OSLO – È salito a 91 morti il bilancio degli attentati di ieri a Oslo mentre il presunto autore della strage, Anders Behring Breivik, 32 anni, è messo sotto torchio da ore dalla polizia che sta battendo sempre più la pista dell’estremismo di destra. Sette persone hanno perso la vita nell’esplosione di ieri nel centro di Oslo mentre altre 84 sono state massacrate in una sparatoria avvenuta sull’isola di Utoeya, a 50 km dalla capitale norvegese, durante il raduno dei giovani laburisti al quale partecipavano ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni. Breivik è sospettato di essere l’autore di entrambi gli attacchi: arrestato subito dopo la sparatoria, la sua identità è stata confermata solo oggi dalla polizia e pare stia collaborando alle indagini mentre sempre più elementi emergono sulla dinamica degli attentati. Il giovane è proprietario di una fattoria agricola sulla riva occidentale del fiume Glomma ad Asta, piccolo villaggio tra le località di Rena e Elverum, nella regione dell’Hedmark, cuore agricolo della Norvegia, dove si era trasferito da appena un mese. Per preparare l’attentato ha comprato grandi quantità di fertilizzanti -«tonnellate» riferiscono sul posto- nel più vicino Felleskjopet (magazzino della comunità) a Rena, ad una decina di chilometri, località con meno di duemila abitanti. Ad Oslo abitava in un appartamento nel quartiere ovest della città, zona ricca della capitale che la polizia ha già perquisito. Ai ragazzi che partecipavano al raduno si era presentato travestito da poliziotto e giustificando la sua presenza con la scusa di seguire un’indagine. Ha invece aperto il fuoco sulla folla usando, scrivono i media, un fucile da caccia, un’arma automatica e una pistola mentre intorno i ragazzi cercavano una via d’uscita fuggendo a nuoto dall’isola di Utoeya o fingendosi cadavere. Poche ore prima, Breivik era stato visto sul luogo dell’esplosione nel centro di Oslo.
UOMO ARMATO ACCANTO AL PREMIER La polizia norvegese ha fermato un uomo armato di coltello vicino al primo ministro norvegese, mentre era in visita sull’Isola di Utoeya, teatro della strage di ieri. L’uomo è stato fermato dalla polizia fuori da un hotel in cui si trovava il premier per incontrare i superstiti della strage di ieri. Ammanettato dalla polizia ha spiegato di avere il coltello «perchè non si sentiva al sicuro», secondo quanto riporta una giornalista della tv nazionale Nrk, presente sul posto
INDAGINI SU UN SECONDO ASSALITORE La polizia norvegese sta verificando i racconti di alcuni testimoni che hanno riferito di un secondo uomo, che non indossava un’uniforme della polizia, presente sull’isola di Utoya, e che potrebbe essere coinvolto nell’attacco nel quale sono morte 84 persone. Lo riferiscono i media norvegesi.
ACCUSATO DI TERRORISMO Contro Anders Behring Breivik, l’uomo arrestato in relazione ai due attacchi di ieri, sono al momento state formulate due accuse di terrorismo. L’uomo è ora sottoposto a interrogatorio da parte degli inquirenti norvegesi. Lo ha riferito alla Bbc la portavoce della polizia, Carol Sandbye. L’uomo, ha aggiunto la donna, comparirà davanti a un giudice entro i prossimi tre giorni.
“BREIVIK MEMBRO LOGGIA MASSONICA” Il presunto autore degli attacchi di Oslo, Anders Behring Breivik, è anche un membro della loggia massonica norvegese di San Giovanni Olaus dei tre pilastri. È quanto riporta sul suo sito internet il quotidiano del Paese scandinavo Dagbladet. Il motto della loggia, di cui Breivik è membro del terzo livello su dieci, è ‘E tenebris ad lucem’, dalle tenebre alla luce. Il portavoce della loggia, Helge Qvigstad, ha preso le distanze dall’attentatore, sottolineando che «non abbiamo modo di esprimere un parere su individui o incidenti relativi a tutti i membri».
LA STRAGE DI IERI Un’autobomba in pieno centro poi una sparatoria contro un raduno di giovani laburisti. Due attacchi che ieri hanno trasformato Oslo in una zona di guerra e hanno provocato una strage. Il bilancio ufficiale e’ di almeno 91 morti, ma le vittime possono essere molte di più, come conferma la polizia.
