Mirabilissimo100’s Weblog

marzo 7, 2009

IL CONDIZIONAMENTO PSICOLOGICO NEI NEOCATECUMENALI

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I MECCANISMI PSICOLOGICI DEL CONDIZIONAMENTO

MENTALE ALL’INTERNO DELLE

COMUNITÀ NEOCATECUMENALI.

 

L’organizzazione denominata “Cammino Neocatecumenale” suscita da molti anni, all’interno della stessa Chiesa Cattolica, numerosi dubbi, perplessità e, comunque, opinioni contrastanti: alcuni, sia laici che ecclesiastici, vedono in esso una benedizione dello Spirito, altri, parimenti autorevoli, lo ritengono un pericolo nella dottrina e nella metodologia, che paragonano a quella delle sette, arrivando a definirlo “una chiesa nella Chiesa”.

I neocatecumenali si difendono da queste accuse affermando che è loro intento ritornare ad un modo di essere della Chiesa come quello che caratterizzava le prime comunità cristiane e, sentendosi perseguitati, sostengono che ciò avviene perché chi segue questo cammino sarà in grado di effettuare delle scelte molto radicali e quindi sarà oggetto di persecuzioni come tutti coloro che seguono seriamente Gesù nella loro vita quotidiana.

Poiché sono stato per molti anni all’interno di una comunità neocatecumenale, mi accingo a scrivere queste riflessioni con il desiderio di offrire un piccolo contributo per la comprensione della personalità psicologica che si determina in coloro che aderiscono al “Cammino”; mi ha spinto a ciò anche la lettura di un libro dello psichiatra americano Jerry Bergman intitolato “I Testimoni di Geova e la salute mentale” (1996), avendo riscontrato fortissime analogie tra il “Cammino Neocatecumenale” e i “Testimoni di Geova”.

Ritengo opportuno, prima di esporre le mie considerazioni, chiarire il significato del termine “setta”: per alcuni esso sembra venire dal latino “secta”, participio passato del verbo “sequor”, che vuol dire seguire; la setta, quindi, sarebbe un gruppo che segue una persona in particolare e le dottrine che essa insegna.

Altri sostengono che proviene dal latino “sectus”, che vuol dire “tagliato”: la setta sarebbe quindi un gruppo che si è staccato da un’aggregazione maggioritaria.

Qualunque ne sia la corretta etimologia, oggi il termine setta ha assunto un significato fortemente negativo, soprattutto di chiusura mentale e partecipativa verso l’esterno, verso cioè coloro che non appartengono ad essa e non ne condividono le azioni e le idee.

Lo spazio limitato a mia disposizione mi impedisce di trattare approfonditamente, almeno per il momento, della tipologia del settario e quindi anche di evidenziare se il neocatecumenale rientra in questa figura, ma spero che la mia esposizione possa offrire qualche valido spunto di riflessione.

Il problema del condizionamento psicologico all’interno delle sette è oggetto di dibattito tra gli studiosi; secondo Frank (1974) i processi mentali che spingono una persona ad entrare in una setta sono simili a quelli utilizzati nella psicoterapia, dove si determina un rapporto rassicurante tra psicoterapeuta e paziente: nell’organizzazione settaria l’adepto si sente meglio e affronta i problemi della vita con più serenità e sicurezza insieme agli altri (fratelli di comunità, catechisti) che spesso diventano la proiezione inconscia delle rassicuranti figure genitoriali.

Le organizzazioni settarie sono, da sempre, accusate di praticare quello che comunemente viene chiamato “lavaggio del cervello”, ma attualmente si preferisce usare il termine “riforma del pensiero” coniato da Lifton (1961).

La persona che entra a far parte di un’organizzazione settaria modifica il proprio comportamento; ciò avviene in modo così sottile che quasi mai il soggetto ne ha percezione, a differenza di chi gli sta vicino che nota i cambiamenti, anche radicali, di ciò che viene chiamato “conversione” (ma si tratta di vera conversione?).

Ora, per chi non conosce il “Cammino Neocatecumenale” è necessario fare un breve sintesi di ciò che avviene, alla persona che lo segue, nell’arco di molti anni (20 e anche più, a seconda dello “spirito di conversione” dell’individuo): alla fine del Cammino, chi lo avrà percorso potrà affermare di aver compreso cos’è il battesimo, o, ancora meglio, lo avrà riscoperto.

Molto spesso chi entra nel Cammino è parente o amico di qualcuno che vi è entrato in precedenza e ne parla con entusiasmo fino alla pedanteria, spinto da un bisogno “missionario” di avere altri fratelli che condividano con lui le “meraviglie” del Cammino.

Chi decide di prendere contatto con il movimento deve partecipare a quindici catechesi, che in genere si tengono in parrocchia con cadenza bisettimanale, e al termine delle quali sarà tenuto a partecipare ad una “convivenza” che si tiene dalla sera del venerdì alla domenica pomeriggio, quando si formerà la comunità.

La convivenza è un crescendo di emozioni e novità che, specialmente per chi è lontano dalla fede, fa scattare un meccanismo di coinvolgimento molto forte ed incisivo, che riporta in superficie quel bisogno di Sacro e di senso della vita che sono presenti in ogni uomo e che, purtroppo, fanno la fortuna delle organizzazioni settarie.

La convivenza inizia con un rito molto suggestivo detto “lucernario”: si rimane al buio per alcuni minuti, dopo di che entra il presbitero con il cero pasquale acceso che squarcia queste tenebre angoscianti; il sabato, dopo una lunga catechesi su come gli ebrei preparavano la pasqua e come tale preparazione abbia poi introdotto la pasqua cristiana, si tiene la celebrazione eucaristica secondo le modalità neocatecumenali della celebrazione del sabato sera: un altare ornato di fiori, in mezzo alla chiesa, con intorno i fratelli della novella comunità e i catechisti (questi ultimi, ovviamente, soltanto durante le convivenze).

Durante la preghiera dei fedeli chiunque può pregare liberamente, ad alta voce, secondo le sue intenzioni, e anche prima dell’omelia del presbitero chiunque può “rendere partecipi i fratelli di ciò che il Signore gli ha comunicato in quelle letture, e come attraverso il Cammino ha cambiato la sua vita”; queste confidenze sono un elemento molto importante del cammino, in quanto attraverso di esse viene data una interpretazione esistenziale della propria vita alla luce di ciò che si legge nelle scritture e prepara il neocatecumenale ad aprire il suo cuore ai fratelli di comunità su quelli che sono gli elementi, i fatti, gli episodi più nascosti e inconfessabili della sua vita.

Questa apparente liberazione diventa però una tremenda arma a doppio taglio, perché se da una parte il “fratello” si sente “liberato” ed accettato perché, come ripetono continuamente i catechisti, “Dio ti ama così come sei”, dall’altra sapere che dei laici come te conoscono la tua vita in ogni sua piega recondita, crea un legame di ambigua dipendenza dal momento che il laico, non essendo tenuto al segreto confessionale come il presbitero, porta, come si può facilmente immaginare, a pettegolezzi certamente non edificanti.

La celebrazione neocatecumenale termina con una danza finale, paragonata a quella che David fece intorno all’Arca di Dio.

La vita della comunità prosegue con ritmi bisettimanali, fatti di preparazioni alle celebrazioni, celebrazione della Parola e celebrazione Eucaristica al sabato sera.

Si arriva così al Primo Scrutinio, in genere dopo due anni, ma molto dipende dalla recettività dei membri della comunità a ciò che insegnano i catechisti. È la prima esperienza forte, in quanto è una tappa in cui l’adepto comincia a denudarsi nel proprio intimo: infatti in questo “passaggio” vi è un forte appello a “provarsi nei beni”, cioè a staccarsi dalle cose a cui si è più attaccati, come, per esempio, il denaro: si viene infatti “invitati”, dai catechisti, a donare qualcosa di personale a cui si è particolarmente legati (non necessariamente soldi ma anche preziosi o altro) a qualcuno che non saprà mai da chi viene il dono.

Ma c’è un momento, in questo rito, che a volte assume forme drammatiche per chi le vive: è quando ogni “fratello” deve dire qual è la sua croce davanti a tutta la comunità e ai catechisti; è un momento di forti emozioni perché ha l’effetto catartico e liberatorio di rendere pubbliche croci che spesso si confessano tra le lacrime e con grande resistenza interiore. Molti in questa occasione mentono perché si vergognano: è il primo passo forte del Cammino e molti sono gli abbandoni. Ma i catechisti rassicurano chi rimane: “non tutti sono stati invitati ad essere sale e luce, il Signore ha invitato te”.

Si viene così a creare un Io apparentemente più forte, una identità di salvato un po’ speciale, di chiamato ad una missione nella Chiesa che non a tutti è data: comincia ad essere calata, sottilmente, una camicia di forza che lega sempre di più, specialmente le persone con un Io debole e poco strutturato che, dopo alcuni anni, non riusciranno a trovare niente fuori del Cammino e nessuno fuori dei “fratelli” di comunità.

Dopo un anno dal Primo Scrutinio, generalmente, si affronta lo “Shemà” (Ascolta Israele), in cui si ribadisce la necessità del segno, cioè il privarsi nei beni.

Ma la vera svolta avviene nel Secondo Scrutinio, quando l’adepto neocatecumenale dovrà prendere decisioni serie e pesanti per la propria vita, in quanto chiamato ad essere sale e luce; si rafforza sempre di più la convinzione che soltanto nel Cammino c’è salvezza, mentre fuori di esso si è fuori dalla Chiesa. Spesso i catechisti ripetono a coloro che sono tentati di abbandonare il Cammino “fuori del Cammino sarai nella morte perché questa è la strada che il Signore ha scelto per te”.

Concetti simili vengono ripetuti anche in altre occasioni e per altri motivi; a pagina 20 degli “Orientamenti alle equipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale” (uno dei “sacri testi” del Cammino Neocatecumenale) Kiko Arguello afferma: “Ho visto un parroco che ci ha fatto la guerra per tutta la vita e che ci odiava. È bastato un momento, un tachicardia un po’ forte un notte perché quest’uomo riprendesse la sua vita seriamente, è cambiato completamente”. Quindi, per il Sig. Arguello quel parroco ha avuto una provvidenziale tachicardia per accettare il Cammino!

Di esempi così, tra i fratelli di comunità, se ne raccontano molti, specialmente da parte dei catechisti, che così inducono sempre di più le persone a vedere questo Cammino come l’unico, o perlomeno il migliore che la Chiesa possa offrire.

Caratteristica di questo secondo scrutinio è la rinuncia ai cosiddetti “idoli” e, una volta che la comunità ha superato questa fase, c’è la richiesta della decima dei propri guadagni, da versare, come sempre si fa in occasione delle collette tra i N. C., in un sacco che, per spregio, viene definito della spazzatura (quale simbolo negativo del denaro).

