Mirabilissimo100’s Weblog

novembre 22, 2020

LAMPEDUSA AL COLLASSO: SBARCHI CONTINUI PIU’ CLANDESTINI CHE ABITANTI

Filed under: Senza Categoria — Tag:, — mirabilissimo100 @ 4:33 am

VOX NEWS.INFO

6 NVEMBRE 2020

A Lampedusa sono avvenuti altri due sbarchi, che salgono nel complesso a 6, che hanno portato all’approdo di 206 CLANDESINTI. I nuovi arrivati sono stati portati all’hotspot dove si è arrivati ad un numero record di ospiti: 1.361. Sono in corso, dall’alba, le operazioni di trasferimento dei POTENZIALI TERRORISTI dall’hotspot alla nave DA CROCIERA. E poi nelle nostre città. Magari andranno a Nizza, o decideranno, invece, di stuprare, spacciare o decapitare italiani.La cronaca degli sbarchi di oggi.L’esodo non si ferma: sei sbarchi con 206 Ore 19,10. Ancora due sbarchi – e salgono complessivamente a 6, con un totale di 206 migranti, gli approdi – a Lampedusa. Prima sono arrivati in 57, poi in 30. A bloccare, nelle acque antistanti all’isola, un’imbarcazione di circa 10 metri – con a bordo 57 migranti fra cui 30 donne e 7 minori – è stata una motovedetta della Guardia di finanza. Poco dopo, a quasi 5 miglia dalla costa, un’altra motovedetta del Roan delle Fiamme gialle ha intercettato un barchino di 8 metri con a bordo 29 uomini e una donna. I nuovi arrivati sono stati portati all’hotspot dove si è arrivati ad un numero record di ospiti: 1.361. Sono in corso, dall’alba, le operazioni di trasferimento dei migranti dall’hotspot alla nave quarantena. Fra qualche ora, nella struttura d’accoglienza verrà fatta una conta dei presenti.Ore 16,05. Altri due sbarchi, questa volta micro, a Lampedusa dove sono giunte complessivamente 29 persone. Le presenze nell’hotspot di contrada Imbriacola sono arrivate a 1.274. Il primo gommone, intercettato a 6 miglia dalla costa, aveva a bordo 10 tunisini, fra cui 4 minori. A bloccarlo è stata una motovedetta della Guardia di finanza. Poco dopo, a 3 miglia, un equipaggio Frontex ha intercettato un barchino con 19 migranti. Sono stati tutti trasbordati su una motovedetta della Capitaneria e l’imbarcazione è stata lasciata alla deriva. I due piccoli gruppi sono stati portati all’hotspot.Ore 13. Sono 90 i migranti che, con due diversi barconi, sono giunti nelle ultime ore a Lampedusa. All’hotspot, dopo i 2 nuovi sbarchi, c’erano 1.245 persone migranti, hotspot in ginocchio.Nel cuore della notte, i carabinieri hanno rintracciato, direttamente a molo Favarolo, 21 tunisini di cui 5 donne e 1 minore. In mattinata, la Guardia costiera ha rintracciato a 7 miglia dalla costa un barcone con a bordo 69 subsahariani, fra cui 4 donne e due minori.Il via vai è continuo: migranti che arrivano dopo essere stati soccorsi al largo e dopo essere giunti direttamente sulla terraferma e migranti che partono o perché imbarcati sulla nave quarantena o perché trasferiti in altri punti della Sicilia. Lampedusa, anche se fuori stagione, si conferma essere – suo malgrado – porta d’Europa. Ieri, con 5 imbarcazioni, sono arrivati in 278. Con le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza sono stati invece trasferiti a Pozzallo in 80, mentre sono andati avanti – praticamente per l’intera giornata – gli imbarchi di altri gruppi sulla nave quarantena Allegra che è rimasta ormeggiata a Cala Pisana. Tra ieri e il giorno prima sull’imbarcazione per la sorveglianza sanitaria sono stati caricati complessivamente 277 migranti. Altri 160, fra cui 100 minori, sono stati invece trasferiti, dopo l’esito del tampone e il fotosegnalamento, sulla terraferma.Ore 20,20. Sono 196, fra cui 8 positivi al Covid, i migranti che sono stati imbarcati sulla nave quarantena Rhapsody che domani continuerà ad essere ancorata a Cala Pisana di Lampedusa. L’altra nave, la “Allegra”, dopo tre giorni di imbarchi – per un totale complessivo di 500 migranti – ha mollato gli ormeggi con destinazione Augusta. Un altro piccolo gruppo di migranti, composto da 40 minorenni, s’è lasciato alle spalle l’hotspot di contrada Imbriacola ed è stato imbarcato su una motovedetta della Capitaneria di porto. Dovrebbero arrivare a Porto Empedocle. Vanno avanti, nella struttura d’accoglienza, le procedure di identificazione e l’esecuzione dei tamponi anti-Covid rapidi. Solo dopo aver acquisito l’esito dei test e dopo la fotosegnalazione e il rilievo delle impronte digitali, si può procedere al trasferimento.https://voxnews.info/2020/11/06/lampedusa-al-collasso-sbarchi-continui-piu-clandestini-che-abitanti/——————————————————————————————————————VOX NEW.INFO6 NOVEMBRE 2020ANCORA SBARCHI A LAMPEDUSA: 3.000 TUNISINI IN 5 GIORNIPoco fa a #Lampedusa: continuano gli sbarchi di #migranti e i traghettamenti della Guardia Costiera.Quasi 3.000 migranti sbarcati in 5 giorni.Regioni chiuse, porti apertissimi!#zonerosse #Dpcm #lockdownSolo dopo l’attentato di Nizza, su pressioni francesi:Navi e arei italiani in acque interna-zionali davanti alla Tunisia per segna-lare le partenze di barconi carichi dimigranti. E’ il piano dell’Italia percontrastare gli sbarchi,condiviso dallaministra Lamorgese e dal suo omologoDarmanin che si è svolto al Viminale.“Il piano prevede il posizionamento diassetti navali e aerei che possano av-vertire la Tunisia delle partenze” af-finché intervenga,spiega Lamorgese,maserve “piena adesione della Tunisia”.Italia e Francia intensificheranno con-trolli ai valichi con “brigate miste”.Il nostro reportage a #Lampedusa ha prodotto i suoi frutti e ha svegliato la #Lamorgese: ora l’hotspot, sebbene sia di nuovo al collasso per gli sbarchi di #migranti degli ultimi giorni, è stato totalmente recintato.Queste sono le foto che mi ha inviato oggi la signora Rosy.VEDI VIDEOE CONTINUI NELLA PAGINA

https://voxnews.info/2020/11/06/ancora-sbarchi-a-lampedusa-3-000-tunisini-in-5-giorni-video/

—————————————————————————————————————

VOX NEWS.INFO

7 NOVEMBRE 2020

BARCONE CON 300 CLANDESTINI A LAMPEDUSA: “DEFECANO E BIVACCANO OVUNQUE

”Sicilia in zona arancione. Italiani chiusi in casa in mezza Italia, ma loro sbarcano come e quando vogliono. Come il terrorista islamico di Nizza verranno mandati in crociera e poi scaricati in qualche posto italiane e, infine, messi su treni verso nord. Dove oltre a fare quello che stanno facendo ora a Lampedusa, stupreranno e spacceranno. Qualcuno, forse, farà quello che il loro collega ha fatto a Nizza:Barcone con 300 clandestini africani invade Lampedusa. In 5 giorni Conte ha scaricato 3500 clandestini e ha chiuso milioni di italiani in casa. Un cittadino denuncia: “Siamo in guerra. La situazione sanitaria è drammatica: defecano e bivaccano ovunque.” Le TV mute. #RadioSavanaONTINUA NELLA PAGINA

https://voxnews.info/2020/11/07/barcone-con-300-clandestini-a-lampedusa-defecano-e-bivaccano-ovunque-video/

——————————————————————————————————————-

VOX NEWS.INFO

6 11 2020

SBARCHI A LAMPEDUSA: CITTADINI CHIUSI IN CASA E CLANDESTINI IN GIROCONTINUA NELLA PAGINA

https://voxnews.info/2020/11/06/sbarchi-a-lampedusa-cittadini-chiusi-in-casa-e-clandestini-in-giro/

