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agosto 15, 2020

IL MIRACOLO DELLA VISTOLA: IL 15 AGOSTO 1920 LA SANTA VERGNE MARIA SALVO’ LA POLONIA DALL’ARMATA ROSSA

 

MADONNA NERA DI CZESTOCHOWA
 

Ne sono testimoni i bravi polacchi che, molto inferiori in numero e mezzi, hanno sconfitto l’Armata rossa il 20 agosto 1920 a Varsavia, salvando in questo modo l’Europa occidentale d’una invasione sovietica. Conosciuto come il “miracolo della Vistola”, questo trionfo fu attribuito all’intercessione della Madonna nera di Czestochowa, patrona della Polonia.

 

Il 15 agosto 1920 l’Armata rossa era alle porte di Varsavia, che stava per capitolare, spianando così la via per l’invasione della Germania. Allora il Papa Benedetto XV raccomandò la recita del Santo Rosario in tutta la Chiesa per ottenere della Vergine Maria il sostegno e la vittoria. Il giornale comunista “Avanti” così derideva l’iniziativa del Pontefice: “Il Papa fa assegnamento sull’intercessione della Madonna. (…) Sta fresco il Romano Pontefice si crede nella efficacia della Vergine! Tre milioni di soldati indossano la divisa russa. (…) Questi soldati e i loro cannoni varranno assai più che non tutti i Rosari del mondo. Fra giorni ne avrete una prova”.

La prova venne, ma a favore dei cristiani e della preghiera. Esattamente il 19 agosto, dopo una lotta accanita, il nemico comunista fu messo in fuga. I soldati polacchi avevano ripreso coraggio nel momento in cui il loro cappellano P. Ignaz Scopick, in cotta e stola, stringendo in mano il Rosario, aveva avanzato alla testa dei battaglioni intonando l’inno alla Vergine Maria.

 

Tutti si unirono a quel canto di fede e patriottismo. Poco dopo il sacerdote cadeva a terra ucciso. Ma i giovani combattenti, al comando del maresciallo Pilsudski, continuarono a lottare fino alla vittoria. Polonia era libera, l’Europa era salva!

https://www.atfp.it/2004/89-giugno-2004/423-il-miracolo-della-vistola

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IL MIRACOLO DELLA VISTOLA 

MAURIZIO BLONDET.IT

14 AGOSTO 2020

Fu Lei a vincere sulla Vistola, nel giorno dell’Assunta

E la vittoria fu più bella
A proposito del “miracolo della Vistola”, quando i polacchi arrestarono le armate bolsceviche il 15 agosto 1920, un’amica polacca mi scrive: Questa vittoria non merito nostro.. eravamo troppo deboli.
E mi manda un testo in inglese. Come era da sospettare, il 15 agosto essendo la data dell’Assunzione di Maria, c’entra è merito delle Vergine. Ciò rende la vittoria ancora più bella, e dà la serena speranza che Essa ci salverà ancora.
Ecco il testo: “La straordinaria apparizione di Nostra Signora il 15 agosto non è probabilmente nota ai credenti di cultura anglosassone. Del resto anche in Polonia l’evento è stato taciuto per decenni, essendo imbarazzante per entrambe le parti della scena politica polacca nel periodo fra le due guerre, dal momento che la maggior parte dei politici di spicco erano massoni, e i governi comunisti dopo la seconda guerra mondiale dichiararono la religione come l ‘”oppio de popoli”.

Tuttavia, quarantasette anni prima di quell’evento, la mistica polacca Wanda Malczewska (1882-1896) in una rivelazione privata ottenne questo messaggio profetico: “ Non appena la Polonia riacquisterà la sua indipendenza, i suoi oppressori di vecchia data insorgeranno contro di lei. Ma il mio giovane esercito, combattendo in mio nome, li vincerà, li spingerà lontano e finalmente costringerà a fare la pace. Li aiuterò ”. Vale la pena sottolineare qui che Maria Regina della Polonia indicava l’ora esatta del suo intervento soprannaturale – 15 ° agosto.

Disastro inevitabile
Per i bolscevichi – nel 1920 nel pieno del loro entusiasmo rivoluzionario – l’avanzata in Occidente era una necessità ideologica, mentre la Polonia borghese era un semplice ponte da attraversare per collegare la Russia comunista con la Germania che era sull’orlo della rivoluzione. Lenin ha chiesto una vittoria schiacciante. Il Comando dell’Armata Rossa era assolutamente certo che la sconfitta della Varsavia, messa in un angolo e isolata fosse questione di giorni. Questa opinione era condivisa anche dai membri della Missione militare internazionale in Polonia. L’ambasciatore britannico nella Polonia di allora , Lord Edgar visconte D’Abernon, era assolutamente sicuro che i bolscevichi avrebbero facilmente conquistato Varsavia con l’attacco frontale o circondando la città da sud. La stampa comunista annunciava in anticipo la caduta della Capitale. Il comandante russo Mikhail Tukhachevsky non aveva dubbi sulla sua schiacciante vittoria poiché l’esercito polacco si era ritirato in preda al panico per sei settimane, percorrendo circa dieci miglia al giorno. L’audacia della sua avanzata verso ovest era la chiave del suo successo. Inoltre l’Alto Comando sovietico inviò 60.000 uomini come rinforzi.
Due giorni cruciali
Venerdì 13 agosto – I bolscevichi conquistano Radzymin e i villaggi vicini, Varsavia a due passi (solo 23 km a est della città). In quel momento il maresciallo Pilsudski, il comandante in capo, cerca disperatamente di sollevare il morale dei suoi soldati stanchi e demoralizzati, ma invano. A peggiorare le cose, la logistica era un incubo. L’esercito polacco era dotato di bocche da fuoco fabbricate in cinque paesi diversi e di fucili fabbricati in sei, ciascuno dei quali utilizzava diversi tipi di munizioni.
Tutte le missioni diplomatiche sono state evacuate a Poznan, a parte  quella vaticana dove il nunzio arcivescovo Achille Ratti (in seguito noto come Papa Pio XI) prende la decisione di incontrare l’Anticristo faccia a faccia.

