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ottobre 3, 2020

Chiara Ferragni in posa come la Madonna, arriva la denuncia del Codacons per blasfemia

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Chiara Ferragni come la Madonna, insulti: «Vergognati» - DonnaPOP

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IL SECOLO XIX.IT

28 SETTEMBRE 2020

ROSARIA CORONA

Genova – Dopo qualche mese di tregua, è di nuovo scontro tra il Codacons e i Ferragnez. Stavolta nel mirino dell’associazione dei consumatori è finita Chiara Ferragni. Il motivo? Una recente immagine, realizzata dall’artista Francesco Vezzoli per Vanity Fair, in cui la celebre influencer è raffigurata come una Madonna. Uno scatto che ha fatto molto parlare, come spesso accade quando si tratta di Chiara Ferragni.

E dopo le reazioni indignate di alcuni utenti sui social, è arrivata anchel’azione legale del Codacons con una denuncia per blasfemia e offesa al sentimento religioso. «Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini affinché intervengano su quella che non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere. L’immagine che raffigura la Ferragni nei panni di una moderna Madonna con bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato sfrutta la figura della Madonna e la religione a scopo commerciale, essendo noto come la Ferragni sia una vera e propria “macchina da soldi” finalizzata a vendere prodotti, sponsorizzare marchi commerciali e indurre i suoi follower all’acquisto di questo o quel bene», si legge in una nota diffusa dal Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori.

Sempre secondo l’associazione «lo sfruttamento indegno della figura della Madonna che ha scatenato le proteste dell’intero mondo cristiano potrebbe realizzare fattispecie penalmente rilevanti per blasfemia e offesa al sentimento religioso, motivo per cui l’esposto viene inviato anche a Papa Francesco affinché si pronunci contro tale squallida e inutile provocazione».

Immediata e ironica la replica del marito, Fedez: «Mi mancavano», ha commentato su Twitter il rapper che nei mesi scorsi ha avuto una lunga querelle con il movimento per la questione relativa alla raccolta fondi in piena emergenza coronavirus che ha consentito la creazione di un nuovo reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. Sempre in risposta alla polemica, che sui social ha scatenato un ampio dibattito, aggiungendo un lapidario «Amen, passo e chiudo» Fedez ha condiviso su Instagram il pensiero dell’ex parlamentare Guido Crosetto che su Twitter commenta così la questione: «Ricordavo che il Codacons si occupasse di tutelare i consumatori, poi ho capito che serviva a far pubblicità a chi lo gestiva. C’è però un limite. Ha preso di mira Fedez e Ferragni per avere più share. Ma ormai è stalking».

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settembre 12, 2020

L’intercessione della Madonna che salvò Vienna dall’assalto musulmano

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IT.ALETEIA.ORG

7  11  2015

GESLOSOMINO  DEL GUERCIO

L’undici settembre del 1683 Vienna è assediata da un immenso esercito turco comandato dal gran visir Kara Mustafà e, ridotta alla fame, è prossima alla resa. I Turchi, arrestati per mare a Lepanto nel 1571, continuano via terra la loro avanzata che sembra inarrestabile e, dietro Vienna, intravedono Roma e San Pietro. Tutto è pronto per l’evento cui da mille anni l’islam lavora. Le forze turche, racconta Angela Pellicciari in “Una storia della Chiesa. Papi e santi, imperatori e re, gnosi e persecuzione” (edizione Cantagalli), sono nettamente superiori a quelle cristiane ma succede l’imprevisto.

IL GENERALE E IL FRATE
Fanno la differenza un geniale condottiero polacco, re Jan Sobieski, e il frate cappuccino Marco d’Aviano. Incaricato da Innocenzo XI di formare una Lega Santa contro i Turchi, padre Marco diventa consigliere e confessore dell’imperatore Leopoldo I e riesce a coalizzare intorno a lui Spagna, Portogallo, Polonia, Firenze, Venezia e Genova.
“ABBIAMO MERITATO GLI INFEDELI”
Alla vigilia dello scontro, frate Marco affida alla Vergine Maria le sorti di Vienna e si rivolge a Dio con questa supplica: «O grande Dio degli eserciti, guardaci prostrati qui ai piedi della tua maestà, per impetrarti il perdono delle nostre colpe. Sappiamo bene di aver meritato che gl’infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità, che ogni giorno commettiamo contro la tua bontà, hanno giustamente provocato la tua ira».

“NON FARCI CALPESTARE DA QUESTI CANI”
L’invocazione è sempre più contro «il furore e la forza degl’infedeli». «Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, siici tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzare l’opera delle tue mani. Permetterai forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani?».

LA BENEDIZIONE PER LA BATTAGLIA
Fra’ Marco chiede poi la benedizione per i soldati: «Libera dunque l’esercito cristiano dai mali che incombono; trattieni il braccio della tua ira sospeso su di noi, e fa’ capire ai nostri nemici che non c’è altro Dio all’infuori di Te, e che Tu solo hai il potere di concedere o negare la vittoria e il trionfo, quando ti piace. Come Mosè, stendo dunque le mie braccia per benedire i tuoi soldati; sostienili e appoggiali con la tua potenza, per la rovina dei nemici tuoi e nostri, e per la gloria del tuo Nome».

MAOMETTO IV MINACCIA DI IMPICCARSI
All’alba dell’undici settembre, si consuma una vittoria dell’esercito cristiano sull’esercito turco senza precedenti, al punto che Maometto IV invia al suo gran visir una corda di seta verde invitandolo a mettere fine alla sua vita con quella. L’indomani, mentre si dice che i pasticceri viennesi inventino i cornetti, un dolce a forma di mezzaluna, nella chiesa della Madonna di Loreto viene celebrato il solenne Te Deum di ringraziamento e Innocenzo XI, attribuendo la vittoria all’intercessione della Vergine Maria, decide di festeggiare lo scampato pericolo istituendo il 12 settembre la festa del Santo Nome di Maria.

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LA BEATIFICAZIONE DI FRA’ MARCO
Il 27 aprile 2003 san Giovanni Paolo II beatifica Marco d’Aviano, che venne sepolto nella cripta dei Cappuccini di Vienna, accanto alle tombe degli imperatori asburgici. Da parte imperiale non si poteva rendere un omaggio più solenne alla memoria del frate cappuccino e al ruolo insostituibile da lui svolto nella costituzione della Lega Santa, nel sostegno a Leopoldo I, nell’armonizzazione paziente degli interessi delle forze in campo.

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giugno 1, 2020

VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 31 MAGGIO LITURGIA VETUS ORDO

 

31 MAGGIO
VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA  

Festa

LETTURE: Sof 3, 14-18; Cant 2,8.10-14; Lc 1, 39-56

Il  mese che la devozione popolare cristiana vuole dedicato in particolare al culto della Madre di Dio si chiude con la festa liturgica che ricorda il secondo «mistero gaudioso». Maria vergine andò sollecita dalla cugina Elisabetta per offrire i servizi che una giovane donna può compiere per una donna anziana, che attende di diventare madre. Maria fu pure mossa dal desiderio di comunicare alla cugina la gioia che essa provava per la «meraviglia» operata in lei dal Signore. A queste ragioni umane Luca ne aggiunge un’altra di ordine divino.
Il  frasario che egli usa per riferire il fatto fa capire che l’abitazione di Dio in mezzo agli uomini si colloca su un nuovo piano anche nella persona di Maria. Mentre porta il suo bambino, ella è la vera dimora di Dio e come tale viene riverita dalla cugina. Ecco dunque che Dio viene ad abitare fra gli uomini, ma la dimora non e più un tempio di pietra è una persona! D’ora innanzi non sarà più con le pietre che si edificherà la abitazione di Dio sulla terra, ma con la fede, la carità, la dedizione, la speranza. La festa della «Visitazione» è stata celebrata dai Francescani fin dal secolo XIII. Papa Bonifacio IX la introdusse nel calendario universale della Chiesa e Clemente VIII (1608) compose i testi liturgici dell’officiatura precedente l’ultima riforma. Tradizionalmente celebrata il 2 luglio, questa festa è stata anticipata dal nuovo calendario per armonizzarla con la memoria degli avvenimenti del Vangelo lungo l’anno liturgico, ponendola tra l’Annunciazione del Signore il 25 marzo e la nascita di Giovanni Battista il 24 giugno.
L’Eucaristia, mentre celebra oggi il fatto della visita di Maria alla cugina Elisabetta, attua la incessante «visita» di Dio alla sua Chiesa e alla nostra assemblea, per fare di ognuno un «portatore di Cristo».

Preghiera per la visitazione Vergine Maria - Tempo di preghiera ...

