Mirabilissimo100’s Weblog

agosto 7, 2020

BEIRUT: L’ESPLOSIONE VISTA DALL’ESPERTO FULVIO GRIMALDI

Filed under: aggressione, attacco, israele, video, violenza — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 1:13 am

 

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CHE COSA È DAVVERO ACCADUTO IN LIBANO – Fulvio Grimaldi #Byoblu24

L’esplosione che ha distrutto il porto e parte delle zone circostanti di Beirut viene considerata un incidente. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Il giornalista Fulvio Grimaldi interviene a #Byoblu24 per commentare l’intricata situazione in medioriente. “Sono stato in Libano nel 1967 durante la Guerra dei sei giorni, poi ci sono tornato dal 1975 al 1990 durante la Guerra civile – spiega Grimaldi – e posso dire che la situazione è molto più complessa di quanto sembri. Da decenni ormai Israele colpisce il Libano”. Da più parti l’esplosione è stata attribuita ad Hezbollah, ma Grimaldi rifiuta questa ipotesi: “Che interesse avrebbe Hezbollah, che è un partito politico ed ha ministri e deputati nel governo, a fare un attentato contro il proprio paese?”. L’esplosione arriva a colpire un paese già fiaccato dalle sanzioni: “Oltre a queste, l’economia è in crisi e la lira libanese è fortemente svalutata” – spiega il giornalista. Il Libano oggi sembra una polveriera dalle conseguenze imprevedibili. #Byoblu24

L’esplosione che ha distrutto il porto e parte delle zone circostanti di Beirut viene considerata un incidente. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Il giornalista Fulvio Grimaldi interviene a #Byoblu24 per commentare l’intricata situazione in medioriente. “Sono stato in Libano nel 1967 durante la Guerra dei sei giorni, poi ci sono tornato dal 1975 al 1990 durante la Guerra civile – spiega Grimaldi – e posso dire che la situazione è molto più complessa di quanto sembri. Da decenni ormai Israele colpisce il Libano”. Da più parti l’esplosione è stata attribuita ad Hezbollah, ma Grimaldi rifiuta questa ipotesi: “Che interesse avrebbe Hezbollah, che è un partito politico ed ha ministri e deputati nel governo, a fare un attentato contro il proprio paese?”. L’esplosione arriva a colpire un paese già fiaccato dalle sanzioni: “Oltre a queste, l’economia è in crisi e la lira libanese è fortemente svalutata” – spiega il giornalista. Il Libano oggi sembra una polveriera dalle conseguenze imprevedibili. #Byoblu24

agosto 6, 2020

L’ipotesi del giornalista ebreo americano Richard Silverstein: Israele ha bombardato Beirut

 

L'ipotesi del giornalista ebreo americano Richard Silverstein: Israele ha bombardato Beirut

 
L’ANTIDIPLOMATICO.IT
 
5 AGOSTO 2020
di Richard Silverstein

Israele ha fatto esplodere un deposito di munizioni di Hezbollah nel porto di Beirut, ma non sapendo che un deposito vicino conteneva un’enorme quantità di nitrato di ammonio,  sopraffatto dalle dimensioni della carneficina e della distruzione, il governo ha immediatamente negato il proprio coinvolgimento – ancor prima che qualcuno in Libano incolpasse Israele.

Una fonte israeliana altamente informata mi ha detto, in via confidenziale, che Israele ha causato la massiccia esplosione nel porto di Beirut oggi [n.d.r. ieri] che ha ucciso oltre 100 persone e ne ha ferito migliaia. Il bombardamento ha anche praticamente livellato il porto stesso e causato danni ingenti in tutta la città.

Israele ha preso di mira un deposito di armi di Hezbollah nel porto e ha pianificato di distruggerlo con un dispositivo esplosivo. Tragicamente, l’intelligence israeliana è stato sufficientemente  diligente perché non sapevano (o se lo sapevano, non gliene  importava) che c’erano 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio  in un magazzino proprio lì accanto. L’esplosione del deposito di armi ha incendiato il magazzino accanto, provocando la catastrofe che ne è derivata.

Ovviamente è inconcepibile che gli agenti israeliani non si siano curati di appurare tutto ciò che riguardava il loro obiettivo, incluso ciò che si trovava nelle immediate vicinanze. La tragedia che Israele ha provocato è un crimine di guerra di immensa grandezza.

La Corte Penale Internazionale  ha già stabilito di indagare su Israele per i crimini di guerra commessi a Gaza nel 2014 durante Protective Edge. Ora, immagino che amplierà la portata delle indagini, includendo il criminale massacro, causato da negligenza, di oggi [n.d.r.ieri].

Sebbene Israele abbia regolarmente attaccato Hezbollah e depositi e convogli di armi iraniani in Siria, raramente ha intrapreso attacchi così sfacciati all’interno del Libano. Questo attacco nella capitale del paese segna un’escalation maggiore. La pura incoscienza di questa operazione è sorprendente.

Non sorprende però. Un’operazione di questo tipo può avvenire solo in mezzo a disfunzioni politiche interne. Bibi è alle corde e cerca disperatamente di cambiare argomento. Quando i suoi ufficiali dell’intelligence gli hanno portato il piano, probabilmente si è fregato le mani con gioia e ha detto: “Vai!” L’intelligence israeliana era naturalmente pronta a soddisfare il capo e probabilmente ha “smussato” gli angoli per portare a termine l’attacco. Quando nessuno al volante e dice “Stop!” la barca colpisce un iceberg e affonda. Questo è probabilmente quello che è successo in questo caso.

L’attentato israeliano ne richiama alla memoria altri simili,  orchestrati dai suoi agenti a Beirut nel periodo precedente e successivo all’ invasione del 1982. Il libro di Ronen Bergman sugli omicidi del Mossad e Remy Brulin hanno documentato molteplici attentati israeliani, durante questo periodo, che hanno provocato molte morti e distruzioni ai danni della popolazione civile della città.

In questo caso, il danno è stato accidentale, ma questo non sarà di conforto per le migliaia di abitanti di Beirut  le cui vite sono diventate un inferno vivente a causa di questo crimine israeliano.