Fa’ appello al mondo perché levi preghiere pubbliche per la Polonia. L’intero popolo comune di Varsavia cade in ginocchio. In nessun modo le chiese possono tenere folle assorbite dalla preghiera. Il generale francese Maxim Weygand dice “Non ho mai visto in vita mia una preghiera del genere come a Varsavia”. Come ultima risorsa, le reliquie di un santo patrono della Polonia – Andrzej Bobola, e di un santo patrono di Varsavia – Ladislao di Gielniow – vengono esposte in pubblico. Le persone si rendono conto che solo un miracolo può salvare la Polonia dall’annientamento totale. La loro fede è messa alla prova all’estremo.

Domenica 15 agosto – All’alba i bolscevichi iniziano l’offensiva e travolgono facilmente le posizioni polacche. Il fuoco assassino delle loro mitragliatrici falcia senza pietà i soldati polacchi giovani e inesperti in fuga; molti di loro erano studenti delle scuole di Varsavia che un paio di giorni prima si erano offerti volontari per difendere la loro patria. Vedendo il caos e il terrore negli occhi dei ragazzi, padre Ignacy Skorupka, mosso ispirazione interiore, guida la linea estesa per incontrare i proiettili sibilanti del nemico. Va avanti, tenendo in mano un crocifisso di legno [lo stesso aveva fatto Marco d’Aviano nel campo di battaglia di Vienna, 11-12  settembre 1683] , incontrando la morte, pronunciando “per Dio e per la patria”, alla periferia del villaggio di Ossowo.

Nessuno si aspetta che questo sia un punto di svolta della battaglia, ma da questo momento i sovietici non solo si ritirano, ma fuggono in preda al panico.
testimonianze
Resoconti affidabili e coerenti confermano l’apparizione della Madonna all’incirca nello stesso momento in due luoghi diversi: Ossow e Wolka Radzyminska. Secondo i ricordi del cardinale Alexander Kakowski “i bolscevichi catturati parlarono della Madre di Dio, che stava al disopra un sacerdote vestito di cotta e con in mano una croce”. In un altro caso, durante una incursione notturna del tenente Stanislav Pogonowski, videro una figura femminile sacra, librarsi in alto sopra il suolo. C’era un’aureola intorno alla sua testa, con i risvolti blu del suo mantello mossi dal vento che coprivano il bagliore di Varsavia. Aveva in mano una specie di scudo che deviava i proiettili russi.

Altre fonti riferiscono della marcia incessante dei sovietici a Varsavia che consideravano abbastanza facile. Solo quando raggiunsero la periferia si resero conto di aver perso completamente la capacità di comandare e la volontà di combattere. Si possono trovare testimoni polacchi tra le che ne incontrarono terrorizzati, che battevano i denti, con quasi pazzi i soldati dell’Armata Rossa che imploravano di nasconderli dalla ‘Zarina’ – la Madre di Dio (Matier Bożju ). Resoconti simili sono stati successivamente trasmessi a medici e medici che lavoravano nei campi di prigionia. Tutti i rapporti disponibili dicono che la Madonna è apparsa esclusivamente alle truppe dell’Armata Rossa.

Sfondamento
Il giorno successivo l’esercito polacco sferrò un colpo devastante che nessuno si aspettava avrebbe avuto successo. L’attacco sul fianco da sud del maresciallo Pilsudski ha diviso la colonna avanzante sovietica e interrotto le comunicazioni di Tukachevsky. Tre grandi eserciti sovietici furono disintegrati. Una grande massa di prigionieri viene internata nella Prussia orientale. Il resto è fuggito. Il maresciallo Pilsudski ha ammesso: “ Mi sembrava di essere in un sogno, nel centro di una storia incantata. Non sono riuscito a discernere se fosse un sogno o una verità […] Dov’era la sedicesima Armata Rossa? Andando verso Minsk ho visto cannoni abbandonati in un campo senza serventi , molti cadaveri su entrambi i lati di una strada […] la gente del posto ha testimoniato di aver incontrato ibolscevichi in fuga in preda al panico in diverse direzioni”. L’Armata Rossa aveva subito l’unica sconfitta nella sua illustre storia. Alla fine, il trattato di pace è stato firmato a Riga il 18 ° marzo 1921.

Conclusione
Papa Giovanni Paolo II ha ricordato così questo evento : “ Per anni c’è stata una congiura del silenzio riguardo al grande Miracolo sulla Vistola. Ecco perché oggi la Divina Provvidenza ci chiede di mantenere la memoria di questo grande evento nella storia della nostra nazione e dell’Europa che ha avuto luogo nella parte orientale di Varsavia “.

Dal punto di vista militare, sembra impossibile che i volontari che erano per lo più studenti di liceo o anche delle scuole elementari fossero in grado di sconfiggere i veterani della 79 ° brigata di fanteria sotto il comando di Gieorgij Chachanin. Nessuno contesterà l’affermazione del primate August Hlond polacco secondo cui ” Josef Pilsudski merita l’eterna gratitudine dei cittadini polacchi e dell’intera cristianità“. Tuttavia, la fonte primaria della stupenda vittoria risiede nell’intercessione della Madonna. Se non fosse stato per il suo intervento soprannaturale, la Polonia avrebbe cessato di esistere subito dopo aver riconquistato l’indipendenza.

Sono assolutamente convinto che se i cittadini di Varsavia del 1944 avessero avuto tanta fede quanto quelli del 1920, la Sollevazione di Varsavia non sarebbe stata sconfitta e la città non sarebbe stata distrutta dai tedeschi. … Sfortunatamente, ventiquattro anni dopo sia il comando dell’Esercito nazionale che i cittadini di Varsavia preferirono fare affidamento sull’aiuto degli Alleati e sul loro potere militare, piuttosto che implorare la Misericordia di Dio.
Nel mondo di oggi, di fronte alle minacce di attacchi terroristici e alla strisciante islamizzazione dell’Europa, tutti sono chiamati a vivere la fede che può spostare le montagne. Il cristianesimo non sopravviverà senza di essa. Non bisogna dimenticare che il Rosario – la spada spirituale di Maria – è il mezzo migliore per sconfiggere il nemico.
Non fecit Deus taliter omni nationi!