    

  

Maria magnifica il Signore che opera in lei

Dalle «Omelie» di san Beda il Venerabile, sacerdote
(Lib. 1, 4; CCL 122, 25-26, 30)
«L’anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore» (Lc 1, 46). Con queste parole Maria per prima cosa proclama i doni speciali a lei concessi, poi enumera i benefici universali con i quali Dio non cessò di provvedere al genere umano per l’eternità.
Magnifica il Signore l’anima di colui che volge a lode e gloria del Signore tutto ciò che passa nel suo mondo interiore, di colui che, osservando i precetti di Dio, dimostra di pensare sempre alla potenza della sua maestà.
Esulta in Dio suo salvatore, lo spirito di colui che solo si diletta nel ricordo del suo creatore dal quale spera la salvezza eterna.
Queste parole, che stanno bene sulle labbra di tutte le anime perfette, erano adatte soprattutto alla beata Madre di Dio. Per un privilegio unico essa ardeva d’amore spirituale per colui della cui concezione corporale ella si rallegrava. A buon diritto ella poté esultare più di tutti gli altri santi di gioia straordinaria in Gesù suo salvatore. Sapeva infatti che l’autore eterno della salvezza, sarebbe nato dalla sua carne, con una nascita temporale e in quanto unica e medesima persona, sarebbe stato nello stesso tempo suo figlio e suo Signore.
«Cose grandi ha fatto a me l’onnipotente e santo è il suo nome».
Niente dunque viene dai suoi meriti, dal momento che ella riferisce tutta la sua grandezza al dono di lui, il quale essendo essenzialmente potente e grande, è solito rendere forti e grandi i suoi fedeli da piccoli e deboli quali sono. Bene poi aggiunse: «E Santo è il suo nome», per avvertire gli ascoltatori, anzi per insegnare a tutti coloro ai quali sarebbero arrivate le sue parole ad aver fiducia nel suo nome e a invocarlo. Così essi pure avrebbero potuto godere della santità eterna e della vera salvezza, secondo il detto profetico: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato» (Gl 3, 5).
Infatti è questo stesso il nome di cui sopra si dice: «Ed esultò il mio spirito in Dio, mio salvatore».
Perciò nella santa Chiesa è invalsa la consuetudine bellissima ed utilissima di cantare l’inno di Maria ogni giorno nella salmodia vespertina. Così la memoria abituale dell’incarnazione del Signore accende di amore i fedeli, e la meditazione frequente degli esempi di sua Madre, li conferma saldamente nella virtù. Ed è parso bene che ciò avvenisse di sera, perché la nostra mente stanca e distratta in tante cose, con il sopraggiungere del tempo del riposo si concentrasse tutta in se medesima.

MESSALE

Antifona d’Ingresso  Sal 65,16
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio:
vi racconterò quanto ha fatto il Signore
per l’anima mia.

 

Veníte, audíte, et narrábo, omnes

qui timétis Deum, quanta fecit

Dóminus ánimæ meæ (T.P. allelúia).

 
Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare sant’Elisabetta, concedi a noi di essere docili all’azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore Gesù…

 

Omnípotens sempitérne Deus, qui beátam Vírginem Maríam, Fílium tuum gestántem, ad visitándam Elísabeth inspirásti, præsta, quæsumus, ut, afflánti Spirítui obsequéntes, cum ipsa te semper magnificáre possímus. Per Dóminum.

 
LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Sof 3, 14-18
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te.

Dal libro del profeta Sofonìa
Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».


O
ppure
  Rm 12, 9-16
Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, la carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Non siate pigri nel fare il bene; siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.


Salmo Responsoriale  Ct 2,8.10-14
La tua visita, Signore, ci colma di gioia

Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene saltando per i monti,
balzando per le colline.

Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia, mia tutta bella, e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata.

I fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.

O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirùpi,
mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro».

Canto al Vangelo
   Cf Lc 1,39,44
Alleluia, alleluia.

Maria si mise in viaggio, sollecita, verso la montagna;
alla voce del suo saluto, Elisabetta trasalì di gioia.
Alleluia.  

  

Vangelo  Lc 1, 39-56
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal vangelo secondo Luca
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Sulle Offerte

Dio onnipotente, che hai accolto e benedetto il gesto di carità di Maria, Madre del tuo unico Figlio, accetta i doni che ti offriamo e trasformali per noi in sacrificio di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

 

Maiestáti tuæ, Dómine, hoc nostrum gratum sit sacrifícium salutáre, sicut beatíssimæ Unigéniti tui Matris habuísti acceptábilem caritátem. Per Christum.


Prefazio della Beata Vergine Maria II

La Chiesa con Maria magnifica il Signore

E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, o Padre,
per le meraviglie che hai operato nei tuoi santi,
Ma è sopratutto dolce e doveroso
in questa memoria della beata Vergine Maria
magnificare il tuo amore per noi
con il tuo stesso cantico di lode.

Grandi cose tu hai fatto Signore,
per tutta l’estensione della terra,
e hai prolungato nei secoli l’opera della tua misericordia,
quando, volgendoti  all’umile tua serva,
per mezzo di lei ci hai donato il Salvatore del mondo,
il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore.

E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua gloria:

Santo, Santo, Santo …

 

Vere dignum et iustum est,

æquum et salutáre,

in ómnium Sanctórum provéctu

te mirábilem confitéri, et potíssimum,

beátæ Vírginis Maríæ memóriam recoléntes,

cleméntiam tuam ipsíus grato magnificáre præcónio.

 

Vere namque in omnes terræ fines magna fecísti,

ac tuam in sæcula prorogásti misericórdiæ largitátem,

cum, ancíllæ tuæ humilitátem aspíciens,

per eam dedísti humánæ salútis auctórem,

Fílium tuum, Iesum Christum, Dóminum nostrum.

 

Per quem maiestátem tuam adórat exércitus

Angelórum, ante conspéctum tuum in æternitáte

lætántium.

Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas,

deprecámur, sócia exsultatióne dicéntes:

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.


Antifona alla Comunione  Lc 1,48-49
Tutte le generazioni mi chiameranno beata,
perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente,
e santo è il suo nome.

 

Beátam me dicent omnes generatiónes,

quia fecit mihi magna qui potens est,

et sanctum nomen eius (T.P. allelúia).

 
Dopo la Comunione

Ti magnifichi, o Padre, la tua Chiesa, perché hai operato grandi cose per coloro che, sull’esempio di Maria, credono nella tua parola, e come Giovanni sentì la presenza nascosta di Cristo tuo Figlio, così il popolo esultante riconosca in questo sacramento la presenza del suo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

Magníficet te, Deus, Ecclésia tua qui tuis fecísti magna fidélibus, et, quem laténtem beátus Ioánnes cum exsultatióne præsénsit, eúndem semper vivéntem cum lætítia in hoc percípiat sacraménto. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.

 
https://www.maranatha.it/Festiv2/festeSolen/0531Page.htm

Maggio 16, 2020

IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA: I PRIME 5 SABATI

 


LA GRANDE PROMESSA DEL CUORE  IMMACOLATO DI   MARIA

  I PRIMI CINQUE SABATI

  La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia:

   “Gesu’ vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.

   Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna!

   Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”.

   E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo:

  A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.

   E’ questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù.

   Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:     

1 Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.

2 Comunione, fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione.

3 La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese.

4 La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.

5 Recitare la corona del Rosario, almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione.

6 Meditazione, per un quarto d’ora fare compagnia alla SS.ma Vergine meditando sui misteri del Rosario.

       Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria. 1 Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione. 2 Contro la sua Verginità. 3 Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.  4 L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata. 5 L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.  

Per saperne di più, scarica e leggi il libro: LUCIA RACCONTA FATIMA scarica  

AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA  PER OGNI PRIMO SABATO DEL MESE

Cuore immacolato di Maria, ecco a te dinanzi dei figli, i quali vogliono con il loro affetto riparare alle tante offese a te recate da molti che essendo anch’essi figli tuoi, osano insultarti e oltraggiarti. Noi ti chiediamo perdono per questi poveri peccatori nostri fratelli accecati dall’ignoranza colpevole o della passione, come ti domandiamo perdono anche per le nostre mancanze e ingratitudini, e quale omaggio di riparazione noi crediamo fermamente nella tua eccelsa dignità a altissimi privilegi, in tutti i dogmi che la Chiesa ha proclamato, anche per quelli che non credono.

Ti ringraziamo dei tuoi innumerevoli benefici, per quelli pure che non li riconoscono; confidiamo in te e ti preghiamo anche per quelli che non ti amano, che non hanno fiducia nella tua materna bontà, che a te non ricorrono.

Volentieri accettiamo le sofferenze che il Signore vorrà mandarci, e ti offriamo le nostre preghiere e i nostri sacrifici per la salvezza dei peccatori. Converti tanti tuoi figli prodighi e apri loro, quale sicuro rifugio il tuo Cuore, in modo che essi possano trasformare le antiche ingiurie in tenere benedizioni, l’indifferenza in fervida preghiera, l’odio in amore.

Deh! Fa’ che non abbiamo ad offendere Dio nostro Signore, già tanto offeso. Ottienici, per i tuoi meriti, la grazia di conservarci sempre fedeli a questo spirito di riparazione, e di imitare il tuo Cuore nella purezza della coscienza, nell’umiltà e mansuetudine, nell’amore verso Dio e il prossimo.

Cuore Immacolato di Maria, a te lode, amore, benedizione: prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte. Amen   

ATTO DI CONSACRAZIONE E RIPARAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Vergine santissima e Madre nostra, nel mostrare il tuo Cuore circondato di spine, simbolo delle bestemmie ed ingratitudini con cui gli uomini ripagano le finezze del tuo amore, hai chiesto di consolarti e ripararti.Come figli ti vogliamo amare e consolare sempre, ma specialmente dopo i tuoi materni lamenti, vogliamo riparare il tuo Cuore Addolorato e Immacolato che la cattiveria degli uomini ferisce con le pungenti spine dei loro peccati.

In modo particolare vogliamo riparare le bestemmie proferite contro la tua Immacolata Concezione e la tua Santa Verginità. Molti, purtroppo, negano che tu sei Madre di Dio e non ti vogliono accettare come tenera Madre degli uomini.

Altri, non potendoti oltraggiare direttamente, scaricando la loro collera satanica profanando le tue Sacre Immagini e non mancano coloro che cercano di infondere nei cuori, soprattutto dei bambini innocenti che ti sono tanto cari, l’indifferenza, il disprezzo ed anche l’odio contro di Te.

Vergine santissima, prostrati ai tuoi piedi, esprimiamo la nostra pena e promettiamo di riparare, con i nostri sacrifici, comunioni e preghiere, tanti peccati ed offese di questi tuoi figli ingrati.

Riconoscendo che anche noi non sempre corrispondiamo alle tue predilezioni, né ti amiamo ed onoriamo sufficientemente come Madre nostra, supplichiamo il perdono misericordioso per le nostre colpe e freddezze.

