la stessa data Vicka ha similmente scritto: „Un’altra volta io e Jakov abbiamo detto qualcosa con mia sorella su Jozo, magari lo vedessimo oggi, come si sente e cosa sarà di lui. Proprio in quel momento la nostra stanza si è riempita di luce. Allora io e Jakov ci siamo inginocchiati e la Gospa è venuta. Ci ha fatto apparire Jozo. Jozo era allegro e ci sorrideva. Lei ci ha detto di non temere per Jozo, egli è un santo, questo ve l’ho detto già da tempo!“

– Secondo l’“apparizione“ dei ragazzi, il processo di fra Jozo „continua“  (però, la sentenza è stata pronunziata già l’indomani, il 22 ottobre 1981, ciò significa che il giorno prima il processo era finito),  „non subirà una grave condanna“ (è condannato a tre anni e mezzo di prigione), e non si tema per lui – „egli è un santo“. L’apparsa di Medjugorje proclama fra Jozo vivo „un santo“, come l’aveva loro „detto già prima“. Tale „messaggio“ discorda dalla prassi generale nella Chiesa e nella storia delle apparizioni. La vera prudente Vergine evangelica di Nazaret non proclamerà nessuno un santo, specialmente finché egli vive in „questa generazione adultera e peccatrice“(Mc 8,38), proprio perché non si sa che cosa gli succederà e in quali processi e sanzioni civili ed ecclesiastiche può cadere. Pertanto tali „proclamazioni“ possono essere solo semplici storie infantili.

     4 – Quali sono i tre stati celesti?

     19. XI. 1981. nella Cronaca si legge: „Dicono che lei li ha condotti nel paradiso che è strabello (luce, gioia, fiori). Nel purgatorio è fosco, mentre l’inferno è pieno di fuoco, i diavoli neri e con la coda. Quando sono tornati, dopo 20 minuti, erano strafelici.”

     – Qui lo stesso cronista ci trasmette che gli adolescenti erano in tutti e tre gli stati dell’aldilà, per circa 20 minuti. Nel paradiso strabello, nel purgatorio fosco, nell’inferno con il fuoco e i diavoli neri e caudati. I diavoli sono spiriti maligni e quindi non hanno né colore nero né le code. Gli adolescenti vedono le loro fantasie secondo i racconti degli altri, e ciò trasmettono, e il cronista acritico ce lo riferisce come una apparizione e rivelazione soprannaturale. Il paradiso non li ha toccati, con la sua „luce“ e „fiori“ tanto da volerci restare, poiché quando sono tornati in questa valle di lagrime, erano „strafelici“.

I membri della Commissione, dr. don Ante Brajko e dr. fra Ivan Dugandžić hanno avuto un colloquio con tre “veggenti” – Vicka, Jakov e Marija – a Medjugorje, il 10 maggio 1982. Ne estraiamo il racconto della loro visione del paradiso, purgatorio e inferno. Questa visione era prima dell’Annunziata del 1982. Probabilmente si tratta di una storia simile a quella che abbiamo già esposto. Almeno per quanto riguarda l’inferno, le frasi concordano: il fuoco, i diavoli caudati e neri. Racconta la “veggente” Vicka:

“Fu proprio prima dell’Annunziata… Jakiša [Jakov] mi dice: ’Ecco la Gospa. Subito lui cadde. La Gospa venne e ci dice: ‘Ora verrete con me’. Dice Jakiša: ‘Io non ci vado… vada Vida [Vicka], loro sono 8. Io sono solo.’ E poi io dissi: ‘Se non va lui, non ci vado neanche io…’ La Gospa è venuta e ci ha preso per le mani quando eravamo nella casa e poi siamo saliti, non c’è soffitto né tegola, niente dappertutto, e in un batter d’occhio siamo subito davanti al paradiso. Lei ci dice: ‘Ora andremo nel paradiso, nel purgatorio e nell’inferno”.

