luglio 1, 2020
SANTI PRIMI MARTIRI DELLA CHIESA DI ROMA 30 GIUGNO
Santi Primi martiri della santa Chiesa di Roma Martiri
30 Giugno
sec. I, dall’anno 64
La Chiesa celebra oggi molti cristiani che, come attesta Papa Clemente, furono trucidati nei giardini vaticani da Nerone dopo l’incendio di Roma (luglio 64). Anche lo storico romano Tacito nei suoi Annali dice: ‘alcuni ricoperti di pelle di belve furono lasciati sbranare dai cani, altri furono crocifissi, ad altri fu appiccato il fuoco al termine del giorno in modo che servissero di illuminazione notturna’. (Mess. Rom.)
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.
L’odierna celebrazione introdotta dal nuovo calendario romano universale si riferisce ai protomartiri della Chiesa di Roma, vittime della persecuzione di Nerone in seguito all’incendio di Roma, avvenuto il 19 luglio del 64. Perché Nerone perseguitò i cristiani? Ce lo dice Cornelio Tacito nel XV libro degli Annales: “Siccome circolavano voci che l’incendio di Roma fosse stato doloso, Nerone presentò come colpevoli, punendoli con pene ricercatissime, coloro che, odiati per le loro abominazioni, erano chiamati dal volgo cristiani”.
Ai tempi di Nerone, a Roma, accanto alla comunità ebraica, viveva quella esigua e pacifica dei cristiani. Su questi, poco conosciuti, circolavano voci calunniose. Nerone scaricò su di loro, condannandoli ad efferati supplizi, le accuse a lui rivolte. Del resto le idee professate dai cristiani erano di aperta sfida agli dei pagani gelosi e vendicativi… “I pagani – ricorderà più tardi Tertulliano – attribuiscono ai cristiani ogni pubblica calamità, ogni flagello. Se le acque del Tevere escono dagli argini e invadono la città, se al contrario il Nilo non rigonfia e non inonda i campi, se vi è siccità, carestia, peste, terremoto, è tutta colpa dei cristiani, che disprezzano gli dei, e da tutte le parti si grida: i cristiani ai leoni!”.
Nerone ebbe la responsabilità di aver dato il via all’assurda ostilità del popolo romano, peraltro molto tollerante in materia religiosa, nei confronti dei cristiani: la ferocia con la quale colpì i presunti incendiari non trova neppure la giustificazione del supremo interesse dell’impero. Episodi orrendi come quello delle fiaccole umane, cosparse di pece e fatte ardere nei giardini del colle Oppio, o come quello di donne e bambini vestiti con pelle di animali e lasciati in balia delle bestie feroci nel circo, furono tali da destare un senso di pietà e di orrore nello stesso popolo romano. “Allora – scrive ancora Tacito – si manifestò un sentimento di pietà, pur trattandosi di gente meritevole dei più esemplari castighi, perché si vedeva che erano eliminati non per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di un individuo”, Nerone. La persecuzione non si arrestò a quella fatale estate del 64, ma si prolungò fino al 67.
Tra i martiri più illustri vi furono il principe degli apostoli, crocifisso nel circo neroniano, dove sorge la basilica di S. Pietro, e l’apostolo dei gentili, S. Paolo, decapitato alle Acque Salvie e sepolto lungo la via Ostiense. Dopo la festività congiunta dei due apostoli, il nuovo calendario vuole appunto celebrare la memoria dei numerosi martiri che non poterono avere un posto peculiare nella liturgia.
Autore: Piero Bargellini
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29 GIUGNO SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI: SANTA MESSA IN VETUS ORDO
Santi Pietro e Paolo, Santi Apostoli – Santa Messa della vigilia 28.06.2020
Santuario San Michele
giugno 24, 2020
SAN GIOVANNI IL BATTISTA DAL NUOVO TESTAMENTO
SAN GIOVANNI IL BATTISTA SECONDO I VANGELI
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LA NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA
L’ANNUNCIO DELL’ANGELO A ZACCARIA
Dal Vangelo secondo San Luca 1: 5-25;
[5] Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.
[6] Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
[7] Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
[8] Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,
[9] secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso.
[10] Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso.
[11] Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.
[12] Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
[13] Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
[14] Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,
[15] poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre
[16] e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio.
[17] Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto”.
[18] Zaccaria disse all’angelo: “Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni”.
[19] L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.
[20] Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo”.
[21] Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.
[22] Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
[23] Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
[24] Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:
[25] “Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini”.
Dal Vangelo secondo San Luca 1: 26-80;
LA NASCITA DI GIOVANNI
[57] Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
[58] I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
[59] All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
[60] Ma sua madre intervenne: “No, si chiamerà Giovanni”.
[61] Le dissero: “Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome”.
[62] Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
[63] Egli chiese una tavoletta, e scrisse: “Giovanni è il suo nome”. Tutti furono meravigliati.
[64] In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
[65] Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
[66] Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: “Che sarà mai questo bambino?” si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
[67] Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:
[68] “Benedetto il Signore Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
[69] e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
[70] come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
[71] salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
[72] Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
[73] del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
[74] di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
[75] in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
[76] E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
[77] per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
[78] grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge
[79] per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della pace”.
[80] Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
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LA MISSIONE DI GIOVANNI BATTISTA
GIOVANNI PREDICA ALLE FOLLE
Dal Vangelo secondo San Matteo 3: 1-17;
[3] Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
[4] Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
[5] Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano;
[6] e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
[7] Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente?
[8] Fate dunque frutti degni di conversione,
[9] e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre.
[10] Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
[11] Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.
[12] Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile”.
[13] In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
[14] Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”.
[15] Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì.