Il Cammino continua con “l’iniziazione alla preghiera” in cui l’adepto, dopo opportune catechesi, scopre o riscopre la bellezza dell’orazione e inizia a pregare con la liturgia delle ore; le coppie che “camminano” insieme lo fanno strutturando sempre più l’adesione alla comunità con i figli, i quali siccome possono essere considerati “idoli”, come insegnano i catechisti, la sera possono essere lasciati a casa, accuditi da baby sitter o nonni o altri se i genitori, in un moto di pietà, risparmiano loro la prolissità delle celebrazioni!

Altri passaggi sono la Redditio, in cui viene consegnato il Credo, e la Traditio, finita la quale il N. C. davanti a tutta l’assemblea racconta tutta la sua vita, spesso con i particolari più inopportuni, per dire quanto il Cammino ha cambiato la sua vita, e quindi recita il Credo.

Il Cammino termina con “l’elezione”, ove si scopre o riscopre il battesimo.

La brevità dello spazio mi ha imposto di sintetizzare in modo vistosamente lacunoso lo snodarsi del Cammino, ma vorrei comunque offrire alcune considerazioni.

Lungo il Cammino vi è un controllo sottile e impercettibile di ciò che l’individuo fa nel frequentare la comunità; all’inizio, infatti, si richiede un impegno relativamente breve: si deve partecipare alle due celebrazioni settimanali ed alla loro preparazione, quando è necessario.

La persona acquista così, pian piano, un linguaggio, un modo di fare, sempre più intonato allo spirito del Cammino; tutta la sua vita cambia in funzione del Cammino, che è l’unica cosa che l’appaga.

Le informazioni vengono tenute nascoste; i testi di cui si servono i catechisti non sono pubblicati; ad un parroco prima fu negato che vi fossero dei testi di riferimento, poi fu detto: “Ma anche tu devi convertiti, non sei ancora giunto a questa fase del cammino”!

Attraverso l’impegno nel Cammino, che come ribadiscono i catechisti “è tempo dato a Dio”, la persona viene aiutata a non pensare, quando manifesta i suoi dubbi e perplessità a qualche “fratello”, o ancora di più ai catechisti, viene detto che è Satana a volerlo allontanare da Dio; il più delle volte, quando si hanno tentazioni di questo genere si viene invitati a parlarne ai catechisti.

Questi ultimi diventano, a poco a poco, i padroni della vita. I peccati del passato vengono usati per condizionare, o peggio, denigrare la persona. Dopo tanti anni si ha una profonda convinzione: i catechisti non sbagliano mai!

Ma uno degli elementi più gravi è il controllo delle emozioni della persona attraverso il senso di colpa e la paura. Nella prima catechesi, parlando della vasca battesimale in cui si deve scendere per guardare in faccia i nostri peccati, come insegnano i catechisti, uno di essi disse: “dovete scendere nella fogna per poi risorgere con Cristo”, ed un altro catechista disse: “la comunità comincia a crescere quando litigate e tirate fuori il putridume che avete dentro di voi”. Tutto ciò è molto diverso da quella metanoia (conversione) che insegna la Chiesa, la quale ci ricorda innanzi tutto che siamo stati salvati dall’amore di Dio e ci fa sentire la gioia della Sua misericordia pure in mezzo alle nostre miserie.

Ma la colpevolizzazione, che è ben diverso dal riconoscersi umilmente peccatori, è uno dei mezzi più importanti per controllare le emozioni e i sentimenti delle persone. L’umiltà male interpretata può condurre alla rinuncia a se stessi come elemento alienante, costruendo così personalità che tendono ad un ideale talmente alto che si sentono colpevolizzate se non riescono a raggiungerlo.

Ai membri delle comunità viene inculcato che essi fanno parte di un elite privilegiata nella Chiesa, destinati a portare la salvezza nel proprio ambiente di lavoro, in famiglia o addirittura in terre di missione, come nel caso dei “catechisti itineranti”.

Come già scritto, spesso si sentono dai catechisti frasi tipo: “Voi il Signore ha scelto e invitato e non altri”; frasi simili portano a credere di avere avuto una “elezione speciale” gratificando inconsciamente il proprio Io frustrato.

Altro elemento caratteristico del N. C. è lo zelo con il quale si fa ciò che dicono i catechisti, e soprattutto il fondatore del Cammino: infatti nelle comunità le celebrazioni si fanno non in chiesa ma in un sala, l’altare deve essere un tavolo, la patena, il calice, la croce, il leggio e quant’altro deve essere rigorosamente firmato “Kiko”! Tutto ciò ha del maniacale! In una parrocchia non neocatecumenale la sposa ha preteso che tutto fosse celebrato nello stile “ispirato” a Kiko, con croce, altare, calice, patena, canti etc.

Chi per anni ha assuefatto a questo stile il proprio rapporto con Dio, difficilmente riesce poi a distaccarsene e a vivere la propria fede sempre nella Chiesa ma in modo diverso! Si crea una dipendenza psicologica che porta le persone a controllarsi reciprocamente e a demonizzare tutti coloro, anche vescovi e presbiteri, che non condividono il cammino. Un catechista disse “È bene che abbiamo vescovi e preti contrari, perché questo rafforza il nostro cammino, è il segno che siamo sulla strada giusta”.

Molti neocatecumenali sembrano aver perso quelle capacità logico-critiche che rendono il vero cristiano uno che, come dice la scrittura, rende ragione della sua fede! È vero che molti criticano il Cammino, ma non hanno poi il coraggio di lasciarlo perché lo identificano con la Chiesa; forse non sanno, o non vogliono sapere, che la Chiesa è uno spazio ben più ampio e libero di quello che propone Kiko e i suoi catechisti! Si crea all’interno delle comunità un effetto euforizzante e autogratificatorio che raggiunge il suo acme nella veglia pasquale che si celebra per tutta la notte, e in cui vengono amministrati i battesimi dei bambini che, crescendo, subiscono via via nel tempo questo tipo di formazione religiosa molto discutibile.

A proposito dei bambini scrivevamo prima che i neocatecumenali sono in genere molto prolifici perché loro sarebbero aperti alla vita, ma poiché i figli non devono essere idoli vengono lasciati anche fino a tarda notte in balia di nonni e baby-sitter, perché Dio viene prima di tutto, e Dio viene identificano col Cammino. Quando nel secondo scrutinio viene chiesto di gettare l’idolo della nostra vita, non so se qualche neocatecumenale abbia mai sospettato che forse per qualcuno l’idolo potrebbe essere il Cammino stesso!

Molti dimenticano che un cammino deve essere un mezzo per arrivare a Dio e non il fine.

Volendo chiudere queste riflessioni, necessariamente sintetiche, sul Cammino vorrei sintetizzare che:

1. L’autorità di Kiko e dei suoi catechisti è dominante; una frase detta da un catechista ad un parroco è significativa: “anche i preti si devono mettere in cammino per convertirsi!”;

2. Gli adepti ritengono di essere dei prescelti a diventare sale e luce per la Chiesa e per il mondo;

3. Ai membri del Cammino è promessa una salvezza che viene dall’accettare il Cammino come mezzo se non unico certamente privilegiato della propria vita. Una frase detta spesso dai catechisti è: “Se farete questo cammino avrete lo spirito di Gesù Cristo, sentiamo che è stato vero nella nostra vita”;

4. La comunità esercita una forte pressione sui membri che vengono sottoposti ad una disciplina ferrea in quanto il cammino, come dicono i catechisti, “ti porta a fare una scelta radicale nella tua vita”;

5. Porta ad un atteggiamento di isolamento da chi non condivide questa scelta, anche cristiani che fanno parte della Chiesa, militando in altri movimenti cattolici, o anche i tanto disprezzati cattolici della messa domenicale, tra cui ho visto personalmente tante persone più ricche di misericordia di molti neocatecumenali!;

6. I seguaci di Kiko puntano all’attività missionaria con famiglie anche numerose;

7. Dopo il secondo scrutinio versano un decimo dei loro guadagni mensili, ma vi sono collette anche per altri scopi! Non ci risulta essere un bilancio di tutto ciò, i catechisti giustificano questo con l’insegnamento evangelico “Non sappia la tua destra ciò che fa la sinistra”. Ma allora mi domando perché allora la Chiesa esige giustamente che in ogni parrocchia vi sia un consiglio per gli affari economici che rendano trasparenti le entrate e le uscite e così anche di tutti gli organismi ecclesiali?;

8. Il N. C. assume, spesso senza rendersene conto, un linguaggio, un gergo particolare che lo contraddistingue;

9. Il neocatecumenale, in genere, reagisce in modo particolarmente violento quando si critica il Cammino, cerca di evadere dall’argomento o, specie nel caso dei catechisti, assume un linguaggio dialettico, segno del miglior sofista. Mi colpì quando una persona del cammino, di fronte ad un uomo che diceva di non credere, portò con calma la sua testimonianza di vita, anche quando questi criticava volgarmente il papa ed i vescovi, ma cominciò ad adirarsi nel momento in cui l’uomo criticò il Cammino. Altro che amare il nemico nella dimensione della croce!;

10. I neocatecumenali si sentono spesso perseguitati, e demonizzano, come scritto prima, coloro che lo fanno, anche quelli che dovrebbero considerare fratelli in Cristo. Demonizzare chi non la pensa come loro è tipico delle sette che hanno bisogno di crearsi un nemico esterno, su cui riversare le proprie angosce e paure.

 

Crescere nella fede è crescere nell’amore, non fare sia pure per tanti anni delle cose, preparare e celebrare, fare dei passaggi o altro. L’inganno che c’è in molti N. C. è credere che “facendo delle cose” per anni ci si converta, ma dovrebbe essere di monito quello che un documento della S. Sede pubblicò nel 1986 da parte del Segretariato per l’unione dei cristiani dal titolo “Il fenomeno delle sette o nuovi movimento religiosi: Sfida pastorale” la pagina 3 “Uno spirito del genere (si sta parlando dell’intolleranza delle sette) può riscontrarsi nei gruppi di fedeli appartenenti a chiese o a comunità ecclesiali”.