     Il paradiso: “Innanzi tutto ci introdusse nel paradiso. Là vi è una porta di legno all’ingresso. Avanzammo per cinque metri. C’è gente. La gente conversa così come noi ora. E noi ci avvicinammo e non è possibile riconoscere nessuno, tutti sono giovani. Non è che posso dire: ‘Quello è morto vecchio o qualcuno è grasso’. Io pensavo che lassù ci fossero delle persone grasse. Ma noi siamo andati su e non ci sono grassi: tutti uguali. Qualcuno è vestito di bianco, qualcuno di gialliccio. Le vesti lunghe. A sinistra vi è un santo alto con le mani allargate. Noi non chiediamo né chi è né che cosa è. Noi lo guardammo e lui ci guardò. E noi passammo e lui sta accanto alla porta. E quando noi entrammo, lei ci fece vedere che là c’è da camminare – noi avanzammo solo cinque metri – c’è da camminare quanto vuoi. E noi eravamo là.”

     Il purgatorio: “E ci disse: Avete visto? Ora andiamo un po’ nel purgatorio.’ E noi ci avvicinammo. E entrammo nel purgatorio. Tutto è cosparso di cenere simile a quella del sigaro. Non si vedono le teste, niente. Solo si vede qualcosa: giù si spasima. Si tormentano. E lei ci disse: ‘Vedete come si tormentano qui! Questo è il purgatorio.’ E (disse) che bisogna pregare per loro quanto più possibile.”

     L’Inferno. “E da là ci disse: Ora andiamo nell’inferno. E noi andammo nell’inferno. C’è pure la porta. Noi entrammo là. Vi è molta gente. E in mezzo c’è un fuoco. E non è un fuoco che si accende nel forno e che sia piccolo. C’è un fuoco grande.  Come salta uno,  così salta un altro. Non è che quella gente è così come la gente è di solito, ora che siamo andati nell’inferno, che noi siamo così . Hanno le corna, le code. Veri diavoli. Neri come carbone. Così come questa sua” (indica la sottana nera di dr. Brajko).[3]
     – Questa è la storia originale della visione degli stati post mortem. I “veggenti” entrano nel paradiso da una porta di legno. Entrano nel paradiso per circa 5 metri. In esso Vicka e Jakov non riconoscono nessuno, vedono solo che tutti sono giovani, non ci sono vecchi né grassi. Gli uni portano la veste bianca, altri gialliccia, tutti con vesti lunghe. Alla sinistra un grande santo con le mani allargate, come una statua; sta zitto, li guarda come una sfinge. Nel purgatorio il pavimento è come cenere di tabacco, sotto il pavimento c’è sofferenza e tormento, ma le teste non si vedono. Infine arrivano nell’inferno. Molta gente. Per come i ragazzi si meravigliano della moltitudine, sembra che ci sia più gente là che nel paradiso. Il fuoco grande, non è come nel forno. I diavoli saltano uno dopo l’altro, con code e corna, di colore nero! 
     Da questo si “apprende” che in tutti e tre gli stati post mortem sarebbe avvenuta la risurrezione. I ragazzi sono presi per le mani dalla loro apparsa che quasi per forza li tira nel paradiso, purgatorio e inferno, e loro si oppongono e a stento acconsentono. E tutto sembra più che altro un sogno infantile.

      21. VII. 1982. “I cinque veggenti hanno preso parte alle preghiere in chiesa. Hanno avuto la visione. Non ci sono stati messaggi particolari. Ci sono state delle risposte alle domande poste da fr. Tomislav Vlašić:

     Il purgatorio (sono state poste alcune  domande relativamente alle quali scrivo solo le risposte)

– Nel purgatorio ci sono molte anime…

– Ci sono anche persone consacrate a Dio: sacerdoti, religiosi, religiose.

– Si recitino per le anime nel purgatorio 7 Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre, e il Credo. Questo ve lo raccomando.

– Nel purgatorio ci sono parecchie anime che vi sono da lungo tempo, poiché nessuno prega per loro.
     – Consideriamo la non verità che nel purgatorio „ci sono parecchie anime che vi sono da lungo tempo, poiché nessuno prega per loro“. Oggi i 400 mila sacerdoti e i 4 mila vescovi ogni giorno nella s. Messa pregano per tutti i fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della risurrezione, che sono deceduti nella misericordia di Dio, dei quali solo Iddio conosce la fede. E vi è una preghiera del popolo: „per le anime nel purgatorio per cui non c’è nessuno a ricordarle“. Ecco sono ricordate ogni volta che si recita questa preghiera.