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Questo evento che non conoscevo, rende ancora più bella la vittoria dei polacchi; essi stessi non l’attribuiscono alle loro armi né al  proprio valore guerriero, ma al semplice aiuto della Madre. Inoltre, quel giorno dell’Assunta del 1920 non hanno sconfitto “i russi”, ma i bolscevichi. Ed ora i russi sono tornati sotto il manto della Madre, e ciò fa sperare che si plachi l’inimicizia fra i due popoli.
Personalmente, questo racconto mi dà la certezza della vittoria contro le Tenebrae che governano l’Europa, e sembrano possedere tutti i mezzi. So che vinceremo.

MAURIZIO BLONDET

https://www.maurizioblondet.it/fu-lei-a-vincere-sulla-vistola-nel-giorno-dellasssunta/

giugno 23, 2020

LA STORIA DI MADRE FLORA E DEL VOLTO SANTO DI GESU’

 

 

 
SANTA MADRE FLORA
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FANPAGE.IT
Storia di Madre Flora, venerata nella Casa del Volto Santo ai Ponti Rossi
La commovente storia di Santa Madre Flora, la madre dei Ponti Rossi passò da condizioni di grande povertà e privazione
 dell’infanzia a essere punto di riferimento per i malati e i poveri di Napoli. Fece costruire la Casa del Volto Santo dopo aver assistito
 all’umanizzazione del volto di Cristo.


Madre Flora nacque a Napoli nel 1899 nel popoloso borgo di Sant’Antonio Abate, in una modestissima famiglia, ancora ragazzina visse diversi lutti e sofferenze. Ancora giovanissima si unì in matrimonio con il commendatore Ernesto De Santis. La differenza di età tra i due era notevole: lui aveva 45 anni e lei 19. De Santis, che lavorava in banca a Meta di Sorrento, dove per un periodo la coppia visse, e amava immensamente la Chiesa e l’infanzia abbandonata.
 


 I coniugi vissero una perfetta intesa, soprattutto spirituale. In un giorno come tanti, mentre la vita scorreva monotona nella casa di Meta di Sorrento, il 10 febbraio del 1932, in un Mercoledì delle Ceneri, Flora era in preghiera nella sua camera, con il rosario tra le mani pregava e fissava l’immagine da lei ritagliata, del Volto Sacro di Gesù pubblicato sul frontespizio di “Crociata Missionaria”, disegnato dalla pittrice Rina Maluta. Aveva da poco ultimato di preparare il pranzo per i bisognosi che si recavano a casa sua, quando il Signore le dimostrò di averla scelta. Improvvisamente una luce intensa illuminò quel quadro e il Signore si umanizzò. Nel silenzio di quegli istanti Egli le rivolse queste parole: “Flora, guarda questo volto tanto offeso ed ingiuriato; amalo e fallo amare”.
 
Madre Flora venerata al Volto Santo ai Colli Aminei
 
Da quel momento la sua vita si trasformò totalmente e l’unica preoccupazione fu aderire alla volontà del Signore. Il suo unico costante pensiero fu la diffusione nel mondo dell’immagine sacra del Volto di Cristo, il Volto Santo, la diffusione del Vangelo, e portare Cristo nel mondo che per lei significava incontrare i fratelli toccati da dolore, dalla sofferenza. Nel periodo storico in cui incombeva nel mondo la guerra con le sue difficoltà e restrizioni di cui la città di Napoli non ne fu esonerata, Madre Flora si sforzò di diffondere parole e atteggiamenti di solidarietà e di fiducia in Dio. Amò i poveri in maniera particolare e gli ammalati, a loro donò quanto possedeva e quanto riceveva attraverso la carità. Suo grande progetto fu la realizzazione della Casa del Volto Santo, che sorge nel quartiere dei Ponti Rossi, sulla Collina di Capodimonte, dove fu concesso da monsignor Giuseppe de Nicola, vicario generale della diocesi di Napoli, di poter celebrare l’Eucaristia la domenica e nei giorni festivi.
 
 
https://napoli.fanpage.it/storia-di-madre-flora-volto-santo-ai-ponti-rossi/

giugno 15, 2020

IL MIRACOLO EUCARISTICO DI BOLSENA-VIDEO

Ogni anno Bolsena e Orvieto celebrano con particolare solennità la festa del Corpus Domini, recando in processione accanto all’eucaristia anche le reliquie del miracolo, fin dall’origine, per ricordare ancora la stretta connessione tra il prodigio di Bolsena e l’istituzione della festa. Da Urbano IV a Giovanni Paolo II ben 15 papi hanno venerato le reliquie del nostro miracolo e visitato i luoghi che ne furono scenario. A Bolsena, nel pomeriggio della festa la solenne processione si snoda per le vie cittadine su di un percorso completamente tappezzato di artistiche infiorate, una manifestazione di devozione da quel lontano 1811, quando i bolsenesi, per la prima volta, ebbero la felicità di trasportare lungo le strade le reliquie del loro miracolo. Bolsena non dimentica, e oggi ripresenta a noi e al mondo il miracolo compiuto nel santuario della sua santa Cristina, il quale miracolo ha ravvivato nella chiesa d’allora e ravviva tuttora la coscienza interiore e ha perpetuato il culto esteriore, pubblico e solenne dell’eucaristia, del quale Orvieto e Bolsena conservano e alimentano nel mondo l’inestinguibile fiamma. (Paolo VI, Bolsena, 8 agosto 1976) 

http://www.basilicasantacristina.it/index.php/it/informazioni-pellegrini

I MIRACOLI EUCARISTICI : IN ITALIA SONO CONOSCIUTI 22 PRIMA PARTE

 

Immagine correlata

 
 
 
SANT’ANTONIO E LA MULA
Sant’Antonio e la mula a Rimini, la piena sventata, l’incendio salvato. I prodigi del corpo di Cristo.
Da nord a sud, lungo tutta la penisola, come evidenzia Avvenire (19 settembre) si sono verificati importanti miracoli eucaristici.
 Abbiamo così tracciato una mappa dettagliata, dal Veneto alla Puglia, di tutti gli eventi straordinari accaduti fino ad oggi.
 