Madre santa, vogliamo ancora chiederti compassione, protezione e benedizioni per gli attivisti atei e i nemici della Chiesa. Riconducili tutti alla vera Chiesa, ovile di salvezza, come hai promesso nelle tue apparizioni a Fatima.

Per quanti sono tuoi figli, per tutte le famiglie e per noi in particolare che ci consacriamo interamente al tuo Cuore Immacolato sii rifugio nelle angustie e tentazioni della Vita; sii cammino per giungere a Dio, unica fonte di pace e di gioia. Amen. Salve Regina..  

«Il Signore ‘Vuole’ stabilire nel mondo la Devozione al mio Cuore Immacolato» 

«Solo il mio Cuore può venire in vostro soccorso»

è giunto il tempo in cui le «Promesse» fatte dalla Madonna a Fatima, sono prossime al loro compimento.

L’ora del «trionfo» del Cuore Immacolato di Maria, Madre di Dio e Madre nostra, si avvicina; di conseguenza, sarà anche l’ora del grande miracolo della Divina Misericordia per l’Umanità: «Il mondo avrà un tempo di pace».

La Madonna vuole però operare questo mirabile Evento con la nostra collaborazione. Lei che ha offerto a Dio la sua piena disponibilità: «Ecco l’Ancella del Signore», ripete a ciascuno di noi le parole dette un giorno a Lucia: «Il Signore vuole servirsi di te … ». Sacerdoti e famiglie sono chiamati in «prima linea» a collaborare al compimento di questo trionfo. 

Il «messaggio» di Fatima

Ci siamo mai chiesti quale sia il messaggio delle apparizioni e delle rivelazioni di Fatima?

L’annunzio della guerra, la conversione della Russia con la caduta del comunismo nel mondo?

NO!

La promessa della pace? Neppure!

Il «vero messaggio» delle apparizioni di Fatima è «la devozione al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria».

Viene dal cielo! è volontà di Dio!

La piccola Giacinta, poco prima di lasciare la terra per il cielo, ripeteva a Lucia:

«Tu rimani quaggiù per far sapere che il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione all’Immacolato Cuore di Maria».

Dì a tutti che Dio concede le sue grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria.

Che le chiedano a Lei.

Che il Cuore di Gesù vuole che con il suo Cuore sia venerato il Cuore Immacolato di Maria.

Che domandino la pace al Cuore Immacolato di Maria  perchè il Signore l’ha affidata a Lei». 

Le comunicazioni celesti

Nella seconda apparizione della Vergine Ss.ma alla Cova di Iria, il 13 giugno 1917, la Madonna mostrò ai fanciulli la visione del suo Cuore Immacolato, circondato e trafitto da spine.

Rivolgendosi a Lucia, Ella disse: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Egli `vuole stabilire’ nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto:  

la salvezza, 

queste anime saranno predilette da Dio, 

come fiori saranno collocate da me dinnanzi al suo trono.  

Nella terza apparizione 13 luglio 1917 , la più ricca di dottrina e di promesse, la Vergine Ss.ma, dopo aver mostrato ai piccoli veggenti la terrificante visione dell’inferno, con bontà e tristezza, disse loro:

«Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace». 

«Tu, almeno procura di consolarmi e annunzia in nome mio…»

Ma il messaggio di Fatima non si chiuse qui; la Vergine infatti apparve nuovamente a Lucia il 10 dicembre 1925. Era con lei il Bambino Gesù, sollevato sopra una nube di luce, mentre la Vergine posando una mano sopra la spalla di Lucia teneva nell’altra mano il Cuore circondato di acute spine.

Gesù Bambino parlò per primo e disse a Lucia:

«Abbi compassione del Cuore della tua Ss.ma Madre. Esso è tutto coperto dalle spine con le quali uomini ingrati lo trafiggono ogni momento e non vi è chi ne rimuova alcuna con un atto di riparazione».

Parlò poi la Madonna: «Figlia mia, contempla il mio Cuore circondato dalle spine con cui gli uomini ingrati continuamente lo trafiggono con le loro bestemmie ed ingratitudini. Tu, almeno procura di consolarmi ed annunzia, in nome mio, che io ti prometto di assistere nell’ora della morte con le grazie necessarie alla salvezza eterna, tutti coloro che nel primo sabato di cinque mesi consecutivi si confesseranno e comunicheranno recitando il Rosario e mi faranno compagnia per un quarto d’ora, meditando i misteri del Rosario, con l’intenzione di offrire un atto di riparazione». 

Alcune precisazioni:

Lucia fece presente a Gesù la difficoltà che alcune persone avevano di confessarsi il sabato e chiese se fosse stata valida la confessione fatta negli otto giorni.

Rispose Gesù: «Sì, può esserlo anche di molti giorni di più, purchè quelli che ricevono la Santa Comunione siano in grazia e abbiano l’intenzione di riparare le offese al Cuore Immacolato di Maria».

Chiese ancora Lucia: «A chi non potrà soddisfare tutte le condizioni al sabato, non potrà farlo alla domenica?»

Gesù rispose: «Sarà ugualmente accetta la pratica di questa devozione alla domenica, dopo il primo sabato, quando i miei sacerdoti,’ per giusti motivi, lo concederanno alle anime». 

Perchè cinque sabati?

Lucia domandò poi alla Vergine perchè dovessero essere `cinque sabati’ e non nove, o sette.

Riportiamo le sue parole:

«Figlia mia, il motivo è semplice rispose la Vergine sono cinque le specie di offese e bestemmie contro il mio Cuore Immacolato: 

1. le bestemmie contro l’Immacolata Concezione;

2. le bestemmie contro la sua Verginità;

3. le bestemmie contro la Maternità divina, rifiutando, allo stesso tempo, di riconoscerla come vera Madre degli uomini;

4. gli scandali di quanti cercano pubblicamente di infondere nel cuore dei bambini l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa loro Madre Immacolata;

5. quanti mi oltraggiano «direttamente» nelle mie sacre immagini.  

«Quanto a te, cerca continuamente, con le tue preghiere e sacrifici, di muovermi a misericordia verso quelle povere anime».

In conclusione, le condizioni necessarie per la grande promessa sono: 

per cinque mesi ricevere la santa Comunione il primo sabato;  

recitare la corona del Rosario; 

tenere compagnia alla Madonna per quindici minuti meditando sui misteri del Rosario; 

fare una confessione con la stessa intenzione; quest’ultima potrà essere fatta anche in altro giorno, purchè nel ricevere la santa Comunione si sia in grazia di Dio. 

Il Messaggio del nuovo Millennio

Questo nostro secolo è stato testimone di esperienze dolorose per la mancata risposta agli inviti del cielo. Tutti ne abbiamo vissuto le tristi conseguenze: una seconda guerra mondiale, più terribile della prima; la Russia ha diffuso i suoi errori nel mondo provocando conflitti, persecuzioni alla Chiesa, sofferenze al Papa, l’annientamento di alcune nazioni; l’ateismo è diventato il nuovo credo di tanti popoli. Proprio in questo nostro secolo, che si riconosce come il più caino della storia umana, Il Signore si è impegnato personalmente a chiedere compassione ed a promuovere la devozione al Cuore della sua e nostra Madre, perchè con il trionfo di questo Cuore di Mamma, l’umanità riscopra l’amore e viva finalmente un’Epoca di pace, un’Epoca in cui l’uomo, «con un cuore nuovo» veda nell’altro uomo non una preda da conquistare, ma un fratello da amare e da salvare.

Il messaggio di Fatima è dunque un messaggio di «salvezza» per impedire che l’umanità pervertita dall’odio, sommersa da fiumi di sangue innocente, capace di atrocità inimmaginabili finisca di perdersi eternamente e di autodistruggersi sulla terra.

Gli altri «messaggi» come la guerra, la fame, le persecuzioni alla Chiesa, le nazioni annientate… sono annunzi di realtà tristi e sconvolgenti per il mancato ascolto delle richieste fatte per la salvezza degli uomini. 

Le ragioni teologiche della devozione e del culto al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria

Le rivela il Decreto con cui fu istituita la festa universale del Cuore Immacolato di Maria, nel 1944: «Con questo culto la Chiesa rende il debito onore al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, poichè sotto il simbolo di questo Cuore venera con somma devozione:

L’esimia e singolare santità della Madre di Dio;

La sua materna pietà verso gli uomini, redenti dal sangue divino di suo Figlio».

Nello stesso Decreto è indicato il fine di tale Devozione: «Perchè per l’aiuto della Madre di Dio, sia concessa la pace a tutte le genti, la libertà alla Chiesa di Cristo e i peccatori siano liberati dai propri peccati e tutti i fedeli siano confermati nell’amore e nell’esercizio di tutte le virtù mediante la grazia».

Pertanto il culto al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria mette in luce la «santità» unica della Madonna, Madre e Regina di tutti i Santi perchè Immacolata, concepita senza peccato e quindi piena di grazia e, nel medesimo tempo, sottolinea «l’amore» tenerissimo di questa Madre del cielo verso tutti noi, suoi figli.

Se è vero che il capolavoro della sapienza e della potenza di Dio è il Cuore materno, che dire del Cuore di Maria, Madre di Dio e Madre nostra che, mentre supera in santità ogni altra creatura, supera nell’«amore» quello di tutte le mamme della terra per i loro figli? 