L’inferno:

– Oggi molte persone vanno all’inferno;

– Iddio permette ai suoi figli di soffrire nell’inferno poiché hanno commesso gravi peccati che lui non può perdonare

– Nell’inferno tutti soffrono nello stesso modo.

– Nell’inferno le persone soffrono nell’anima e nel corpo“.

– Quante persone vanno all’inferno, lo sa solo Iddio. La fede ci insegna che non vi è un peccato che Iddio non possa perdonare se l’uomo se ne pente. Nell’inferno sono quei contumaci che non si sono pentiti dei loro peccati. Nell’inferno nessuno ora soffre nel corpo, poiché non c’è stata ancora la fine del mondo né la risurrezione del corpo.

      5 – Una domanda „teologica“ e una  risposta non teologica

     6. V. 1982. nella Cronaca leggiamo: „Stasera i giovani hanno posto una domanda teologica e hanno avuto la risposta: ‘Le persone nel cielo sono presenti solo con l’anima, o con l’anima e il corpo?’ – hanno chiesto. Sono presenti con l’anima e con il corpo – è stato loro risposto”.
     – Una domanda „teologica“ fuori posto e una risposta del tutto non teologica. Chi ha dato loro tale risposta? – „è stato loro risposto!“ – così impersonale. Dalla terminologia cristiana sappiamo che l’uomo, composto di anima e corpo, costituisce la persona; che le anime razionali nel cielo non sono pienamente persone, poiché manca loro il corpo. E dalla fede sappiamo che nel cielo esistono solo le anime salvate, fino al Giudizio ultimo, eccetto Gesù Signore che è risorto col corpo trasformato, e la Beata Vergine Maria che è assunta con l’anima e il  corpo nella gloria celeste. E al Giudizio ultimo vi sarà la „resurrectio carnis“, quando saremo di nuovo persone complete, con anima e corpo. Ed ecco adesso una nuova dottrina da parte dei „veggenti“ di Medjugorje e del loro direttore spirituale: che le anime salvate nel cielo non hanno solo l’anima ma anche il corpo. Dall’esperienza sappiamo che i corpi umani defunti vengono sepolti in terra, nella tomba, e che si scoprono le ossa degli uomini sepolti alcuni secoli fa, anche le ossa dei Santi. Come mai sono nel cielo? E un sacerdote cattolico trasmette tali assurdità e inverosimiglianze come insegnamento medjugorjano!  

     6 – L’identità e la diversità delle religioni

    1. X. 1981. scrive lo stesso cronista: „Jakov e Vicka hanno avuto la visione ‘regolare’. La caratteristica della apparizione sono state le risposte date dalla Gospa alle domande poste dai veggenti, che qualcuno aveva scritto. Ecco le domande e le risposte:

1. Tutte le fedi sono buone? Tutte le fedi sono identiche? „Davanti a Dio tutte le fedi sono identiche. Iddio le regge come un re nel suo regno… Nel mondo tutte le fedi non sono identiche, poiché la gente non osserva i comandamenti di Dio, ma li respinge e corrompe.“
     – Qui ci sono 2 domande: tutte le fedi o religioni sono buone? A tale domanda non c’è stata risposta. E riguardo alla seconda  (se tutte le fedi o religioni sono identiche, uguali, al di là se siano buone o meno), la risposta è scolasticamente distinta: davanti a Dio tutte le religioni sono “identiche“, e tra gli uomini diverse. Come si sa? Dal fatto che „Iddio le regge come un re nel suo regno“. Se tutte le religioni sono uguali davanti a Dio – scintoismo, confucianesimo, sciamanismo, cristianesimo ecc. – allora perché siamo obbligati a credere „in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione“ (Rom, 4,24-25)? Se tutte le religioni sono uguali, dove sta la differenza? La differenza è in questo mondo, dicono i „veggenti“. Da che cosa si vede? Dal fatto che la gente „non obbedisce ai comandamenti di Dio, ma li rifiuta e corrompe“. La domanda non era affatto sulla sottomissione degli uomini ai comandamenti di Dio, poiché non dipende da ciò il giudizio se tutte le fedi o religioni siano „buone“ o „identiche“ davanti a Dio e davanti al modo. Si è cercata la risposta alla domanda se tutte le religioni, per il loro contenuto, carattere naturale o spirituale, secondo l’insegnamento morale e il rito, sono buone o identiche. A ciò si dà una risposta senza senso e si attribuisce ciò all’„apparizione“. E il cronista scrisse che questa è la „caratteristica dell’apparizione“!