Secondo quanto ha annunciato il ministro della giustizia Knut Storberget l’uomo arrestato dopo la sparatoria dell’isola di Utoya e’ di nazionalita’ norvegese. Qualche ora prima, pare fosse stato visto anche in centro, dove la bomba e’ esplosa. Questo rafforza l’ipotesi che si sia trattato di un attacco coordinato secondo la polizia. Su di esso pesa l’ombra del terrorismo islamico, vista la rivendicazione di un gruppo jihadista sconosciuto.
In una conferenza stampa tenuta ieri sera in diretta Tv, il premier Jens Stoltenberg ha detto di non poter ne’ confermare ne’ smentire le notizie di una presunta rivendicazione jihadista. Nella conferenza stampa, il premier ha promesso che i colpevoli ”saranno presi” e assicurati alla giustizia. Poco prima c’era stata una riunione di emergenza del governo tenuta in un luogo segreto. E’ stato deciso anche di sospendere gli accordi di Schengen e di ripristinare i controlli alle frontiere.
Ieri sera la polizia ha inoltre annunciato di avere ritrovato dell’esplosivo non utilizzato sull’isola della sparatoria dove circa 600 giovani stavano trascorrendo una vacanza trasformatasi improvvisamente in un terrorizzante incubo. La Tv pubblica Nrk, in serata ha poi reso noto che la polizia avrebbe rinvenuto un ordigno non esploso nei pressi della sua sede.
Quello di ieri e’ un tranquillo pomeriggio estivo scandinavo, da poco sono passate le 15:25, quando a Oslo e’ l’inferno. Una forte esplosione scuote la sede del giornale Vg, vicina all’ufficio del primo ministro Jens Stoltenberg. La deflagrazione danneggia la maggior parte delle finestre della sede del giornale, dove crolla anche il tetto, e dell’edificio governativo.
Poco dopo arriva la conferma delle prime vittime, mentre la polizia comunica che l’esplosione e’ stata causata da una bomba. Si ipotizza anche un’autobomba dopo che un ufficiale di polizia riferisce che, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza, ”una grande automobile e’ stata vista passare nel quartiere del governo pochi istanti prima dell’esplosione”. ”La situazione e’ grave, la violenza non ci deve terrorizzare”, afferma il primo ministro Stoltenberg, che aggiunge di non poter dire dove si trova al momento, ma precisa di essere sano e salvo, come anche gli altri ministri del suo governo.
La polizia ordina subito l’evacuazione di alcune zone del centro di Oslo. Nella capitale regna il caos con i soldati schierati in pieno centro. Numerosi video postati sui siti dei quotidiani norvegesi e su quelli internazionali testimoniano scene di panico e gente in fuga, mentre sui social network come Twitter sono centinaia i messaggi che si accavallano sulla situazione nella citta’, con immagini di guerra o che ricordano l’attentato a Mumbai.
Passano tre ore e il Paese scandinavo viene nuovamente scosso dalla sparatoria a Utoya, nella grande periferia di Oslo dove e’ in corso un meeting dei giovani laburisti, e dove era atteso il premier Stoltenberg. Ad aprire il fuoco, si scoprira’ poco dopo, e’ un uomo dall’aspetto scandinavo, vestito da poliziotto che esplode almeno una decina di colpi di arma da fuoco e che poco dopo viene arrestato. E la tensione continua dopo che la polizia comunica che nel campo potrebbero esserci degli esplosivi.
In serata arriva la rivendicazione degli attacchi da un gruppo finora sconosciuto, i ”Sostenitori della Jihad globale”, che lo collegano alla ricorrente pubblicazione delle vignette di Maometto. Un testimone citato dalla televisione Nrk parla addirittura di una ventina di vittime, forse di piu’. Secondo fonti sanitarie, ci sono anche un centinaio di feriti leggeri.
Immediate arrivano le condanne di quanto accaduto: dagli Stati Uniti il presidente Barack Obama afferma che gli eventi di Oslo ricordano l’importanza della lotta al terrorismo, mentre il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, si dice ”scioccato”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha condannato il ”vile atto terroristico” mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso la sua vicinanza alla Norvegia. Ferma condanna anche dalla Nato.
NESSUN ITALIANO COINVOLTO Al momento nessun italiano risulta coinvolto negli attacchi che ieri hanno colpito il centro di Oslo e l’isola di Utoya provocando la morte di 91 persone. Lo riferiscono all’ADNKRONOS fonti della Farnesina, spiegando che l’Unità di crisi del ministero degli Esteri è in stretto contatto con l’ambasciata d’Italia a Oslo, che a sua volta è in contatto con le autorità norvegesi. In queste ore vengono effettuate anche ricerche dirette negli ospedali per verificare la presenza di nostri connazionali. Queste verifiche proseguiranno finchè le autorità di Oslo non scioglieranno la riserva sul coinvolgimento di cittadini stranieri negli attacchi.