«Il Signore stesso lo vuole»

Convinciamoci, dunque, che la devozione al Cuore Immacolato di Maria non è stata inventata dagli uomini. Viene da Dio: «II Signore stesso lo vuole…»

Pensiamo a quanto Dio, in Cristo Gesù, abbia operato per la glorificazione del Cuore di sua Madre. Le apparizioni di Fatima oltre a documentare come Maria è presente nella storia umana, nelle nostre vicende tragiche e sconvolgenti, per salvare l’umanità, rivelano:  

1 Come il Signore, per vincere l’odio caino degli uomini, «Fratelli che uccidono i fratelli», nella sua infinita sapienza, abbia voluto mettere in pienezza di luce la devozione ed il culto al Cuore della Madre sua e dell’umanità, rendendo visibile, con le lacrimazioni ricordiamo Siracusa tutto il suo amore e il suo dolore per la rovina dei figli.

2. Come, per arrivare alla glorificazione del Cuore di sua Madre, abbia condotto la Chiesa, nella persona di Pio XII, a «definire con un Dogma» che veramente la Madre di Dio e Madre nostra è stata assunta in cielo, dove vive nella gloria accanto a Gesù Cristo non solo con l’anima, ma con il corpo (1° novembre 1950).

Noi possiamo e dobbiamo venerare il Cuore della nostra Madre perchè è vivo, palpitante di amore e di tenerezza per noi.

«Il Signore lo vuole…».

Il culto al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria non è dunque una nostra pia devozione, ma opera onnipotente di Dio per glorificare in cielo ed in terra la Madre sua e nostra.

Non è certo per devozionismo che i sommi Pontefici, a cominciare da Pio XII, hanno risposto alle ripetute richieste di consacrazione della Russia e dell’umanità al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria!

La prima venne fatta da Pio XII il 31 maggio 1942, 25° anniversario delle apparizioni di Fatima, nella Basilica di San Pietro: «A voi, al vostro Cuore Immacolato… noi, in quest’ora tragica della storia umana, consacriamo solennemente la santa Chiesa, più ancora il mondo intero, travagliato da, crudeli discordie, vittima della propria iniquità…».

Sempre Pio XII, il 1 ° novembre, con la proclamazione del Dogma dell’Assunta, poneva il fondamento teologico della Devozione al Cuore Immacolato di Maria.

Il 25 marzo 1984, Giovanni Paolo II, in Piazza S. Pietro, consa

crava solennemente l’umanità al Cuore Immacolato «perchè si sveli per tutti la luce della speranza».

Nessuna gloria, dopo la gloria resa da Gesù Cristo al Padre, sale dalla terra alla SS. Trinità, così piena e perfetta come la gloria che rende il Cuore Immacolato di Maria:

Figlia prediletta del Padre;

vera Madre di Gesù Cristo, Uomo e Dio;

vera Sposa dello Spirito Santo;

vera Madre nostra: «Ecco la tua Madre».

Da questi brevi accenni, ognuno può intuire il prodigio operato da Dio in questo nostro secolo, prodigio che continuerà ad accompagnare le generazioni degli uomini nel terzo millennio: il trionfo del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria.

Questo mistero di grazia che mette in ammirazione gli angeli del Cielo lo diciamo con dolore lascia indifferente ancora tanta parte dell’umanità. E non solo indifferente! Quanti sorridono quando si parla di «Devozione al Cuore Immacolato di Maria», della sua «Grande Promessa» con i primi cinque sabati del mese.

Eppure, proprio questo secolo, per disegno divino, si concluderà con il trionfo del Cuore di Maria.

Dio stesso ha messo mano ai grandi «Mondiali» per questa glorificazione.

C’è una Madre che ci ama con un amore senza limiti; c’è una ‘Madre di Misericordia’ che per noi piange e prega, perchè ci vuole salvi! 

Il nostro impegno

Di fronte alla precisa richiesta: «Il Signore vuole servirsi di te per stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato e Addolorato», come potremmo rimanere indifferenti?

Dio lo vuole! «Vuole servirsi di te!» Non «desidera», non «suggerisce», non «consiglia», ma vuole!

Non dimentichiamo mai che la visione del Cuore Immacolato di Maria si inquadra con quella più drammatica e sconvolgente delle

anime che vanno all’inferno.

Nell’Anno Internazionale della Famiglia, noi abbiamo promosso la `Consacrazione’ di ogni famiglia, di ogni parrocchia al Cuore Immacolato di Maria, aderendo ad una precisa richiesta della Madonna: «Voglio che tutte le famiglie si consacrino al mio Cuore».

Per questo nuovo anno (1995), il nostro impegno sarà di aiutare le famiglie, i singoli fedeli, le parrocchie a «vivere questa Consacrazione con la Grande Promessa dei primi cinque sabati».

Il trionfo del Cuore di Maria è il trionfo dell’amore, presupposto essenziale perchè tutti gli uomini siano salvi e l’umanità viva finalmente la «Civiltà dell’amore», il cui primo `frutto’ è la Pace.

Tutti guardiamo con angoscia a tante Nazioni coinvolte da guerre fraticide, a una umanità aberrante; ma pensiamo anche a quante famiglie sono in crisi perchè l’amore ha ceduto il passo all’egoismo

e all’odio, che apre la porta al delitto dell’aborto: «strage degli innocenti», compiuta non più da Erode, ma da papà e mamma.

Il «segreto» per riportare le famiglie al disegno di Dio è di collaborare tutti insieme a far vivere la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria con la pratica dei primi cinque sabati del mese, richiesta dalla Madonna stessa: «Annunzia in nome mio…». 

Come è possibile questo?

Tutti ricordiamo gli avvenimenti straordinari che hanno sorpreso il mondo, a cominciare dal crollo del comunismo ateo in Russia, del muro di Berlino, conseguenze certe della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria; ma perchè aspettare sempre di vedere per credere? «Beati quelli che crederanno senza vedere». 

Tutti Apostoli della `Grande Promessa’

Rispondiamo quindi con gioia alla richiesta del Cuore Immacolato di Maria, dei primi cinque sabati del mese promuovendone la pratica.

Le grazie promesse sono state «rivelate» dalla Madonna stessa: 

«A chi la praticherà prometto la salvezza».

«Queste anime saranno predilette da Dio».

«Come fiori saranno collocate da me innanzi al suo Trono».

«Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio». 

Carissimi, 

Vi invito tutti ad impegnarvi perchè la Consacrazione delle famiglie, fatta al Cuore Immacolato di Maria, sia completata vivendo e diffondendo «la grande promessa del Cuore Immacolato di Maria».

Avrete benedizioni e grazie speciali sulla vostra famiglia, sui vostri figli, sulla vostra discendenza.

Molte famiglie si salveranno dal divorzio ed apriranno i loro cuori all’accoglienza della vita e si avvieranno ad una vita cristiana. L’uomo del duemila ha bisogno del Cuore Immacolato di Maria per costruire la «Civiltà dell’amore».

Benedico! Tutti al lavoro per produrre frutti, molti frutti e frutti duraturi.

Sac. Stefano Lamera

Delegato Istituto «Santa Famiglia»

 https://sites.google.com/site/mariadinazarethsemprebeata/home/il-cuore-immacolato-di-maria-i-prime-5-sabati

febbraio 11, 2020

PREGHIERA ALLA MADONNA DI LOURDES PER CHIEDERE UNA GRAZIA


La Vergine Immacolata apparve nella grotta di Massabielle presso Lourdes ad una bambina di nome Bernadette di Soubirous (1844-1879, Lourdes). Fu un segno grandioso per ogni cristiano. La bella Signora vestita di bianco portava messaggi di amore, speranza e conversione in un’epoca molto difficile per la fede cattolicala La S.V.Maria appare proprio  a Massabielle
Come già accaduto più volte nella storia dell’umanità, la Madre di Cristo e di tutti gli uomini si mostra al mondo in un posto dove nessuno si sarebbe aspettato di trovarla, affidandosi alle mani innocenti di una creatura che nemmeno comprendeva (vista la sua tenera età e la sua scarsa cultura) cosa volesse dire: “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Era l’11 Febbraio del 1858 quando, nella grotta di Massabielle, la Madonna apparve, per ben 18 volte (dall’11 Febbraio al 16 Luglio) alla piccola Bernadette Soubirous. La grotta era un luogo malsano e difficile da raggiungere, definito la tana dei maiali. Era pieno di scarti portati lì dal tumultuoso corso d’acqua del canale del mulino di Savy, un posto pericoloso, ai piedi di uno strapiombo, vicino al fiume Gave.

Questo per ricordare che lei, Maria, viene come suo Figlio per gli ultimi, per i dimenticati, per riportarci con il suo amore materno al Padre.

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PREGHIERA ALLA NOSTRA SIGNORA DI LOURDES DI LOURDES
 
Maria, tu sei apparsa a Bernadette nella fenditura di questa roccia. Nel freddo e nel buio dell’inverno, hai fatto sentire il calore di una presenza, la luce e la bellezza. Nelle ferite e nell’oscurità delle nostre vite, nelle divisioni del mondo dove il male è potente, porta speranza e ridona fiducia!
 
Tu che sei l’Immacolata Concezione, vieni in aiuto a noi peccatori. Donaci l’umiltà della conversione, il coraggio della penitenza. Insegnaci a pregare per tutti gli uomini. Guidaci alle sorgenti della vera Vita. Fa’ di noi dei pellegrini in cammino dentro la tua Chiesa. Sazia in noi la fame dell’Eucaristia, il pane del cammino, il pane della Vita.
 
In te, o Maria, lo Spirito Santo ha fatto grandi cose: nella sua potenza, ti ha portato presso il Padre, nella gloria del tuo Figlio, vivente in eterno. Guarda con amore di madre le miserie del nostro corpo e del nostro cuore. Splendi come stella luminosa per tutti nel momento della morte.
 
Con Bernadette, noi ti preghiamo, o Maria, con la semplicità dei bambini.
Metti nel nostro animo lo spirito delle Beatitudini. Allora potremo, fin da quaggiù, conoscere la gioia del Regno e cantare con te: Magnificat!
 