1) GRUARO (VENEZIA), 1294

Una donna stava lavando una delle tovaglie d’altare della chiesa di San Giusto sul lavatoio costruito lungo la roggia Versiola. Improvvisamente vide il lino della tovaglia tingersi di sangue. Osservando più attentamente, notò che il sangue usciva da una Particola consacrata rimasta tra le pieghe della tovaglia.

Il  documento più  autorevole e antico che descrive il Miracolo è un rescritto del 1454 di Papa Niccolò V. Fu allora che il titolo della chiesa parrocchiale, precedentemente Santa Maria e San Giovanni Evangelista, fu mutato, per disposizione di Papa Nicolò V, in Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo (28 marzo 1454). Oggi la tovaglia è conservata in un cilindro di cristallo, sostenuto da un reliquiario d’argento del maestro orafo Antonio Calligari.

2) TORINO, 1453

Nell’Alta Val Susa presso Exilles, le truppe di Renato d’Angiò si scontrarono con le milizie del duca Lodovico di Savoia. Qui i soldati si abbandonarono al saccheggio del paese ed alcuni entrarono in chiesa. Uno di loro forzò la porticina del tabernacolo e rubo’ l’ostensorio con l’ostia consacrata. Avvolse tutta la refurtiva in un sacco e a dorso di mulo si diresse verso Torino. Sulla piazza maggiore, presso la chiesa dello Spirito Santo (conosciuta oggi come la chiesa del Corpus Domini) il mulo inciampò e cadde. Ecco aprirsi il sacco e l’ostensorio con l’Ostia consacrata elevarsi al di sopra delle case circostanti tra lo stupore della gente.

Accorse anche il vescovo che rimase estasiato insieme alla folla, per il miracolo. Aveva in mano un calice, lo alzo verso l’alto e lentamente l’Ostia consacrata comincio’ a ridiscendere, posandosi dentro il calice.

I più antichi documenti che descrivono il miracolo sono gli Atti Capitolari del 1454, 1455, 1456 e alcuni scritti coevi del Comune di Torino.

3) CANOSIO (CUNEO), 1630

Don Antonio Reinardi, parroco di Canosio, paesino della diocesi di Saluzzo lungo le sponde del torrente Maira, richiamò tutti i cittadini col suono delle campane per invitarli a pregare il Signore di fare cessare la piena del torrente. Propose inoltre di fare un voto: se il villaggio di Canosio fosse stato risparmiato dalla furia devastatrice del Maira, i cittadini avrebbero fatto celebrare in perpetuo ogni anno una festa nell’ottava del Corpus Domini. Don Rainardi, prese il Santissimo Sacramento che pose nell’ostensorio e si diresse in processione verso il torrente, accompagnato da alcuni fedeli, cantando il «Miserere».

Impartita la benedizione, la pioggia cessò immediatamente e il livello del torrente ritornò subito alla normalità. Purtroppo, molti dei documenti che descrivevano il Miracolo, conservati fino al XVII secolo presso gli archivi parrocchiali, furono bruciati durante la guerra tra Spagna e Francia; c’è però una copia della relazione lasciata dal parroco che fu diretto testimone degli eventi.

4) DRONERO (CUNEO), 1631

La domenica del 3 agosto del 1631, verso l’ora dei Vespri,  si  sprigionò  un  grande incendio nella cittadina di Dronero, nel marchesato di Saluzzo. La popolazione cercò in ogni modo di domare il fuoco, ma ogni tentativo si rivelò vano.Il fuoco intanto aumentava sempre di più. Il Padre Maurizio da Ceva, Cappuccino, ebbe l’ispirazione di ricorrere alla potenza del Salvatore velato sotto le specie  eucaristiche. Subito organizzò una solenne processione con il Santissimo Sacramento e seguito da tutti i cittadini, si diresse nel luogo dell’incendio. All’avanzare del Santissimo Sacramento il fuoco si arrestò miracolosamente.

Una lapide presente nella chiesetta di Santa Brigida a Dronero descrive in modo dettagliato il Miracolo e ogni anno, in occasione della festa del Corpus Domini, i cittadini di Dronero onorano la memoria del Prodigio con una solenne processione con il Santissimo Sacramento.

5) FERRARA, 1171

Questo Miracolo Eucaristico è avvenuto a Ferrara, nella Basilica di Santa Maria in Vado, il giorno di Pasqua. Padre Pietro da Verona, priore della Basilica, stava celebrando la Messa di Resurrezione e giunto alla frazione del pane consacrato, mentre spezzava l’Ostia, vide da questa sprizzare un fiotto di sangue che andò con le sue goccioline a macchiare la piccola volta sovrastante l’altare della celebrazione. La volticina macchiata di sangue fu racchiusa in seguito in un tempietto costruito nel 1595, ed è ancora oggi visibile nella monumentale Basilica di S. Maria in Vado.

Numerose sono le testimonianze che riportano il Miracolo, tra queste la  più importante è la Bolla di Papa Eugenio IV (30 marzo 1442), in cui il Pontefice menziona il Prodigio riferendosi alle testimonianze dei fedeli e alle antiche fonti storiche. Il manoscritto di Gerardo Cambrense è il documento più antico  (1197) che menziona il Prodigio ed è conservato nella Biblioteca Lamberthiana di Canterbury.

6) RIMINI, 1223

Nella sua intensa attività di evangelizzazione, sant’Antonio fu attivo a Rimini verso il 1223 ed è proprio in questo periodo che il miracolo viene attestato da numerosi libri storici. Il Miracolo Eucaristico fu operato da Sant’Antonio dopo che un certo Bonovillo, un eretico, lo sfidò a dimostrare con un prodigio la vera presenza del Corpo di Cristo nella comunione.