A questo punto si pongono alcune domande che non hanno trovato risposta. Perché i testi di Kiko sono così rigorosamente segreti? Perché i neocatecumenali non rendono pubbliche le loro entrate? Hanno mai pensato che le critiche fatte loro, sia dottrinali che metodologiche, potrebbero esser dettate dall’amore per la verità e non da diavoli persecutori che ce l’hanno con loro? Hanno mai riflettuto, vista la familiarità che hanno con la Parola, su quel versetto di Osea che dice “Misericordia io voglio non sacrifici”? (Os 6,6).

http://www.geocities.com/Athens/Delphi/6919/TST_CL04.htm

105 commenti »

  1. Ho fatto parte con mio marito per 10 anni del cammino neocatecumenale, mio marito è ancora “dentro” ed è alla tappa della redditio. Condivido e riconosco tutto ciò che ho letto. Inoltre mi sono ricreduta sul cammino soprattutto proprio per il comportamento di mio marito nei miei riguardi. Sta sempre a pregare, ma non ha fatto alcuno sforzo per migliorare il nostro rapporto. E’ vero che si è soggiogati dal cammino, infatti per uscirne, ho impiegato più di un anno, tra incertezze, sensi di colpa ecc. Ora sono più serena, ma non del tutto per via del marito.
    Grazie

    Commento di Maria Paola — marzo 17, 2009 @ 10:10 PM

  2. Anche io ho fatto parte del cammino, con mio marito, per una decina d’anni. Dopo i primi entusiasmi per le “meraviglie” promesse dai catechisti (celebrazioni, “convivenze”, possibilità di mettere in comune i propri stati d’animo ecc.ecc.) ho cominciato seriamente a dubitare della bontà del cammino. Ci caricavano sempre più di impegni; mio marito era responsabile, io ero ostiaria, dovevo pensare alla mensa eucaristica, preparare spesso la parola, ospitare persone, accogliere fratelli di altre comunità e molto altro ancora: la mia casa era diventata un albergo! Quando abbiamo deciso di andare via eravamo stati eletti catechisti: tanto per non farci riposare!!
    Gli ultimi 2-3 anni sono stati per me davvero “infernali”: volevo andare via ma mio marito temporeggiava, voleva aspettare ancora, avere le prove di quello di cui mi lamentavo a più non posso….che lui era al servizio totale dei catechisti, che ci sfruttavano economicamente, che ci stavano “rubando” la vita, che le donne non contavano nulla (dovevano fare figli e tacere ), che i catechisti avevano un potere assoluto e insindacabile.
    Appena i catechisti hanno capito che chiedevo spiegazioni, che volevo più chiarimenti sul cammino, hanno cominciato ad isolarmi, a non parlarmi, anche a ridicolizzarmi davanti a tutti, consigliando a mio marito di tenermi a bada perchè il….diavolo mi stava tentando!!!
    Finalmente al 2 passaggio mio marito ha aperto gli occhi e siamo usciti da quell’incubo: quanti soldi sono stati raccolti in quel passaggio e quante persone ho visto piangere. Adesso mi sono ripresa la mia vita. Gesù Cristo quando annuciò la sua Parola, non voleva certo tutto questo, ASSOLUTAMENTE.
    Grazie per aver avuto la pazienza di leggermi.
    Miriana

    Commento di Miriana — novembre 7, 2009 @ 5:49 PM

    • ho letto il commento di miriana e sono rimasta perplessa dall’affermazione “quanti soldi sono stati raccolti in quel passaggio e quante persone ho visto piangere”, dato che anche io in famiglia ho qualcuno che ne fa parte di questa comunità! ho sempre avuto il dubbio che la comunità chiedesse soldi!
      se qualcuno può darmi informazioni a riguardo.. grazie

      Commento di manuela — gennaio 11, 2010 @ 6:20 PM

      • Ciao a tutti.
        Anche io ho fatto parte delle “comunità”! Anzi a dire il vero erano i miei genitori che ne facevano parte!! Erano catechisti ed erano anche arrivati alle battute finali del Cammino…Di conseguenza io sono nato e cresciuto nel Cammino e le testimonianze che ho letto sù sono assolutamente reali, vere: in merito alla raccolta dei soldi (che poi diventa quasi una sorta di imposizione), al condizionamento psicologico (che è a dir poco martellante), alla condizione della donna (ridotta ad una semplice “sforna-figli a ripetizione”), al fatto che devi raccontare tutte le cose della tua vita (e che poi vengono raccontate in giro uscendo anche fuori dall’ambiente del cammino ahimè)…insomma è tutto vero!!!!
        Mio padre ha fatto per amore dei cosiddetti “Fratelli di comunità” cose che, se potessi ritornare indietro nel tempo, gli avrei di sicuro spaccato la testa!!! E purtroppo mia madre (proprio per la condizione di asservimento a cui sono soggette le donne) purtroppo gli ha lasciato fare!! E’ stato l’errore più grande della sua vita anche se per orgoglio non lo ammette mai!! Raccontare qui quello che abbiamo dovuto passare è impossibile: mio padre ha perso il lavoro (aveva un ottimo lavoro e guadagnava molto bene) e quando ha smesso di lavorare non avevamo un soldo in banca proprio perchè dava a tutti a destra e manca!! Ma non è neanche questo il problema!! Dopo aver aiutato a tutti quelli che venivano a bussare alla porta di casa mia a chiedere soldi, nel momento in cui lui si è trovato in difficoltà tutti quanti gli hanno girato le spalle…soprattutto quei bastardi a cui aveva dato anche il cuore (e che nel frattempo si erano belli e sitemati)!! Non solo…non potendo più garantire quella decima che lui versava periodicamente per riempire il c…o a Kiko e a quell’altra Carmen, conoscendo i suoi problemi, i suoi catechisti lo hanno praticamente declassato: gli hanno tolto la responsabilità della sua comunità e gli hanno detto che non poteva fare il catechista: evento che (non stò scherzando) mio padre e mia madre hanno vissuto quasi come se avessero perso un figlio!!!
        Per quanto mi riguarda, avevo già abbandonato il cammino prima che i miei genitori avessero questi problemi, proprio perchè avevo capito l’ipocrisia e la perfidia di questi mentecatti!! Ma vi assicuro che è stata molto dura dover affrontare questa strada: le umiliazioni e la solitudine a cui vieni sottoposto è a dir poco sconvolgente!!
        Beh…adesso mi fermo perchè al solo pensiero mi viene ancora il sangue acido…Ciò che consiglio a tutti è quello di stare alla larga da questa massa di cialtroni, deboli e ipocriti soprattutto!!! Non è vero che al di fuori del cammino…anzi…è proprio fuori dal cammino che si apprezza di più la vita con le sue diversità!!
        In bocca al lupo e mi auguro che la mia testimonianza possa servire a qualcuno!!!

        Commento di Giovanni — gennaio 28, 2010 @ 5:28 PM

    • Ciao io con mia moglie facciamo parte del cammino e dobbiamo fare il secondo passaggio, posso dire che il cammino ci chiede tanto, ma è assolutamente vero che ci da veramente tanto, ora siamo felici di farne parte. Abbiamo capito che il denaro non rende felice l’uomo, anzi lo allontana da Dio e lo rende schiavo , il denaro diventa un idolo che acceca l’uomo. Siamo di passaggio in questo mondo, altrimenti che senso avrebbe la vita ? “Il fondatore del cammino: Kiko Arguello è un uomo molto semplice e non ha quasi niente per lui ma dà senza pretese, la comunità si sostiene da sola e mette in comune una piccola parte di denaro che serve per i bisogno dei fratelli, non da denaro a nessuno se vuole può fare beneficenza.
      Il cammino neocatecumenale non possiede beni materiali ma solo beni spirituali, quello che ha costruito lo gestisce ma appartiene alla chiesa.
      Chi legge il Vangelo comprende che il cammino è dono dello Spirito Santo perché insegna a mettere in pratica gli insegnamenti di Dio all’uomo e ad evangelizzare a coloro che non lo anno ancora conosciuto.

      Commento di Antonio — novembre 2, 2013 @ 5:53 PM

    • faccio ANCORA parte del cammino neocatecumenale… ho 21 anni…
      sono una ragazza normale, piena di amici.. fuori e dentro la comunità… vivo la vita di ttt le ragazze… non mi sento CASTRATA in nessun modo…
      1) ki va in cammino, ci va spontaneamente…
      2) ki da i soldi, li da con la consapevolezza ke ne arriverà il centuplo… e nn solo in denaro stesso… ma cn l’amore e la serenità del cuore…
      3) nessuno è soggiogato… ki ci CREDE davvero… e nn fa cammino di doppiezza… vede dawero le meraviglie nella sua vita…
      io posso testimoniare ke le ho viste nella mia famiglia e in qll dei miei fratelli di comunità…
      4) a quanto so io, nelle comunità nessuno è SANTO, o si professa SANTO… si crede nella parola… ke si fa carne nella propria vita.. se uno vuole..
      nessuno è santo… da qui gli sbagli ci possono essere… cm ci sono nella CHIESA in generale… e noi neocatecumenali non ci distinguiamo dalla chiesa.. PERCHè SIAMO NELLA CHIESA!!!
      questa è la mia testimonianza….

      Commento di raffaella a — marzo 8, 2011 @ 4:05 PM

      • Ti hanno coglionata bene bene……

        Commento di Luca — marzo 17, 2011 @ 2:18 am

      • brava sorellina….E’ chiaro ke in questo mondo dove l essere deve prevalere nessuno puo’ dirti quello ke dice la bibbia…niente di piu’ stupido…Ieri con mio marito ho fatto la pubblica professione di fede e dico a voce alta….nell ubbidienza…GRANDI COSE HA FATTO IL SIGNORE PER NOI…..PACE.Letizia

        Commento di letizia fichera — marzo 5, 2013 @ 3:59 PM

      • esatto anche io ne faccio parte ho 16 anni e sono entrato da 3 anni ed in questi 3 anni ho sperimentato la parola nella mia vita come dicevi tu e ringrazio il signore che mi ha fatto conoscere questo cammino di fede

        Commento di marcello — ottobre 23, 2013 @ 4:28 PM

    • Aver avuto la possibiilità di conoscere e frequentare il Cammino Neocatecumenale è una vera grazia del Signoe. Non tutti siamo uguali e no tutti frequentano con lo stesso amore verso Dio e verso i fratelli. No mi sembr a corretto muvere critiche ad un percorso di fede solo perchè ne parla male vhi ne è uscito. Non è pensabile che il “difetto” sia in chi lascia e non in chi resta. E’ chiaro che chi va via non può dire di essere il reo o il colpevole ma sono gli altri che non si comportano bene. La mia esperienza è legata a due fattori fondamentalieeeeeee: Il primo aver avuto la possibilità di riincontrare il Dio della mia religione, il Dio del mio Battesimo. La seconda, in quanto credente, di aver riscoperto la verità del primo comandamento.
      Grazie

      Commento di aldo edmondo — marzo 29, 2011 @ 1:02 PM

      • La sorella di mia moglie e suo marito sono catechisti, hanno sette figli……non ho mai conosciuto persone più incoerenti di loro relativamente a…tutto, ma soprattutto per ciò che concerne il dio denaro. La cosa buffa è che loro raccontano tranquillamente dei ca…degli altri della comunità e si vengono a conoscere cose abbastanza imbarazzanti di poveri cristi che si frequentano perchè fondamentalmente incapaci di reggersi sulle proprie gambe.
        Amen
        P.S. ho un amico in amministrazione vaticana che mi ha tranquillamente rivelato che tutte le settimane vengono “oliati” dai nc. Pecunia non oleat!