Per inciso, l’ex membro della Knesset per il Likud, Moshe Feiglin, ha twittato una citazione della Bibbia sul disastro: “Non ci sono mai stati giorni così grandi in Israele come il 15 di Av [il giorno dell’attentato] e lo Yom Kippur”.

Certo, mi duole ammettere che il Pres. Trump aveva ragione nella sua affermazione che l’esplosione era un “attacco terribile” e che l’informazione gli era stata trasmessa dai “suoi generali”. In questo caso, avevano ragione loro.

Potrebbero (e dovrebbero) esserci ripercussioni politiche interne per questo disastro. Quando Netanyahu ha approvato l’attacco, è divenuto responsabile delle conseguenze. Nel 1982, una commissione d’inchiesta trovò Ariel Sharon colpevole dell’invasione del Libano e del massacro di Sabra e Shatilla. Fu mandato in esilio politico per un decennio. Per lo meno, questo dovrebbe escludere Bibi dal guidare il Paese. Questo sarebbe il risultato in qualsiasi nazione democratica in cui il leader fosse ritenuto responsabile dei suoi fallimenti.

Ma ahimè, Israele non è un paese del genere, e Bibi sembra sempre riuscire a sottrarsi alla responsabilità per i suoi errori. La differenza adesso è che il leader israeliano è già sotto pressione a causa della disastrosa risposta del suo governo al Covid19 e dell’incombente processo di corruzione con tre capi d’accusa. Questo potrebbe essere il punto di svolta.
Normalmente, gli israeliani non batterebbero occhio di fronte ad un simile massacro. Sono affascinati dalla sofferenza che infliggono ai loro vicini arabi. Ma data la decrescente popolarità di Netanyahu, questo accadimento potrebbe accelerarne la fine.

Israele non avrebbe potuto scegliere un momento peggiore per infliggere tale sofferenza al Libano. Il paese è in profonda crisi economica. Le aziende falliscono, le persone non hanno nulla da mangiare, i politici litigano e si incolpano a vicenda, mentre non fanno nulla. Il Libano come un cestino da basket. La sofferenza è ovunque. C’è poco interesse da parte dei suoi fratelli arabi, come l’Arabia Saudita, ad andare in suo aiuto. Se un paese non aveva bisogno di questa tragedia aggiuntiva, questo è il Libano. Ma ecco qui: Israele non sembra avere alcun senso di vergogna o moderazione quando si tratta di infliggere dolore ai suoi vicini.

Naturalmente ci saranno dei dubbiosi, delle persone che non crederanno alla mia fonte. Ma a loro faccio notare due evidenze. Normalmente, se Israele ha intrapreso con successo un attacco terroristico (come quelli contro l’Iran), o rifiuterà di commentare o una figura militare o politica di alto livello dirà qualcosa del genere: “Mentre noi rifiutiamo di commentare, qualcuno ha fatto un favore al mondo.”

In questo caso, Israele ha immediatamente negato ogni responsabilità. Perfino Hezbollah avrebbe detto che Israele non aveva causato il danno (probabilmente per proteggersi dall’inevitabile colpa di aver conservato le sue armi accanto a un edificio pieno di materiale esplosivo).

Il secondo segnale rivelatore è che Israele non offre mai aiuti umanitari ai suoi vicini arabi. Durante la guerra civile siriana l’unico gruppo a cui Israele offrì assistenza umanitaria furono i suoi alleati islamisti anti-Assad. Israele non ha mai offerto aiuti del genere in Libano, fino ad oggi. Ha invece causato decenni di morte e distruzione.
Farlo ora è degno della sua faccia tosta.

Fin qui la traduzione di quanto scritto da Richard Silverstein sul suo blog, Tikum Olam, aperto nel 2003.  Silverstein è un blogger a tempo pieno, è un ebreo americano e  si definisce un “sionista progressista (critico)” che sostiene un “ritiro israeliano ai confini pre-67 e un accordo di pace internazionalmente garantito con i palestinesi”. Nato a New York nel 1952, figlio di un insegnante, aspirava ad essere un professore ebraico. Ha  dunque frequentato il Seminario teologico ebraico, conseguendo una laurea in letteratura ebraica. Ha studiato letteratura ebraica presso l’ Università della California ed ha trascorso due anni in Israele, quello precedente alla sua laurea e quello della laurea stessa, studiando letteratura ebraica presso l’Università Ebraica di Gerusalemme.

Oltre a ciò che scrive Silverstein, ci sono altri due elementi di riflessione. Un video postato da Repubblica https://youtu.be/yUctlqoSFJc, in cui si può chiaramente vedere un non meglio identificato oggetto nero volare, lasciando la zona. A prima s-vista, si potrebbe pensare ad un uccello, ma facendo le debite proporzioni e considerando la velocità con cui sfreccia via, qualche dubbio si insinua.

 

Infine, le dichiarazioni del massimo esperto italiano di esplosivi, Danilo Coppe, al Corriere:https://www.corriere.it/esteri/20_agosto_05/beirut-esperto-esplosivi-la-nuvola-arancione-scoppi-ecco-perche-credo-ci-fossero-anche-armi-6da4a01e-d71b-11ea-93a6-dcb5dd8eef08.shtml, ed in audio a Fanpage: https://www.youtube.com/watch?v=4WvfCBnLgtA&feature=youtu.be&fbclid=IwAR3W4eqmomXHfz32z5ikFMF23O2-_QY3MNtGZIfZ-ha3nbuu3s52d7Atkb0.

Ai lettori le conclusioni.

(Traduzione e commento per l’AntiDiplomatico di Paola Di Lullo)

 
FONTE: https://www.richardsilverstein.com/2020/08/04/breaking-israel-bombed-beirut/?fbclid=IwAR2L_Wxs_0260ORyZNVZY7AT39pAsTbmkYxYFDfs0ZG9t0eRFkxfWm3NqX0
 
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https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lipotesi_del_giornalista_ebreo_americano_richard_silverstein_israele_ha_bombardato_beirut/82_36631/
 

Moshe Feiglin ha pubblicato un post su Facebook dove celebra l’esplosione avvenuta nel porto di Beirut in Libano, definendola “uno show pirotecnico spettacolare”.

