Il Miracolo avvenuto a Saint-Christ designa l’insieme dei fatti soprannaturali che si sono succeduti tra il 21 giugno e il 17 luglio 1979, in una casa che era appartenuta ad un sacerdote, a Saint-Christ, piccolo villaggio di una provincia di Francia.
Questo Miracolo riguarda una statua del Sacro Cuore proveniente dal santuario di “Cristo-Re, Principe della Pace e Capo delle Nazioni”. Questo santuario, edificato in via Tournefort a Parigi dai benedettini del SS. Sacramento, tra il 1935 e il 1940, fu demolito nel 1977.
Il giovedì 21 giugno, ottava del Corpus Domini, un’Ostia di origine ignota appare sul petto della statua del Sacro Cuore. Il venerdì 22 giugno, festa del Sacro Cuore, un cuore sanguinante si forma nel centro dell’Ostia.
Il Padre Guigon (†) 1 presente sul luogo al momento dei fatti, seguì e consegnò giorno dopo giorno le differenti fasi del Miracolo su richiesta del Canonico Ridolfi (†) 2 col quale corrispondeva. L’Ostia
appare leggermente deformata sulla maggior parte delle fotografie, come conseguenza delle asper-
sioni di acqua benedetta fatte dal Padre Guigon, conformemente al Rituale Romano.
La cronologia che segue è un riassunto succinto redatto dal Canonico Ridolfi a partire dal rapporto
dettagliato del Padre Guigon. Le illustrazioni che l’accompagnano sono delle riproduzioni di foto-
grafie prese da alcuni testimoni del miracolo nel 1979.
Il Miracolo di Saint-Christ doveva restare ignoto fino ad oggi. L’ora è venuta di portarlo a cono-
scenza del maggior numero di persone.
ENZINA PASQUALI VIDEO
Il 13 ottobre, nonostante la pioggia, più di 60000 persone arrivano in quel campo di Fatima.
Fra loro tanti credenti ma anche tanti curiosi. Data l’enorme risonanza della vicenda,
si erano presentati a Fatima tanti atei che aspettavano quel giorno in cui la Madonna aveva promesso di dare un segno,
per sbugiardare i pastorelli e gli altri credenti. Tra gli atei vi erano alcuni giornalisti, uno dei quali era Avelino de Almeida,
direttore responsabile del giornale O Seculo, il più diffuso quotidiano liberale, massonico ed anticlericale di Lisbona.
Avelino era andato lì perché voleva scrivere, sul suo giornale, un articolo che mettesse fine a tutte quelle buffonate.
L’articolo, infatti, lo scrisse e apparve sul “O Seculo” il 15 ottobre 1917.
Ma Avelino non riuscì a mentire e quell’articolo, oggi, è la prova che un miracolo avvenne.
Andiamo con ordine. Il 13 ottobre appare la Madonna mentre sessantamila persone sono raccolte attorno ai pastorelli.
Piove, anzi, diluvia. La Madonna dice ai pastorelli di ordinare ai fedeli di chiudere gli ombrelli.
I pastorelli riferiscono e i fedeli obbediscono. In quel momento, tra le nubi, appare il sole.
Sessantamila persone testimoniarono che videro il sole avvicinarsi alla terra.
Lo videro “danzare” e quando il quel fenomeno terminò, i loro vestiti erano asciutti e asciutto era anche il terreno fangoso che fino a pochi istanti prima li sommergeva fino alle caviglie.
L’articolo di Avelino titolerà:
“COSE SORPRENDENTI! COME IL SOLE HA DANZATO IN PIENO GIORNO A FATIMA”
Dalla strada, dove i carri erano tutti raggruppati e dove stavano centinaia di persone che non avevano il coraggio sufficiente per attraversare il terreno reso fangoso dalla pioggia, vedemmo l’immensa folla girarsi verso il sole che apparve al suo zenit, chiaro tra le nuvole. Sembrava un disco d’argento, ed era possibile guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse stata un eclisse. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente più vicina cominciò a gridare
– Miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia!