[16] Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
[17] Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
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ECCO L’AGNELLO DI DIO
SAN GIOVANNI INDICA GESU’ L’AGNELLO DI DIO
Dal Vangelo secondo San Giovanni 1: 29-34;
[29] Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
[30] Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
[31] Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele”.
[32] Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
[33] Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
[34] E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”.
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GESU’ PARLA DI GIOVANNI BATTISTA
Dal Vangelo secondo San Luca 7: 18-35;
[18] Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi
[19] e li mandò a dire al Signore: “Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?”.
[20] Venuti da lui, quegli uomini dissero: “Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?”.
[21] In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.
[22] Poi diede loro questa risposta: “Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella.
[23] E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!”.
[24] Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?
[25] E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.
[26] Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta.
[27] Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti a te.
[28] Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
[29] Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.
[30] Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.
[31] A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?
[32] Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
[33] È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.
[34] È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
[35] Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli”.
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LA MORTE DI GIOVANNI BATTISTA
Dal Vangelo secondo San Marco 6: 14-29;
[14] Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: “Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui”.
[15] Altri invece dicevano: “È Elia”; altri dicevano ancora: “È un profeta, come uno dei profeti”.
[16] Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: “Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!”.
[17] Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.
[18] Giovanni diceva a Erode: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”.
[19] Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,
[20] perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
[21] Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
[22] Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: “Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò”.
[23] E le fece questo giuramento: “Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno”.
[24] La ragazza uscì e disse alla madre: “Che cosa devo chiedere?”. Quella rispose: “La testa di Giovanni il Battista”.
[25] Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: “Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista”.
[26] Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
[27] Subito il re mandò una guardia con l’ordine che gli fosse portata la testa.
[28] La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
[29] I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
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Questa è la vita dell’uomo più grande tra i nati di donna, grande santo, vero asceta, castissimo e virtuosissimo,
ultimo profeta del popolo eletto e precursore del Messia.
Citazioni Bibbia Cei
http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM
A CURA DEL CENTRO STUDIO NUOVO TESTAMENTO STUDIO E RICERCA
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SANT’ANTONIO DA PADOVA FESTA 13 GIUGNO 2020 SANTA MESSA DALLA PARROCCHIA DI SANT’ANTONIO A SCANNO IN PROVINCIA DELL’AQUILA
Santa Messa In diretta streaming dalla Chiesa di Sant’Antonio di Padova in Scanno
PARROCCHIA DI SCANNO VIDEO
13 GIUGNO SANT’ANTONIO DA PADOVA SANTA MESSA VETUS ORDO
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13 GIUGNO
SANT’ ANTONIO DI PADOVA Sacerdote e Dottore della Chiesa (1195-1231) Memoria MISSALE ROMANUM VETUS ORDO |
LETTURE: Is 61, 1-3; Sal 18; Lc 10,1-9
Fernando de Bulloès y Taveira nacque a Lisbona in Portogallo. Divenuto sacerdote fra i canonici regolari di sant’Agostino, rimase affascinato dall’ideale francescano, per aver visto i corpi dei cinque primi martiri francescani del Marocco. Entrò nel convento di sant’Antonio di Coimbra dove ricevette il nome di Antonio. Aspirando al martirio, volle andare missionario tra gli islamiti del Nord-Africa; ma una malattia lo fece ritornare. La nave, costretta dalla burrasca, dovette approdare in Sicilia. Antonio si mise a percorrere l’Italia, predicando. Nel 1221 partecipò al Capitolo generale alla Porziuncola, e vide Francesco. Predicò, con frutto di conversioni, contro gli eretici in Italia e in Francia, rivolgendosi al popolo. La quaresima del 1231 segna il vertice della sua predicazione, in cui predominano le istanze sociali. Stremato di forze, morì a 36 anni nel giugno seguente, all’Arcella (Padova). Per primo aveva insegnato teologia tra i francescani. Nei suoi scritti e nelle prediche è tale la profusione di testi biblici, che Pio XII, nel 1946, lo onorò dei titolo di «Dottore evangelico». Il culto in suo onore è tra i più popolari della storia, e prese l’avvio dalla canonizzazione, l’anno dopo della sua morte. |
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La predica è efficace quando parlano le opere Dai «Discorsi» di sant’Antonio di Padova, sacerdote (I, 226) |
MESSALE Antifona d’Ingresso Sir 44,15.14 Sapiéntiam Sanctórum narrent pópuli, et laudes eórum núntiet Ecclésia; nómina autem eórum vivent in sæculum sæculi (T.P. allelúia).
Omnípotens sempitérne Deus, qui pópulo tuo beátum Antónium prædicatórem insígnem dedísti, atque in necessitátibus intercessórem, concéde, ut, eius auxílio, christiánæ vitæ documénta sectántes, in ómnibus adversitátibus te subveniéntem sentiámus. Per Dóminum. Prima Lettura Is 61, 1-3 Dal libro del profeta Isaìa Salmo Responsoriale Dal Salmo 18 La legge del Signore è perfetta, Gli ordini del Signore sono giusti, Il timore del Signore è puro, dura sempre; Canto al Vangelo Lc 4,18
Vangelo Lc 10,1-9 Dal vangelo secondo Luca Illa nos, quæsumus, Dómine, divína tractántes, Spíritus Sanctus fídei luce perfúndat, qua beátum N. ad glóriæ tuæ propagatiónem iúgiter collustrávit. Per Christum. Antifona alla Comunione 1 Cor 1,23-24 Nos prædicámus Christum crucifíxum, Christum, Dei virtútem et Dei sapiéntiam (T.P. allelúia).
Cælésti alimónia refécti, súpplices te, Dómine, deprecámur, ut, beáti N. mónitis obsequéntes, de accéptis donis semper in gratiárum actióne maneámus. Per Christum… |