        Commento di Luca — febbraio 4, 2012 @ 1:21 am

  3. DINAMICHE PSICOLOGICHE
    NELLE COMUNITÀ NEOCATECUMENALI

    Relazione del Prof. Antonio Picano, Psichiatra presso l’Ospedale San Camillo di Roma. Rocca Priora, 20 aprile 1997

    Vi ringrazio di avermi chiamato qui, anche se la cosa non mi fa piacere perché ciò sancisce una divisione amara, dolorosa e apre il problema di integrare tanti fratelli. Il problema, infatti, non è costituito da Kiko e Carmen ma da tantissima gente che ha una fede sincera ed è ignara delle problematiche. Il problema va, dunque, affrontato con amore: dobbiamo sforzarci di amare. Io ho impostato la mia vita al servizio di Dio (anche il mio servizio psichiatrico), anche se nel mio mondo il cristianesimo viene considerato una eresia. Ho sempre ottenuto dei risultati straordinari, anche perché ho cercato di aiutare nella Grazia. Seguo il Papa, il credo della Chiesa Cattolica, ho fatto volontariato, faccio parte di una Associazione Missionaria. Da 20 anni mia madre fa parte del Cammino Neocatecumenale ma non ha ottenuto l’adesione di papà e perciò c’è stata una divisione totale fino alla sua morte. Io ho avuto una grande sofferenza e una impossibilità di accettare questi aspetti personali e perché in contrasto con la mia fede. Colpito personalmente, cacciato di casa pur essendo medico e persona realizzata. Mi è stato detto da un catechista e da uno psichiatra del Movimento queste testuali parole “Noi abbiamo vincolato tua madre all’obbedienza e le abbiamo ordinato di cacciarti via di casa”. Un velo di dolore è sceso su di me e me ne sono andato addolorato. Ciò mi ha permesso di riflettere su ciò che sta dietro questo movimento. Il Signore ha permesso questo ed ora mi manda tanti clienti Neocatecumenali che si sentono accettati e capiti perché conosco bene questo comportamento.

    DIVISIONE DELLE FAMIGLIE
    La prima problematica è la divisione della famiglia, perché se c’è una persona, un coniuge neocatecumenale e l’altro no, si arriva ad una inconciliabilità perché la struttura sociologica di base, tra i neocatecumenali, è la comunità e non la famiglia.

    La famiglia non è una istituzione umana, ma è una cosa sacra e riconosciuta nella vita di Gesù che ha avuto bisogno della famiglia. È un fatto rilevante! e ciò nonostante l’appartenenza di Gesù alla vita del Padre (v. 5° mistero gaudioso dove il gaudio non è dato tanto dall’aver ritrovato il Figlio, quanto nell’aver riconosciuto la duplicità della natura, che cioè il Figlio apparteneva a Dio Padre prima che ai genitori). Ma questo è vero sempre. È Dio che ha voluto la struttura familiare. Quindi la famiglia ha diritto di esistere prima della struttura comunitaria. Ora nella Comunità vi è una situazione di obbedienza assoluta al catechista (visto nella maniera profetica descritta prima, come ispirato da Dio). Esiste una definizione diversa dei ruoli: non esistono più le famiglie singole ma una grande famiglia che accoglie tutti i membri delle varie famiglie e in essa si definiscono i vari ruoli di genitori e figli.

    Questo è molto simile a quanto avviene nei Kibbuz ebraici, dove (per esigenze di difesa e di lavoro) i figli sono figli di tutti i genitori e tutti i genitori sono genitori di tutti i figli. Questo sistema pedagogico ha molte analogie col sistema familiare di gestione comunitaria dei Neocatecumenali dove l’autorità è rappresentata dal catechista e non dal padre. Questo comporta una serie di problemi più grossi. Ci sono patologie che si verificano all’interno della comunità. Si può verificare che l’essere autorevole del catechista altro non sia che un desiderio di supremazia e di dominio che si manifesta attraverso una competenza maggiore nell’ambito dottrinario per poter esercitare il potere. Quando si verifica una competizione fra un uomo ed una donna, all’interno di questo sistema, si verificano situazioni paradossali per cui si trovano coppie di Neocatecumenali (uomo-donna) che in realtà sono i padri-genitori della famiglia comunitaria. Si può verificare un rapporto affettivo con connotazioni sessuali (non nel senso che ci siano rapporti fisici) ma nel senso che diventano il padre e la madre di una grande famiglia allargata. Ora, mentre la famiglia al suo interno ha delle regole, dei sistemi di protezione ben precisi che servono a delimitare i ruoli (l’incesto, ad esempio, è una regola di comportamento che serve a definire i ruoli reciproci di genitori e figli, fratelli e sorelle), quando in una famiglia allargata come quella della Comunità viene a mancare questo supporto, non c’è più il vincolo sessuale e ci possono essere dei rapporti patologici tra fratelli di comunità o rapporti alterati fra genitori e figli, perché la struttura creata da Dio è quella familiare. La fedeltà coniugale serve per avere una coppia stabile e per avere dei riferimenti precisi. Quando non esiste più un rapporto di stabilità all’interno dei rapporti affettivi, non esiste più un vincolo sessuale, si possono stabilire dei rapporti “impuri” che creano delle dinamiche alterate. Ecco che la Comunità diventa fortemente disfunzionale.

    Una donna, ad esempio, ha scoperto che il suo ruolo era stato quello di “amante” del leader-maschio e che aveva combattuto contro di lui perché in realtà lo desiderava sessualmente, che lei aveva disprezzato il marito e che aveva dei comportamenti quasi a nascondersi dietro quel leader della Comunità alla scopo di non venir meno alle sue responsabilità. Questa donna aveva concepito 4 dei suoi 7 figli per farli educare da questo catechista autorevole, piuttosto che da suo marito.

    ISTITUZIONE TOTALE
    La Comunità diventa una istituzione totale perché deve risolvere tutti i problemi di tutti gli appartenenti e non è possibile una soluzione esterna alla Comunità.

    Io ho in terapia un ragazzo di 30 anni, figlio di genitori che fanno parte delle Comunità. È arrivato a me dopo 4 anni che stava chiuso in casa e si occupava unicamente di curare un bonsai. Credevo fosse schizofrenico ed invece era semplicemente un ragazzo fallito, che aveva solo problemi sessuali e perciò si era chiuso. I genitori non hanno mai parlato col figlio ma lo hanno portato in Comunità perché parlasse con i Catechisti. Ecco un altro meccanismo, perché non esistono genitori specifici ma un insieme di genitori e garantisti che hanno il meglio da offrire al figlio. Questo ragazzo, non accettando di parlare ad altri che non fossero i suoi genitori, si è progressivamente chiuso. I genitori gli dicevano che gli unici ragazzi affidabili erano quelli della Comunità e, quindi, hanno provato ad inserirvelo, ma lui non si è sentito accettato perché stava vivendo con dolore il suo problema sessuale del quale si sentiva colpevole (ed in parte lo era). Vedendo tutte quelle persone che avevano risolto i loro problemi in maniera cosi distaccata, li sentiva estranei a se stesso e così si è sviluppata in lui questa estraneità. Un meccanismo esterno alla Comunità era proibito perché significava per lui tradire i genitori. Ciò gli era impossibile perché aveva estremo bisogno di loro. Quindi, l’unica cosa che gli rimaneva era di restare chiuso dentro casa. Dopo 8 mesi di terapia ha ripreso ad avere fiducia in se stesso e ad agire autonomamente. A mia insaputa, i genitori gli davano farmaci sedativi mentre io prescrivevo antidepressivi. Gli permetto di andare in Comunità ma insegnandogli che non è la sola strada e gli ho insegnato che gli è consentito sentirsi estraneo a qual mondo. Per lui non era possibile che si potesse vivere un disagio come il suo all’interno di un sistema buono per definizione.

    Bisogna dire a queste persone che esiste anche un mondo diverso dalla Comunità, una possibilità di esistere senza sentirsi sbagliati e colpevoli. Se non sono “sale” ma solo “salato” la mia vita è di serie “B” ed è inaccettabile che mio figlio viva una situazione del genere.

    CHE TIPO DI PERSONE VI APPARTENGONO
    Bisogna domandarsi perché esista questo movimento, perché abbia avuto tanto successo, con chi possiamo parlare, che cosa possiamo dire e che linguaggio possiamo usare perché bisogna pure che stabiliamo un dialogo con queste persone, emarginate perché non avevano più speranza nella loro vita. Purtroppo fondamentalmente sono persone fallite, nelle parrocchie non c’è una pastorale per i falliti, per gli emarginati, per gli sbagliati. Ora i Neocatecumenali si rivolgono a persone che non hanno nessuno che li ascolti. Vengono integrati a pieno diritto e sullo stesso livello degli altri.

    Noi, invece, facciamo l’errore del fratello del Figliol prodigo. Tutti siamo fratelli e quindi dobbiamo reintegrare il fratello che ha sbagliato, perdonandolo come se quello che ha commesso non fosse stato commesso.

    I Neocatecumenali accolgono così e non richiedono niente. Come tutte le Comunità sono un luogo, un elemento di riabilitazione psicologica e spirituale. “La tribolazione genera pazienza, la pazienza genera virtù provata, la virtù provata genera la speranza e questa non delude”. La tribolazione (quella di chi ha sbagliato, quella che ci procurano coloro che sono fuori della Chiesa) genera la pazienza e questa la capacità di sopportare (che il Cammino non ammette perché non è propria dell’uomo).

    Noi non funzioniamo perché etichettiamo la persona che ha sbagliato e diciamo: “è sbagliata”! Questo meccanismo è arbitrario; dobbiamo sentircene colpevoli e responsabili di fronte a Dio. Se questo Movimento esiste è perché supera questo limite. Noi dobbiamo imparare a non etichettare mai e a concedere un perdono totale che ridia “la veste bianca” (e questa la dà il confessore e non noi) e “l’anello al dito” (il potere) e i “calzari ai piedi” (reintegrare, cioè, nella dignità di vita). Noi tendiamo ad etichettare: “quello è pazzo”, “quella è una prostituta”, “quello ha il padre ubriacone”, “è neocatecumenale”! Bisogna accogliere e integrare queste persone che sono adulte. Purtroppo queste persone, che sono adulte, non trovano in parrocchia chi li ascolti per risolvere i problemi di coppia perché in genere si ha attenzione solo per i piccoli o per gli anziani ma, in genere, chi sbaglia sono i giovani o gli adulti. I Neocatecumenali, invece, accolgono e offrono aiuto. Anche il Papa sceglierà in funzione di una integrazione di questi fratelli. Una guerra di dottrina non serve alla Chiesa. Bisogna stabilire tanti singoli rapporti umani e insegnando loro il perdono.