———————————————————————————————-

VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

Altri 12 tunisini finiti in manette dopo lo sbarco. E sono quattro destinati al “decreto di espulsione” perché “rientravano in Italia entro i previsti cinque anni dall’effettivo rimpatrio”.Gli altri otto, invece, sono “destinatari di decreto di respingimento con divieto di reingresso nel territorio italiano e nell’area Schengen”.Centinaia dall’inizio dell’anno. E sono solo quelli individuati. Il dato è evidente: tutti quelli respinti da Salvini stanno tornando sperando nella sanatoria del governo dell’invasione e del contagio.Non sorprende che la Sicilia, da zero positivi, sia oggi zona arancione. Come la Puglia. Con la Calabria zona rossa ‘grazie’ ai velieri carichi di pakistani dalla Turchia.Gli uomini della Squadra Mobile di Agrigento, hanno sottoposto i migranti agli arresti domiciliari, accompagnandoli in una struttura di accoglienza per migranti.Pensate, agli ‘arresti’ in hotel. Che Stato di merda.https://voxnews.info/2020/11/05/centinaia-tunisini-espulsi-da-salvini-tornano-in-italia-agli-arresti-in-hotel/

——————————————————————————————————————-VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

SBARCATI 3.000 TUNISINI DA STRAGE DI NIZZA: GOVERNO COMPLICE DEI TERRORISTI ISLAMICI

Il 29 ottobre, Brahim, tunisino sbarcato il mese precedente a Lampedusa, ha decapitato tre cristiani nella Cattedrale di Nizza. Da quel giorno sono sbarcati in Italia migliaia di clandestini, tunisini come.Per l’esattezza, 2.413 fino a questa mattina. Oltre 2.600 se contiamo quelli sbarcati anche oggi. Almeno fino al tempo di questo articolo. E almeno includendo solo numeri ufficiali.Il che significa che nonostante quello che è accaduto, il governo dell’invasione ha fatto entrare altri 2.600 potenziali terroristi.Ne sono sbarcati quasi 3 mila dalla decapitazione di Nizza compiuta da uno di loro. Il governo è complice dei terroristi islamic.

https://voxnews.info/2020/11/05/sbarcati-3-000-tunisini-da-strage-di-nizza-governo-complice-dei-terroristi-islamici/

—————————————————————————————————————-

VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

Si sono riuniti per incollarsi l’un l’altro alla poltrona. Negli Usa, almeno, i loro colleghi fingono di farle e di vincerle le elezioni, loro non fanno nemmeno finta di vincere, governano sempre nonostante le sconfitte.Segnali di schiarita nella maggioranzadopo il vertice di oltre due ore conil premier Conte a Palazzo Chigi.Ci stiamo dando degli step per un ta-gliando, una rivisitazione dei 22 puntidel programma, questo governo arriveràa fine legislatura”, ha detto Crimi(M5S). Per Zingaretti (Pd) “è stata unaoccasione per sgomberare il campo da e-quivoci e polemiche” e consentire un“patto di legislatura che garantiscalavoro. crescita e fiducia”. Renzi par-la di “passi in avanti”: “Se son rosefioriranno”.Questo è un segno di debolezza molto forte. Sentono che il popolo è al punto di rottura e che non sopravviveranno al nuovo lockdown e alla crisi che scatenerà. E si stringono come pupazzi impauriti.Stiamo arrivando. Anche perché, se aspettiamo l’opposizione, arriviamo davvero fino al 2023.https://voxnews.info/2020/11/05/conte-vuole-portare-altri-terroristi-in-italia-determinati-a-durare-fino-al-2023/

——————————————————————————————————————-VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

LAMPEDUSA INVASA, NAVI PER TRASFERIRE MIGLIAIA TUNISINI IN RESTO D’ITALIA

VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

Ne sono sbarcati 3 mila dalla decapitazione di Nizza compiuta da uno di loro. Il governo è complice dei terroristi islamici.Migliaia i clandestini sbarcati a Lampedusa negli ultimi giorni. L’isola è al collasso. I clandestini vengono portati in Sicilia, che ormai è, anche causa loro, diventata zona arancione. Ma loro possono entrare lo stesso:Incredibile a Lampedusa: la Guardia Costiera italiana traghetta clandestini africani dall’isola in Sicilia. Conte vieta spostamenti per gli italiani ma autorizza quelli per i clandestini. Ogni giorno che passa siamo sempre più incazzati. Indegni! #Lockdown #RadioSavanaIn arrivo anche la nave da crociera che ha portato in Italia il terrorista islamico di Nizza. Governo complice dei terroristi islamici.La cronaca della giornata.Ore 17,30. Anche la nave quarantena Rhaposy è giunta a Lampedusa dove ha ancorato. Quando termineranno gli imbarchi dei migranti ospiti dell’hotspot sulla nave “Allegra” che – stando a quanto reso noto dalla Prefettura – ospiterà complessivi 500 persone, tanti per quanti sono i posti a disposizione, si procederà a trasferire altri gruppi sulla nave Rhapsody. L’obiettivo è svuotare l’hotspot di contrada Imbriacola.Ore 15,42. Due motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza hanno appena lasciato Lampedusa con direzione Pozzallo. A bordo 80 dei migranti ospiti dell’hotspot che sono stati trasferiti dopo essere stati identificati e dopo aver ricevuto l’esito del tampone rapido anti-Covid. Sono intanto ancora in corso gli imbarchi di altri gruppi di migranti sulla nave quarantena Allegra che si trova ormeggiata a Cala Pisana. Tra ieri e il giorno prima sull’imbarcazione per la sorveglianza sanitaria sono stati caricati complessivamente 277 migranti. Altri 160, fra cui 100 minori, sono stati invece trasferiti, dopo l’esito del tampone e il fotosegnalamento, sulla terraferma. Dopo l’ultimo trasferimento degli 80 verso Pozzallo, nell’hotspot di contrada Imbriacola restano, per il momento, 1.173 persone.Ore 14,57. Una motovedetta della Capitaneria di porto ha soccorso, a 7 miglia a Sud di Lampedusa, un barcone di 12 metri con a bordo 74 migranti, fra cui 27 donne e 7 minori. I migranti sono stati fatti sbarcare al molo commerciale e, al termine degli accertamenti sanitari, sono stati trasferiti nell’hotspot per le procedure di identificazione e per essere sottoposti ai tamponi rapidi anti-Covid. Dopo questo nuovo sbarco, nella struttura i migranti ospiti sono risultati essere 1.253.Ore 12. Due sbarchi, entrambi sulla terraferma, a Lampedusa. In totale sono arrivati 106 migranti. E all’hotspot di contrada Imbriacola gli ospiti sono 1.179 ospiti. Il primo gruppo – composto da 89 migranti, fra cui 6 donne e 1 minore – è stato bloccato, all’alba, dopo lo sbarco a Cala Pisana, dai carabinieri che hanno anche sequestrato il gommone di 10 metri utilizzato per la traversata. In mattinata, la Guardia di finanza ha invece rintracciato al molo commerciale 17 tunisini che sono riusciti ad arrivare con un’imbarcazione di 6 metri. Tutti, dopo i primissimi controlli sanitari, sono stati portati all’hotspot.

CONTINUA NELLA PAGINA E VEDI VIDEO

https://voxnews.info/2020/11/05/lampedusa-invasa-navi-per-trasferire-migliaia-tunisini-in-resto-ditalia-video/

———————————————————————————————————

VOX NEWS.INFO

5 NOVEMBRE 2020

TUNISIA: “ITALIA DEVE FARE ENTRARE PIÙ TUNISINI”

La Tunisia, con l’appoggio della Chiesa ‘italiana’ che ne pubblicizza le bizzarre richieste sul proprio giornalino finanziato dai contribuenti con decine di milioni di euro l’anno, esige più ingressi per tunisini in Italia.Dal 10% del 2019 la disoccupazione inItalia si limerà al 9,9% nel 2020 perpoi salire all’11,6 nel 2021, riflessodella crisi pandemica. Lo prevede laCommissione Ue nelle sue ultime stime,secondo cui nel 2022 la disoccupazionetornerà a smorzarsi all’11,1%. In mediain area euro è prevista all’8,3% nel2020,al 9,4% nel 2021 e 8,9% nel 2022.Maglia nera per l’economia(solo in Spa-gna va peggio) “l’Italia si sta ripren-dendo (…),ma è improbabile che la ri-presa basti a far tornare la produzionea livelli pre-pandemici entro il 2022”.Ovviamente questo non prevedeva il nuovo lockdown in atto in molte zone d’Italia e la chiusura dei locali in tutta Italia.Ah, e i numeri dei disoccupati non includono quelli che loro considerano occupati perché lavorano magari un’ora al mese a chiamata.Chi pensa che l’Italia abbia bisogno di immigrati è un folle e un criminale

https://voxnews.info/2020/11/05/tunisia-italia-deve-fare-entrare-piu-tunisini/

***********************************************************************A CURA DELLA REDAZIONE QUI ITALIA NEWSINFOhttps://sites.google.com/site/quiitalianews/home/lampedusa-al-collasso-sbarchi-continui-piu-clandestini-che-abitanti

aprile 8, 2011

LAMPEDUSA: ARRIVA CARRETTA CON 600 CLANDESTINI

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 8:54 PM

lampedusa:  arriva carretta con 600 clandestini

Nel primo pomeriggio di venerdì la Guardia Costiera ha avvistato centinaia di clandestini in arrivo a Lampedusa a brodo di due barconi. Successivamente, tre scafisti, probabilmente tunisini e intercettati nel canale di Sicilia, hanno costretto una cinquntina di profughi a buttarsi in acqua, per sfuggire all’inseguimento della Guardia costiera. I naufraghi sono stati recuperati e gli scafisti arrestati.  E dopo alcune giornate di relativa calma sono ripresi gli sbarchi: è arrivata a Lampedusa una nave su cui erano imbarcate circa 600 persone. La nave era stata avvistata a una ventina di miglia dall’isola ed è poi stata scortata in porto dalle motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza. La carretta del mare sembra giungere dalla Libia.