7 – E la non identità delle „chiese“ 
La seconda parte della domanda si riferisce alle „chiese“ come comunità cristiane, ma i „veggenti“ non l’hanno capito, e hanno attribuito all’ „apparizione“ la loro risposta „fatta in casa“. Il 1 ottobre 1981 il cronista Vlašić trasmette i racconti dei ragazzi di Medjugorje:
2. „Tutte le chiese sono identiche? ‘No. In alcune si prega più Dio, in altre meno. Dipende anche dal sacerdote che organizza le preghiere e dalla potenza che porta in sé.“

– Neanche qui si risponde alla domanda „ecumenica“ scritta: se tutte le chiese sono identiche, cioè se tutte le Chiese (Cattolica, Ortodosse, alcune protestanti), come comunità cristiane, sono identiche. I „veggenti“ evidentemente non l’hanno capito e rispondono a bruciapelo, intendendo le chiese come edifici, e là con gli occhi naturali e fanciulleschi vedono alcune differenze, per es. in „alcune si prega più Dio, in altre meno“ – diciamo a Medjugorje, a Mostar, a Čapljina – e questo a sua volta dipende dalla „regia“ carismatica e „potenza“ del sacerdote! I „veggenti“ hanno attribuito la loro fallita risposta all’„apparizione“. E i fedeli ora dovrebbero essere edotti e contenti di questa risposta „rivelata“ e di questo „messaggio“ soprannaturale!

     8 – I matrimoni misti?

L’anno dopo, il 18 agosto 1982, il cronista annota nella „Cronaca delle „apparizioni“ sulla „veggente“ Mirjana quanto segue: „Il matrimonio misto. Ha chiesto alla Gospa per una ragazza che si sposa con un ortodosso. La Gospa ha risposto: ‘Davanti ai miei occhi e davanti a quelli di Dio tutto è uguale. Non è uguale per voi che siete divisi. È meglio allora, se è possibile, che non lo sposi, poiché soffrirà lei e i bambini, difficilmente vivrà sulla via della fede…”
     – Se tutte le religioni o fedi in Dio sono „uguali“, allora a fortiori è uguale se qualcuno è cattolico o ortodosso? L’apparsa invisibile spiega ambiguamente e incredibilmente: „Davanti ai miei occhi e davanti a quelli di Dio tutto è uguale“. Ma non è uguale tra gli uomini dove sono sorte le divisioni. Perciò: È meglio, „se è possibile“, che la cattolica non sposi l’ortodosso, „poiché soffrirà lei e i figli; difficilmente vivrà sulla via della fede…“. L’“apparizione“ preannuncia che quella cattolica, se si sposa, avrà i bambini, e che soffriranno sia lei che i suoi figli a causa del matrimonio misto. Soffrirà anche il marito? Non soffrono forse tutte le cattoliche che sposano i cattolici in questa valle di lagrime? Sia esse sia i loro bambini? Per una tale risposta non sono necessarie rivelazioni giornaliere „soprannaturali“, segreti, messaggi e apparizioni!
     E ancora una cosa: di solito in questi „messaggi“ la Gospa presenta al primo posto sé stessa, poi Iddio e Suo figlio come sopra: „Davanti ai miei occhi e davanti a quelli di Dio tutto è uguale“. Così dirà:

– Se il vescovo Žanić non accetta e non propaga i messsaggi di Medjugorje, cioè „Se non si converte o corregge, lo raggiungerà il mio giudizio e quello di mio figlio Gesù“ (19.VI.1983). Oppure:

– „Desidero che sempre siate in un numero maggiore con me e con mio Figlio” (1.III.1984.)