L’appuntamento tra i due fu fissato in Piazza Grande (l’attuale piazza Tre Martiri), richiamando una immensa folla di curiosi. Giunto davanti alla mula, il Santo avrebbe detto: «In virtù e in nome del Creatore, che io, per quanto ne sia indegno, tengo veramente tra le mani, ti dico, o animale, e ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta venerazione».

L’animale, nonostante fosse stremato dalla fame, lasciò da parte il fieno, si avvicinò per adorare l’ostia consacrata tanto che piegò ginocchia e capo, suscitando lo stupore e la commozione dei presenti. A ricordo di questo episodio fu costruito, a piazza Tre Martiri, una chiesetta dedicata a sant’Antonio con un tempietto antistante, opera del Bramante (1518).

7) BAGNO DI ROMAGNA, 1412

Nel 1412, l’allora priore della Basilica di Santa Maria di Bagno di Romagna, Padre Lazzaro da Verona, mentre celebrava la Santa Messa, fu assalito da forti dubbi circa la reale presenza di Gesù nel SS. Sacramento. Aveva da poco pronunciato le parole della consacrazione sul vino che questo si trasformò in vivo sangue e cominciò a ribollire fuoriuscendo dal calice e riversandosi sul corporale. Padre Lazzaro, profondamente commosso e pentito, confessò ai fedeli presenti alla celebrazione la sua incredulità e lo strepitoso Miracolo che il Signore aveva operato sotto il suo sguardo.

Nel 1912 il Cardinale Giulio Boschi, Arcivescovo di Ferrara, fece celebrare il quinto centenario del Miracolo, a cui seguì un convegno di studi eucaristici.

8) FIRENZE, 1292 e 1595

Nella chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze, sono custodite le Reliquie di due Prodigi Eucaristici avvenuti nel 1230 e nel 1595. Nel Miracolo del 1230, un prete lasciò nel calice alcune gocce di vino consacrato. Il giorno seguente, tornando a celebrare la Messa nella stessa chiesa trovò dentro al calice delle gocce di sangue vivo rappreso ed incarnato. Il sangue fu subito raccolto in un’ampolla di cristallo. Il Vescovo Ardingo da Pavia ordinò di portare  la  Reliquia in Vescovado, e dopo poche settimane la restituì alle Suore del Monastero che la custodirono presso la chiesa diSant’Ambrogio.

L’altro Miracolo Eucaristico avvenne il Venerdì Santo dell’anno 1595, quando, scoppiato un furioso incendio nella chiesa, restarono prodigiosamente intatte alcune Particole consacrate. Nel1628  l’Arcivescovo di Firenze, Marzio Medici, dopo averle esaminate, le trovò incorrotte e le fece dunque riporre in  unprezioso reliquiario.

9) SIENA, 1730

Nella Basilica di San Francesco a Siena, si conservano intatte da 276 anni, 223 Ostie. L’Arcivescovo Tiberio Borghese fece chiudere per dieci anni in una scatola di latta sigillata alcune ostie non consacrate. La commissione scientifica preposta quando riaprì la scatola vi trovò solo vermi e frammenti putrefatti. Il fatto è contro ogni legge fisica e biologica, lo stesso scienziato Enrico Medi così si espresse al riguardo: «Questo intervento diretto di Dio, è il Miracolo[…], compiuto e mantenuto tale miracolosamente per secoli, a testimoniare la realtà permanente di Cristo nelSacramento Eucaristico».

Nel 1914, il Papa San Pio X autorizzò un esame a cui parteciparono numerosi professori di bromatologia, igiene, chimica e farmaceutica, fra cui vi era anche il noto Professore Siro Grimaldi. La conclusione finale del  verbale che redassero diceva: «Le Sante Particole di Siena sono un classico esempio della perfetta conservazione di Particole di pane azzimo  consacrate nell’anno 1730, e costituiscono un fenomeno singolare».

10) MORROVALLE (MACERATA), 1560

Nel 1560, a Morrovalle un grosso incendio distrusse tutta la chiesa dei Francescani, tranne l’Ostia magna contenuta in una pisside (anch’essa completamente bruciata a eccezione del coperchio).

Mons. Ludovico di Forlì, fu immediatamente inviato dal Papa Pio IV a Morrovalle per indagare la veridicità dei fatti. Il Papa Pio IV, appena ricevette il resoconto del Vescovo, giudicò l’evento superiore ad ogni causa naturale e ne autorizzò il culto con l’indizione della Bolla Sacrosanta Romana Ecclesia (1560).

11) MACERATA, 1356

Il 25 aprile del 1356, a Macerata, un sacerdote di cui non si conosce il nome, stava celebrando la Messa nella cappellina della chiesa di Santa Caterina, di proprietà delle monache benedettine.

Durante la frazione del pane, prima della Comunione, il prete cominciò a dubitare circa la reale presenza di Gesù nell’Ostia consacrata. Fu proprio nel momento in cui spezzava l’Ostia che, con suo grande spavento, vide sgorgare da questa un abbondante fiotto di sangue che macchiò parte del lino e del calice posti sull’altare.

Anche lo storico Ferdinando Ughelli cita questo Miracolo nella sua opera Italia Sacra del 1647 e descrive come sin dal XIV secolo “il corporale veniva portato in solenne processione per la città, chiuso in un’urna di cristallo d’argento, con il concorso di tutto il Piceno”.

12) ASSISI, 1240

Nella Leggenda di Santa Chiara Vergine si raccontano vari miracoli operati da Santa Chiara. Si narrano episodi di moltiplicazione di pane, di bottiglie di olio comparse quando in convento era del tutto assente. Ma il più famoso tra i miracoli da lei operati è quello accaduto nel 1240, un venerdì di settembre, in cui Chiara di fronte ad un assalto di soldati saraceni penetrati con la forza anche nel chiostro del suo convento di San Damiano, riesce a metterli in fuga mostrando loro l’Ostia Santa.