RIMPATRI, RIVOLTA TUNISINI – A Lampedusa intanto scattano i primi rimpatri e i tunisini minacciano la rivolta. Nella notte la Polizia ha dovuto sedare una violenta protesta di una settantina di immigrati del centro d’accoglienza. A fare scattare i disordini è stata la notizia del rimpatrio di trenta persone, che dai primi controlli sono risultati avere precedenti penali. Il volo è decollato ieri sera dall’aeroporto di Lampedusa ed è il primo dopo gli accordi italo-tunisini. Altri 74 tunisini, ancora ospiti nel centro, appresa la notizia hanno protestato animatamente, minacciando di dare fuoco alla struttura e solo a tarda notte gli agenti sono riusciti a sedare gli animi. Dopo il rimpatrio, l’isola è praticamente svuotata. La Nave Flaminia della Tirrenia con a bordo gli ultimi immigrati presenti sull’isola è salpata intorno alle 2.30 di giovedì notte. Il traghetto aveva provato ad attraccare per tutto il giorno, non riuscendoci per le cattive condizioni del mare.

“SARKOZY OSTAGGIO” – In un’intervista al Messaggero, il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha chiarito l’applicazione degli accordi tra governo ed enti locali: “La protezione temporanea si applica solo a chi è già in Italia mentre gli altri saranno tutti rimpatriati”. Alla domanda se il premier Silvio Berlusconi riuscuirà a convincere Nicolas Sarkozy a far ‘collaborare’ la Francia, il titolare della Farnesina replica: “La Francia ha con noi legami indissolubili, storici, geografici e culturali. In questo momento però in Francia ha notevole peso la dinamica interna e il fatto che Marine Le Pen, leader di una destra xenofoba, arrivi ad insidiare le posizioni dei più accreditati candidati presidenziali, a cominciare da Sarkozy e dai leader della sinistra”. E sul ‘blocco’ degli immigrati alla frontiera di Ventimiglia: “Gli immigrati per tre mesi possono circolare nello spazio Schengen. Questa è la nostra tesi ma ci confronteremo nel bilaterale del 26 aprile”.

SBARCHI IN CALABRIA – Mentre proseguono le ricerche dei dispersi del terribile naufragio in acque maltesi, si alzano nuovi allarmi per le imbarcazioni presenti nel Mediterraneo. Unità navali tunisine e personale del campo petrolifero britannico Miscar, hanno soccorso, nel golfo di Gabes, un barcone, con a bordo 51 persone che stava per inabissarsi. Un’imbarcazione con 82 immigrati è stata invece intercettata al largo delle coste calabresi. A bordo della barca a vela, che proveniva dalla Grecia battente bandiera americana, sono stati trovati clandestini di nazionalità palestinese, irachena, afgana e quattro immigrati del Bangladesh. Sono stati individuati e arrestati i due scafisti, di nazionalità ucraina. Tra i clandestini ci sono 12 donne e 25 bambini, oltre ai 47 uomini. Dopo essere stati rifocillati, sono stati trasferiti al centro di accoglienza di Crotone.

08/04/2011

http://www.libero-news.it/news/710637/Lampedusa__arriva_carretta_con_____clandestini.html

marzo 26, 2011

LAMPEDUSA:L’ITALIA AIUTA I CLANDESTINI TUNISINI E GLI ITALIANI?

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , , — mirabilissimo100 @ 12:34 PM
SBARCHI: I CLANDESTINI SCAPPANO!
  
  
L’ITALIA AIUTA I CLANDESTINI TUNISINI E GLI ITALIANI?
Gli italiani del Sud, sono disoccupati, l’Italia invece di pensare ai sui abitanti, aiuta i clandestini tunisini.
La Tunisia non è povera, come turismo fa concorrenza all’Italia!
  
  
Frattini: 2.500 dollari al migrante che accetta rimpatrio!

Con questa proposta molti tunisini veranno in Italia, per prendersi i 2.500 dollari!
Forse quasi tutti gli abitanti tunisini vorranno fare il viaggetto per prendersi il denaro come clandestino che rimpatria!

 
————————————————————————-

TMNews

Frattini: 2.500 dollari al migrante che accetta rimpatrio

Oltre al pacchetto di aiuti offerto ieri alla Tunisia: “per favorire le transizioni democratiche sostenere rilancio economico”

 
Roma, 26 mar. (TMNews) – Fino a 2.500 dollari a ogni clandestino giunto in Italia che accetterà di rientrare volontariamente nel suo Paese e un pacchetto di aiuti economici alla Tunisia in modo che possa affrontare in modo autonomo il problema sottosviluppo che è alla radice dell’ondata migratoria: queste le proposte presentate ieri a Tunisi dal ministro degli Esteri Franco Frattini, intervistato dal Quotidiano Nazionale. Frattini è stato a Tunisi con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per discutere con il nuovo governo tunisino le condizioni perché Tunisi metta un freno al flusso migratorio che sta sbarcando su Lampedusa.

“Il modo migliore per favorire le transizioni democratiche è sostenerne il rilancio economico. Se l’Europa non è pronta, noi crediamo che sia opportuno iniziare a prendere impegni nazionali. E così abbiamo offerto da un lato un sostegno per il bilancio del Paese nordafricano con una linea di credito da 95 milioni di euro, e dall’altro abbiamo predisposto un pacchetto di aiuti che incida sui settori che hanno un valore aggiunto, a cominciare dalle piccole e medie imprese. Una proposta globale che cerca di affrontare le radici del problema”, ha spiegato il ministro, che ha “ben presente” anche il problema rappresentato nel breve periodo da Lampedusa: “Abbiamo fatto fronte a una richiesta di fuoristrada, motovedette, radar che arriverà a fornire aiuti per 70 milioni di euro e abbiamo pure aggiunto la disponibilità di addestratori di polizia. A questo ha corrisposto l’impegno del governo tunisino di cominciare con effetto immediato un controllo piu stringente per bloccare le partenze”.

Quanto al rimpatrio dei clandestini, principio accettato da Tunisi, “per favorire questo processo abbiamo proposto che ogni tunisino che accetta volontariamente il rimpatrio sia accompagnato da un aiuto economico che il governo italiano è pronto a mettere a disposizione per aiutare il suo reinserimento sociale. L’Oim, l’organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dote’ di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a 2.000 o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone”.

Ieri, Frattini aveva annunciato che l’Italia ha accordato alla Tunisia una linea di credito di 150 milioni di euro per rilanciare l’economia, in particolare per la promozione del turismo italiano che nelle prossime settimane vedrà il varo di una campagna in Italia.

mgi-aqu

 
 
—————————————————————————————————–

 
 
«L’Oim, l’organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dotè di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a 2.000 o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone».
 
ACCORDO ITALIA-TUNISIA PER 150 MLN I ministri degli Interni Roberto Maroni e degli Esteri Franco Frattini hanno preso accordi con le autorità tunisine per contrastare l’ondata di clandestini che da settimane sta invadendo le coste del Sud Italia. I colloqui si sono tenuti a Tunisi: in cambio dei controlli marittimi del governo di Tunisi, l’Italia fornirà uomini e mezzi di addestramento e una linea di credito di 150 milioni di euro.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=113603
 
 

LEGGO.IT

LIBIA, MIGRANTI SCAPPANO
DAL CENTRO DI MINEO -VIDEO.
“DENARO A CHI RIMPATRIA”

Sabato 26 Marzo 2011 – 13:08
Ultimo aggiornamento: 13:11
                  

Immigrati in fuga dal centro di Mineo

PALERMO – Altre due imbarcazioni, con a bordo decine di immigrati, sono state avvistate al largo dell’isola di Lampedusa. Il loro arrivo è previsto in serata. Intanto avanza verso Lampedusa il barcone con a bordo 330 eritrei di cui si erano perse due giorni fa le tracce. Stamattina all’alba è arrivata a Lampedusa la prima nave cisterna con acqua inviata dalla Regione siciliana con a bordo quasi 5.000 metri cubi di acqua potabile per fare fronte alla crisi idrica. Per il pomeriggio è previsto l’arrivo di un’altra nave cisterna con 1.500 metri cubi d’acqua. «Entro giungo prossimo – ha spiegato l’assessore regionale siciliano Giosuè Marino – invieremo a Lampedusa circa 60.000 metri cubi di acqua».