 

Ex parlamentare israeliano: «Abbiamo organizzato uno show pirotecnico spettacolare nel porto di Beirut»

 
L’ANTIDIPLOMATICO .IT
 
5 AGOSTO 2020
 

Ex parlamentare israeliano: «Abbiamo organizzato uno show pirotecnico spettacolare nel porto di Beirut»

 
 

Mentre il mondo intero si stringe intorno al Libano colpito dalla spaventosa esplosione avvenuta nella capitale Beirut, dove ancora si cercano i morti rimasti sotto le macerie, in Israele c’è chi celebra quanto avvenuto. 

 

Il presidente del partito Zehut ed ex deputato alla Knesset (parlamento monocamerale israeliano) Moshe Feiglin ha pubblicato un post su Facebook dove celebra l’esplosione avvenuta nel porto di Beirut in Libano, definendola “uno show pirotecnico spettacolare”.

“In onore di [Tu B’Av – la festa ebraica dell’amore che si è svolta martedì e mercoledì], abbiamo organizzato uno show pirotecnico spettacolare nel porto di Beirut”, ha scritto l’ex politico definito testa calda dall’israeliano Ynetnews. “Non credete davvero che fosse solo un deposito di carburante disordinato, vero? Vi rendete conto che questo inferno avrebbe dovuto atterrare su di noi come una pioggia di razzi?”. 

 

Ho un po’ di esperienza con gli esplosivi. La più grande esplosione a cui ho assistito è stata di 2,5 tonnellate di TNT. Quella che abbiamo visto ieri nel porto di Beirut era molto più grande. Il suo effetto distruttivo (meno la radiazione) era equivalente a una mini bomba nucleare”.

 

Prestate molta attenzione ai video presi dal mare, all’enorme vuoto al centro dell’esplosione che ha risucchiato l’acqua di mare in se stesso e ha creato una nuvola a forma di fungo simile a un’esplosione nucleare”.

 

“Oggi è Tu B’Av, è un giorno di gioia – e un sincero e grande ringraziamento al Signore e a tutti i geni e gli eroi (!) Che hanno organizzato questa meravigliosa celebrazione in onore della festa dell’amore”. 

 

Feiglin è un veterano attivista libertario ultranazionalista ed ex membro della Knesset nelle fila del partito al potere Likud. Ha corso per la Knesset diverse volte con il suo partito Zehut – che promuove politiche libertarie ed è salito alla ribalta grazie alla sua spinta a legalizzare l’uso ricreativo della cannabis – ma non è riuscito ripetutamente a superare la soglia elettorale.

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https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-ex_parlamentare_israeliano_abbiamo_organizzato_uno_show_pirotecnico_spettacolare_nel_porto_di_beirut/82_36630/

febbraio 13, 2020

L’IRAN AVVERTE ISRAELE: QUALSIASI ATTACCO ALLE NOSTRE FORZE IN SIRIA O ALTROVE RICEVERÀ UN DURA RISPOSTA

Filed under: iran, iraq, israele, russia, siria, usa — Tag:, , , , , , — mirabilissimo100 @ 2:53 PM

 
CONTROINFORMAZIONE.INFO
 
13 02 2020
 

Il portavoce del ministero degli Esteri Iraniano, Abbas Musaví, ha risposto alle recenti dichiarazioni di un capo del regime di Israele e ha sottolineato che la Repubblica islamica dell’Iran risponderà in modo schiacciante e con forza a qualsiasi aggressione o stupido atto di “Israele” contro gli interessi iraniani nella regione, compresa la Siria.

Musavi ha denunciato la natura terroristica e occupante del regime sionista, ha assicurato che le sue fondamenta e la sua idiosincrasia negli ultimi 70 anni sono state l’occupazione della Palestina e dei paesi vicini, massacri, saccheggi, omicidi e aggressioni dei paesi limitrofi (Libano e Siria).

Il portavoce ha ricordato che la presenza dell’Iran in Siria è avvenuta su invito e in accordo con il governo siriano allo scopo di combattere il terrorismo sponsorizzato dagli USA e “Israele”, ed ha aggiunto: “Il nostro Paese non esiterà a proteggere la presenza delle sue forze in Siria, visto che queste difendono la loro sicurezza nazionale e i loro interessi regionali, daremo una risposta schietta e schiacciante a qualsiasi atto aggressivo o stupido. “

Esercitazione Missili iranianiL’Iran denuncerà anche le minacce di guerra e le difficili dichiarazioni del regime di occupazione prima delle organizzazioni internazionali, ha concluso.
Nota: Come ha dimostrato con l’attacco missilistico sulla base USA in Iraq, l’Iran è in grado di colpire obiettivi nemici in tutta le regione, Israele incluso, e non mancherà di attuare la sua rappresaglia contro Israele, nel caso che il regime sionista attui qualsiasi nuova provocazione.
La precisione e la potenza dei missili iraniani si è manifestata nel caso dell’attacco alla base USA in Iraq, di cui ancora non è definitivo il bilancio delle vittime fra i soldati USA, questo costituisce un preavviso per coloro che cercheranno di attaccare le forze iraniane.

Resta esplicito il senso dell’avvertimento che Teheran ha inviato ad Israele, non sottovalutate la nostra capacità di reazione.

Fonte: Irna

Traduzione e nota: Luciano Lago

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https://www.controinformazione.info/liran-avverte-israele-qualsiasi-attacco-alle-nostre-forze-in-siria-o-altrove-ricevera-un-dura-risposta/

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CONTROINFORMAZIONE.IFO

11 02 2020

CONTINUA AD AUMENTARE IL BILANCIO DELLE VITTIME AMERICANE DELL’ATTACCO MISSILISTICO IRANIANO ALLA BASE USA IN IRAQ

“Non è successo niente nessun americano è rimasto ferito e ci sono pochi danni, va tutto bene”, aveva detto il presidente Trump l’indomani dell’attacco missilistico iraniano.