Preghiamo
Gloria a te, o Vergine Maria, beata serva del Signore, Madre di Dio, Tempio dello Spirito Santo!
 
Signore pietà, Signore pietà;
Cristo pietà, Cristo pietà;
Signore pietà, Signore pietà;
 
Litanie
Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, Madre del Divin Salvatore prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che hai scelto come interprete una debole e povera fanciulla prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che hai fatto sgorgare sulla terra una sorgente che dà contorto a tanti pellegrini prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, dispensatrice dei doni del Cielo prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, a cui Gesù nulla può rifiutare prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che nessuno ha mai invocato invano prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, consolatrice degli afflitti prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che guarisci da ogni malattia prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, speranza dei pellegrini prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che preghi per i peccatori prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, che ci inviti alla penitenza prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, sostegno della santa Chiesa prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, avvocata delle anime del purgatorio prega per noi;
Nostra Signora di Lourdes, Vergine del Santo Rosario prega per noi;
 
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci Signore;
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo ascoltaci o Signore;
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi;
Prega per noi, Nostra Signora di Lourdes Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
 
Preghiamo
Signore Gesù, noi ti benediciamo e ti ringraziamo per tutte le grazie che, per mezzo della Madre tua a Lourdes, hai sparso sul tuo popolo in preghiera e sofferente. Fa’ che anche noi, per l’intercessione di Nostra Signora di Lourdes, possiamo aver parte di questi beni per meglio amarti e servirti! Amen.
 
PREGHIERA PER OTTENERE UNA GRAZIA DALLA NOSTRA SIGNORA DI LOURDES
O Vergine Immacolata, Madre di Misericordia, salute degli infermi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, tu conosci i miei bisogni, le mie sofferenze, degnati di volgere su di me uno sguardo propizio a mio sollievo e conforto.
Con l’apparire nella grotta di Lourdes, hai voluto ch’essa divenisse un luogo privilegiato, da dove diffondere le tue grazie e già molti infelici vi hanno trovato il rimedio alle loro infermità spirituali e corporali.
 
Anch’io vengo pieno di fiducia ad implorare i tuoi materni favori; esaudisci, o tenera Madre, la mia umile preghiera e, colmato dei tuoi benefici, mi sforzerò d’imitare le tue virtù, per partecipare un giorno alla tua gloria in Paradiso. Amen.
3 Ave. Nostra Signora di Lourdes, prega per noi.
 
Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.
 
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FONTE
 
LA LUCE DI MARIA.IT
 
 
 

NOVENA ALLA MADONNA DI LOURDES 11 FEBBRAIO


Qualunque sia l’aspetto talvolta disperato delle situazioni, questa novena ottiene sempre particolari grazie di forza e di pace. Occorre tuttavia tener presente che essa é legata a qualche atto cristiano che impegna. E’ dunque meglio non cominciarla neppure, se non si è più che decisi a compiere qualcuno di questi atti il meglio possibile.

1° giorno. Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, eccomi ai tuoi piedi per sollecitare questa grazia: la mia fiducia nel tuo potere d’intercessione è incrollabile. Tutto tu puoi ottenere dal tuo divin Figlio.

Proposito: Fare un atto di riconciliazione nei confronti di una persona ostile o da cui ci si è allontanati per naturale antipatia.

2° giorno. Nostra Signora di Lourdes, che hai scelto per interprete una debole e povera fanciulla, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, aiutami ad adottare ogni mezzo per diventare più umile e più abbandonato a Dio. So che è cosi che potrò piacerti e ottenere la tua assistenza.

Proposito: Scegliere una data prossima per confessarsi, attenersi.

3° giorno. Nostra Signora di Lourdes, diciotto volte benedetta nelle tue apparizioni, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, ascolta oggi i miei voti supplicanti. Esaudiscili se, realizzandosi, potranno procurare la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

Proposito: Fare una visita al Santissimo Sacramento in una chiesa. Affidare nominatamente a Cristo i parenti, gli amici o relazioni in difficoltà. Non dimenticare i defunti.

4° giorno. Nostra Signora di Lourdes, tu, a cui Gesù nulla può rifiutare, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, intercedi per me presso il tuo divin Figlio. Attingi a piene mani nei tesori del suo Cuore e spandili su coloro che pregano ai tuoi piedi.

Proposito: Recitare oggi un rosario meditato.

5° giorno. Nostra Signora di Lourdes che mai nessuno ha invocato invano, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, se tu lo vuoi, nessuno di quelli che oggi ti invocano se ne andrà senza aver sperimentato l’effetto della tua potente intercessione.

Proposito: Fare a mezzogiorno o alla sera di quest’oggi un parziale digiuno in riparazione dei propri peccati, e anche secondo le intenzioni di quelli che pregano o pregheranno la Madonna con questa novena.

6° giorno. Nostra Signora di Lourdes, salute dei malati, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, Intercedi per la guarigione dei malati che ti raccomandiamo. Ottieni loro un aumento di forza se non la salute.

Proposito: Recitare di tutto cuore un atto di consacrazione alla Madonna..

7° giorno. Nostra Signora di Lourdes che preghi incessantemente per i peccatori, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes che hai guidato Bernardette fino alla santità, donami quell’entusiasmo cristiano che non indietreggia davanti ad alcun sforzo perché regni maggiormente la pace e l’amore tra gli uomini.

Proposito: Visitare un malato o una persona sola.

8° giorno. Nostra Signora di Lourdes, sostegno materno di tutta la Chiesa, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, proteggi il nostro Papa e il nostro vescovo. Benedici tutto il clero e in modo particolare i sacerdoti che ti fanno conoscere e amare. Ricordati di tutti i sacerdoti defunti che ci hanno trasmesso la vita dell’anima.

Proposito: Far celebrare una messa per le anime del purgatorio e comunicarsi con questa intenzione.

9° giorno. Nostra Signora di Lourdes, speranza e consolazione dei pellegrini, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, giunto al termine di questa novena, voglio già ringraziarti per tutte le grazie che mi hai ottenuto nel corso di questi giorni, e per quelle che mi otterrai ancora. Per meglio riceverle e ringraziarti, prometto di venire a pregarti il più sovente possibile in uno dei tuoi santuari.

Proposito: fate una volta nell’anno un pellegrinaggio ad un santuario mariano, anche molto vicino alla propria residenza, oppure partecipare ad un ritiro spirituale.

Litanie della Madonna di Lourdes

Signore pietà, Signore pietà;

Cristo pietà, Cristo pietà;

Signore pietà, Signore pietà;

Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, Madre del Divin Salvatore prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che hai scelto come interprete una debole e povera fanciulla prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che hai fatto sgorgare sulla terra una sorgente che dà conforto a tanti pellegrini prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, dispensatrice dei doni del Cielo prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, a cui Gesù nulla può rifiutare prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che nessuno ha mai invocato invano prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, consolatrice degli afflitti prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che guarisci da ogni malattia prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, speranza dei pellegrini prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che preghi per i peccatori prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, che ci inviti alla penitenza prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, sostegno della santa Chiesa prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, avvocata delle anime del purgatorio prega per noi;

Nostra Signora di Lourdes, Vergine del Santo Rosario prega per noi;

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci Signore;

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo ascoltaci o Signore;

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi;

Prega per noi, Nostra Signora di Lourdes Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: Signore Gesù, noi ti benediciamo e ti ringraziamo per tutte le grazie che, per mezzo della Madre tua a Lourdes, hai sparso sul tuo popolo in preghiera e sofferente. Fa’ che anche noi, per l’intercessione di Nostra Signora di Lourdes, possiamo aver parte di questi beni per meglio amarti e servirti! Amen.

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FONTE

BEATA VERGINE MARIA DI LOURDES

 

 
 
BEATA VERGINE MARIA DI LOURDES
 
11 Febbraio 
 
Apparizioni 1858
 
 
Questa memoria si collega alla vita e all’esperienza mistica di Maria Bernarda Soubirous (santa Bernadetta), conversa delle suore di Nevers, favorita dalle apparizioni della Vergine Maria (11 febbraio – 16 luglio 1858) alla grotta di Massabielle. Da allora Lourdes è diventata mèta di intenso pellegrinaggio. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità. (Mess. Rom.)
 
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall’egiziano; signora, dall’ebraico
 
Martirologio Romano: Beata Maria Vergine di Lourdes, che, a quattro anni dalla proclamazione dell’Immacolata Concezione della beata Vergine, l’umile fanciulla santa Maria Bernardetta Soubirous più volte aveva visto nella grotta di Massabielle tra i monti Pirenei sulla riva del Gave presso la cittadina di Lourdes, dove innumerevoli folle di fedeli accorrono con devozione. 
 