FRATTINI LANCIA “DOTE” A CHI RIMPATRIA «L’Oim, l’organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dotè di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a 2.000 o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone». È quanto spiega, in un’intervista sul Quotidiano Nazionale, il ministro degli Esteri Franco Frattini parlando della ‘dotè da mettere a disposizione di ogni immigrato che accetterà di rimpatriare volontariamente nel proprio paese. L’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) Š un ente intergovernativo fondato nel 1951 e che raggruppa oggi 123 stati. «Abbiamo detto al governo di tunisino – spiega Frattini, che ieri è stato a Tunisi con il collega Roberto Maroni – che ovviamente dobbiamo rimpatriare i clandestini e loro hanno ben presente che questo si deve fare». Ed «abbiamo proposto che ogni tunisino che accetta volontariamente il rimpatrio sia accompagnato da un aiuto economico che il governo italiano è pronto a mettere a disposizione per aiutare il suo reinserimento sociale». «Il modo migliore per favorire le transizioni democratiche è sostenerne il rilancio economico» torna così a ribadire Frattini. «Se l’Europa non è pronta, noi crediamo che sia opportuno iniziare a prendere impegni nazionali. E così – spiega – abbiamo offerto da un lato un sostegno per il bilancio del Paese nordafricano, con una linea di credito da 95 milioni di euro, e dall’altro abbiamo predisposto un pacchetto di aiuti che incida sui settori che hanno un valore aggiunto, a cominciare dalle piccole e medie imprese. Una proposta globale che cerca di affrontare le radici del problema».

ACCORDO ITALIA-TUNISIA PER 150 MLN
I ministri degli Interni Roberto Maroni e degli Esteri Franco Frattini hanno preso accordi con le autorità tunisine per contrastare l’ondata di clandestini che da settimane sta invadendo le coste del Sud Italia. I colloqui si sono tenuti a Tunisi: in cambio dei controlli marittimi del governo di Tunisi, l’Italia fornirà uomini e mezzi di addestramento e una linea di credito di 150 milioni di euro.

IMMIGRATI IN FUGA DAL CENTRO DI MINEO
Immigrati in fuga dal centro di accoglienza di Mineo hanno messo in allarme gli abitanti di tutto il catanese. Come mostrato in un servizio di Sky Tg24 gli immigrati scavalcano la rete di sicurezza nonostante il filo spinato e si allontanano per le campagne, per evitare i controlli.

ALBERGATORE OFFRE HOTEL A VERONA «Per i profughi, siano essi libici, tunisini o di altre nazionalità, metto a disposizione duecento posti letto con possibilità di colazione, pranzo e cena, basta che me lo chiedano». A riferirlo è il responsabile di un residence di Verona, Giorgio Tedeschi che lo scorso 3 marzo, con una lettera alla Prefettura, e il 22 marzo, con un’altra alla Provincia, ha dato la sua disponibilità ad ospitare i profughi. Il titolare del residence non ha ricevuto alcuna risposta. «Siamo a confermarvi – si legge nelle missiva pubblicata da ‘l’Arenà – la disponibilità della struttura per ospitare eventuali profughi libici/tunisini per una capienza di circa 200 posti, con possibilità di somministrazione pasti». Ma il responsabile del residence si dice perplesso «nesuna risposta e adesso leggo che c’è difficoltà a reperire posti letto per i profughi, anche a causa della stagione turistica alle porte… Sinceramente c’è qualcosa che mi sfugge. E mi disturba che, magari inconsapevolmente, si dia un’immagine razzista degli albergatori veronesi». Recentemente, sulla polemica profughi, la disponibilità scaligera di posti, parole del Sindaco Flavio Tosi, era stata di circa 30 persone. «Da parte nostra – continua Tedeschi – siamo pronti ad affrontare qualsiasi evenienza: con le nostre 96 stanze possiamo ospitare senza problemi duecento persone e siamo in grado di garantire i pasti. Inoltre siamo vicini al casello di Verona sud, alle tangenziali e all’aeroporto, meglio di così. Dopo i fax ho provato anche a telefonare, vorrei sbagliarmi ma ho come la sensazione di dare fastidio».

ANCORA SBARCHI A LAMPEDUSA, SONO UN CENTINAIO
Ancora sbarchi a Lampedusa, dove si trovano ancora oltre 4mila immigrati. La notte scorsa altri 92 profughi sono approdati sull’isola. E’ intanto partita la nave militare San Marco diretta a Taranto, con circa 500 migranti che dovrebbero essere trasferiti in una tendopoli a Manduria. E’ arrivata una nave cisterna con 4 mila metri cubi d’acqua per fare fronte all’emergenza idrica. Per domani e’ invece previsto l’arrivo di una nave passeggeri in grado di imbarcare circa mille persone.

 

VIDEO
  

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
  
  
  
TURISMO IN TUNISIA
  

 
 

Informazioni utili
Novità
Regioni
Operatori turistici
Pagina di benvenuto
 

> 2008

 

Gli uffici di Roma e Bari sono chiusi. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Milano

Segue…>>>

 

> 2008

 

Da marzo a dicembre,in Tunisia si svolgono numerosi festival, musicali, folcloristici e culturali…

Segue…>>>

 

> Giugno 2008

 

Per richiedere informazioni Tel 02 86453044 email: info@turismotunisia.it

Segue…>>>

 
     
  Benvenuti in Tunisia, un Paese vicino, dall’atmosfera esotica, che non finirà mai di sorprendervi.
Non una, ma tante vacanze diverse. Più di 1300 km di costa, con 300 giorni di sole all’anno. 3 millenni di storia. Il fascino delle oasi ai bordi del deserto e delle escursioni a dorso di dromedario. L’emozione dei rally sahariani. Il relax della talassoterapia. Il piacere del golf, delle immersioni subacquee, del windsurf. E ancora, una grande tradizione gastronomica e la calorosa accoglienza della gente.
La Tunisia è facilissima da raggiungere, grazie a frequenti collegamenti aerei. Tutti i giorni da Milano e Roma.

CONTATTI: SitoWeb:www.tunisietourisme.com.tnEMail: tunisia.turismo@libero.it

 
     
 
Speciale:
Gli itinerari da seguire
e i più interessanti Tour
nel Deserto in Tunisia

continua…
   
 

http://www.tunisiaturismo.it/benvenuti.asp
 
 mirabilissimo100

marzo 8, 2011

LAMPEDUSA: OLTRE MILLE SBARCHI IN POCHE ORE

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , — mirabilissimo100 @ 10:55 am
LA STAMPA
 
07/03/2011 – IMMIGRAZIONE – FUGA DAL NORD AFRICA

Oltre mille sbarchi in poche ore
A Lampedusa arrivi senza sosta

  

Condizioni del mare migliorate,
riprende l’esodo dei disperati
dalla Tunisia. L’isola è al collasso

LAMPEDUSA (AGRIGENTO)
Lo spettro dell’esodo biblico dai paesi del Nord Africa, che nei giorni scorsi era stato paventato in diverse dichiarazioni pubbliche da esponenti del Governo, ha cominciato a materializzarsi domenica sera, quando un aereo della Guardia di Finanza in ricognizione nel Canale di Sicilia ha lanciato l’allarme.

«Ci sono una decina di barconi che stanno facendo rotta verso Lampedusa. Sono almeno un migliaio….». Una previsione azzeccata alla lettera, visto che nel giro di poche ore sono sbarcati sull’isola per l’esattezza 1005 immigrati. Tra le 19 di ieri e le 7 di stamani sono approdati in porto 12 barconi, alla media di uno all’ora. Un «ritmo» che è proseguito poi per tutta il giorno, senza soluzione di continuità. Alle 20 il «bollettino» della Capitaneria di Porto segnalava complessivamente l’arrivo di 16 barconi e l’avvistamento di altri cinque ancora in navigazione verso l’isola, dove sono attesi in nottata. E anche a Pantelleria si è registrato un mini sbarco, con sette magrebini bloccati direttamente a terra.

È stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di profughi dalle coste tunisine verso l’Italia. Un’assalto che ha messo a dura prova uomini e mezzi delle forze dell’ordine, mobilitati per fronteggiare l’ennesima «emergenza immigrazione» a Lampedusa, diventata ormai una sorta di «porta d’ingresso» verso l’Europa. Le motovedette e i pattugliatori della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno fatto la spola con il porto per prestare soccorso alle «carrette» in arrivo, mentre il Centro di primo soccorso e accoglienza di contrada Imbriacola è tornato a riempirsi come un uovo. La struttura, che ha una capienza di 850 posti letto, in serata ospitava circa 1200 profughi, dopo che altri 360 erano stati trasferiti dall’isola verso altri Cpt italiani con il traghetto di linea e con un ponte aereo.