Dopo un mese e dopo annunci contraddittori del Pentagono, alla fine si scopre che più di 100 soldati statunitensi hanno subito lesioni cerebrali a seguito dell’ attacco missilistico dell’ Iran, secondo l’ultimo comunicato del Pentagono. Il numero di soldati feriti è aumentato costantemente dall’attacco dell’8 gennaio. [Questi soldati con “lievi ferite” sono stati trasportati in Germania a causa della carenza di aspirina in Iraq?]
Più di 100 militari statunitensi hanno subito un trauma cranico a causa degli attacchi aerei dell’Iran alla base aerea di Al-Assad in Iraq a gennaio, ha detto il Dipartimento della Difesa, oltre il 50% in più rispetto alla cifra che aveva precedentemente divulgato.

Haley Britzky

@halbritz
INBOX: DoD confirms there are now 109 troops have been diagnosed with mild traumatic brain injury from the Iran strikes in January.”This is a snapshot in time and numbers can change,” the statement says.
Il Ministero della Difesa conferma che ora ci sono * 109 * soldati a cui è stata diagnosticata una lieve lesione cerebrale traumatica a seguito degli attacchi dell’ Iran a gennaio. ” Questa è una cifra una tantum e i dati possono cambiare ” , ha detto il comunicato stampa.

L’ultimo conteggio, che è cresciuto costantemente dal bombardamento dell’8 gennaio, è in netto contrasto con l’affermazione dell’amministrazione Trump nelle ore successive all’attacco che nessun americano è stato ferito. Il numero ha anche evidenziato gli effetti invisibili del trauma cranico, che a volte non mostra sintomi per giorni o settimane ma può avere gravi effetti fisici o mentali a lungo termine.
E poiché il bilancio delle lesioni è aumentato, i gruppi di veterani e altri hanno espresso critiche alla Casa Bianca, in parte perché a gennaio il presidente Trump ha minimizzato le lesioni chiamandole ” non molto serie ”.

” Ho sentito che avevano mal di testa e altre cose ” , ha detto Trump in una conferenza stampa il 22 gennaio a Davos, in Svizzera . Non le considero lesioni molto gravi rispetto alle altre lesioni che ho visto . “
Almeno una dozzina di missili sono stati sparati nell’attacco, che era in rappresaglia per l’omicidio di un alto generale iraniano, Qassem Soleimani, ucciso da un attacco di droni americano a Baghdad il 3 gennaio. L’amministrazione Trump ha dichiarato per la prima volta che non ci sono stati feriti, ma una settimana dopo, diversi membri del servizio sono stati esaminati per possibili commozioni cerebrali.
Quindi, pochi giorni dopo le dichiarazioni di Trump a Davos, il ministero della Difesa ha dichiarato che 34 persone hanno subito danni cerebrali. Il numero è stato successivamente aumentato a 50 e poi a 64, con funzionari militari che hanno dichiarato che i sintomi di trauma cranico potrebbero richiedere settimane per comparire.
I ripetuti aggiornamenti hanno provocato indignazione da parte di alcuni veterani e senatori.
” Il numero è in crescita”, ha affermato Paul Rieckhoff, fondatore dei veterani americani in Iraq e Afghanistan, lunedì su Twitter. È tempo che il Congresso richieda un’indagine completa. Il pubblico e le nostre famiglie dei militari hanno il diritto di conoscere la verità . “

Frank Luntz, stratega repubblicano di lunga data, ha dichiarato su Twitter lunedì che una traumatica lesione cerebrale ” può avere effetti debilitanti per tutta la vita “.
” Non dovremmo nascondere le ferite dei nostri veterani solo per fingere di essere invincibili ” , ha detto.

I danni cerebrali traumatici possono derivare da potenti cambiamenti della pressione atmosferica che accompagnano un’esplosione come quella di una testata missilistica. È solo negli ultimi anni che il Pentagono ha fatto uno sforzo considerevole per comprendere queste lesioni.

Base USA devastata in IraqLe dichiarazioni di Trump sembravano riecheggiare sentimenti comuni durante i primi anni delle guerre in Iraq e in Afghanistan, dove le truppe colpite dall’esplosione che erano visibilmente illesi tornarono al lavoro immediatamente, solo per essere colpite dopo da manifeste invalidità a lungo termine per queste esplosioni, settimane e mesi dopo

Il segretario alla Difesa Mark T. Esper ha dichiarato in una conferenza stampa a gennaio che il Pentagono prende queste lesioni “molto sul serio”.

La Casa Bianca non ha risposto immediatamente alle domande lunedì pomeriggio.

Fonte:

Traduzione: Gerard Trousson

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https://www.controinformazione.info/continua-ad-aumentare-il-bilancio-delle-vittime-americane-dellattacco-missilistico-iraniano-alla-base-usa-in-iraq/

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LEGGI ANCHE

SIRIA NEWS.AI MILITARI RUSSI È STATO PERMESSO DI ABBATTERE GLI AEREI ISRAELIANI ALLA MINIMA MINACCIA.

https://www.controinformazione.info/siria-news-ai-militari-russi-e-stato-permesso-di-abbattere-gli-aerei-israeliani-alla-minima-minaccia/
 
 

RUSSIA: ISRAELE HA CERCATO DI UTILIZZARE UN AEREO PASSEGGERI IRANIANO COME SCUDO IN SIRIA

 
https://www.controinformazione.info/russia-israele-ha-cercato-di-utilizzare-un-aereo-passeggeri-iraniano-come-scudo-in-siria/

gennaio 28, 2020

Vittime della shoa? Perché non tutte le vittime? – di Gianni Toffali

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BAMBINI EBREI IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA
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GLORIA.TV
23 GENNAIO 2020
 
Il 27 gennaio, in ricordo delle vittime dell’olocausto, sarà celebrata la giornata della memoria.

Se è giusto ricordare chi è stato ammazzato dalla furia di un uomo chiaramente posseduto da entità demoniache (tanto più che Pio XII, esorcizzò Hitler a distanza), è altrettanto doveroso non dimenticare gli altri genocidi del passato, “stranamente” scomparsi dalla memoria collettiva e dai testi di storia.