13) CASCIA, 1241

Nel 1330, a Cascia un contadino gravemente ammalato fece chiamare il prete per ricevere la Comunione. Il sacerdote, un po’ per incuria e un po’ per apatia, invece di prendere con sé il ciborio per riporre la Particola da portare a casa del malato, prelevò da questo un’Ostia che infilò irriverentemente nel libro delle preghiere. Una volta giunto dal contadino, il sacerdote aprì il libro e con spavento vide che l’Ostia si era trasformata in un grumo di sangue che aveva macchiato anche le pagine del libro.

Nell’atto di ricognizione della Reliquia del Miracolo Eucaristico di Cascia avvenuta nel 1687, viene riportato anche il testo di un antichissimo Codice del convento di Sant’Agostino in cui sono descritte numerose notizie riguardanti il Prodigio. Oltre a questo codice, l’episodio viene anche menzionato negli Statuti Comunali di Cascia del 1387.

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https://www.papaboys.org/sono-ben-22-i-miracoli-eucaristici-in-italia-il-segno-potente-di-dio-sulla-nostra-nazione-distratta/

DOMENICA 14 GIUGNO 2020 FESTA DEL CORPUS DOMINI SANTA MESSA

 


 

Antifona d’Ingresso

Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia.

Atto Penitenziale

Il Signore Gesù, che ci invita alla mensa della Parola e dell’Eucarestia, ci chiama alla conversione. Riconosciamo di essere peccatori e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio.

C: Signore, che sei la pienezza di verità e di grazia, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che ti sei fatto povero per arricchirci, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che sei venuto a fare di noi il tuo popolo santo, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Gloria

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

Il Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio…

Prima Lettura

Dt 8, 2-3. 14-16Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.147

RIT: Loda il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Seconda Lettura

1 Cor 10, 16-17

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Sequenza
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.

Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.

Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.

È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.

Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.

Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.

È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.

Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.

È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.

Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!

Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.

È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

Vangelo

Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore
è culmine e fonte di tutta la vita della Chiesa,
pegno di benedizione e di salvezza per il mondo intero.
Innalziamo la nostra preghiera unanime,
perché da questo grande mistero
scaturisca il dono della nostra unità e della pace.

R. Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, salvaci, Signore.

Per la santa Chiesa,
perché fortificata dal pane della vita,
cammini nelle strade del mondo
annunziando con le parole e con le opere il Vangelo di salvezza, preghiamo. R.

Per i sacerdoti, ministri dell’altare,
perché si conformino sempre più al mistero che celebrano
per la lode di Dio e per l’edificazione del suo popolo, preghiamo. R.

Per i fanciulli, che partecipano la prima volta al banchetto eucaristico,
perché crescano in sapienza e grazia,
portando nella famiglia e nella Chiesa l’annuncio della gioia pasquale, preghiamo. R.

Per quanti si gloriano del nome cristiano,
perché nell’Eucaristia, segno e vincolo di unità,
ricompongano la piena comunione di fede e di amore, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché spezzando il pane di vita eterna
impariamo a condividere anche il pane terreno
e a soccorrere i fratelli che sono nell’indigenza e nel dolore, preghiamo. R.

Signore Gesù,
che nel sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue
hai posto la sorgente dello Spirito che dà la vita,
fa’ che la tua Chiesa,
spezzando il pane in tua memoria,
diventi il germe dell’umanità rinnovata,
a lode di Dio Padre.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.

Sulle Offerte

Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell’unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Antifona alla Comunione

«Prendete, questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza», dice il Signore.
Alleluia

Dopo la Comunione

Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

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Maggio 24, 2020

L’ASCENSIONE DI GESU’ E LA PENTACOSTE DAL LIBRO DEGLI APOSTOLI


 
ATTI CAPITOLO 1

1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo.
3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni».
6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 7 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».
9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
12 Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. 13 Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. 14 Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.
15 In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate era circa centoventi) e disse: 16 «Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. 17 Egli era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. 18 Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. 19 La cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo di sangue. 20 Infatti sta scritto nel libro dei Salmi:
La sua dimora diventi deserta,
e nessuno vi abiti,
il suo incarico lo prenda un altro
.
21 Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, 22 incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione».
23 Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. 24 Allora essi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato 25 a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto». 26 Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.


ATTI CAPITOLO 2
1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.
5 Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. 7 Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? 8 E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, 11 Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». 12 Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l’un l’altro: «Che significa questo?». 13 Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».
14 Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: 15 Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino. 16 Accade invece quello che predisse il profeta Gioele:
17 Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
profeteranno.
19 Farò prodigi in alto nel cielo
e
 segni in basso sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
20 Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido.
21 Allora chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato
.
22 Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, 23 dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. 24 Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. 25 Dice infatti Davide a suo riguardo:
Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;
poiché egli sta alla mia destra, perché io non vacilli.
26 Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua;
ed anche la mia carne riposerà nella speranza,
27 perché tu non abbandonerai l’anima mia negli inferi,
né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
28 Mi hai fatto conoscere le vie della vita,
mi colmerai di gioia con la tua presenza
.
29 Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e la sua tomba è ancora oggi fra noi. 30 Poiché però era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò:
questi non fu abbandonato negli inferi,
 la sua carne vide corruzione.
32 Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 33 Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. 34 Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice:
Disse il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,
35 finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi
.
36 Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!».
37 All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38 E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40 Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone.
42 Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. 48 Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
 
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BIBBIA CEI
 
A CURA DELLO STUDIO BIBLICO GLI INSEGNAMENTI DI GESU’
 
https://sites.google.com/site/gliinsegnamentidigesu/home/l-ascensione-di-gesu-e-la-pentacoste-dal-libro-degli-apostoli

DOMENICA 24 MAGGIO 2020 ASCENSIONE DEL SIGNORE SANTA MESSA

 


 
 

Antifona d’Ingresso

«Uomini di Galilea,
perché fissate nel cielo lo sguardo?
Come l’avete visto salire al cielo,
così il Signore ritornerà». Alleluia.