– “Poiché io e mio Figlio abbiamo un piano speciale con questa parrocchia” (12.IV.1984).

– “Poiché io vi amo, anche nei momenti in cui siete lontano da me e da mio Figlio” (24.V.1984).

– “Seguite me e mio Figlio Gesù” (4.X.1984). Etc. Quando si tiene conto dell’umiltà dell’Ancella del Signore che metterà anche il suo Sposo al primo posto: “Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo” (Lk 2,48), allora questi “messaggi” in cui la Gospa mette se stessa prima di Dio e del Figlio suo, discordano dall’umile Vergine biblica. Questo è anche un segno che tali “messaggi” sono non solo presunti ma anche prodotto di una fantasia infantile, sorretta dalle intenzioni dei loro registi e promotori!

      9 – R. Laurentin e la „veggente“ Vicka

Il mariologo francese René Laurentin non era contento delle risposte della „Gospa“ sull’identità e diversità delle fedi o religioni. Alcuni anni più tardi egli insiste perché la  „veggente“ Vicka dia maggiori spiegazioni riguardo alle „fedi identiche“. Una cosa insegna la Chiesa, un’altra insegnano: i „veggenti“, il cronista, loro direttore spirituale, e l’apparizione di Medjugorje.

La „veggente“ gli risponde: „Se mi avesse chiesto la spiegazione subito, sarebbe stato più chiaro. Dopo alcuni anni, non oso interpretare da sola. Io lo lascio ai teologi. Io pregherò affinché loro abbiano luce. La Gospa mi ha detto che tutte le religioni sono uguali davanti a Dio, cioè tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, e le divisioni non sono fatte da Iddio, ma dagli uomini“.
     – La „veggente“ Vicka, del tutto non sicura nella sua memoria, non osa „da sola“ ripetere la risposta di cinque anni prima. Se p. Laurentin avesse chiesto nel 1982, „sarebbe stato più chiaro“. Ora non le è chiaro. E quasi non osa più chiedere alla Gospa, con la quale ogni giorno conversa e passa un certo tempo, per ricordarle di ciò che aveva detto qualche anno prima. Tuttavia Vicka dà una risposta del tutto assurda, che lei attribuisce alla „apparizione“ (allora o prima, non è chiaro): il fatto che la Gospa abbia detto „tutte le religioni sono uguali davanti a Dio“ significa precisamente che „tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio“. Una parità tra le religioni e gli uomini!
Ma il persistente mariologo insiste perché la privilegiata „veggente“ risolva proprio quella confusione teologica. La „veggente“, ancor più confusa: „Noi siamo uguali davanti a Dio, al di là delle religioni e nazioni alle quali apparteniamo. Rispettiamoci gli uni gli altri!“
     – Breve, non chiaro e senza la risposta richiesta! Lasciamo, dunque da parte la fede, la religione e la nazione e rispettiamoci a vicenda: questa è la dottrina sull’identità e uguaglianza delle fedi e „chiese“ della Medjugorje dei ragazzi.

Laurentin ora è proprio interessato e vuole, come vero mariologo, una vera illuminazione privata dalla sua dialogante „veggente“, perché il problema non getti ombre sulle „apparizioni“ che egli promuove con le sue visite e libri, e chiede: „Ma per te, Gesù o Maometto o Budda, sono uguali?“

La traduttrice gli spiega che la „veggente“ in questione  non ha capito tali parole, ma la „veggente“ ha aggiunto: „Gesù è vero Dio e vero uomo. Gli uomini hanno fatto le divisioni. Tutti gli uomini sono uguali. L’amore è una vera misericordia. La Gospa è grande. Lei è la nostra Madre. Lei non può essere paragonata a nessuno“. [4]

– Abbé Laurentin su un binario, la „veggente“ su un altro. Il teologo Laurentin chiede: quale è la relazione tra Gesù, Budda e Maometto? E la „veggente“, senza intendere la domanda e confessando che Gesù è vero Dio e vero uomo, risponde che la Gospa „non può essere paragonata a nessuno“. La interlocutrice delle „apparizioni“ di Medjugorje non è più tornata su tale tema[5], già da anni.