«È una situazione difficile ma che siamo in grado di gestire – spiega il responsabile del Centro, Cono Galipò – visto che in passato siamo stati in grado di reggere la presenza di oltre 2 mila immigrati». Tutti i barconi giunti a Lampedusa sono partiti dalle coste meridionali della Tunisia, in particolare dal porto di Zarsis e dall’isola di Djerba, una zona quasi al confine con la Libia dove continuano ad affluire migliaia di profughi in fuga dalla guerra civile. Una circostanza confermata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni che parla di altre «migliaia e migliaia di persone pronte a partire» e lancia un allarme: «abbiamo notizia – spiega – che sono riapparse le organizzazioni criminali che operavano prima in Libia facendo partire i clandestini e che adesso si stanno riposizionando nel sud della Tunisia». E a Gheddafi, che ha parlato di migliaia di clandestini pronti a «invadere l’Europa dalla Libia senza nessuno che li fermi», il capo del Viminale ribatte: «L’Europa è già invasa, se è per questo. Da circa un mese sono arrivati circa ottomila clandestini, molti di più di quelli arrivati nell’intero 2010».

Domani, intanto, sull’isola si recherà anche il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, nominato commissario straordinario per l’emergenza, che incontrerà il sindaco dell’isola Bernardino De Rubeis e le forze dell’ordine per coordinare le iniziative da adottare.

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/392000/

febbraio 15, 2011

ONDATA DI ARRIVI DI CLANDESTINI DALL’AFRICA-EMERGENZA!

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 10:07 PM

TG.COM

Maroni: Egitto, rischio clandestini

15/2/2011
 

Immigrazione, si muove la Frontex Ue

“Il terremoto istituzionale che si è verificato in Egitto potrebbe provocare ingenti flussi di immigrazione“. L’allarme per un’ulteriore emergenza è stato lanciato dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Intanto il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, ha fatto sapere che l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, la Frontex, è pronta “a lanciare una missione” per aiutare l’Italia.

Maroni, foto La PresseLa commissaria Ue ha detto di essere “in stretto contatto” con l’agenzia Frontex. Malmstrom “ha già identificato una serie di concrete misure per rispondere ai bisogni dell’Italia, ovviamente nell’ambito delle proprie competenze”, ha precisato il suo portavoce.

“L’Europa non può rimanere indifferente. Prenda una posizione forte e decisa sul piano politico. Non è una questione soltanto di ordine pubblico e non riguarda solo i ministri dell’Interno ma i capi di Stato”, ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni durante la conferenza stampa in Prefettura a Catania dopo il sopralluogo effettuato dal ministro insieme al premier Silvio Berlusconi nella struttura “Residence degli Aranci” a Mineo, nel Catanese, per fronteggiare l’emergenza sbarchi.

“Il terremoto istituzionale che si è verificato in Egitto – ha proseguito Maroni – potrebbe provocare ingenti flussi di immigrazione”.

Frontex: “Stiamo facendo tutto il possibile”
”Stiamo facendo tutto il possibile per appoggiare le autorità italiane, la situazione è molto grave”, lo ha detto il direttore di Frontex, Ilkka Laitinen, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Berlino.

“A Lampedusa fino a 50 esperti”
Frontex sarà a Lampedusa nell’ambito dell’operazione contro l’immigrazione illegale dalla Tunisia ”fin quando sarà necessario”: lo ha detto il direttore di Frontex, Ilkka Laitinen, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Berlino. Laitinen ha aggiunto che parteciperanno all’operazione ”30-40-50 esperti, alcune navi e un paio di aerei”, oltre ai mezzi e al personale italiani.

Presidenza Ue, il 24/2 discussione sbarchi Italia
I ministri degli Interni della Ue, che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 24 febbraio, discuteranno dell’emergenza dei flussi di immigrati sulle coste italiane durante il loro pranzo di lavoro. Lo riferiscono fonti della presidenza ungherese di turno della Ue, rilevando anche che la questione di una politica di immigrazione comune della Ue fa parte dei temi in agenda del Consiglio interni e giustizia (Jai).

Il traffico di esseri umani
Nell’emergenza umanitaria dell’ondata di immigranti che si sta abbattendo su Lampedusa non c’è solo la componente della disperazione dei tunisini, ma anche quella dei trafficanti di esseri umani. “Ne sono stati identificati già 27”, ha detto la Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom davanti al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo503268.shtml

<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

 

LA STAMPA.I
 
14/02/2011 – L’ONDATA DI ARRIVI DALLA TUNISIA

Maroni: “L’emergenza immigrati come la caduta del muro di Berlino”

 

Il ministro chiede «una convocazione urgente»
del Consiglio Europeo
dei capi di Stato e di Governo
Nel centro Cie di Lampedusa
mancano persino i letti
In arrivo altri barconi

 

ROMA
Nuovo allarme-immigrazione del ministro dell’Interno Roberto Maroni secondo il quale «siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino». Chiede «una convocazione urgente» del Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo per «darsi una strategia» nel contrasto all’immigrazione nel Mediterraneo a fronte della situazione nei Paesi del Maghreb.

Maroni lo ha sostenuto a margine di una riunione sui patti sicurezza a Varese. «Ho sentito il presidente del gruppo Ppe Mario Mauro chiedere la convocazione urgente del Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo – ha detto Maroni – e condivido questa richiesta perchè siamo di fronte alla caduta del muro di Berlino, il Maghreb, il nuovo ’89: l’Europa deve darsi una strategia a livello di capi di Stato e di Governo».

E’ intanto trascorsa tra disagi ed emergenze la prima notte al Centro d’accoglienza di Lampedusa per gli oltre duemila immigrati clandestini ospiti da ieri nella struttura riaperta per ordine del ministro Maroni su disposizione del Commisssario straordinario per l’emergenza immigrati Giuseppe Caruso, che oggi potrebbe arrivare a Lampedusa per un vertice con le forze dell’ordine.
Fino a ieri sera sono stati circa 1.400 gli extracomunitari accompagnati al Centro d’accoglienza, che ne può ospitare solo 850, ma nella notte se ne sono aggiunti altre centinaia. La situazione è drammatica anche perchè molti dei clandestini hanno dormito a terra per la mancanza di posti letto.

Sono intanto ancora in viaggio verso Lampedusa due imbarcazioni cariche di immigrati nordafricani avvistate ieri sera nel Canale di Sicilia. Nonostante i continui voli aerei per altre città, a Lampedusa al momento ci sono circa quattromila immigrati, ed altri sbarchi sono previsti nelle prossime ore. Questa mattina all’alba, a Pantelleria, i carabinieri hanno intercettato cinque immigrati sbarcati poco prima sull’isola. Oggi riprenderà il ponte aereo per trasferire i migranti in altre località e in altri centri d’accoglienza della penisola.

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/388881/

Maggio 9, 2009

L’asilo negato senza verifiche

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 9:45 am
 

 

IL CASO DEL «RESPINGIMENTO»

 
 

L’asilo negato senza verifiche

Il Consiglio dei rifugiati: a un centinaio spettava il soccorso. Tra Europa e Africa Tripoli non ha mai riconosciuto la Convenzione internazionale

ROMA – Chissà quanti erano, tra quei clandestini ributtati in Libia, ad avere diritto allo status di rifugiati. Uomini, donne e bambini in fuga da regimi assassini che forse sono già stati ammassati in un container e stanno ora viaggiando attraverso il deserto per esser scaricati in mezzo al Sahara. Bobo Maroni, fiero della scelta, ha detto che se vogliono chiedere asilo possono farlo lì.

Anche in Libia c’è un Cir, un centro italiano per i rifugiati, aperto a tutti», ha detto il ministro dell’Interno. Sapete quante persone ci lavorano? Una. E solo da lunedì. E senza mezzi. E senza il riconoscimento di Tripoli. Che del resto non ha mai riconosciuto manco la Convenzione di Gine­vra sui rifugiati. È chiarissima quella carta ginevrina del 1951. Ha diritto all’asilo chi scappa per il «giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua apparte­nenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche». Altrettanto netto è l’articolo 10 della Costituzione: «Lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzio­ne italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge».