Se è vero che i morti hanno pari dignità, perché non istituire giornate in memoria

• del milione e mezzo di armeni scientemente eliminati dai turchi nel 1915;
• dei dieci milioni di pellerossa massacrati dagli americani nel XIX secolo;
• dei sette milioni di ucraini morti di fame in seguito alle carestie intenzionalmente provocate dal regime stalinista;
• dei tre milioni di civili trucidati per vendetta dall’Armata Rossa in Prussia, Slesia e Pomerania;
• dei duecentomila giapponesi bruciati vivi di Hiroshima e Nagasaki;
• dei due milioni di vittime civili nell’occupazione sovietica dell’Afghanistan;
• dei due milioni di cambogiani sterminati dai Khmer rossi Leggasi comunisti);
• dei massacri in Ruanda, Congo, Etiopia ed Africa centrale per motivi tribali e religiosi;
• delle migliaia di teste mozzate dalla Rivoluzione Francese;
• delle vendette partigiane perpetrate in Italia alla fine della seconda guerra mondiale;
• dei cento milioni di morti causati dal comunismo;
• delle migliaia di vittime musulmane dell’occupazione israeliana nei territori occupati,
• delle vittime dei bombardamenti della Nato in Bosnia, Iraq e Afghanistan

e soprattutto delle attuali persecuzioni dei cristiani nel mondo?

Dal momento che sarebbe impraticabile istituire una giornata della memoria per ogni singolo evento, non sarebbe cosa buona e giusta abolire quelle ricorrenze di chiaro sapore politico ed ideologico, e sostituirle con un’unica grande e solenne ricorrenza dedicata a tutti gli olocausti del pianeta e della storia?

 
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https://gloria.tv/post/6ADgUKfuWFka4oaDXSzobr9hk

IL 27 GENNAIO DEL 1945 DA RICORDARE!

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IL 27 GENNAIO IL GIORNO DELLA MEMORIA
 
Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe russe, entrando nel campo di concentramento di Auschwitz scoprirono il genocidio organizzato dai nazisti. In Italia la Shoah raccontata fra gli altri dalle parole dello scrittore Primo Levi, sopravvissuto allo sterminio del lager. Quel giorno oggi rappresenta la Memoria di ciò che è stato, affinché non accada mai più.
 
Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra la “Giornata della memoria”, in ricordo dell’Olocausto del nazifascismo che portò al genocidio pianificato di ebrei, rom, omosessuali, malati di mente, disabili e oppositori politici della germania hitleriana. Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui le truppe russe entrarono per la prima volta nel luogo simbolo della Shoah (‘distruzione’ in ebraico), il lager di Auschwitz. Nel campo di concentramento nazista morirono circa 70mila persone, uccise nella camera a gas ricavata nell’obitorio del crematorio numero 1, da torture ed esecuzioni sommarie, dal lavoro inclemente e dalle condizioni di vita impossibile. A Birkenau vennero ammazzate oltre un milione e centomila civili, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi e rom. Auschwitz era un ‘Konzentrationslager’ (campo di concentramento), Birkenau un ‘Vernichtungslager’ (campo di sterminio), il più esteso. Quando i russi arrivarono ai cancelli tristemente noti per il loro tetro motto “Arbeit macth frei” (il lavoro rende liberi) trovarono circa 7mila prigionieri ancora in vita, testimoni oculari del massacro senza fine.
 
 
La Giornata della Memoria è celebrata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a partire dal 2005, in seguito alla risoluzione Onu del primo novembre 2005. In Italia, sono gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 che definiscono le finalità e le celebrazioni del “Giorno della Memoria”. Ogni anno è forte il richiamo affinché non accadano più abomini simili. Scriveva il poeta italiano Danilo Dolci: «ma milioni milioni di persone non sanno ancora mentre i fascismi rigerminano».
Una delle testimonianze più lucide su cosa sono stati i lager nazisti è stata l’opera letteraria di Primo Levi, intellettuale (scrittore, partigiano e chimico= torinese ebreo, internato ad Auschwitz e da lì uscito vivo proprio il 27 gennaio del 45: fu uno degli appena 20 sopravvissuti dei 650 ebrei italiani arrivati con lui al campo. È di Primo Levi la poesia “Se questo è un uomo”, incipit dell’omonimo romanzo sul suo periodo di prigionia nel campo (ne “La Tregua” Levi raccontò il ritorno in Italia).
 
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
 
 

gennaio 25, 2020

PUTIN SI INCONTRA CON IL PREMIER DELLA PALESTINA. I GOVERNANTI ISRAELIANI FURIOSI

 
CONTROINFORMAZIONE.INFO
 
24 GENNAIO 2020
 

Le autorità israliane hanno ricevuto ieri i capi di stato di molte potenze mondiali a Gerusalemme in un vertice organizzato per celebrare e commemorare le vittime dell’olocausto. Questa continua commemorazione della Shoah vuole far ricordare al tutto il mondo il dramma vissuto dalla comuntà ebraica in Germania durante le persecuzoni naziste e le vittime ebraiche nei campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista.
Fra i grandi assenti alla celebrazione, il governo polacco che mantiene un contenzioso aperto con le autorità israeliane per una richiesta di risarcimento dei beni confiscati ai cittadini ebrei durante l’occupazione tedesca del paese.

Il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a Gerusalemme, ha voluto ricordare il grande contributo dato dal suo paese alla sconfitta del nazismo ed ha ricordato che furono le truppe russe (dell’allora URSS) quelle che entrarono nei campi di concentramento a liberare i deportati. Questa rievocazione storica ha smentito le tante ricostruzioni false della storia secondo cui gli alleati anglo americani si sono presi il merito della liberazione dai campi di concentramento nazisti (vedi in Italia il film di Benigni “la vita è bella” ) e in particolare le falsificazioni fatte dalla storiografia occidentale che sminuisce il ruolo della Russia nel secondo conflitto mondiale.
Con l’occasione Putin ha voluto approfittare del suo viaggio a Gerusalemme per incontrarsi con il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmud Abás, con cui ha avuto uno stretto colloquio per verificare i problemi sul tappeto della critica situazione della comunità palestinese che subisce l’occupazione israeliana e la costante persecuzione da parte delle forze militari israeliane.