    (Dopo qualche altro intervento, dal pubblico qualcuno pone queste domande)

    D. Quali sono le patologie ricorrenti presso coloro che hanno fatto queste esperienze?

    R. La patologia è quella di tutte le persone che hanno una personalità debole, che sono fallite e che non sono capaci di affrontare il proprio errore e che hanno bisogno di rinchiudersi in un sistema rigido e senza comunicazione, perché altrimenti non sarebbero in grado di accettare il proprio errore. È la patologia comune a tutti quelli che si chiudono in comunità, in sette, in sistemi chiusi,….. che non accettano il proprio limite.

    R. Il problema è la de-responsabilizzazione di un individuo che viene a perdere la libertà, che non ha più discernimento, che non ha più capacità volitive, che non ha più coscienza del proprio errore. Ne esce un individuo indebolito, senza più una morale, senza una progettualità, senza una speranza, senza una capacità di amare. La malattia che potrà prendere è, poi, la più varia.

    D. Porta al suicidio, a depressioni gravi?

    R. No! Personalmente non ho esperienze né statistiche di questo genere: Qualsiasi sistema chiuso che non permetta relazioni col mondo esterno, che non sviluppa l’individuo, è un sistema tendenzialmente patologico. Ma ci sono tanti casi di questo genere. Certo, il fatto che non ci siano più riferimenti affettivi precisi, il fatto che il figlio non sappia più chi è suo padre, che il marito non abbia più una relazione preferenziale con la moglie, ma una relazione indifferenziata con un sistema piuttosto che con una persona, sono sistemi che non favoriscono una salute mentale, ma favoriscono la confusione. Dal punto di vista spirituale il peccato è la disfunzione individuale; dal punto di vista psicologico è disfunzione psicologica. Nei movimenti va chi non vive la spiritualità parrocchiale.

    Persone forti nella fede non aderiscono al Movimento Neocatecumenale.

    Rinnovo l’invito a pregare per la nostra conversione e per il perdono, perché solo perdonandoli noi potremo favorire la crescita della Chiesa. Qualsiasi manifestazione di rabbia, di rancore o di amarezza, va nella stessa linea dei Neocatecumenali, dell’egoismo e della divisione. Con la nostra preghiera potremo aiutarli a vedere la vera Grazia, la vera Salvezza e il vero amore. Ma lo faremo solo perdonando.

    [Siamo in contatto con il Professore, che si riserva di confermare ed integrare il testo, trascritto da una registrazione]

    http://www.internetica.it/neocatecumenali/relazione-psichiatra.html

    Commento di mirabilissimo100 — gennaio 12, 2010 @ 4:38 PM

    • L?asinio dottore scrive:
      CHE TIPO DI PERSONE VI APPARTENGONO
      Bisogna domandarsi perché esista questo movimento, perché abbia avuto tanto successo, con chi possiamo parlare, che cosa possiamo dire e che linguaggio possiamo usare perché bisogna pure che stabiliamo un dialogo con queste persone, emarginate perché non avevano più speranza nella loro vita. Purtroppo fondamentalmente sono persone fallite…..

      ma come si permette? Fallito sarà lei….Io ho un bel lavoro, una bella famiglia…..2 lauree e sarei fallito…ma vada a studiare…forse doveva fare il contadino…(senza offesa per i contadini..)

      Commento di katartiko — dicembre 13, 2012 @ 12:29 am

  4. Sono una mamma e una moglie, stavo attraversando un periodo difficile,ricevetti un invito alle catechesi, che feci con molto entusiasmo, camminavo a tre metri da terra e durante le giornate nella mia mente risuonavano di continuo i loro canti e le loro forti e toccanti catechesi. Finite le 15 catechesi entrai in comunità insieme a mia figlia e dopo un anno trascinai anche mio marito, mentre l’altra mia figlia non ne volle proprio sapere. Ho frequentato questo cammino con molto entusiasmo, abbandonavo tutto per andare in comunità,attraverso questo cammino ho conosciuto Dio soprattutto perchè lo vedevo e sentivo nella mia vita. Però c’era qualcosa che non mi convinceva nel modo in cui si ponevano, basti pensare al loro linguaggio, al loro modo burbero, sempre arrabbiati, e ci facevano sentire sempre in peccato. Nelle loro catechesi ripetevano i loro concetti all’infinito a mò di lavaggio del cervello, e alla fine inconsciamente i loro modi di pensare diventavano propri, tutto questo mi ha sempre fatto sentire inferiore agli altri, perchè li vedevo molto presi mentre io non riuscivo mai a condividere del tutto i loro”insegnamenti”.
    Ciò che ho notato che entrando in comunità alcuni fratelli(la maggior parte di loro) cambiavano il loro atteggiamento, ma non in positivo ma in negativo, erano freddi, distaccati, nulla li toccava e nulla li sconvolgeva, ma tutto veniva visto come una benedizione da parte del Signore, anche l’evento più brutto, E SI COMPORTAVANO DA VERI FANATICI, vivevano solo ed esclusivamente per la comunità.
    Col passare del tempo mi sono resa conto che tutto ciò mi confondeva le idee e non mi faceva vivere in serenità, dopo tanti ripensamenti sono finalmente riuscita a riappropriarmi della mia vita, E NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE FUORI DALLA COMUNITA STO MALE, ANZI MI SENTO LIBERA SENZA PIU’ L’ANSIA DELLE CONTINUE PREPARAZIONI, CONVIVENZE E QUANT’ALTRO.( Ho dimenticato di dire che ero l’ostiaria della comunità e anche co-responsabile). Sono delusa da tutto questo perchè ciò ke cercavo era Gesù Cristo non il fanatismo per i segni che ritenevano importanti più dei rapporti umani perchè considerati idoli e sentimentalismo. SONO FELICISSIMA DI NON FAR PARTE PIU’ DI QUESTO SISTEMA COSI’ FANATICO CHE SI NASCONDE DIETRO LA CHIESA E I PRETI DORMOBNO ALLA CAPEZZA(come si suol dire dalle mie parti).

    Commento di Antonietta — aprile 17, 2010 @ 4:32 PM

    • Io sono figlia del cammino. I miei genitori son catechisti e i miei fratelli son quasi tutti in missione con le loro famiglie. Io invece a 25 anni mi sento la pecora nera perché da sempre ho cercato di pensare con la mia testa. Fanno di tutto per farmi sentire in colpa, a volte ci riescono. È asfissiante, logorante e frustrante.

      Commento di piccolaone — settembre 18, 2015 @ 1:03 PM

  5. Inanzitutto GRAZIE a tutti…non sono un buon fedele nel senso che non sempre vado in chiesa e credo a mio modo con l’amore per le persone bisognose e con ancora i piedi su questa terra,non do’ importanza a dove e se dopo la mia morte possa succedere cosa!!ma attualmente il mio pensiero e’ rivolto a mia madre..purtroppo è in N.C. e pure mia nonna a bari in due comunite diverse,un giorno mentre ero a bari sentii mia nonna materna lamentarsi sull’approffittamento che preparando la parola a casa sua era costretta a mettere tavola…faccio presente che e’ rimasta vedova da un anno e mezzo ormai e che vive con una pensione di 400 euro mia madre essendo vedova anch’essa percepisce una misera anche lei…il 25 e’ la comunione di mia figlia e io abito a bassano del grappa circa un mese e mezzo fa’ avevano ache i biglietti per salire pur sapendo che lo stesso giorno mia madre avrebbe praticato il battessimo…oggi mi chiama facendomi delle storie prima mi dice una bugia che non si sarebbe goduto il tempo con la nipote considerando il fatto che c’erano anche i parenti della mia ex moglie e io arrabbiato ho messo giu’ il telefono…richiama sul numero della mia compagna spiegando l’importanza del rito del battessimo poi ci riparlo io facendo uscire dalla mia bocca cose che non avrei voluto uscissero e lei mi dice viene prima DIO …allora sono 4 ore che mi sto documentando e sto piangendo e non vi dico le cose che mi passano per la testa ma vorrei salvare quelle donne io non ho possibilita’ di fare la osa piu’ giusta e se mi capita la cosa sbagliata poi le conseguenze potrbbero essere drastiche PER FAVORE AIUTATEMI IO MI METTO PURE A PREGARE ANCHE SE MAGARI NON SONO TROPPO ABITUATO MA LA LIBERTA’ DELLE MIE DUE MAMME COME POTREI OTTENERLA…STO TROPPO MALE O RINNEGO MIA MADRE E L’HO GIA’ FATTO PURE CON MIO PADRE QUINDI ELIMINO L’EMOZIONI CHE PURTROPPO NUTRO PER LORO OPPURE?????????GRAZI ANCORA

    Commento di fracesco — aprile 22, 2010 @ 12:56 am

    • Purtroppo puoi fare ben poco!! Nel senso che devono essere loro stesse a capire di essere vittime di un condizionamento che non le porterà da nessuna parte (tanto meno che in paradiso)!! Puoi solo far vedere che, nonostante tutti i tuoi problemi, riesci a vivere benissimo lo stesso la tua vita e che sei non felice…ma felicissimo delle tue scelte passate, presenti e future!!! Metterti contro non servirebbe a molto!!