      10 – Qual’è quest’invocazione della preghiera?

     Il 20 aprile 1983 lo stesso assistente spirituale ha annotato nella Cronacaanche questa: Jelena Vasilj ha avuto ieri e oggi visioni caratteristiche. Ieri ha chiesto alla Gospa di dirle la preghiera di dedicazione che reciteremo ogni giorno. Lei le ha dettato. Jelena si è alzata, ha preso il quaderno e ha scritto mentre la Gospa era presente e le ha parlato: ‘O Madre mia, Madre della bontà, amore e misericordia, ti amo infinitamente (… ) Ti prego anche per la grazia di poter essere clemente verso di te.”

     – La fanciulla Jelena scrive, secondo il dettato della Gospa e alla sua presenza, implorando di essere clemente verso la Beata Vergine Maria. “Milostiv” in croato vuol dire colui che ha compassione verso qualcuno, colui che esprime la sua grazia verso qualcuno. Nella preghiera diciamo alla Madonna che lei abbia compassione, pietà di noi peccatori, sebbene tale espressione “milostiv” spetti a Dio il quale è la fonte di tutte le grazie: Buono e misericordioso è il Signore! Qui è viceversa: la piccola Jelena prega di essere “milostiva”, “compassionevole”, clemente, pietosa verso la Madonna! A rovescio. Tale invocazione non deve essere pronunziata né si deve raccomandare a qualcuno di dirla alla Madre di Dio, Maria Immacolata, Assunta e Santissima Vergine, Piena di grazia! Che una fanciulla possa fantasticare di amare “infinitamente” la Madonna, questo va attribuito alla sua età infantile. Ma che qualcuno registri le fantasie infantili nella Cronacaufficiale parrocchiale e che le dia ai fedeli come preghiera rivelata nella “apparizione” per “ogni giorno”, questo si ha  forse solo “nel contesto del fenomeno di Medjugorje”.


Conclusione.
 Abbiamo raccolto una decina di messaggi „sospetti“ che mostrano a sufficienza che la torre delle „apparizioni“ di Medjugorje non può essere considerata un fenomeno soprannaturale. È solo un prodotto psicogeno della fantasia e psiche dei ragazzi? O una forza strana ha messo le sue dita in questo fenomeno? Una cosa è sicura: siffatte frasi e messaggi non possono attribuirsi alla Beata Vergine Maria, come suonano anche le dichiarazioni ecclesiastiche ufficiali: non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni soprannaturali.

 

 [1] Kath.net, 22. I. 2010.

[2] Sulla dipendenza del Diario II. dalla Cronaca delle apparizioni vedi N. Bulat, Istina će vas osloboditi, (La verità vi farà liberi), Mostar, 2006, pp. 40-48.

[3] Archivio della Curia diocesana di Mostar, Il Colloquio con i membri della Commissione con i veggenti, il 10 maggio 1982, p. 4. Trascritto dal nastro; R. P., « Zovkićeva prosudba međugorskih zbivanja», in: U službi Riječi i Božjega naroda (“Il discernimento di Zovkić degli eventi di Medjugorje, in: Nel servizio della Parola e del Popolo di Dio), Sarajevo 2007, pp. 731-733.

[4] M. de la Sainte Trinité, Medjugorje en toute vérité, St. Parres Les Vaudes, 1991, p. 115; R. Laurentin, La Vierge apparait-Elle à Medjugorje? Paris, 1996, p. 150.

[5] J. Bouflet, Medjugorje ou la fabrication du surnaturel, Paris, 1999, pp. 116-118.

 

Biskupije Mostar-Duvno i Trebinje-Mrkan

Dioeceses Mandetriensis-Delminiensis et Tribuniensis-Marcanensis

http://www.md-tm.ba/clanci/le-deviazioni-di-medjugorje

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