Vogliamo prendere una storia a caso, dall’in­ferno dei campi libici? Ecco quella di una donna eritrea, cristiana, nel documentario «Come un uomo sulla terra» di Andrea Segre: «Ero in prigio­ne con un’amica eritrea incinta, la rabbia le ave­va deformato il viso. Il marito cercava di difen­derla perché il poliziotto le premeva la pancia col bastone dicendole: ‘Hai in pancia un ebreo, andate in Italia e poi in Israele per combattere gli arabi’». Un’altra donna: «Preferivamo morire piuttosto che doverci togliere la croce al collo. Piangevamo, se questa era la volontà di Dio l’ac­cettavamo, ma la croce non la volevamo togliere. Cristiani siamo e cristiani rimarremo. E loro ci sbattevano contro il muro. Mentre gli uomini ve­nivano picchiati noi urlavamo. Gli uomini veni­vano frustati sotto la pianta dei piedi fino a per­dere i sensi».

Situazioni agghiaccianti. Denunciate già nel 2004 da una Missione tecnica in Libia dell’Unio­ne europea, dove si parlava di abusi, arresti arbi­trari, deportazioni collettive… Confermate nel febbraio 2006 dalla deposizione del prefetto Ma­rio Mori, il direttore del Sisde, in una audizione al Comitato parlamentare di controllo: «I clande­stini vengono accalappiati come cani, messi su furgoncini pick-up e liberati in centri di acco­glienza dove i sorveglianti per entrare devono mettere i fazzoletti intorno alla bocca per gli odo­ri nauseabondi…». La visita al centro di acco­glienza di Seba lo aveva turbato: «Prevede di ospitare cento persone ma ce ne sono 650, una ammassata sull’altra senza rispetto di alcuna nor­ma igienica e in condizioni terribili».

Per non dire di certe deportazioni nei contai­ner blindati come quella raccontata da Anna («Presto sotto il sole di luglio il container diven­tò un forno, l’aria era sempre più pesante, era bu­io pesto. I bambini piangevano. Due giorni di viaggio senza niente da bere, né da mangiare. Al­cuni bevevano le proprie urine») in «Fuga da Tri­poli / Rapporto sulle condizioni dei migranti in transito in Libia», a cura dell’Osservatorio sulle vittime delle migrazioni «Fortress europe». Os­servatorio secondo il quale in soli cinque anni «dal 1998 al 2003 più di 14.500 persone sono sta­te abbandonate in mezzo al deserto lungo la fron­tiera libica con Niger, Ciad, Sudan ed Egitto. Mol­ti deportati, una volta abbandonati nel deserto hanno perso la vita». E per non dire ancora degli stupri, come nella testimonianza di Fatawhit: «Ho visto molte don­ne violentate nel centro di detenzione di Kufrah. I poliziotti entravano nella stanza, prendevano una donna e la violentavano in gruppo davanti a tutti. Non facevano alcuna distinzione tra donne sposate e donne sole, Molte di loro sono rimaste incinta e molte di loro sono state obbligate a su­bire un aborto, fatto nella clandestinità, metten­do a forte rischio la propria vita».

Forzature? Lasciamo la risposta al comunicato ufficiale del Servizio Informazione della Chiesa Italiana: «Non possiamo tollerare che le persone rischino la vita, siano torturate e che l’85 per cen­to delle donne che arrivano a Lampedusa siano state violentate». Per questo i vescovi non han­no dubbi: è «una vergogna» che siano state re­spinte persone che «hanno già subito delle perse­cuzioni nei rispettivi Paesi». Posizione ribadita dall’Osservatore Romano: «Preoccupa il fatto che fra i migranti possa esserci chi è nelle condi­zioni di poter chiedere asilo politico. E si ricorda anzitutto la priorità del dovere di soccorso nei confronti di chi si trova in gravi condizioni di bi­sogno ».

Questo è il nodo: la scelta di tenere verso gli immigrati in arrivo una posizione più o meno du­ra, compassionevole o «cattiva», come ha teoriz­zato tempo fa Maroni, spetta a chi governa. Ed è giusto che sia così. La decisione di «fare di ogni erba un fascio», rifiutare ogni distinzione e re­spingere chi arriva senza neppure concedergli, per dirla coi vescovi, almeno la possibilità di di­mostrare che ha diritto all’asilo, è però un’altra faccenda. Che non solo rinnega una storia piena di esuli politici (da Dante a Mazzini, da Garibaldi ai fratelli Rosselli a don Luigi Sturzo) ma, secon­do Laura Boldrini e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, fa a pezzi le regole vigenti poiché «tutti gli obblighi internazionali» e anche la legge italiana «vietano tassativamente il respingimento di rifugiati o richiedenti asilo».

Quanti erano, su quella barca respinta, quelli che avrebbero avuto diritto ad essere accolti? Ri­sponde Christopher Hein, Direttore del Cir, il Consiglio italiano per i rifugiati: «Generalmente tra i disperati che arrivano a Lampedusa quelli che chiedono diritto d’asilo sono il 70% ma di questi solo la metà ottiene lo status di rifugiato. Gli egiziani o i maghrebini, per esempio, difficil­mente lo chiedono. Del resto difficilmente lo ot­terrebbero. Gli stessi cinesi non lo chiedono mai. Ora, poiché tra i passeggeri di quella nave riportati in Libia non c’erano maghrebini, egizia­ni o cinesi, è presumibile che almeno il 70% avrebbe chiesto asilo. E di questi, con ogni proba­bilità, la metà ne aveva diritto. Il che significa che l’Italia ha respinto almeno un centinaio di persone alle quali la nostra Costituzione garanti­va il soccorso». Non possono farlo adesso? «La vedo dura. In tutta la Libia, dico tutta (non sap­piamo neppure quanti siano i centri libici di de­tenzione, pare 25) abbiamo una persona. Che si è insediata da quattro giorni. Senza avere ancora il riconoscimento delle autorità. Veda un po’ lei…».

 

Gian Antonio Stella
 
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_09/stella_immigrati_2521373a-3c63-11de-a760-00144f02aabc.shtml
 

<!–

–>

Maggio 8, 2009

Clandestini respinti, Maroni: E’ una svolta in lotta al racket

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , — mirabilissimo100 @ 4:57 PM
 Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite.

 
EST – Clandestini respinti, Maroni: E’ una svolta in lotta al racket
 
Clandestini respinti, Maroni: E' una svolta in lotta al racket

Roma, 7 mag (Velino) – “Una svolta nel contrasto all’immigrazione clandestina”. Così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha definito l’operazione di “respingimento” nel porto di Tripoli di 228 immigrati clandestini su tre barconi, intercettati nella serata di ieri a sud di Lampedusa, a opera di unità della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto. “Non è stata un’operazione contro qualche disperato – ha spiegato Maroni -, ma si è trattato di un chiaro segnale al racket dell’immigrazione, che da oggi sapendo che il contrasto è più forte, cercherà altri sbocchi. È un segnale molto forte a chi ha ritenuto che l’Italia sia il ventre molle di un’Europa che non riusciva a contrastare in maniera efficace la clandestinità”. Per il ministro l’operazione è stata un successo anche per altri due motivi. Il primo è che “si è affermato il principio del respingimento nelle acque del Mediterraneo verso il paese di partenza dei clandestini e non quello di origine – ha aggiunto Maroni -. Quando un clandestino arriva sul territorio nazionale italiano comincia una lunga e complicata procedura che vede prima l’identificazione di quale sia la sua nazionalità con le autorità locali. Poi l’ottenimento da loro del nullaosta per il suo rimpatrio, la definizione delle modalità con cui sarà effettuato e infine, la partenza. Da oggi, invece, per la prima volta il clandestino verrà mandato nel paese da cui è partito, a prescindere dalla sua nazionalità. Si tratta di un’operazione immediata e che permette di evitare l’avvio di questi meccanismi”.


L’altro motivo per cui Maroni ritiene che il respingimento rappresenti una svolta deriva dal fatto che è stato reso possibile dal comportamento della Libia, e ciò è dovuto a un anno di lavoro e al trattato tra Italia e il paese africano. “Quando si fa un rimpatrio, accertata la nazionalità del clandestino, il paese di provenienza ha il dovere di accoglierlo. Invece non è tenuto a farlo se il soggetto è uno straniero. Con Tripoli – ha affermato il ministro -, invece, l’azione diplomatica del governo italiano ha fatto sì che l’esecutivo del paese africano accettasse il principio del respingimento di cittadini extracomunitari partiti dalla Libia, ma non necessariamente libici. Ed è quanto avvenuto con questa operazione – ha aggiunto Maroni -. La Libia ha accettato i 228 immigrati, nonostante nessuno di loro fosse cittadino di quello stato. Visto il successo dell’operazione di ieri e oggi, inoltre, il ministro dell’Interno maltese Carmelo Mifsud Bonnici si è detto molto interessato a seguirci su questa linea. Questa mattina ho avuto con lui e con il commissario europeo all’Immigrazione Jacques Barrot un colloquio cordiale ed entro due settimane ci recheremo insieme in Libia. Voglio che questo modello – ha ribadito il ministro -, diventi il modello europeo. Credo possa essere applicato da tutti paesi Ue nel Mediterraneo”.