      Commento di giovanni — aprile 22, 2010 @ 2:00 PM

  6. Salve a tutti, alla fine di questa lettura sono riuscita a fare un sospiro di sollievo e liberatorio. Sono una ragazza di 26 anni e per 12 anni ho frequenato il cammino neocatecumenale; non sono mai stata completamente convinta perchè ho la fortuna di avere dei fratelli che mi hanno sempre spronata a essere critica e a riflettere sulle scelte che il cammino mi ha portato a fare e a essere.
    Nel leggere quanto avete scritto non mi sono sentita sola, poichè è così quando uno esce dal c.n., si trova da solo con i sensi di colpa, con le incertezze e con le paure di sbagliare(dato che il cammno stesso ti porta ad aver paura di sbagliare con la propria testa, la frase dei catechisti è “se tu desideri una cosa, non è detto che sia quello che vuole il signore, e se è così sarai per sempre infelice”).
    Quando sono uscita dal c. mi sono guardata attorno e le persone che erano mie amiche al suo interno hanno cominciato a dirmi che sono illuminata dal demonio che sarò destinata ad sbagliare strada, e a essere infelice ecc..e leggere che le stesse cose sono capitate ad altre persone mi fa capire che non sono io quella sbagliata.
    Purtroppo uscire da questo cammino non è facile, perchè bisogna rimpostare il modo di pensare e di vivere, sia la propria vita terrena che quella spirituale. Solo con l’aiuto di una guida spirituale, che mi sta aiutando ad “disintossicarmi” dal cammino, stò riscoprendo la vera libertà che il signore ci ha donato; la vera fraternità con le persone che ci stanno vicino, indipendemente dalla loro provenienza; sto riscoprendo il Dio padre misericordioso e la vera testimonianza ed evangelizzazione, che non è solo parlare di dio e della comunità ma sono i gesti quotidiani fatti con amore e umiltà, l’umiltà vera, e non superiorità come ti fa credere il cammino(dato che solo i neo sono chiamati a essere luce e sale)…
    Adesso posso dire di essere serena e felice, di credere in me stessa e di ritrovare piano piano il mio IO che in un contesto come quello della comunità si è fatto più debole, di sbagliare e di andare fuori strada senza paure. Adesso posso dire grazie a tutti coloro che senza giudicare mi hanno aiutata ad aprire gli occhi, che mi sono stati vicino sia quando ero dentro al cammino che quando sono uscita, alle persone vere che non mi hanno mai giudicata ma solo invitata al confronto. Sono felice del rapporto che sto vivendo da tre anni con il mio ragazzo che è ateo completamente, e che se fossi stata ancora in comunità mi avrebbero invitata a mollarlo(perchè puoi vivere il vero rapporto solo se entrambi vanno in comunità), ma lui con il suo modo di fare vale molto di più dei catecumeni, di me e di tutte le persone che dicono di credere ma che con i gesti dimostrano il contrario.
    Purtroppo il cammino l’ho fatto troppo giovane e sono sempre stata criticata perchè facevo sport e avevndo le partite a volte non andavo in convivenza, perchè a volte andavo a mangiare la pizza con i miei amici il sabato sera al posto di andare a messa da loro, perchè a volte non andavo agli incontri perchè avevo dei laboratori all’università e loro volevano che sacrificassi gli studi per Dio. Ma era per Dio o per la Comunità?!Ma Dio non vuole la nostra felicità, vederci vivere e padroneggiare in modo intellignete il mondo attraverso gli strumenti che ci dona tutti i giorni?!Ringrazio Dio di avermi dato la forza di uscire da questo meccanismo perverso e storto che lotta perchè l’uomo non trovi l’armonia e la sua natura, ma perchè sia sempre dipendente dalla comunità.Spero di essere stata un pò chiara perchè l’ho scritto velocemente!buona giornata a tutti!

    Commento di laura — Maggio 6, 2010 @ 1:13 PM

  7. Non sono un neocatecumeno, non lo sono mai stato e non credo mai lo sarò. Mi colpiscono molto le vostre testimonianze, per questo sto scrivendo. Sembra che da una parte il “cammino” eserciti un forte fascino, soprattutto nel nostro tempo liquido e instabile. Dall’altra parte fa davvero paura pensare che una comunità possa avere questo tipo di potere, il più subdolo, il controllo del giudizio. Mi immagino se la mia ragazza dovesse diventare una fanatica acritica, cosa potrei fare io? Cosa potrei dirle se ogni volta sarebbe il diavolo a parlare attraverso me? Incredibile, nella sua follia questo “cammino” è di una efficacia mostruosa. Continuate a testimoniare, vi prego, non lasciate che l’integralismo faccia ulteriore strada.

    Commento di Luigi — Maggio 11, 2010 @ 11:05 PM

    • Che errore! Se FOSSE il diavolo a parlare attraverso me. Scusate eh eh…

      Commento di Luigi — Maggio 11, 2010 @ 11:07 PM

    • Hai proprio ragione è una macchina potente ed efficace..e purtroppo quando cerchi di farlo capire alle persone che sono ancora dentro..ti rendi conto di parlare con un muro, con delle persone che si mettono in un piedistallo e che sono convinvte di parlare mediante lo spirito di Dio!Do un consiglio alle persone, cioè di stare lontani da questi gruppi perchè è un attimo entrarci e diventare orgogliosi di farne parte..E’ VERAMENTE UN ATTIMO!
      Avrei tante cose da dire e ridire sul cammino e sugli effetti che provoca..ma spero che altre persone escano allo scoperto, perchè so che è difficile parlarne, ed essere creduti!
      Buona giornata a tutti!

      Commento di laura — Maggio 17, 2010 @ 9:13 am

    • “Se ogni volta sarebbe il diavolo a parlare attraverso di me” non è un errore. Il condizionale è ammesso nel periodo ipotetico quando indica una possibilità all’interno dell’ipotesi (la possibilità che sia il diavolo a parlare attraverso di te nell’ipotesi che stai descrivendo di essere fidanzato di una ragazza neocatecumena) e non la certezza che ciò avvenga, che è ciò che invece affermi correggendo la frase con “Se ogni volta fosse il diavolo a parlare attraverso di me”.

      A parte questo, ho un amico che ha sposato una ragazza neocatecumena 10 anni fa, e ora hanno 7 figli. Siccome ora lui ha perso il lavoro, lei ha smesso di lavorare da un bel po’ per stare dietro alla squadra di pargoli, e qualche giorno fa mi ha detto che sta per partire in missione per l’Irlanda del Nord, comincio ad essere seriamente preoccupato e sto indagando. Ringrazio tutti quanti per i vostri contributi.

      Commento di Federico Cattaneo — gennaio 24, 2014 @ 10:55 am

  8. Salve, non so bene a chi rivolgermi dato che l’articolo non è firmato, o almeno non trovo il nome dell’autore. Sono stata nel cammino neocatecumenale per circa 5 anni ma è un ambiente che conosco molto bene perchè i miei genitori sono catechisti da una vita e mi sento di spezzare una lancia, visto che il presunto forte condizionamento psicologico avverrebbe da tutta una serie di persone della cui buona fede sono più che sicura. Sono stata nel cammino fino al secondo passaggio, durante il quale dopo un lungo periodo di incertezza ho deciso di abbandonarlo perchè non avevo la sensazione che mi aiutasse, o comunque che fosse la mia strada. Avevo bisogno dei miei spazi, non mi andava a genio il rapporto catechista-catecumeno, in più i vari dogmi della chiesa in genere etc non mi convincevano e tuttora non mi convincono su tutta una serie di questioni morali. E insomma, ho detto arrivederci e non è stato facile essendo un ambiente in cui sono letteralmente nata e cresciuta. A onor del vero devo dire che NESSUNO ha insistito perchè io vi restassi, e quello che i miei catechisti e che il parroco insieme a loro mi ha detto è stato “fai quello che ti senti di fare in COMPLETA LIBERTà”. Infatti i miei genitori, nonchè miei catechisti, hanno rispettato completamente la mia scelta e con molti (ex) fratelli ho un buon rapporto d’amicizia. Molte persone che conosco se ne sono andate dal cammino con un dente avvelenato perchè secondo me hanno avuto delle grosse aspettative all’inizio e non hanno capito che dove ci sono persone ci sono errori, a volte mancanze di tatto, a volte effettivamente credo che certi catechisti si siano fatti prendere la mano ed abbiano parlato a sproposito. Ovvio:se me ne sono andata qualcosa mi avrà pure dato fastidio.
    Ciò non toglie che la confidenza che si è creata con i miei ex fratelli di comunità non è stata per me fonte di pressione psicologica, e non credo mai che nessuno di loro racconterebbe i miei fatti privati come neanche io mi permetto di fare con gli altri. Questo non per chissà quale segreto o perchè vivo nel mondo delle favole, ma per una semplice questione di rispetto e di umanità, e di fiducia che mi viene data e che ricambio, anche se non c’è il segreto confessionale! Il primo passaggio mi ha lasciato un segno profondo ma in positivo: per la prima volta nella vita mi sono chiesta sinceramente se ci fosse qualcosa che considerassi un grosso problema, una vera sofferenza. “Conosci te stesso…” Invece di farlo sul lettino dello psicologo l’ho fatto in un’ambito religioso ma che importa….l’ho fatto e ne ho tuttora i frutti. Da tanti commenti vedo questa descrizione del cammino che passa da “paradiso”a “inferno”. Per me è stata un’esperienza umana con i suoi errori ma anche con i suoi frutti. Da non osannare tout court ma neanche contro la quale lanciare pesanti accuse che coinvolgerebbero anche persone che, in buona fede, lo portano avanti con onestà e senza violentare il prossimo. Mi rendo conto che in una persona che ha delle difficoltà stare all’interno di una comunità che ti sonosce bene e con delle figure – guida può diventare un po’ una trappola, un nido caldo di certezze, ma anche questa è una reazione umana e si può creare in molti ambienti. C’è gente che in tutta una vita non trova il coraggio di andare a vivere fuori casa!

    Last but not least…quando si raccolgono soldi (noi non avevamo una busta della spazzatura ma un sacchetto ricamato da una amica cinese, l’importante era che non si vedesse quanto uno dava e il motto era chi ha da chi non ha non da!)insomma quando si raccolgono soldi si sa sempre dove vanno a finire. O alla parrocchia o in beneficienza, o per i seminari Redemptoris Mater e cose del genere ma SI SA SEMPRE e nessuno se ne appropria indebitamente.

    Scusate se sono stata prolissa ma ci tenevo a dare un’opinione diversa:il cammino, coi suoi pregi e difetti, non è un’organizzazione criminale!!!!

    Elisa

    Commento di Elisa — giugno 11, 2010 @ 11:14 PM

    • Mia cognata che è catechista in una comunità, al figlio che non ne può più delle convivenze gli ha detto: “se non vieni in convivenza, vai via da casa” (udito da me). Questi sono una setta di pseudo-cristiani manipolati da uno pseudo-artista che non ha un c….da fare e si crede Gesù Cristo (basta vedere come si autodipinge sulle icone). Quello che mi stupisce è la superficialità delle autorità ecclesiastiche e, al tempo stesso, la tremenda fragilità di tutti quei gonzi che vanno a finire in simili sette.