Putin con Mahmud Abás, premier palestinese
Questo incontro ha suscitato sdegno e rabbia da parte delle autorità israeliane e dai media israeliani che lo hanno definito “vergognoso, intollerabile e irrispettoso”.
Sembra chiaro che le autorità israeliane non gradiscono che, nel corso del vertice, si parli del problema palestinese che Israele considera un problema interno che non dovrebbe interessare alle potenze mondiali, visto che Israele sta risolvendo a modo suo tale problema con repressione, occupazione dei territori, assedio ultra decennale della striscia di Gaza e bombardamenti continui.
Questo atteggiamento ha fatto affermare a molti osservatori che i crimini commessi ieri (75 anni fa) contro il popolo ebraico non possono essere l’alibi per giustificare i crimini di oggi contro la popolazione palestinese.
Tali crimini risultano oscurati ed occultati da un apparato dei media occidentali da sempre compiacente con Israele e dal silenzio dei governi occidentali che non vedono e non sentono quando si tratta di diritti umani, se questi sono relazionati con le azioni di Israele o degli Stati Uniti.
Il mandatario palestinese, Mahmud Abás, ha approfittato dell’incontro con Putin per sollecitare il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dei paesi dell’Unione Europea ed ha richiesto la condanna delle centinaia di insediamenti illegali dei coloni ebrei sui territori palestinesi.
Abás ha ringraziato Putin che viene considerato un amico del popolo palestinese che ha sempre richiamato l’attenzione del mondo sulla causa palestinese, a differenza di molti altri leaders mondiali che sono tutti sbilanciati dalla parte israeliana.
La Russia di Putin mantiene rapporti di collaborazione con l’Autorità palestinese, si richiama alle risoluzioni dell’ONU in merito alla Palestina e non ha riconosciuto le annessioni illegali ultimamente dichiarate unilateralmente da Israele su Gerusalemme e sulle alture del Golan, sostenute anche dall’Amministrazione Trump ma rigettate dall’ONU e dalla stragrande maggioranza dei paesi del mondo.

Luciano Lago

Fonti: Sputnik News Hispan TV

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https://www.controinformazione.info/putin-a-gerusalemme-partecipa-alle-celebrazioni-della-shoah-ma-si-incontra-con-il-premier-della-palestina-i-governanti-israeliani-furiosi/

PUTIN HA PARTECIPATO ALL’INAUGURAZIONE DEL MEMORIALE DELL’ASSEDIO DI LENINGRADO TENUTOSI A GERUSALEMME

Filed under: antisemitismo, guerra, israele, nazismo, olocausto, russia — Tag:, , , , , , — mirabilissimo100 @ 6:56 am

 
23 GENNAIO 2020
 
FNTE KREMLIN
 
TRADOTTO DA AURORA SITO

Putin all’inaugurazione del Memoriale dedicato all’assedio di Leningrado

 
A Gerusalemme, Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu inauguravano il Memoriale dedicato agli abitanti e ai difensori dell’assedio di Leningrado. Alla cerimonia partecipavano anche il presidente d’Israele Reuven Rivlin, il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion e governatore di San Pietroburgo Aleksandr Beglov. Creazione congiunta di architetti di San Pietroburgo e israeliani, il monumento è stato eretto al Sacher Park nel centro di Gerusalemme. Una capsula con terreno proveniente dal Cimitero commemorativo di Piskarjovskoe, di San Pietroburgo, il più grande cimitero delle vittime della Seconda guerra mondiale, fu posta nelle fondamenta del memoriale. L’idea del memoriale è stata proposta dai veterani di guerra, dai sopravvissuti all’assedio e dai connazionali che vivono in Israele, ed è stata sostenuta da associazioni ebraiche di Russia e Israele.