Lourdes ricorda le apparizioni mariane più famose della storia. Esse avvennero nel 1858 ed ebbero come protagonista una ragazza di quattordici anni di nome Bernadette Soubirous. La Vergine le apparve per ben diciotto volte in una grotta, lungo il fiume Gave. Le parlò nel dialetto locale, le indicò il punto in cui scavare con le mani per trovare quella che si rivelerà una sorgente d’acqua, al contatto con la quale sarebbero scaturiti molti miracoli.
Un momento importante fu quando, in un’apparizione avvenuta il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, alla ripetuta richiesta di Bernadette, la Vergine disse di essere l’Immacolata Concezione, venendo così a confermare il dogma del concepimento immacolato di Maria promulgato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 (quattro anni prima).
Ma chi era Bernadette Soubirous? Una ragazza gentile, delicata, cagionevole di salute, cresciuta in una famiglia poverissima, la quale, al tempo delle apparizioni, abitava in un luogo molto umido e malsano. Talmente malsano che, essendo stato già una prigione, si era pensato di abbandonarlo perché troppo inospitale perfino per i detenuti.
Ciò che avvenne a Lourdes lo conosciamo dalle dettagliate deposizioni che Bernadette dovette fare dinanzi alla Commissione Diocesana incaricata di esaminare i fatti.
Tutto ebbe inizio giovedì 11 febbraio 1858, quando Bernadette si recò a raccogliere legna secca nel greto del fiume Gave, insieme ad una sorella e ad una loro amica. Il gruppetto, costeggiando la riva del fiume, giunse dinanzi ad una grotta, ma li separava da essa un piccolo canale. Le compagne di Bernadette lo attraversarono senza esitazione; ella invece non poté mettere i piedi nell’acqua gelata a causa della sua gracilissima salute. Ad un tratto la sua attenzione fu richiamata da un rumore simile a un colpo di vento. Istintivamente si giro versò gli alberi pensando che il rumore fosse venuto da quella parte e invece notò che gli alberi erano completamente immobili. Seguì un secondo rumore, capì che proveniva dal cespuglio che si trovava nella grotta. Fu allora che la ragazza vide una figura bianchissima che aveva l’aspetto di una signora. Questa le fece cenno di avvicinarsi, ma la fanciulla non ebbe il coraggio di farlo. Sorpresa e turbata, non sapeva cosa fare. Bernadette si stropicciò ripetutamente gli occhi pensando che si trattasse di un’allucinazione, ma la Signora era sempre lì, dinanzi alla sua vista. Un’ispirazione le fece tirare dal tascone la sua corona di Rosario e iniziò a recitarlo…e la Signora si unì alla preghiera. Al termine del Rosario l’apparizione scomparve.
Le compagne non avevano visto nulla, né tantomeno sospettarono di qualcosa. Bernadette chiese loro se avessero visto; ovviamente la risposta fu negativa. Sulla strada del ritorno, Bernadette accennò qualcosa alla sorella. Lo stesso fece alla sera con la madre, la quale, però, cercò di convincere la fanciulla ch’era stata solo vittima di un’allucinazione e le ordinò di non tornare più alla grotta. Intanto la sorella non tenne il segreto e riferì alle sue compagne: in breve tempo molte persone vennero a conoscenza di quello che Bernadette aveva visto. Infatti, domenica 14 febbraio, diverse ragazze della sua stessa età chiesero a Bernadette di tornare alla grotta insieme a lei. Ella si rifiutò per non disobbedire alla mamma; ma le ragazze parlarono con la donna e ne ottennero il permesso. Intanto in Bernadette cresceva la paura: e se si trattava di spiriti malefici? Corse subito in chiesa per procurarsi dell’acqua benedetta. Giunse poi alla grotta e avvenne una nuova apparizione. Per tre volte asperse la grotta con l’acqua benedetta: la Signora non si mosse e sorrise. La ragazza allora estrasse la corona e iniziò a recitare il Rosario.
Il 18 febbraio l’apparizione chiese a Bernadette di tornare alla grotta per quindici giorni consecutivi, le raccomandò di andare a dire ai sacerdoti di costruire una chiesa sul luogo delle apparizioni. La ragazza fu fedele all’appuntamento.
Il 24 e 25 febbraio la Signora invitò Bernadette a mangiare dell’erba, a fare dei gesti di penitenza e le ordinò di scavare con le mani sul lato sinistro della grotta. La fanciulla trovò dell’acqua, la Signora le disse di bere ed ella obbedì: portò l’acqua torbida alla bocca, si lavò e poi la bevve.
Il 25 marzo la Signora disse finalmente il suo nome. L’apparizione restò immobile, mostrandosi nell’atteggiamento della Vergine raffigurata nella famosa medaglia miracolosa rivelata a santa Caterina Labourè. La Signora sollevò le mani, le congiunse all’altezza del petto, levò gli occhi al cielo e disse: «Io sono l’Immacolata Concezione».
La Madonna promise a Bernadette la felicità, ma non in questo mondo. A Nevers la veggente visse da religiosa il messaggio di penitenza e di preghiera che aveva ricevuto alla grotta. Morì santamente il 16 aprile 1878, all’età di trentatré anni; età significativa visto le enormi sofferenze che contrassegnarono la sua vita. Fu beatificata nel 1925 e canonizzata nel 1933.
Le apparizioni di Lourdes vennero ufficialmente riconosciute dal vescovo di Tarbes il 18 febbraio del 1862. Ben presto fu eretta una grande chiesa così come la Vergine aveva richiesto.
Lourdes divenne subito il più celebre dei luoghi mariani. Un ufficio speciale (le Bureau médical) fu incaricato di vagliare scientificamente le guarigioni che iniziarono a verificarsi immediatamente. Di miracoli finora ne sono stati riconosciuti una settantina, ma di fatto sono molti di più. Ancora più numerose sono le conversioni.
 
 
IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Pio IX nella Bolla Ineffabilis Deus con cui promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione dice chiaramente che la Vergine con i suoi privilegi è l’antidoto a tutti gli errori e a tutte le eresie. Così scrive: «La nostra bocca è piena di gioia e le Nostre labbra di esultanza, e rendiamo e renderemo sempre i più umili e i più vivi ringraziamenti a nostro Signore Gesù Cristo, per averci concesso la grazia singolare di potere, sebbene immeritevoli, offrire e decretare questo onore, questa gloria e questa lode alla sua santissima Madre. E poi riaffermiamo la Nostra più fiduciosa speranza nella beatissima Vergine, che, tutta bella e immacolata, ha schiacciato il capo velenoso del crudelissimo serpente, e ha portato la salvezza al mondo; in colei che è gloria dei profeti e degli apostoli, onore dei martiri, letizia e corona di tutti i santi; sicurissimo rifugio e fedelissimo aiuto di tutti coloro che sono in pericolo; potentissima mediatrice e riconciliatrice di tutto il mondo presso il suo Figlio unigenito; fulgidissima bellezza e ornamento della Chiesa e della sua saldissima difesa. Riaffermiamo la Nostra speranza in colei che ha sempre distrutto tutte le eresie, ha salvato i popoli fedeli da gravissimi mali di ogni genere, e ha liberato Noi stessi da tanti pericoli, che ci sovrastano. Noi confidiamo che ella voglia, con la sua validissima protezione, fare sì che la nostra santa madre, la Chiesa cattolica, superate tutte le difficoltà e sconfitti tutti gli errori, prosperi e fiorisca ogni giorno più presso tutti i popoli e in tutti i luoghi, dal mare al mare, e dal fiume sino ai confini della terra, e abbia pace, tranquillità e libertà completa (…)». 

Dunque, la Vergine è colei che distrugge tutte le eresie, perché è colei che ci ha donato il Salvatore permettendo la Redenzione della più grande catastrofe di tutti i tempi: il peccato originale.
Ritorniamo a Lourdes. La Provvidenza non sceglie a caso i luoghi delle apparizioni. In quei tempi la Francia era la patria del positivismo filosofico. Tale corrente affermava che solo la conoscenza sensibile potesse permettere la conoscenza della verità, se mai la verità potesse essere davvero conosciuta. Dunque un materialismo ed un sensismo radicali, che ebbero ripercussioni anche sulla concezione dell’uomo e della sua libertà. Il positivismo, infatti, portò a ritenere che l’uomo fosse totalmente determinato dalla società: una società buona renderebbe l’uomo buono, una società cattiva renderebbe l’uomo cattivo. Invece a Lourdes la Vergine, confermando il dogma dell’Immacolata Concezione, venne a ricordare al mondo la verità del peccato originale, ovvero la verità della libertà e della responsabilità umane. Quale società può essere migliore del paradiso terrestre? Eppure l’uomo, anche nel paradiso terrestre, è stato capace di peccare. Questo perché l’uomo è libero. Certamente la società può influenzarlo ma non determinarlo.  Dunque, prima di agire sulle società, bisogna agire sul cuore dell’uomo, per una continua conversione dell’uomo stesso.
Pio IX, spiegando ai cardinali il valore dell’Immacolata Concezione il giorno dopo la promulgazione del dogma, così disse: «La grandezza di questo privilegio varrà moltissimo anche a confutare coloro, i quali negano che la natura umana si sia corrotta per la prima colpa ed amplificano le forze della ragione al fine di negare o di sminuire il beneficio della rivelazione. Faccia, infine, la Vergine Beatissima, la quale sconfisse e distrusse tutte le eresie, che si svella dalle radici e si distrugga anche codesto perniciosissimo errore del razionalismo, il quale, in questi tempi infelicissimi, tanto affligge e tormenta non solo la civile società, ma anche la Chiesa» (Singulari quadam, Allocuzione al Concistoro del 9 dicembre 1854).
Il celebre pensatore spagnolo Donoso Cortes afferma che dalla negazione del peccato originale nascono tutti gli errori, perché dalla negazione del peccato originale nascono tutte le utopie. Così scrive in una sua lettera: «La negazione del peccato originale è uno dei dogmi fondamentali della Rivoluzione. Supporre che l’uomo non sia caduto nel peccato originale significa negare, e si nega, il mistero della Redenzione e della Incarnazione, il dogma della personalità esteriore del Verbo e il Verbo stesso. Supporre l’integrità naturale della volontà umana, da una  parte, e non riconoscere, dall’altra, l’esistenza di altro male e di altro peccato che il male ed il peccato filosofico, significa negare, e si nega, l’azione santificante di Dio sull’uomo e con essa il dogma della personalità dello Spirito Santo. Da tutte queste negazioni deriva la negazione del dogma sovrano della Santissima Trinità, pietra angolare della nostra fede e fondamento di tutti i dogmi cattolici».
La negazione del peccato originale vuol dire la possibilità che l’uomo sia per natura buono e che ciò che lo contamini siano solo le strutture sociali, per cui sarebbe possibile, qualora si creasse una sorta di “società perfetta”, il trionfo totale del bene e della completa bontà dell’uomo stesso. Insomma: l’essenza di ogni utopia, ma anche la convinzione, tipicamente moderna, secondo cui l’uomo possa, con il suo agire (in questo caso con il suo agire politico e sociale), essere “salvatore” di se stesso.
La Vergine a Lourdes indica invece due prospettive: 1) Quella del Cielo come unico fine dell’uomo. 2) Quella dell’eliminazione del peccato come principale scopo dell’agire umano.
Quella del Cielo come unico fine dell’uomo. A Bernadette l’Immacolata disse: «Non ti prometto la felicità quaggiù, ma in Paradiso». Il che significava ricordare all’uomo che la legittima speranza di migliorare la vita terrena non poteva essere sostituita con la pretesa di eliminare totalmente il male da questa stessa vita. Sappiamo che il positivismo filosofico alimentò l’utopia di un possibile mondo senza malattia e senza morte, utopia che poi naufragò tragicamente soprattutto a causa della catastrofe della Grande Guerra.
Quella dell’eliminazione del peccato come principale compito dell’agire umano. L’uomo può diventare buono principalmente con la conversione; le strutture sociali e il progresso medico scientifico hanno senz’altro un valore importante ma certamente relativo: ciò che conta è la santità. Ed ecco perché Lourdes è diventata anche la vera oasi della sofferenza fisica, che, nella tenerezza della Vergine Immacolata, può trovare straordinariamente la guarigione (i miracoli), ma ordinariamente trova di certo la forza per andare avanti e la luce per capire la relatività della vita terrena in comparazione alla pienezza della vita del Paradiso.