Gloria

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio…

Prima Lettura

At 1, 1-11Dagli Atti degli Apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 46

RIT: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda Lettura

Ef 1, 17-23

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.

Alleluia.

 

Vangelo

Mt 28, 16-20
Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Alcuni  però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Dio, nostro Padre, con la risurrezione del suo Figlio
ci ha rigenerati ad una speranza viva.
Tutti gli uomini, anche senza saperlo, attendono Dio.
Facciamoci portavoce, mediante la preghiera,
di questa attesa universale.

R. Illumina la nostra vita, Signore.

Perché la carità operosa renda visibile la nostra fede,
come lampada che illumina tutta la nostra casa
e si irradia nel mondo intero, preghiamo. R.

Perché ognuno di noi si senta debitore del grande beneficio della redenzione,
ed essendo stato salvato per grazia di Dio,
si faccia cooperatore responsabile della salvezza, preghiamo. R.

Perché le comunità ecclesiali
nei territori di missione e nelle antiche stazioni cristiane,
possano disporre di tutti i ministeri e dei carismi necessari
all’edificazione del regno, preghiamo. R.

Perché la misericordia del Signore ci dia occhi
per vedere il Figlio dell’uomo che passa accanto a noi
nella persona dei poveri e dei sofferenti, preghiamo. R.

Perché anche i fratelli che si dicono senza Dio
si aprano alla conoscenza e all’amore del Padre,
che non abbandona nessuno e non è mai senza l’uomo, preghiamo. R.

O Padre, che ci hai innestato
in Cristo tuo Figlio, crocifisso e risorto,
donaci di narrare a quanti incontreremo
le grandi opere della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

E’ veramente cosa buona e giusta che tutte le creature in cielo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno.
Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte, oggi è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli.
Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo. non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria:

Antifona alla Comunione

«Nel nome del Signore Gesù
predicate a tutte le genti la conversione
e il perdono dei peccati».
Alleluia.

Dopo la Comunione

Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore.

CONTINUA NELLA PAGINA

 
 
 
 
 
 

DOMENICA 24 MAGGIO 2020 SANTA MESSA DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE CELEBRATA DA DON FRANCESCO CRISTOFARO-VIDEO

Antifona d’Ingresso

«Uomini di Galilea,
perché fissate nel cielo lo sguardo?
Come l’avete visto salire al cielo,
così il Signore ritornerà». Alleluia.

Gloria

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio…

Prima Lettura

At 1, 1-11Dagli Atti degli Apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 46

RIT: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda Lettura

Ef 1, 17-23

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.

Alleluia.

Vangelo

Mt 28, 16-20
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Dio, nostro Padre, con la risurrezione del suo Figlio
ci ha rigenerati ad una speranza viva.
Tutti gli uomini, anche senza saperlo, attendono Dio.
Facciamoci portavoce, mediante la preghiera,
di questa attesa universale.

R. Illumina la nostra vita, Signore.

Perché la carità operosa renda visibile la nostra fede,
come lampada che illumina tutta la nostra casa
e si irradia nel mondo intero, preghiamo. R.

Perché ognuno di noi si senta debitore del grande beneficio della redenzione,
ed essendo stato salvato per grazia di Dio,
si faccia cooperatore responsabile della salvezza, preghiamo. R.

Perché le comunità ecclesiali
nei territori di missione e nelle antiche stazioni cristiane,
possano disporre di tutti i ministeri e dei carismi necessari
all’edificazione del regno, preghiamo. R.

Perché la misericordia del Signore ci dia occhi
per vedere il Figlio dell’uomo che passa accanto a noi
nella persona dei poveri e dei sofferenti, preghiamo. R.

Perché anche i fratelli che si dicono senza Dio
si aprano alla conoscenza e all’amore del Padre,
che non abbandona nessuno e non è mai senza l’uomo, preghiamo. R.

O Padre, che ci hai innestato
in Cristo tuo Figlio, crocifisso e risorto,
donaci di narrare a quanti incontreremo
le grandi opere della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

E’ veramente cosa buona e giusta che tutte le creature in cielo e sulla terra si uniscano nella tua lode, Dio onnipotente ed eterno.
Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte, oggi è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli.
Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo. non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria:

Antifona alla Comunione

«Nel nome del Signore Gesù
predicate a tutte le genti la conversione
e il perdono dei peccati».
Alleluia.

Dopo la Comunione

Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore.

https://liturgia.silvestrini.org/letture/2020-05-24.html

Maggio 16, 2020

IL MIRACOLO DI SAINT CHRIST

LE CHRIST MIRACOLO

Il Miracolo avvenuto a Saint-Christ designa l’insieme dei fatti soprannaturali che si sono succeduti tra il 21 giugno e il 17 luglio 1979, in una casa che era appartenuta ad un sacerdote, a Saint-Christ, piccolo villaggio di una provincia di Francia.
Questo Miracolo riguarda una statua del Sacro Cuore proveniente dal santuario di “Cristo-Re, Principe della Pace e Capo delle Nazioni”. Questo santuario, edificato in via Tournefort a Parigi dai benedettini del SS. Sacramento, tra il 1935 e il 1940, fu demolito nel 1977.
Il giovedì 21 giugno, ottava del Corpus Domini, un’Ostia di origine ignota appare sul petto della statua del Sacro Cuore. Il venerdì 22 giugno, festa del Sacro Cuore, un cuore sanguinante si forma nel centro dell’Ostia.
Il Padre Guigon (†) 1 presente sul luogo al momento dei fatti, seguì e consegnò giorno dopo giorno le differenti fasi del Miracolo su richiesta del Canonico Ridolfi (†) 2 col quale corrispondeva. L’Ostia
appare leggermente deformata sulla maggior parte delle fotografie, come conseguenza delle asper-
sioni di acqua benedetta fatte dal Padre Guigon, conformemente al Rituale Romano.
La cronologia che segue è un riassunto succinto redatto dal Canonico Ridolfi a partire dal rapporto
dettagliato del Padre Guigon. Le illustrazioni che l’accompagnano sono delle riproduzioni di foto-
grafie prese da alcuni testimoni del miracolo nel 1979.
Il Miracolo di Saint-Christ doveva restare ignoto fino ad oggi. L’ora è venuta di portarlo a cono-
scenza del maggior numero di persone.