“La nostra idea – ha spiegato Maroni – non è respingere le navi, ma chi tenta di entrare illegalmente. Non blocchiamo le imbarcazioni e le facciamo tornare indietro, ma carichiamo i passeggeri a bordo delle nostre navi e, dopo averli messi in sicurezza, li trasportiamo alla destinazione prevista. A questo proposito ci sono regole d’ingaggio, definite da un provvedimento del ministro dell’Interno che mi ha preceduto e modificate mediante una recente riunione del Comitato nazionale per l’ordine e sicurezza. Sono regole ingaggio ben chiare, condivise, che stabiliscono le rispettive competenze di polizia, Guardia di Finanza, Guardia costiera e Marina militare e che si possono riassumere in un unico principio filosofico: prima di qualunque cosa viene la vita di coloro che stanno in mare e chiedono soccorso. Il respingimento, poi – ha proseguito il ministro -, non avviene nel territorio nazionale ma alla frontiera. Inoltre, noi non ci siamo mossi autonomamente, ma abbiamo prestato assistenza a una precisa richiesta d’intervento delle autorità libiche, usando i nostri mezzi. Abbiamo applicato il principio di respingimento, conforme a tutti i trattati internazionali”.

Peraltro, non è la prima volta che avviene questo tipo di operazione, anche se l’accordo Italia-Libia – in base a cui è previsto anche il pattugliamento congiunto delle coste libiche e azioni di contrasto all’immigrazione clandestina dallo stato africano – entrerà ufficialmente in vigore il 15 maggio. “Tripoli lavora in questo senso già dal 30 aprile – ha affermato il capo del Dipartimento di pubblica sicurezza, il prefetto Antonio Manganelli -. In quella data la Libia ha recuperato 300 persone in condizioni identiche. La differenza è che in questa situazione non si è sentita in grado di svolgere il compito in autonomia e ha chiesto ausilio all’Italia. Dal 30 aprile al 7 maggio, inoltre, sono stati fatti già 5 o 6 interventi”. Per quanto riguarda il pattugliamento congiunto, invece, “il 14 maggio da Gaeta partiranno le motovedette con gli equipaggi libici, che sono in Italia già da due settimane per addestrarsi – ha concluso Maroni -. Io sarò presente all’evento perché rappresenta un momento simbolico. Sia per le relazioni tra Italia e Libia sia per il ruolo che l’Italia ha deciso di sostenere nei confronti dell’Ue per quanto riguarda la difesa del territorio e il contrasto all’immigrazione clandestina. È un ruolo che svolgiamo con grande impegno e non vogliamo sottrarci”.

L’operazione di respingimento, però, se da una parte ha trovato il “favore” di Barrot, dall’altra ha provocato una dura reazione delle Nazioni Unite. L’Alto commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) ha espresso in “grave preoccupazione per la sorte di circa 230 migranti ricondotti in Libia senza un’adeguata valutazione delle loro possibili necessità di protezione internazionale. La decisione di ricondurre i migranti in Libia è giunta al margine di una giornata di accese discussioni fra il governo maltese e le autorità italiane su chi fosse responsabile del soccorso e dello sbarco dei passeggeri delle tre barche in difficoltà. Sebbene non siano disponibili informazioni sulle nazionalità di origine dei migranti – ha proseguito l’Unhcr in una nota -, si ritiene probabile che fra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale. Nel 2008 circa il 75 per cento di coloro giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50 per cento di loro è stata concessa una forma di protezione internazionale”. “Rivolgo un appello alle autorità italiane e maltesi affinché continuino ad assicurare alle persone salvate in mare e bisognose di protezione internazionale pieno accesso al territorio e alla procedura di asilo nell’Unione europea, ha dichiarato l’Alto commissario dell’Unhcr Antonio Guterres.

 
(fbu) 7 mag 2009 19:09

febbraio 22, 2009

Medici italiani: denuncia clandenstini percorso rischioso

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 4:51 PM

U.E. – ITALIA

Medici italiani: denuncia clandenstini percorso

rischioso

22 Febbraio 2009

La possibilita’ di denuncia degli immigrati irregolari da parte dei medici, come previsto da un emendamento al Ddl sicurezza in discussione in Parlamento, ‘creera’ percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanita’ pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la societa’ tutta e che oggi sono monitorate e controllate’. Questo l’allarme contenuto in un documento approvato all’unanimita’ dal Consiglio nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). Il Consiglio nazionale si appella quindi al parlamento ‘con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarieta’, patrimonio storico della nostra nazione’. Inoltre, si legge nel documento ‘il Consiglio nazionale della Fnomceo sara’ vicino ai colleghi che dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici’.   

http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/noti.php?id=251104

 

 

Sanzioni al medico che denuncia l’irregolare

 

I medici che denunciano gli immigrati irregolari, ai quali hanno prestato assistenza, potranno essere sanzionati per violazione del Codice deontologico. Il Consiglio nazionale della Fnomceo (la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), che nelle scorse settimane aveva già manifestato un «forte dissenso» all’emendamento al Ddl sicurezza che abroga il divieto di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche, ha approvato ieri all’unanimità un documento per ribadire le proprie perplessità sul provvedimento. Ma anche per chiarire che la procedura di segnalazione si pone «in netto contrasto con i principi della deontologia medica, espressi in particolare dal giuramento professionale e dall’articolo 3 del Codice deontologico, che impongono ai medici di curare ogni individuo senza discriminazioni legate all’etnia, alla religione, al genere, all’ideologia, di mantenere il segreto professionale e di seguire le leggi quando non siano in contrasto con gli scopi della professione». Quindi per quei medici che si attenessero alla novità contenute nel Ddl sicurezza approvato in prima lettura al Senato potrebbero scattare sanzioni disciplinari.
Viceversa, la Fnomceo si schiererà a fianco dei professionisti che, non segnalando gli irregolari e dunque non rispettando il contenuto dell’emendamento, «dovessero incorrere in procedimenti sanzionatori per aver ottemperato agli obblighi deontologici».
Il Consiglio nazionale guidato da Amedeo Bianco, inoltre, ha sottolineato il pericolo insito nella possibilità di denuncia, «che creerà percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate».
Per questi motivi medici e odontoiatri italiani sollecitano un’audizione urgente per spiegare e motivare nel dettaglio la propria contrarietà all’intervento. «Il Consiglio nazionale – si legge nel documento – si appella al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. E sollecita pertanto la Camera a non approvare questo emendamento, contrastante con i principi fondanti del rapporto persona malata e medico, ripristinando quanto previsto dalla normativa precedente».

La regola etica
 
 
– Codice deontologico dei medici, articolo 3
 
Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia,in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. La salute è intesa nell’accezione più ampia del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona

 
 

febbraio 8, 2009

SICUREZZA: SEMPRE PIU’ MEDICI CONTRARI A DENUNCIA CLANDESTINI

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 10:51 PM

06-02-2009

Sicurezza, sempre più medici
contrari a denuncia clandestini

Alemanno: la norma desta molte perplessità

ROMA (6 febbraio) – Il giorno dopo il voto al Senato che cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di cure, medici, associazioni e politici dell’opposizione annunciano battaglia.

Il primo è stato Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, dicendo ai medici di famiglia che in caso di delazione la regione non gli rinnoverà la convenzione. Dopo di lui tante le prese di posizione di esponenti politici e mondo medico, che pensano a mozioni per l’obiezione di coscienza o indicazioni precise da dare ai medici. La critica è unanime: «si tratta di un emendamento incostituzionale e
illegale». 

«Desta molta perplessità l’emendamento approvato che costringe alla schedatura degli immigrati che vanno a curarsi nelle strutture sanitarie. Da questo punto di vistacredo l’iter parlamentare debba aggiustare molti aspetti». Ad affermarlo il sindaco di Roma Gianni Alemanno. A scatenare la polemica ieri propria la norma che prevede la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari. «Ci sono aspetti positivi e negativi – ha concluso Alemanno – bisogna precisare con molta attenzioni gli emendamenti approvati».

Gasparri: «Norme valide». Pronta la replica del presidente Pdl al Senato: «Il sindaco di Roma – dice Maurizio Gasparri – non ha potuto seguire nei dettagli il dibattito al Senato sulla sicurezza. Capirà che tutte le norme sono giuste e l’inopportunità di pareri diversi da quelli del centrodestra». «Le norme – conclude – sono tutte valide, anche quelle sulla sanità. Le appoggerà senz’altro». 

Pd: norma immorale e pericolosa. Bocciatura al Ddl sicurezza anche dal Pd, unanime nel condannare le conseguenze di una norma giudicata «immorale». Secondo Dario Franceschini, vicesegretario democratico, infatti, la misura passata ieri al Senato «può avere effetti devastanti anche sulla salute degli italiani». Quindi, il numero due del Pd annuncia battaglia in aula, perché, insiste, «la norma sulla facoltà di denuncia è immorale e pericolosa e viola i più elementari princìpi del diritto e del buon senso».