      Commento di Luca — marzo 17, 2011 @ 2:31 am

      • io ho frequentato 20 anni in comunita insieme a mio marito che allora era solo un fratello di comunita poi ci siami fidanzati e sposati.
        per motivi inesistenti ci siamo allontanati e dopo sette anni siamo arrivati a preparare le valigie per prendere strade diverse. poi ci siamo fermati un attimo e ci sono ritornate tutti dli insegnamenti dati dal cammino e abbiamo pensato, per amore dei nostri tre figli, di darci l’ultima possibilita. siamo ritornati nel cammino e dopo pochi mesi la nostra vita e veramente cambiata adesso viviamo in simbiosi e non è assolutamente vero che mi considera un così sopra citata “sforna figli”. io trovo veramente vergognoso tutto quello che è stato citato. io ho avuto la liberta di uscire e di entrare senza che nessuno mi legasse con le catene.
        io sono moglie del responsabile e quindi prepariamo spesso a casa nostra e non ho mai avuto l’obbligo di preparare da mangiare alla fine della preparazione. anzi all’inizio noi fratelli e sottolineo fratelli avevamo preso questa abitudine e abbiamo capito che qualcuno si sentiva in disagio e allora per questi abbiamo deciso di non farlo piu, ma sempre noi fratelli senza catechisti. trovo vergognoso il fatto di spiegare cosi apertamente in modo personale le varie tappe perche tante persone che sono completamente a conoscenza con possono capire perche non sono vissute. trovo vergognoso sentir dire che si deve dare soldi, beni, ecc… contro il proprio volere. da noi prima di ogni colletta si dice chi puo da chi non puo non da.
        quindi smettiamola di dire cose senza senso
        scusatemi ma è quello che penso

        Commento di ro — marzo 22, 2012 @ 8:52 am

  9. Cara Elisa, l’articolo è stato preso da un sito di ex-catecumenali, sito che non esiste più.
    Comunque in rete ci sono altri siti e blog di ex-catecumenali.
    La ringrazio per il suo peruasivo commento.
    Mirabilissimo

    Commento di mirabilissimo100 — giugno 11, 2010 @ 11:24 PM

    • e aggiungo inoltre che tutto quello che è stato citato e stato fatto per mano di uomo e non per mano di dio ecco perche ci viene consigliato a noi catecumeni di vivere correttemente appunto per dare esempio al nostro prossimo non è forse la chiesa che ci invita a vivere in castita fino al matrimonio? che ci invita a essere aperti alla vita? che ci invita ad aiutare il nostro prossimo, se è nelle nostre possibilita? noi catecumeni non facciamo altro che cercare di rispettare cio che la chiesa ci dice in fin dei conti siamo liberi di entrare in cammino e quindi di rispettere le cosidette regole se queste non ci piacciono stiamo fuori frequentiamo la messa domenicale cosi abbiamo la possibilita di, invece di ascoltare le letture e di studiarle per poi riuscire a capire il senso che esse ci hanno, guardare il modo in cui si veste la nostra vicina di banco, l’amica che parla con la vicina, etc…. tutto il mondo e paese sia chiesa, sia catecumenato o altro. anche chi frequenta la cosidetta chiesa normale puo essere vero cristiano purchè fatto bene.
      e adesso basta gesu dice: “chi mi ama mi segua”

      Commento di ro — marzo 22, 2012 @ 9:31 am

      • Sono un poco confuso da quello che scrivi: la chiesa dice di aprirsi alla vita…ma ti dice di rimanere casti fino al matrimonio (e quindi considerare impuro ciò che è il presupposto della vita, la sessualità); dice di aiutare il prossimo…ma solo se è nelle tue possibilità…!!
        Insomma come scrivi tu…”chi mi ama mi segua” ma il come e quando sono abbastanza limitati e contradditori. La morale cristiana è contronatura disprezza gli istinti primari della vita e “ha continuato a pesare sull’umanità sotto specie di legge, di imperativo categorico” che tu segui senza nemmeno sapere perchè.

        Commento di giovanni — aprile 6, 2012 @ 6:53 PM

  10. Ciao Elisa.
    Riprendendo le tue ultime 5 parole vorrei farti notare che neanche la Santa madre chiesa sarebbe dovuta essere una organizzazione criminale!! Tuttavia, chi conosce un poco di storia, si dovrà purtroppo ricredere e le vicende di questi ultimi mesi ne sono ancora di più la prova.
    Probabilmente avrai avuto la fortuna di capitare in un contesto/ambiente neocatecumenale che vive il cammino in maniera per così dire “EASY” (come credo anche che dovrebbe essere). Ma ti assicuro che le umiliazioni, le torture psicologiche che mi hanno fatto e che vedevo fare agli altri quando lasciavano il cammino; le riunioni che i catechisti andavano a fare a casa degli “stolti” che volevano lasciare i fratelli e a rompere la testa fino a quando il malcapitato/a a piangere finalmente si decideva di ritornare (anche se non convinta), sono reali. Anche io sono figlio di ex-catechisti (e anche miei catechisti) arrivati fino alle battute finali del cammino e poi abbandonato proprio perchè per i fratelli hanno perso e dato tutto…stupidamente (e per questo li ho sempre criticati). Conosco molto bene il cammino e le sue dinamiche altrimenti non sarei qui a perdere tempo e a lasciare testimonianza. Non mi aspettavo niente…erano i miei catechisti che mi facevano credere di essere il migliore, nel giusto, nel bene, e il resto doveva essere evitato neanche fosse la peste. L’unica cosa che mi sento di proporre è di EVITARLI ASSOLUTAMENTE!!! Meglio andarsene in chiesa la domenica. Sei stata l’unica voce al di fuori del gruppo. Una testimonianza importante che ti ringrazio di aver lasciato perchè mi hai fato capire che forse esiste qualche gruppo che vive la fede con tranquillità. Ma credo che sia l’eccezione che conferma la regola.

    Commento di Giovanni — giugno 12, 2010 @ 1:18 PM

  11. ciao Elisa, sono contenta che la tua esperienza nel cammino sia stata positiva..io sono rimasta dentro fino alla reditio e quindi di anni e passaggi ne ho fatti. Sono contenta del tuo intervento e se una persona vuole farlo che lo faccia pure, come fa mia mamma, ma dico solo la mia esperienza che purtroppo è così e secondo me è giusto che le persone che vogliono avvicinarsi a questo contesto siano avvisate dei pericoli che si possono inocrrere!

    comunque come dice Giovanni sono contenta anch’io che ci sia ancora qualche gruppo neocatecumenale che mette al centro la PERSONA la sua crescita spirituale e le sue decisioni fatte in libertà..

    Buona continuazione a tutti!

    Commento di laura — giugno 17, 2010 @ 6:57 PM

  12. Ciao a tutti, vorrei raccontarvi la mia esperienza, sebbene indiretta, con coloro che fanno parte della comunità neocatecumenale.
    Avevo un ragazzo, con cui stavo da poco, ma, nonostante non abitassimo nella stessa città, ci volevamo bene ed eravamo felici. O almeno credo. Purtroppo lui aveva avuto dei seri problemi sul lavoro e non riusciva a riprendersi e ad andare avanti. Io cercavo di dargli tutto il sostegno morale possibile, ma stando lontano e lavorando tutto il giorno, non potevo stargli vicino se non per telefono. Il migliore amico di questo ragazzo faceva già parte da qualche anno della comunità e un bel giorno lo convinse a prendere parte alle catechesi settimanali. Lui si fece convincere, dapprima per curiosità, poi, piano piano, ci prese gusto e cominciò ad entrare nello spirito della comunità. Cominciò a parlare in maniera entusiasta dei “fratelli” della comunità e di quanto fosse bello partecipare a quegli incontri che gli davano tanta serenità, perchè solo così non si sentiva solo e capiva che non era l’unico a cui le cose andavano male. Contemporaneamente si allontanava sempre più da me. Non veniva più a trovarmi usando come scusa che doveva andare alle catechesi, e anche quando non doveva andarci inventava qualcos’altro. Usciva solo con i “fratelli” della comunità. Non mi raccontava più niente di quello che faceva o diceva durante le catechesi, dicendo che io non potevo capire. Mi diceva solo che il sesso allontana in un rapporto e, naturalmente, evitava di vedermi, secondo me, per non cadere in tentazione. Diceva che i catechisti non vietavano di stare insieme ad una ragazza che non facesse parte della comunità, ma dicevano che “sarebbe stato preferibile” fidanzarsi con qualcuno che ne facesse parte.
    Naturalmente la situazione era diventata insostenibile. Litigavamo spesso, io cominciai ad essere ossessiva e possessiva perchè sentivo che lo stavo per perdere e lui si allontanava sempre più. Fino a quando, il mattino dopo la prima convivenza, mi lasciò, dicendo che non mi aveva mai amata.
    L’unica cosa che potevo fare era lasciarlo perdere…e così ho fatto. Sperando che sarebbe rinsavito. Ma purtroppo non è stato così. Sono passati alcuni mesi da allora e ho scoperto che si è fidanzato con una ragazza della comunità che aveva iniziato il cammino con lui e che ha…17 anni….! Hanno 11 anni di differenza…e non so cosa possano mai condividere. Se non appunto la Comunità.
    Per me tutto questo è stato uno shock. Ci tengo a precisare che credo in Dio, ma sono fermamente convinta che queste persone condizionano psicologicamente le persone che vivono un momento di crisi profondo e fanno credere loro che la felicità si trovi solo all’interno del loro gruppo. Io, purtroppo, non sono riuscita ad impedire al mio ex di cadere in questo baratro, ma spero che ne esca quanto prima, se possibile.

    Commento di erika — luglio 20, 2010 @ 1:00 PM

  13. Ciao a tutti voi sfortunati che come me è dovuto passare dieci anni della propria vita nel cammino neacatecumenale.E’ tutto vero quello che leggo ma la colpa è tutta della chiesa che pur di aumentare i fedeli si serve di questo strano e pecicoloso movimento.Strano che nonostante tutto le autorietò ecclesiastiche non intervengono,probabilmente nessuno ne ha il coraggio girano troppi soldi a favore delle curie e kikp e la sua cricca sono troppo ormai divenuti influenti per il nostro papa.Avevo subito anch’io dei condizionamenti,quali non riuscivo ad avere un raccorto sereno con una ragazza in quanto preso dall’euforia del primo passaggio,per me lei rappresentava la tentazione del demonio.Decime non ne ho fatte mai perche credevo che non dovevo rimpinzare i bisogni di certe “vacche” che sfornavano figli un anno si e un anno no,influenzate dal pensiero di essere aperte alla vita. Io e mia moglie non abbiamo figli e in quella setta siamo come mosche bianche da guardare a distanza, poi sperano che chi lascia il cammino non sa cosa trova se non la perdizione,altro terrorismo psicologico.Sono uscito liberamente dopo la tradizio,cioè andando per le case a testimoniare i cazzi tuoi come i testimoni di geova,così visto che la misura era colma ho detto basta! e sono tornato finalmente un uomo sano che frequenta liberamente e con grande voglia la chiesa il cui nutrimento è indispensabile data la bassa moralita della societa d’oggi.Spero che la mia lettera e quella degli altri non rimanga inevasa,ma potente strumento per la chiesa,vorrei pensare che in un futuro non troppo lontano questi pagliacci vengano messi al bando ,avete notato che non sono mai citati dai media? grazie a voi

    Commento di dino — settembre 3, 2010 @ 9:58 am

  14. state dicendo grandi cavolate!!!ognuno è libero di uscire quando vuole!!!non ci sono condizionamenti!!!è i tempo che vi ruba che vi pesa!!!perchè per dio non c’è mai tempo!!!per tutto il resto si invece!!!io ho fatto convivenze senza mettere un euro perchè non potevo!!!ma nessuno lo sa!!!avete solo paura di conoscere voi stessi!!!non sono catechista ne responsabile!!!

    Commento di fabio — ottobre 6, 2010 @ 9:43 am

    • Oh, metti troppi punti esclamativi per essere credibile, secondo me te le racconti e cerchi disperatamente di crederci…….