ENZINA PASQUALI VIDEO

 

Maggio 15, 2020

FATIMA: IL MIRACOLO DEL SOLE


UNA FOTO  DURANTE IL MIRACOLO DEL SOLE
 
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Il 13 ottobre, nonostante la pioggia, più di 60000 persone arrivano in quel campo di Fatima.

Fra loro tanti credenti ma anche tanti curiosi. Data l’enorme risonanza della vicenda,

 si erano presentati a Fatima tanti atei che aspettavano quel giorno in cui la Madonna aveva promesso di dare un segno,

 per sbugiardare i pastorelli e gli altri credenti. Tra gli atei vi erano alcuni giornalisti, uno dei quali era Avelino de Almeida,

 direttore responsabile del giornale O Seculo, il più diffuso quotidiano liberale, massonico ed anticlericale di Lisbona.

Avelino era andato lì perché voleva scrivere, sul suo giornale, un articolo che mettesse fine a tutte quelle buffonate.

 L’articolo, infatti, lo scrisse e apparve sul “O Seculo” il 15 ottobre 1917. 

Ma Avelino non riuscì a mentire e quell’articolo, oggi, è la prova che un miracolo avvenne.

Andiamo con ordine. Il 13 ottobre appare la Madonna mentre sessantamila persone sono raccolte attorno ai pastorelli.

 Piove, anzi, diluvia. La Madonna dice ai pastorelli di ordinare ai fedeli di chiudere gli ombrelli. 

I pastorelli riferiscono e i fedeli obbediscono. In quel momento, tra le nubi, appare il sole. 

Sessantamila persone testimoniarono che videro il sole avvicinarsi alla terra.

 Lo videro “danzare” e quando il quel fenomeno terminò, i loro vestiti erano asciutti e asciutto era anche il terreno fangoso che fino a pochi istanti prima li sommergeva fino alle caviglie.

L’articolo di Avelino titolerà: 

“COSE SORPRENDENTI! COME IL SOLE HA DANZATO IN PIENO GIORNO A FATIMA” 

Dalla strada, dove i carri erano tutti raggruppati e dove stavano centinaia di persone che non avevano il coraggio sufficiente per attraversare il terreno reso fangoso dalla pioggia, vedemmo l’immensa folla girarsi verso il sole che apparve al suo zenit, chiaro tra le nuvole. Sembrava un disco d’argento, ed era possibile guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse stata un eclisse. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente più vicina cominciò a gridare
– Miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia!
Davanti agli occhi estasiati delle persone, il cui comportamento ci riportava ai tempi della Bibbia e le quali ora contemplavano il cielo limpido, sbalorditi ed, a testa scoperta, il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di qualsiasi logica scientifica  il sole «danzò», secondo la tipica espressione dei contadini.

Ma quella di Avelino non è l’unica testimonianza degna di nota. Tra i presenti vi era anche il dott. José Maria Proença de Almeida Garrett, professore di Scienze Naturali alla Università di Coimbra. Il resoconto integrale della sua testimonianza lo trovate in “Novos Documentos de Fatima” (Loyala Edizioni, San Paulo, 1984). Ne riporto un brano:

Il cielo, che era stato nuvoloso tutto il giorno, improvvisamente si schiarì: la pioggia cessò e sembrò che il sole stesse per riempire di luce la campagna circostante, che in quella mattinata invernale appariva così malinconica. Io stavo guardando il luogo delle apparizioni in una serena, anche se fredda, aspettativa di qualcosa che doveva accadere, e la mia curiosità diminuiva per il lungo tempo che era passato senza che nulla attirasse la mia attenzione. Il sole, pochi istanti prima, si era fatto largo tra la spessa coltre di nuvole che lo nascondevano e ora risplendeva chiaro e intenso.

Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci e vidi che la folla si sparpagliava ai miei piedi… voltava la schiena al luogo dove, fino a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il sole dall’altro lato. Anche io mi sono rivoltato verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da gioco. La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina.

[Durante questo tempo] il disco del sole non rimase immobile: aveva un movimento vertiginoso [ma] non come lo scintillio di una stella in tutto il suo splendore perché esso girava su se stesso in folli giravolte. Durante il fenomeno solare che ho appena descritto, avvenne anche un cambiamento di colore nell’atmosfera. Guardando verso il sole, ho notato che tutto stava diventando più scuro. Ho guardato prima gli oggetti più vicini e poi ho esteso il mio sguardo ai campi fino all’orizzonte. Vidi ogni cosa assumere il colore dell’ametista. Gli oggetti intorno a me, il cielo e l’atmosfera, erano dello stesso colore. Ogni cosa, sia vicina che lontana era cambiata, assumendo il colore di un vecchio damasco giallo. Sembrava che la gente soffrisse di itterizia e io ricordo di aver provato un senso di divertimento vedendo le persone sembrare così brutte e sgradevoli. La mia stessa mano era di tale colore. Poi, improvvisamente, si udì un clamore, un grido di angoscia prorompere da tutti. Il sole, roteando selvaggiamente, sembrò staccarsi all’improvviso dal firmamento e, rosso come sangue, avanzare minacciosamente verso la terra come per schiacciarci con il suo peso immenso e ardente. Durante quei momenti provai una sensazione veramente terribile. Tutti i fenomeni che ho descritto furono da me osservati in uno stato d’animo calmo e sereno, senza alcun disturbo emotivo. Interpretarli e spiegarli è compito di altri. Debbo dichiarare infine che mai, prima o dopo il 13 Ottobre [1917] ho assistito a simili fenomeni atmosferici o solari”.

Degli scienziati analizzarono il terreno e dissero che l’energia per asciugarlo in così poco tempo avrebbe dovuto incenerire i presenti. 

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A CURA DI MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA

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