Discorso alla cerimonia per inaugurare il monumento
Presidente della Russia Vladimir Putin:
Cari veterani di guerra, Signor Presidente, Signor Primo Ministro e coniuge, Signor Sindaco e coniuge, amici,
È un grande onore per me partecipare a questa cerimonia tenutasi per dedicare un monumento agli eroici difensori e residenti di Leningrado. Inauguriamo questo monumento prima delle cerimenonie che hanno un significato speciale per i nostri Paesi e nazioni. Uno dei momenti più drammatici ed eroici della storia della Seconda Guerra Mondiale si concluse il 27 gennaio 1944: l’assedio di Leningrado fu infine tolto. Esattamente un anno fa, i miei colleghi ne avevano già parlato qui, il 27 gennaio 1945, l’Armata Rossa liberò i prigionieri di uno dei più grandi campi di sterminio nazisti, Auschwitz. Oggi è la Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto. Ci sono molti esempi noti nella storia di incredibile resistenza, sacrificio e orribili tragedie umane. Ma è impossibile paragonare l’assedio di Leningrado e l’Olocausto a qualsiasi altra cosa.
La sacra memoria del martirio e il coraggio di milioni di persone, perdite incommensurabili, privazioni ed eroismo e la nostra giusta rabbia comune per ciò che i nazisti fecero viene trasmessa da una generazione all’altra. Tutto il mondo sa dell’assedio di Leningrado e dei villaggi vicini e del coraggio senza pari dei loro residenti e difensori. Ma alcun documento, storia o diario può descrivere ciò che la gente visse in quel momento. I miei colleghi ne hanno appena parlato. Per me queste non sono semplici parole, lo so non per sentito dire ma da quello che i miei genitori mi dissero perché mio padre difese la sua città natale al fronte, e mia madre era nella città assediata con un bambino morto nell’inverno 1942 e sepolto al Cimitero commemorativo di Piskarjovskoe a San Pietroburgo tra centinaia di migliaia di altri residenti.
Il piano del nemico era assolutamente cinico: condannare a morte gli abitanti della città per fame e, citando un ordine nazista, “raderla a suolo con continui bombardamenti”. Tuttavia, il nemico non poté eseguire tale ordine stampato nei documenti. Gli abitanti di Leningrado, persone di diverse origini etniche, non si arresero. Non si risparmiarono né al fronte dove continuarono i combattimenti incessanti, né in fabbrica producendo continuamente munizioni e materiale richiesti dal fronte. Ho solo menzionato materiale e munizioni. Non lo sapevo, ma mentre guardavo i documenti, diversi giorni fa, ho scoperto un fatto che mi ha scioccato. Durante l’assedio, i residenti di Leningrado donarono 144 tonnellate di sangue per il fronte nonostante la situazione in cui si trovavano. Privi di cibo, luce e riscaldamento, continuarono a lavorare negli ospedali e ad interessarsi di arte, scienza ed istruzione e, sacrificando se stessi, salvarono la grande città per le future generazioni. L’invincibile Leningrado divenne una vera leggenda, mentre la grandiosità della forza mentale dei suoi abitanti e la loro fiducia nella vittoria fu l’apice della dignità umana.
Il monumento che abbiamo inaugurato oggi è un simbolo della nostra profonda memoria comune. L’idea di crearlo è di membri devoti del pubblico israeliano, veterani di guerra e nostri compatrioti, ed è stato creato col sostegno delle autorità di San Pietroburgo e Gerusalemme, con finanziamenti di benefattori di entrambi i Paesi. Vorrei notare con gratitudine e apprezzamento che Israele attribuisce un’importanza speciale alla preservazione della verità sul contributo decisivo dell’Unione Sovietica nella vittoria sul nazismo. Il popolo qui, come in Russia, è preoccupato, allarmato e oltraggiato dai tentativi di negare l’Olocausto, rivedere i risultati della Seconda Guerra Mondiale e ripulire assassini e criminali.
Questo è il secondo monumento che abbiamo inaugurato congiuntamente sul suolo israeliano negli ultimi anni (come ha appena accennato il Primo Ministro). Il primo monumento fu eretto nella città di Netanya ed immortala la memoria dell’eroismo di ufficiali e uomini dell’Armata Rossa. Un atteggiamento onesto e assolutamente rispettoso nei confronti dei soldati sovietici trovava riflesso nelle mostre del memoriale Yad Vashem sulle vittime dell’Olocausto degli ebrei europei. Teniamo anche a cuore il nome del monumento inaugurato oggi. Ogni anno, il 22 giugno, il giorno in cui iniziò la Grande Guerra Patriottica, l’attività del Memoriale inizia in Russia alle quattro del mattino, con persone in tutte le città e i villaggi che accendono candele in segno di lutto per chi morì in quella terribile guerra. San Pietroburgo, già Leningrado, è dove questa tradizione è nata, nel 2009. Ora c’è anche una candela memoriale in Israele, dove vivono 1300 sopravvissuti all’assedio di Leningrado, i loro discendenti e amici e dove il popolo venera i suoi eroi e ricorda i morti. Qui, come in Russia, il popolo comprende l’importanza delle lezioni della Seconda Guerra Mondiale e non permette al mondo di dimenticare ciò che egoismo nazionale, disunione e connivenza sotto qualsiasi forma di sciovinismo, antisemitismo e russofobia possono portare. Il nostro dovere comune è di trasmettere questa conoscenza alle generazioni future, ai pronipoti dei vincitori, mentre gli trasmette il ricordo riconoscente di chi gli ha donato la libertà e dimostrato, a costo della vita, il perdurante valore della pace e della giustizia.
In conclusione, vorrei dire solo qualche altra parola. Un monumento è un’ottima cosa; rimarrà qui per molto tempo, si spera per secoli. Può essere inaugurato in diversi modi. Ma il modo in cui l’avete fatto oggi… Grazie.

 
Traduzione di Alessandro Lattanzio
 
FONTE:
http://en.kremlin.ru/events/president/news/62642
 
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http://aurorasito.altervista.org/?p=9963

Vladimir Putin ha parlato al Forum Mondiale della memoria dell’Olocausto e ha ricordato il prezzo pagato dall’Unione Sovietica per liberare l’Europa dal nazismo.

Putin a Gerusalemme per il Forum sull'Olocausto, 23 gennaio 2020

 
 
NETANYAHU E PUTIN AL QUINTO FORUM SULL’OLOCAUSTO TENUTOSI IN ISRAELE
 
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SPUTNIK NEWS.IT
 
23 01  2020
 
Il 5° Forum sull’Olocausto in Israele
 
Come il presidente ha sottolineato nel suo discorso, l’obiettivo dell’Olocausto era la distruzione mirata delle persone, e oltre agli ebrei, “furono definiti come subumani i russi, bielorussi, ucraini, polacchi, rappresentanti di molte altre nazionalità”.
 
Putin ha ricordato che i territori conquistati dovevano diventare uno spazio vitale per i nazisti e di fornire loro un’esistenza ben nutrita.
 
“Gli slavi e le altre nazioni avevano il destino di essere distrutti o di diventare schiavi diseredati senza la loro cultura, senza memoria storica, senza lingua. Il popolo sovietico difese la sua patria e portò la liberazione dal nazismo in Europa. Abbiamo pagato per questo un prezzo mai sognato prima nei sogni più terribili di nessun popolo, 27 milioni di morti. Non lo dimenticheremo mai”, ha affermato Putin
Le vittime del nazismo sono diventati sei milioni di ebrei, di cui il 40 per cento erano cittadini dell’ex Unione Sovietica, ha sottolineato il capo dello stato russo.
 
Necessario non dimenticare gli errori passati
Putin ha affermato anche l’inammissibilità del fatto che oggi la memoria della guerra diventi sempre più oggetto di una situazione politica momentanea.
 
Come ha sottolineato il presidente, la storia dell’Olocausto sarà una lezione per le generazioni future solo se sarà completa, senza esenzioni e nozioni di base.
 
“Il dovere di politici moderni e futuri, di Stato e dei personaggi pubblici è proteggere il buon nome dei vivi e dei caduti, eroi, civili, vittime dei nazisti e dei loro complici”, ha detto Putin.
 