Davanti agli occhi estasiati delle persone, il cui comportamento ci riportava ai tempi della Bibbia e le quali ora contemplavano il cielo limpido, sbalorditi ed, a testa scoperta, il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di qualsiasi logica scientifica – il sole «danzò», secondo la tipica espressione dei contadini.
Ma quella di Avelino non è l’unica testimonianza degna di nota. Tra i presenti vi era anche il dott. José Maria Proença de Almeida Garrett, professore di Scienze Naturali alla Università di Coimbra. Il resoconto integrale della sua testimonianza lo trovate in “Novos Documentos de Fatima” (Loyala Edizioni, San Paulo, 1984). Ne riporto un brano:
Il cielo, che era stato nuvoloso tutto il giorno, improvvisamente si schiarì: la pioggia cessò e sembrò che il sole stesse per riempire di luce la campagna circostante, che in quella mattinata invernale appariva così malinconica. Io stavo guardando il luogo delle apparizioni in una serena, anche se fredda, aspettativa di qualcosa che doveva accadere, e la mia curiosità diminuiva per il lungo tempo che era passato senza che nulla attirasse la mia attenzione. Il sole, pochi istanti prima, si era fatto largo tra la spessa coltre di nuvole che lo nascondevano e ora risplendeva chiaro e intenso.
Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci e vidi che la folla si sparpagliava ai miei piedi… voltava la schiena al luogo dove, fino a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il sole dall’altro lato. Anche io mi sono rivoltato verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da gioco. La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina.
[Durante questo tempo] il disco del sole non rimase immobile: aveva un movimento vertiginoso [ma] non come lo scintillio di una stella in tutto il suo splendore perché esso girava su se stesso in folli giravolte. Durante il fenomeno solare che ho appena descritto, avvenne anche un cambiamento di colore nell’atmosfera. Guardando verso il sole, ho notato che tutto stava diventando più scuro. Ho guardato prima gli oggetti più vicini e poi ho esteso il mio sguardo ai campi fino all’orizzonte. Vidi ogni cosa assumere il colore dell’ametista. Gli oggetti intorno a me, il cielo e l’atmosfera, erano dello stesso colore. Ogni cosa, sia vicina che lontana era cambiata, assumendo il colore di un vecchio damasco giallo. Sembrava che la gente soffrisse di itterizia e io ricordo di aver provato un senso di divertimento vedendo le persone sembrare così brutte e sgradevoli. La mia stessa mano era di tale colore. Poi, improvvisamente, si udì un clamore, un grido di angoscia prorompere da tutti. Il sole, roteando selvaggiamente, sembrò staccarsi all’improvviso dal firmamento e, rosso come sangue, avanzare minacciosamente verso la terra come per schiacciarci con il suo peso immenso e ardente. Durante quei momenti provai una sensazione veramente terribile. Tutti i fenomeni che ho descritto furono da me osservati in uno stato d’animo calmo e sereno, senza alcun disturbo emotivo. Interpretarli e spiegarli è compito di altri. Debbo dichiarare infine che mai, prima o dopo il 13 Ottobre [1917] ho assistito a simili fenomeni atmosferici o solari”.
Degli scienziati analizzarono il terreno e dissero che l’energia per asciugarlo in così poco tempo avrebbe dovuto incenerire i presenti.
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A CURA DI MARIA DI NAZARETH SEMPRE BEATA
https://sites.google.com/site/mariadinazarethsemprebeata/home/fatima-il-miracolo-del-sole
Tutti con il naso all’insù. In Rete e sui gruppi Whatsapp si diffonde un video virale. Il sole, al Vaticano, crea un’ostia gigantesca in cielo. Effetto ottico o effetto della fotocamera? Mistero. Ma sicuramente tutto questo, all’ombra del Cupolone, rende suggestiva l’immagine. Qualcuno, a due passi dal Vaticano, urla: “Roma come Medjugorie”.