LEADER GIOVANI LABURISTI: “NOI IL VERO BERSAGLIO” «È chiaro che eravamo noi il bersaglio», ma gli attacchi di ieri «cambieranno il paese, possibilmente in meglio». Lo ha detto Eskil Pedersen, leader del movimento giovanile del partito laburista norvegese (Auf) in una conferenza stampa tenuta a Sundvoll durante la quale ha affermato che la sparatoria sull’isola di Utopya è stato «un attacco contro i giovani democratici che hanno un credo». «Ma non ci faremo zittire, in onore di chi ha perso la vita – ha aggiunto Pedersen – Continueremo a tenere alti i nostri ideali di tolleranza e antirazzismo». Il leader dell’Auf ha affermato che il partito continuerà a tenere i suoi campi estivi sull’isola alla periferia occidentale di Oslo.
STOLTENBERG, UNA TRAGEDIA NAZIONALE Il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha definito oggi ”una tragedia nazionale” il doppio attacco che ha provocato almeno 87 morti ieri nella capitale.”Mai dalla seconda guerra mondiale il nostro paese e’ stato colpito da un crimine di questa portata”, ha detto il premier.
”E’ un incubo” ha aggiunto il premier evocando il ”sangue e la morte” che si sono trovati di fronte i giovani partecipanti alla riunione laburista sull’isola alla periferia della capitale.
http://www.leggo.it/articolo.php?id=132860
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OSLO, ECCO IL KILLER -FOTO.
“ANTI ISLAM E AMA LA MUSICA”
Sabato 23 Luglio 2011 – 10:40 |
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OSLO – Anders Behrin Breivik, l’uomo di 32 anni sospettato di essere l’autore del duplice sanguinoso attentato di ieri a Oslo e sull’isola di Utoya, è un cristiano fondamentalista e ha opinioni ostili all’islam. Lo ha detto stamani la polizia norvegese senza tuttavia rivelare le motivazioni del suo gesto. Gli elementi pubblicati dal sospetto su internet lasciano pensare che «ci siano caratteristiche tendenti alla politica di destra e anti-musulmana, ma è troppo presto per dire se questo sia un motivo per il suo gesto», ha detto il commissario di polizia Sveinung Sponheim alla tv pubblica Nrk. Almeno 91 persone sono morte in una esplosione avvenuta nei pressi della sede del governo a Oslo e nella sparatoria sull’isola di Utoya, a circa 30 chilometri dalla capitale norvegese, dove era in corso un meeting dei giovani laburisti. La polizia ha arrestato un uomo di 32 anni, norvegese, sospettato di essere implicato nei due attacchi, ma ha rifiutato di confermare l’identità resa nota da diversi media.
Sulla pagina “Facebook” – sempre che sia la sua – il presunto killer si descrive così: conservatore, di fede cristiana, ama la musica classica e i videogiochi Modern Warfare 2 (di guerra) e World Warcraft. I suoi film preferiti sono il Gladiatore e 300, quest’ultimo dedicato alla battaglia delle Termopili e al sacrificio dei guerrieri spartani per fermare i persiani.
FONDAMENTALISTA CRISTIANO Sulla base di informazioni che l’uomo ha postato su internet si tratta di un «fondamentalista cristiano», ha detto il responsabile della polizia precisando che le sue opinioni politiche sono orientate «a destra». Il premier Jens Stoltenberg nella sua conferenza stampa di questa mattina ha detto di non voler fare illazioni sui motivi della strage. «Rispetto ad altri paesi – ha comunque aggiunto – non direi che abbiamo grossi problemi con gli estremisti di destra. Ma ci sono alcuni gruppi, li abbiamo seguiti in passato e la nostra polizia ne è consapevole».