Autore: Corrado Gnerre

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Ai piedi dei Pirenei, Lourdes accoglie ogni anno 5 milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Qui un giorno Maria è apparsa all’umile veggente Bernadette Soubirous, incaricandola di un grande messaggio di speranza per l’umanità, sofferente nel corpo e nello spirito, che è l’eco della parola di Dio affidata alla Chiesa.
Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese.
Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.
Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell’acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d’asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.
Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.
La Signora aveva l’aspetto di una giovane di sedici o diciassette anni. Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava intravedere appena i capelli ricadendo all’indietro fino all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro, mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di un oro lucente.
Istintivamente, Bernadette s’inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette – che ha subito raccontato alla sorella e all’amica quanto le è accaduto, riferendo della cosa anche in casa – si sente chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle, munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta che getta prontamente sulla S. Vergine durante la nuova apparizione, perché, così le è stato detto, su queste cose non si sa mai e potrebbe anche essere il diavolo a farle un tiro mancino…
La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio, finalmente, la Signora parla. “Non vi prometto di farvi felice in questo mondo – le dice – , ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La Signora, quindi, confida a Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.
Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si recano con Bernadette in quella grotta dove lei dice di vedere “Aquéro” (quella là, nel dialetto di Lourdes). Bernadette, infatti, non conosce il francese, ma sa parlare solo il patois, il dialetto locale. E nel patois la bella Signora che le appare a Massabielle è “Aquéro”.
E intanto l’afflusso della gente alla grotta aumenta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
Il giorno seguente, la Signora dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La Signora allora indica un punto esatto. Bernadette vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani, impiastricciandosi la faccia e mangiando fili d’erba… Tutti i presenti si burlano di lei. Ma, poco dopo, da quella piccola buca scavata nella terra dalle mani di Bernadette, cominciava a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagnò gli occhi con quell’acqua e riacquistò la vista all’istante.
Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. E’ l’acqua di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici, e senza minimamente diffondere il contagio delle migliaia di malati immersi nelle piscine. È anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla cittadella di Maria.
Ma un fatto ancora più eclatante doveva verificarsi, dopo il miracolo della sorgente, per avvalorare come soprannaturali le apparizioni di Massabielle. La Signora aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si costruisse una cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della bella Signora che le appariva alla grotta?
Nell’apparizione del 25 marzo 1858, “Aquéro” rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette, nel dialetto locale rispose: “Que soy era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l’Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.
L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.


Autore: Maria Di Lorenzo

http://www.santiebeati.it/dettaglio/26100

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A cura di MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

https://sites.google.com/site/mariadinazarethsemprebeata/home/beata-vergine-maria-di-lourdes

dicembre 28, 2019

Pierluigi Bianchi Cagliesi denuncia Saviano e le persecuzioni verso i cristiani

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dicembre 6, 2019

FESTA BLASFEMA SULLA MADONNA- LA ORGANIZZANO I FAN DELLE SARDINE 2019

 
IL GIORNALE.IT
 
6 12 2019
 
GIUSEPPE DE LORENZO
 
Il party previsto nei locali dell’Unibo scatena le polemiche. Pillon: “Offensivo”. Poi viene annullato. Ecco chi la organizzava
 
Un giorno in piazza a manifestare contro Salvini, l’altro a sballarsi ad una festa blasfema. A novembre l’elogio delle sardine, a dicembre l’uso della Madonna per pubblicizzare il party della “Immacolata con(trac)cezione”.
 

A Bologna ci si abitua (quasi) a tutto, è vero. Ma ancora mancava un’iniziativa per mettere “al bando la verginale santità mariana”. Così ad organizzarla ci hanno pensato quattro associazioni universitarie tra cui anche fan entusiasti delle sardine anti-leghiste.

La festa “indecorosa”, antirazzista e (ovviamente) antifascista era prevista per questa sera nei locali dell’Università in via Filippo Re. Si tratta di due aule che l’Unibo concede alle associazioni studentesche per “attività culturali e ricreative” e che invece MALA educación, Link Bologna, Rethink e Uni LGBTQ volevano trasformare in una sorta di discoteca al ritmo di “electro-pop irriverente”. L’evento ha provocato la reazione indignata di studenti e esponenti del centrodestra. Per Pillon era “offensivo per tutti i cattolici del nostro Paese e non solo”, per Galeazzo Bignami (deputato FdI) uno “sfregio” contro un “simbolo della cristianità”.

Le associazioni organizzatrici sono ben note a Bologna. LA MALA educación e Uni LGBTQ sono riconosciute dall’Unibo. Rethink – Collettivo di Economia nasce “dall’esperienza di Rethinking Economics” che a sua volta è accreditata in Università. Oltre all’uso dei locali in via Filippo Re, c’è pure chi incassa contributi annuali per le iniziative culturali: Uni LGBTQ, per esempio, nel 2019 ha incamerato ben 20,527,04 euro. Un bel gruzzolo. Non mancano, ovviamente, i fan delle sardine: la pagina Fb di “Link Bologna- Studenti indipendenti” nelle scorse settimane ha condiviso fotografie delle manifestazioni di Bologna e Modena. Le piazze di Santori&co. erano contro “l’odio sovranista” e le offese gratuite. Evidentemente, però, nella definizione non rientrano gli insulti contro i cattolici, Maria e i simboli religiosi. Ma la coerenza, si sa, non è (sempre) di questo mondo.

Dopo le polemiche, la festa è stata cancellata. “L’Università ha trovato un cavillo burocratico per annullarci l’iniziativa”, scrivono su Facebook. In realtà, come ci spiega Dalila Ansalone di Azione Universitaria, i locali allestiti per il party sarebbero stati sbarrati ben prima dell’inizio dell’evento. “I cancelli chiudono alle 20, quindi per far iniziare il tutto alle 22 avrebbero dovuto occupare”. Che sia questo il “cavillo” che ha mandato in fumo i favolosi piani del venerdì sera? Chissà. Gli organizzatori, intanto, se la prendono con “bigottismo e repressione”: “Non sia mai che qualcun* ad una festa come la nostra – scrivono – avesse potuto parlare di sessualità consapevole e delle conseguenze del sesso non protetto a una giovane Maria di Nazareth, la donna nella relazione poliamorosa più famosa di tutti i tempi che ha avuto ‘addirittura’ un figlio fuori dal matrimonio”.

Intorno alle 13 si sono ritrovati per ribadire che “la censura non ci ferma” (ma quale censura?). E su Facebook hanno fato vita ad uno shitstorm sullea pagina del senatore Pillon con fotografie di contraccettivi e preservativi vari. “Non capisco perché una persona che non crede debba offendere simboli della Cristianità che per loro a quel punto nn dovrebbero significare alcunché – conclude Bignami – Liberi di non avere fede, ma non di offendere. La libertà di culto non è libertà di offesa”. I fan delle sardine dovrebbero saperlo.

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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/festa-blasfema-sulla-madonna-organizzarla-i-fan-delle-1795308.html

ottobre 27, 2019

NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO

Filed under: CULTURA CRISTIANA — Tag:, , , , , , — mirabilissimo100 @ 3:57 PM
 
NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO
 
La mattina del 16 gennaio 1611, mentre le suore si avviavano in chiesa per recitare il Piccolo Officio della Madonna, udirono risuonare armoniose melodie: nell’entrare nella cappella, videro il coro illuminato di luce soprannaturale, mentre alcuni Angeli, cantando il “Salve sancta Parens” al suono di musiche celestiali, ponevano al suo posto la statua appena terminata.
 
La chiesa del Convento dell’Immacolata Concezione della città di Quito compie 438 anni e da 24 è stato dichiarato santuario mariano arcidiocesano. Qui si venera, da più di 400 anni la sacra Statua di Maria del Buon Successo apparsa a Madre Mariana de Jesus Torres la notte del 02 febbraio 1594.
 