Egli ha esortato ad utilizzare tutte le funzioni di informazione, politica, cultura, per evitare il ripetersi della tragedia, e ha espresso la convinzione che tutti i partecipanti al Forum “condividano queste preoccupazioni e siano pronti a difendere con noi la verità e la giustizia”.
“Dobbiamo essere vigili e non perdere, non ignorare quando ci sono i primi germogli di odio, sciovinismo, antisemitismo, quando subdolamente cominciano a indulgersi episodi di xenofobia e altre manifestazioni di questo tipo. L’oblio del passato, la disconnessione di fronte alle minacce possono trasformarsi in terribili conseguenze. Dobbiamo avere il coraggio non solo di dirlo direttamente, ma di fare qualsiasi cosa per proteggere e difendere il mondo. Esempio, a mio parere, possono e devono presentare i paesi fondatori delle Nazioni Unite”, ha continuato Putin
Il presidente ha proposto di tenere una riunione dei capi di Stato membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, cioè Russia, Cina, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, in qualsiasi parte del mondo, “dove sarà conveniente per i colleghi”.
 
“La Russia è pronta per una conversazione seria. Abbiamo intenzione, senza rimandare, di inviare messaggi pertinenti ai leader dei “cinque”, ha concluso Putin.
 
VEDI IL VIDEO E CONTINUA NELLA PAGINA
 
https://it.sputniknews.com/mondo/202001238560592-putin-ha-ricordato-il-contributo-dellesercito-sovietico-nella-seconda-guerra-mondiale/
 
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La Seconda Guerra Mondiale in 5 minuti

https://www.youtube.com/watch?v=wwqZBatXSZw&feature=emb_logo

ISRAELE IRRORA CON SOSTANZE TOSSICHE LE TERRE AGRICOLE DELLA STRISCIA DI GAZA, DISTRUGGENDO LE CULTURE DEI CONTADINI PALESTINESI

 
CONTROINFORMAZIONE.INFO
 
23 GENNAIO 2020
 

Israele spruzza pesticidi tossici sui terreni agricoli di Gaza per distruggerli, in linea con la sua sistematica aggressione contro il popolo palestinese.
Un rapporto pubblicato mercoledì dal giornale israeliano Haaretz riconosce che gli aerei del regime di Tel Aviv hanno spruzzato sostanze chimiche pericolose ed erbicidi sui terreni agricoli lungo la Striscia di Gaza assediata la scorsa settimana .
Il ministro militare israeliano giustifica questo atto criminale sostenendo che era necessario distruggere “vegetazione che oscura la vista dei soldati israeliani” sulla linea di demarcazione tra la Striscia di Gaza e i territori palestinesi occupati.
Il ministero dell’Agricoltura palestinese, tuttavia, ha denunciato che i pesticidi dispersi dal regime israeliano dal 2014 al 2018 hanno danneggiato almeno 14.000 dunam ( 1 dunam equivale a 1.000 metri quadrati) di terreni agricoli a Gaza e hanno anche distrutto tutte le colture che erano state seminate in quelle terre che rappresentano una fonte di sopravvivenza per la popolazione di Gaza, sotto assedio da 11 anni.
Numerosi organizzazioni per i diritti umani, tra cui Gisha, Adalah e Al-Mezan, hanno messo in guardia sulla continuazione di questa pratica controversa, sottolineando che ci sono “paure serie” che i pesticidi hanno anche danneggiato gravemente i contadini della zona.

Famiglia palestinese accampata vicino alle rovine della propria casa, distrutta dall’aviazione israelianaL’UNRWA (agenzia dell’ONU) avverte che la situazione a Gaza “sta andando di male in peggio” e che l’ambiente della striscia è divenuto sempre più invivibile.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha sollecitato la comunità internazionale a intervenire per il grave deterioramento della situazione a Gaza.

Anwar Yamali, un agricoltore che soffre le coseguenze del blocco di Gaza, ha affermato che lui e i suoi compagni hanno perso molti dei loro prodotti agricoli a causa dei pesticidi israeliani. “ Negli anni precedenti si sono verificati danni significativi. A volte dozzine di dunam di grano, orzo e prezzemolo sono stati completamente persi ” , ha lamentato il palestinese.
La Striscia di Gaza è sotto l’assedio disumano israeliano dal 2007 ed è stata teatro di tre guerre dal 2008. Il blocco, in particolare, ha causato un deterioramento senza precedenti del tenore di vita, evidenziato dalla disoccupazione, dalla povertà e dalla mancanza di cibo e acqua potabile .
A questo si aggiungono le continue aggressioni aeree che Israele compie in questa enclave costiera, dove provoca la morte di centinaia di palestinesi e ne ferisce altre migliaia.
Soltanto nel 2018 , sono stati 299 i palestinesi uccisi dalla brutale repressione israeliana nel corso di quell’anno, oltre a centinaia di feriti dalle pallottole sparate dai soldati israeliani sulla folla disarmata che manifestava per “la marcia del ritorno”.
Le autorità palestinesi hanno denunciato anche il silenzio della comunità internazionale di fronte alle aggressioni ed ai soprusi attuati del regime di Tel Aviv e questo silenzio incoraggia le autorità israeliane nel commettere sempre maggiori crimini contro la popolazione palestinese.
N.B. In Italia personaggi come Matteo Salvini (e i suoi sodali) sostengono la causa del regime israeliano e vorrebbero oscurare i crimini che ogni giorno il regime sionista commette contro la popolazione palestinese indifesa. Chiunque metta in luce questi crimini (secondo Salvini) deve essere accusato di “antisemitismo”.

https://www.hispantv.com/noticias/palestina/447548/israel-sustancias-quimicas-tierras-gaza

Fonti: HispanTv – Telesur

Traduzione e nota: Luciano Lago

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https://www.controinformazione.info/israele-irrora-con-sostanze-tossiche-le-terre-agricole-della-striscia-di-gaza-distruggendo-le-culture-dei-contadini-palestinesi/

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