ESPLOSIVI CON FERTILIZZANTI Ha 32 anni, è biondo, alto, si definisce «single, cristiano e conservatore» con idee di estrema destra e anti-islamico. È il profilo del presunto autore degli attentati a Oslo, di nome Anders Behring Breivik secondo i media, (ma l’identità non è stata ancora confermata dalla polizia), pubblicato sulla pagina di Facebook appena pochi giorni fa. Oltre alla foto, anche gli interessi relativi alla caccia e ai videogiochi come ‘World of Warcraft’ e ‘Modern Warfare 2’. Su Twitter anche una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». Il giovane, secondo quanto scrivono i media norvegesi, è il proprietario di una fattoria a 150 km da Oslo, la Breivik Geofarm, nella regione di Hedmark, il cuore agricolo del Paese dove ha avuto la possibilità di acquistare una grande quantità di fertilizzante di nitrato di ammonio, un ingrediente che può essere usato per fabbricare esplosivi. Le autorità hanno circoscritto la zona questa notte e gli inquirenti stanno indagando per scoprire se la sostanza possa essere stata usata nell’esplosione di ieri nel centro di Oslo. La polizia ha anche perquisito l’appartamento del giovane ad ovest nella capitale norvegese, nella zona ricca della città, che ha lasciato un mese fa per trasferirsi nella fattoria. Una curiosità: la stessa fattoria, nel 2006, venne chiusa dopo la scoperta di una piantagione di mariujana. Secondo i media norvegesi, gli interventi di Anders Behring Breivik sul sito http://www.document.no riflettono le opinioni nazionaliste e la sua opposizione a una società multiculturale, ma secondo la televisione pubblica NRK, ha anche preso le distanze dal neo-nazismo. Le liste fiscali, che in Norvegia sono aperte alla consultazione pubblica, non mostrano alcun reddito per il 2009 e somme estremamente modeste nel corso degli anni precedenti.
“LA FEDE DÀ LA FORZA DI 100MILA” «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». È il testo del messaggio Twitter postato il 17 luglio scorso da Anders Behring Breivik, il 32enne norvegese che, secondi i media locali, saeebbe l’arrestato per la strage di Utoya.
“EX PREMIER ASSASSINA DI MASSA” Anders Behring Breivik, il 32enne norvegese arrestato ed accusato della strage di Utoya nonchè dell’esplosione di Oslo, un anno e mezzo fa definì su internet Gro Harlem Brundlandt come «assassina del paese». In un messaggio postato da Breivik il 25 gennaio 2010 sul forum dokument.no è scritto tra l’altro che «Chiunque non segue le indicazioni dell’assassina del paese Gro Harlem Brundlandts è considerato razzista». La laburista Brundlandts è stata primo ministro della Norvegia per tre mandati tra il 1981 ed il 1996. Nel 1993 era in carica quando, il 20 agosto, vennero conclusi ad Oslo gli accordi di pace israelo-palestinese tra Rabin e Arafat. Ieri aveva partecipato al raduno estivo dei giovani attivisti del partito laburista tenendo un discorso poche ore prima che cominciasse la sparatoria che ha provocato almeno 84 morti.
TESTIMONE: “KILLER CALMO E LENTO” «Camminava lentamente lungo l’isola e ha sparato contro tutti. Poi si è avvicinato verso il posto dove ero seduta e ha aperto il fuoco uccidendo subito dieci persone. La cosa strana è che era così calmo. Sono riuscita a salvarmi perchè mi sono buttata in acqua». Così una giovane sopravvissuta alla sparatoria di ieri sull’isola norvegese di Utoya, durante il raduno dei giovani laburisti, ha raccontato alla Tv TV2 la dinamica dell’attacco che ha provocato 80 morti. «Ci siamo riuniti per parlare di quanto era appena accaduto a Oslo quando abbiamo sentito gli spari. Sul momento non gli abbiamo dato importanza, poi tutti hanno iniziato a scappare», ha detto un’altra ragazza di appena 16 anni. E ancora: «Ho visto un poliziotto con i tappi per le orecchie. Ha detto: ‘Vorrei riunirvi tuttì. Poi ha iniziato a sparare. Siamo corsi sulla spiaggia e iniziato a nuotare verso la terraferma», ha detto la ragazza raccontando che l’autore della strage ha sparato anche in acqua. In molti hanno cercato rifugio in altre case mentre gli spari continuavano, altri invece sono fuggiti nei boschi o via mare. La polizia ha setacciato la zona durante la notte alla ricerca di sopravvissuti. Al raduno hanno partecipavano giovani di età compresa fra i 15 e i 20 anni. Il presunto autore della strage, di nome Anders Behring Breivik secondo alcuni media, è stato arrestato subito dopo la strage. Aveva con sè una pistola, un fucile da caccia e un’arma automatica, secondo la Bbc. Le autorità hanno trovato poi altre bombe inesplose sull’isola. Non ci sono notizie immediate su altri sospetti, ma la polizia sta comunque lavorando sull’ipotesi di diverse altre persone coinvolte nella strage.
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