All’una di notte del 2 febbraio 1594, la giovane badessa del convento dell’Immacolata Concezione della città di Quito (Equador), madre Mariana Torres Berriochoa, scese a pregare nel coro della cappella, come soleva fare da tempo con grande fervore, raccomandando a Dio le sorti della sua piccola comunità monastica. Ad un certo momento ebbe la netta impressione che qualcuno fosse presente, ed infatti si sentì chiamare per nome. Improvvisamente vide una bellissima Signora circondata di gloria e di splendore, vestita da monaca, che con la mano sinistra sosteneva un Bambino di celestiale bellezza, mentre con la mano destra stringeva un pastorale abbaziale di oro brunito e costellato di pietre Nuestra_Senora_de_Quito_piccpreziose. Nel contemplarla attonita, la badessa fu inondata di una gioiainesprimibile e provò per Dio un amore così intenso che, se non avesse avuto una speciale protezione, ne sarebbe morta all’istante. Non appena riuscì a parlare, madre Mariana chiese alla Signora chi fosse, ed ella rispose: “Sono Maria del Buon Successo, regina dei Cieli e della terra“.
 
Con questa scena semplice e mirabile iniziava la prodigiosa serie di apparizioni della Madonna avvenuta a Quito, tra la fine del secolo XVI e l’inizio del secolo XVII, alla sua privilegiata figlia madre Mariana, nata da una nobile famiglia di origine spagnola, uno dei primi fiori di santità sbocciati in terra americana. In una recente biografia di questa sconosciuta figura (“Madera para esculpir l’imagen de una santa”, Quito-Bedford, 1987), l’attuale cappellano del monastero dell’Immacolata e direttore degli Archivi diocesani di Quito, mons. Luis Cadena y Almeida, ne ha messo in luce le virtù rilevando la straordinaria importanza del messaggio lasciatole dalla Madonna per l’umanità. Questo messaggio infatti, pur se lanciato quattro secoli fa, raggiunge direttamente il nostro tempo perché descrive la situazione del mondo e della Chiesa di oggi, esprimendo ammonizioni e sollevando speranze che gettano luce sull’epoca di grave crisi che stiamo vivendo.
Nelle sue apparizioni alla madre Mariana, la Madonna del Buon Successo non si è limitata ad incoraggiare la badessa sulle sorti della comunità di suore che guidava ed a garantire la sua protezione sul monastero, ma ha anche profetizzato il destino della nazione equadoregna, della Cristianità occidentale e della stessa Chiesa universale.
 
Per quanto riguarda l’Equador, la Beatissima Vergine ha preannunciato, con due secoli e mezzo di anticipo, la consacrazione pubblica di questa nazione al sacro Cuore di Gesù:
 
“Nel secolo XIX verrà un Presidente veramente cristiano, un uomo di carattere, al quale il Signore concederà la palma del martirio sulla piazza antistante a questo mio convento; egli consacrerà la Repubblica al Divino Cuore del mio amatissimo Figlio e questa consacrazione sosterrà la Religione cattolica negli anni successivi, che saranno funesti per la Chiesa. In quel tempo una setta maledetta, la Massoneria, si impadronirà del governo civile e vi sarà una crudele persecuzione di tutte le comunità religiose che colpirà anche questa mia comunità: per colpa di uomini sciagurati, il monastero verrà soppresso. Ma Dio vive, e vivo anch’io, per suscitare fra loro stessi dei potenti difensori; porremo contro di loro degli ostacoli impossibili da superare, e il trionfo sarà nostro” (Seconda apparizione, 16 gennaio 1599).
 
Alla fine del secolo scorso [XIX], tutto ciò si è puntualmente realizzato. Nel 1873, infatti il valoroso Presidente dell’Equador, Gabriel Garcia Moreno, fece consacrare solennemente la sua nazione al Sacro Cuore di Gesù, dopo aver combattuto energicamente l’influenza della Massoneria nella vita pubblica del suo Paese con il suo santo esempio, col governo e con le leggi. Pochi anni dopo la setta anticristiana si vendicò facendo assassinare il Presidente mentre usciva da una chiesa, proprio di fronte al monastero dell’Immacolata Concezione, come la Madonna aveva profetizzato. Più tardi si scatenò ferocemente la persecuzione delle congregazioni religiose.
 
Ma la parte più impressionante, e più interessante per noi, del messaggio profetico, è quella che riguarda la situazione del mondo e della Chiesa. La notte del 2 febbraio 1634, mentre madre Mariana pregava nel coro della cappella, notò che la lampada del Tabernacolo si era spenta, lasciandola al buio quasi completo. Stava per andare a riaccenderla, quando si sentì come bloccata da una forza sconosciuta e restò quindi in attesa. Improvvisamente apparve per la terza volta la Madonna, vincendo le tenebre col suo splendore e illuminando la chiesa come se fosse giorno pieno. Confidando alla veggente un suo segreto, la Beatissima Vergine le spiegò il significato di questa apparizione.
 
“Lo spegnersi della lampada che arde davanti all’Amore prigioniero ha molti significati. Il primo è questo: alla fine del XIX secolo e per grande parte del XX, si diffonderanno varie eresie, e, sotto il loro potere, la luce preziosa della Fede si spegnerà nelle anime per opera della quasi totale corruzione dei costumi. In quel tempo vi saranno grandi calamità fisiche e morali, pubbliche e private. Le poche anime rimaste fedeli alla grazia soffriranno un martirio tanto crudele e indicibile quanto prolungato; molte di esse scenderanno nella tomba per la violenza delle loro sofferenze e verranno considerate come martiri sacrificatisi per la Chiesa e per la Patria. (…)
 
“Il terzo significato dello spegnimento della lampada è dovuto allo spirito avvelenato di impurità che in quel tempo dominerà, percorrendo le strade, le piazze e i luoghi pubblici come un mare immondo e godendo di una libertà talmente sorprendente che quasi non resteranno più nel mondo anime vergini.
 
“Il quarto significato è il riconoscimento del potere delle sette, che abilmente si introdurrà nelle famiglie estinguendo l’innocenza nei cuori dei piccoli, soffocando in tal modo anche le vocazioni sacerdotali. (…) Disgraziatamente, la Chiesa passerà allora attraverso una notte oscura in cui mancherà un prelato e un padre che vegli con amore, con dolcezza e forza, perspicacia e prudenza, e molte anime si perderanno mettendo in pericolo la loro stessa salvezza eterna.
 
“Il quinto motivo dell’estinzione della lampada sta nell’insensibilità e nel disinteresse di quella gente che, pur possedendo abbondanti ricchezze, resterà indifferente all’oppressione della Chiesa, alla persecuzione della virtù e al trionfo dei malvagi, trascurando di impiegare santamente le loro ricchezze per ottenere la distruzione del male e la restaurazione della Fede“.
Questa epoca di tenebre culminerà con “una guerra terribile e spaventosa, in cui scorrerà sangue di ogni nazione. Questa sarà la più orribile delle notti perché, secondo umane apparenze, la malvagità sarà trionfante. Eppure sarà giunta la mia ora, in cui io, in maniera meravigliosa, detronizzerò il superbo e maledetto Satana, ponendolo sotto il mio piede e incatenandolo nell’abisso infernale, liberando infine la Chiesa e la Patria dalla sua crudele tirannia“.
 
Molti saranno i fattori che cooperano alla rivincita di Maria e alla restaurazione della Chiesa e della Cristianità, ma uno solo, determinante, viene enunciato dalla Madonna: il ruolo che avrà un uomo privilegiato, un “gran prelato”:
 
“Prega con insistenza, reclama senza stancarti e piangi con lacrime amare nel segreto del tuo cuore, chiedendo al nostro Padre celeste che, per amore del Cuore Eucaristico del mio santissimo Figlio, ponga fine quanto prima a questi tempi funesti inviando alla Chiesa quel prelato che dovrà restaurare lo spirito dei suoi sacerdoti. Questo mio amatissimo figlio verrà dotato di una capacità rara, di umiltà di cuore, di docilità alle divine ispirazioni, di fortezza per difendere i diritti della Chiesa e di un animo tenero e compassionevole, affinché, come un altro Cristo, provveda al grande e al piccolo, senza disprezzare i più infelici. (…) In sua mano verrà posta la bilancia del Santuario, affinché tutto venga fatto con peso e misura e affinché Dio venga glorificato. Alla rapida venuta di questo padre e prelato, però, sarà di ostacolo quella timidezza di tutte le anime consacrate a Dio, che è anche causa del dominio di Satana su queste terre“.
 
Racconta il biografo che la madre Mariana, terribilmente impressionata dallo scenario di tenebre e di apostasia che la Madonna le aveva dipinto, si prostrò a terra tremante e le chiese arditamente di concederle il miracolo di mantenerla in vita fino al XX secolo, affinché potesse combattere sulla terra contro quell’ondata di empietà. La Beatissima Vergine non le concesse questa grazia, ma la rassicurò ripetendole che avrebbe Ella stessa assunto il comando della battaglia decisiva, confermando di essere “Regina delle vittorie”.
 
Volendo lasciare alla veggente e alle suore del monastero un segno tangibile della sua visita e della sua protezione, la Madonna comandò a madre Mariana di far scolpire una statua che la rappresentasse il più fedelmente possibile. L’immagine doveva avere nella mano destra un bastone apostolico e le chiavi della clausura, in segno della autorità e della proprietà della Vergine sulla congregazione, sorreggendo invece nella mano sinistra il Bambino Gesù benedicente. Tutto fu fatto com’era stato comandato, e, al momento dell’intronizzazione della statua nella cappella, la mattina del 16 gennaio 1611, mentre le suore si avviavano in chiesa per recitare il Piccolo Officio della Madonna, udirono risuonare armoniose melodie: nell’entrare nella cappella, videro il coro illuminato di luce soprannaturale, mentre alcuni Angeli, cantando il “Salve sancta Parens” al suono di musiche celestiali, ponevano al suo posto la statua appena terminata. Questa immagine può ancor oggi essere venerata nella stessa cappella del monastero, sopravvissuto a molte persecuzioni e rovine.
 
 
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A CURA  DEL CENTRO MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA
 

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