Veltroni: no a dialogo con chi imbarbarisce il Paese. E Walter Veltroni conferma: «Alla Camera non potrà esserci un clima di dialogo sul federalismo con quelle forze che propongono, sulla sicurezza, norme barbariche come quelle approvate ieri in Senato». 

«Norma barbara».  «L’idea – spiega il segretario del Pd  – che un bambino non viene curato da un medico in ragione del fatto che viene denunciato perché clandestino è una cosa che non appartiene ai valori ed alle tradizioni del nostro Paese». Insomma, è la conclusione di Veltroni, «se si vuole dialogare in Parlamento bisogna togliere le cose che sono cariche di barbarie».

Medici cattolici: non denunceremo i clandestini. Contro il Ddl sicurezza approvato ieri scendono in campo anche i medici cattolici, compatti nel denunciare una misura «assolutamente inopportuna».  Quindi, avverte il presidente dell’Associaizone Vincenzo Saraceni, loro non denunceranno i clandestini. D’altra parte, aggiunge Saraceni, non sarà necessaria alcuna «obiezione di coscienza», perché, spiega, la legge elimina il divieto di denuncia, ma non impone alcun obbligo. Insomma, dice il presidente, «ci mancherebbe altro che un medico, che vede un malato in una condizione di fragilità, invece che curarlo solamente, vada anche a denunciarlo perché è un immigrato clandestino. Quindi – taglia corto – questa norma mi trova assolutamente contrario e ritengo che i medici non usufruiranno di questa possibilità».

Pellegrini: rischi salute pubblica. Laura  Pellegrini, direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, invece mette in guardia sui rischi per la salute pubblica. Potrebbe accadere, spiega, «che allontanandosi per paura dalle strutture pubbliche, molti stranieri irregolari scelgano altri percorsi assistenziali. In questo modo il monitoraggio che effettuiamo costantemente su patologie come la tubercolosi o l’Aids potrebbe diventare meno efficace».

Medici: il X Municipio non denuncerà. Intanto, alla periferia di Roma sono passati dalle parole ai fatti. Nel X municipio guidato da Sandro Medici, in quota Prc, è già operativo un ambulatorio gestito da medici volontari, gratuito e aperto a tutti. Una struttura, spiega Medici, dove «chiunque può essere curato, italiani o stranieri che siano, senza il pericolo per questi ultimi di venire denunciati, laddove non abbiano permesso di soggiorno». Si tratta anche, aggiunge il presidente, di «un modo consapevole e attivo per disobbedire al provvedimento razzista votato ieri in Senato dalla destra».

La Cgil scende in piazza. Battaglia anche fuori dal Palazzo. La Cgil non sta a guardare e lancia una manifestazione di protesta in programma a Milano il 21 febbraio, contro il Ddl sicurezza che, dice il segretario generale della Camera del lavoro di Milano, Onorio Rosati «risponde a una cultura xenofoba». Spiega Rosati: «Ancora una volta per fini politici si strumentalizzano le paure della gente e si criminalizzano gli ultimi e gli indigenti».

Berlusconi bacchetta la Repubblica. Il presidente del Consiglio bacchetta il quotidiano la Repubblica che oggi  titola «I medici dovranno denunciare gli irregolari». «I medici avranno la facoltà di segnalare gli irregolari –  puntualizza il premier – mentre prima avevano il divieto di farlo anche in base alla percezione della pericolosità sotto il profilo sanitario. Potranno quindi, mentre prima non potevano farlo, sulla base del proprio sentire professionale e della propria coscienza. Quindi – è la conclusione – La Repubblica titola difformemente  dal vero».

«Vero scandalo obbligare i medici al silenzio». Semmai, osserva il Cavaliere, «il vero scandalo era
obbligare i medici al silenzio».

 

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=45399&sez=HOME_INITALIA#

dicembre 31, 2008

Maxi-ondata di sbarchi: altri 500 clandestini

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , — mirabilissimo100 @ 12:53 PM
 
 
 
 
 
 
 
 
 

il Giornale.it
n. 313 del 2008-12-31 pagina 0

Maxi-ondata di sbarchi: altri 500 clandestini
a Linosa e Lampedusa

di Redazione

Non si ferma l’ondata di sbarchi, intercettato un altro barcone con 253 persone. A Linosa il barcone in legno di circa 25 metri è andato a schiantarsi sugli scogli in località Punta Faraglioni. I clandestini si aggiungono agli oltre 1200 sbarcati nelle ultime ore

Lampedusa – Nuovi maxi sbarchi di immigrati. Un barcone con 253 clandestini è stato fermato dalla guardia di finanza a Sud di Lampedusa. Una cinquantina di persone, tra cui donne incinte, ragazzi e gente che stava male, è stata trasbordata su motovedette della Gdf e della capitaneria di porto. Sono in navigazione verso l’isola. Un barcone con circa 300 migranti è giunto a Linosa, la più piccola delle Pelagie. Secondo le testimonianze che giugono da Linosa il barcone in legno di circa 25 metri è andato a schiantarsi sugli scogli in località Punta Faraglioni. Alcuni migranti si sono gettati in acqua ma sono stati recuperati. La capitaneria di porto di Lampedusa ha inviato verso l’isola minore tre motovedette mentre sono intervenute anche altre due motovedette dei carabinieri e della Finanza.
Intanto la capitaneria di porto di Lampedusa è impegnata in un’altra operazione di salvataggio dopo la segnalazione di un altra imbarcazione a Sud dell’isola. Stamani un altro natante di 18 metri di legno era stato soccorso a Sud di Lampedusa. A bordo vi erano 253 persone.

Ieri mattina è approdato sull’isola un altro barcone con 247 migranti, tra cui 15 donne, intercettato da una motovedetta della Guardia costiera a mezzo miglio dalla costa. È il settimo sbarco consecutivo che si registra sull’isola, dove dal giorno di Natale sono giunti oltre 1.300 extra comunitari. Nel Centro di prima accoglienza, che in questo momento ospita circa 1.500 persone, la situazione è al collasso.

La nuova maxi-ondata Lampedusa resta in emergenza per i continui arrivi di immigrati. Dopo i 247 giunti all’alba di ieri, sono circa 1.500 le persone giunte a partire dalla notte della vigilia di Natale e in mattinata un gommone con a bordo una settantina di migranti è stato avistato a 50 miglia a Sud dell’isola. Nella zona sta operando la nave “Bettica” della Marina militare, con il coordinamento della Capitaneria di porto di Palermo impegnata anche nella verifica di altre due segnalazioni relative ad altrettanti barconi che sarebbero in rotta verso Lampedusa. Queste imbarcazioni al momento si troverebbero ancora in prossimità delle coste della Libia, e la Capitaneria di porto di Palermo sta cercando di tracciare la loro direzione. Un piccolo natante con a bordo un numero ancora non precisato di immigrati è stato individuato dalla Guardia costiera al largo dell’isola di Marettimo, la più remota della Egadi (Trapani), dove sono in atto le operazioni di soccorso.

Il pressing italiano sulla Libia Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha telefonato questa mattina al collega degli Esteri, Franco Frattini, “chiedendogli – riferisce il Viminale in una nota – di intervenire ufficialmente nei confronti delle autorità libiche in relazione all’ondata di sbarchi che si sono susseguiti negli ultimi giorni a Lampedusa”. Nel primo pomeriggio, poi, il titolare della Farnesina ha chiesto alle autorità libiche di intensificare le operazioni di controllo, prevenzione e dissuasione nei confronti delle imbarcazioni che partono dalla Libia. Frattini ha anche rinnovato l’appello a Tripoli perché “cooperi attivamente e proficuamente su questo delicato fenomeno con le competenti autorità italiane”. Nella nota si precisa che sono state impartite anche “specifiche istruzioni all’Ambasciatore italiano a Tripoli, affinché si faccia interprete personalmente presso le autorità libiche di questa sentita esigenza di collaborazione fra i due Paesi e delle forti preoccupazioni italiane”.

I rapporti con Tripoli Fonti della Farnesina riferiscono di primi riscontri positivi giunti da Tripoli tramite l’Ambasciatore libico a Roma. Le autorità libiche “si sono dette disponibili ad avviare, a partire dall’inizio del mese di gennaio, i primi pattugliamenti congiunti delle coste libiche, come previsto dall’accordo bilaterale del dicembre 2007, al fine di contrastare questo nuovo e intenso flusso di immigrati che tentano di entrare illegalmente nel nostro Paese”.


© SOCIETÀ EUROPEA DI EDIZIONI SPA – Via G. Negri 4 – 20123 Milano