      Commento di Luca — marzo 17, 2011 @ 2:36 am

    • …..ma ti senti come parli?!…”per Dio non c’è mai tempo, per il resto si invece”!!….si vede che sei all’inizio: ESCI!

      Commento di CORRADO — luglio 8, 2011 @ 9:01 am

    • Hai raggione: non sei ne catechista, ne risponsabile…sei un dilettante…e meglio che resti in silenzio perche qui sono persone con anni e anni di esperienza che SANO BENE quello che stanto dichiarando. E meglio che ascolti e impari, salvate adesso prima che butti via anni pui belli dell atua vita nel nome di un malintezionato che “parla in nome di Dio”…ma chi crede di essere questi Kiko?…davvero la gente crede che Dio a aspettato 3000 anni che si nascese questo Kiko per portatre la luce di Dio nel mondo? Davvero che qualquno che crede che Dio ha bisognio di Kiko o di Cammino NC per salvare il mondo? Ma questo Kiko sta parlado di Dio che ha creato il mondo in 7 giorni o…del suo dio …questo ti deve chiede tu caro dilettante!

      Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:16 PM

      • Scusate il mio Italiano….parlo Inglese.

        Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:18 PM

  15. io faccio parte del cammino da molti anni ed ho sempre creduto che fosse un cammino di rinnovamento, buono per tutta la chiesa che in alcune cose ho sempre criticato.Oggi posso dire di condividere molte delle critiche rivolte al cammino,che in nome di una fede totalizzante conduce a credere apparantemente a fin di bene, che la conversione sia data principalmente dagli anni di cammino, passaggi , celebrazioni risonanze convivenze…Tutte cose buone, ma che fede sarebbe se, invece di mettere al primo POSTO DIO(applicandone il significato atentico) SI FA DEL CAMMINO STESSO UN “IDOLO” CHE ATTRAVERSO UN FANATISMO ASSOLUTO,SIA PARTICOLARMENTE INDIRIZZATO SOLO A FARE PROSELITI.

    Commento di Caterina — gennaio 22, 2011 @ 4:35 PM

  16. Sono giunta al secondo passaggio,altenando momenti in cui ho avuto seri dubbi sul cammino catecumenale,e molto da criticare,ad altri periodi in cui ci ho visto del bene e del buono.Però pur arrivando serena a questo passaggio,ho dovuto ricredermi definitivamente.Non credo nei catechisti.Non credo nelle confessioni pubbliche,non mi rimetto all’obbedienza di alcuno che non sia un sacerdote e direttore spirituale da me scelto.Non aspetto anni,nè tappe per dire un rosario o una Coroncina della Divina misericordia.Soprattutto mi ha lasciata allibita il catechista che ha deciso per me quale fosse il mio idolo.Era da tempo che minacciava che Dio non voleva che facessi l’artista.Praticamente una donna deve occuparsi solo della famiglia,senza avere ne coltivare nessun altro interesse,”è la Chiesa che te lo chiede”…(?)”se ti da fastidio fare ciò è perchè per te è proprio un idolo”…ma scusatemi tanto:come faccio a snaturare il mio essere?Non è un peccato essere artisti.Boh..
    Comunque io continuo a seguire Madre Chiesa,e mi mantengo libera di seguirla.Non mi faccio condizionare e soprattutto non ho mai amato il gergo catecumenale.Io parlo come ho sempre parlato.Ho trovato un bravo padre spirituale,e con lui sto riuscendo a migliorare anche il mio matrimonio finalmente.Con la dolcezza si ottiene tutto,mentre con la costrizione da me si ottiene solo il contrario.Comunque per il bene della mia famiglia non posso uscirne,purtroppo,ma sopportare,di andarci talvolta e recitando ciò che va recitato,solo per non andar contro a mio marito,che comunque sa che mi hanno deluso.
    Cercherò di prendere solo il buono di questo cammino,anche se per me la Chiesa è una.Unica.La Santa Messa,la maggior parte delle volte frequento quella normale,la Domenica..Le devozioni e la frequenza nella Chiesa tradizionale mi da la vera pace.E soprattutto amo l’adorazione eucaristica.

    Commento di Armida — aprile 1, 2011 @ 8:11 PM

    • Carissima Armida,
      la tua lettera è commovente e mi spinge a scriverti. Io non ho mai scritto nè detto cose contro questo Cammino: per me è la prima volta che intervengo ad un forum come questo e lo faccio solo perchè le tue parole mi hanno toccato profondamente.Ho fatto la scelta di stare “solitaria e silenziosa” per non offendere la Carità.
      Io ho “finito” da tempo il “Cammino” ed è stata, per me, un’esperienza totalizzante perchè credevo nella sincerità e nella genuinità di tutti. Ora, che vedo gli effetti negativi soprattutto su mio marito che non ha mai accettato di curarsi per la sua schizofrenia e vedo i miei figli in una grande sofferenza, salvo di questa esperienza solo il nocciolo che è tutto ciò che riguarda la bellezza della fede della Chiesa Primitiva. Il Catecumenato previo ai sacramenti, che formava dei veri cristiani (anche se non dobbiamo dimenticare che accanto a santi e martiri c’erano traditori, bugiardi e opportunisti).
      Se tu stai in questa situazione non portare avanti una realtà che, con il tempo, si rivolgerà contro di te. Chiarisci tutto e subito e non trascinare situazioni di “doppiezza” che con il tempo diventeranno sempre più pesanti.
      Te lo dico con il cuore, perchè non voglio che tu debba vivere, dopo trent’anni un’esperienza devastante come la mia. Mi sei cara e, se questo può servire a qualcosa, pregherò per te come per una figlia.
      Con tanta stima nel Signore
      Giudy
      P.S.: leggi, se vuoi, la Lettera agli artisti di Giovanni Paolo II del 1999 dedicata “A quanti con appassionata dedizione cercano nuove « epifanie » della bellezza per farne dono al mondo nella creazione artistica.”

      Commento di Giudy — Maggio 15, 2011 @ 10:03 am

  17. Grazie Giudy,mi rincuora ciò che hai scritto,soprattutto vedo delle cose in comune,perchè anche mio marito soffre di una patologia psichiatrica (però bene o male si cura) e non è facile a volte la vita così,ma ho scelto questo matrimonio nel bene e nel male e anche nella malattia..certo che lui si affida molto alla comunità,perchè c’è stato una vita,mentre io solo da quando lo conosco,abbiamo figli,ma non per questo abbandonerò l’arte.Non posso entrare nei dettagli,ma comunque esser cristiana per me non significa stereotiparmi secondo un modello altrui,pur sempre obbedirò ai comandamenti e alla chiesa,ma a un catechista,bisogna vedere se ciò che mi chiede è giusto o no.
    Ti ringrazio enormemente del pensiero che mi volgi e soprattutto della tua preghiera,che ricambio con affetto!Un abbraccio!

    Commento di Armida — giugno 3, 2011 @ 11:42 am

  18. Carissimi,

    anche io sono un ex neocat uscito dal Cammino, causa principale dottrina pseudo cattolica e comportamento catechisti. San Tommaso d’Aquino l’avrebbe sbragato a Kiko, a lui e alla sua Nuova Evangelizzazione tramite il Cammino Neocatecumenale. Ho delle ferite come tutti quelli usciti dalla propria comunità, perchè NON esiste una fede vagliabile da un laico tramite scrutini, NON esistono direzioni spirituali laiche, NON esistono Eucarestie private, NON esistono evangelizzazioni con un sistema chiuso in se stesso, NON esiste preghiera nelle prime fasi del Cammino, NON esiste culto mariano se non tramite canti, NON esistono devozioni e intercessioni dei Santi, NON esiste il culto angelico, NON esiste confessione regolare mensile. Questo come lo chiami? FORMA PROTESTANTE. Se la Chiesa non riparte da Pietro e dalla sua Tradizione (che non è solo la messa latina), l’apostasia arriverà fino a Roma, come gia c’è molto piu accentuata in altre parti del mondo e come ha predetto la Madonna di Fatima e segue Medjugorie. Scusate lo sfogo e scusate se sono “catastrofico”, ma la penso così.

    Comunque per chi vuole approfondire un pò di piu sul Cammino Neocatecumenale e sulle Verità interne, c’e’ l’Osservatorio:

    http://neocatecumenali.blogspot.com/

    Ci dobbiamo far sentire!

    Commento di Pinco Pallino — giugno 13, 2011 @ 3:53 PM

  19. SONO PIENAMENTE DACCORDO CON IL COMMENTO DI FABIO.
    ANCHE IO SONO IN CAMMINO E SE OGGI STESSO VOLESSI ANDARE VIA, LO FAREI PERCHè IO SONO LIBERO E IL SIGNORE CI RENDE LIBERI A TUTTI.
    POI SE ANDARE SOLO A MESSA LA DOMENICA CI FA SENTIRE BENE, CI CRATIFICA. BENE! MA NON DI SICURO CI PORTERà ALLA SALVEZZA NEL MONDO, PERCHè NOI SIAMO NEL MONDO.
    IO VI POSSO DIRE CHE UN TEMPO ANDAVO TUTTE LE SERE A MESSA, ADDIRITTURA LA SERVIVO, MA OGGI VI POSSO DIRE UNA COSA: ENTRANDO IN CAMMINO HO SCOPERTO CHE SONO UN SEPOLCRO INBIANCATO, CHE DI FUORI SEMBRO BELLO, BRAVO, MA DENTRO PUZZO, PERCHè NON PERDONO, NON AMO IL MIO PROSSIIMO E SONO ATTRATTO DELLE COSE DEL MONDO, MENTRE PRIMA MI CRDEVO L’ESATTO CONTRARIO.
    VI SALUTO E VI DICO DI NON GIUDICARE, SOPRATUTTO PER CHI NON CONOSCE IL CAMMINO.
    LA PACE.
    MARCO.

    Commento di MARCO — giugno 17, 2011 @ 3:13 PM

    • °-°….”sono un sepolcro imbiancato….dentro puzzo perchè non perdono….sono attratto dalle cose del mondo”….come fai a sostenere di essere nel mondo, e allo stesso tempo condanni te stesso perchè sei attratto dalle cose nel mondo!?

      Commento di CORRADO — luglio 8, 2011 @ 9:09 am

    • Lo stesso vale anche per te come per Fabio: “Hai raggione: non sei ne catechista, ne risponsabile…sei un dilettante…e meglio che resti in silenzio perche qui sono persone con anni e anni di esperienza che SANO BENE quello che stano dichiarando. E meglio che ascolti e impari, salvate adesso prima che butti via anni piu belli della tua vita nel nome di un malintezionato che “parla in nome di Dio”…ma chi crede di essere questo Kiko?…davvero la gente crede che Dio a aspettato 3000 anni che si nascese questo Kiko per portatre la luce di Dio nel mondo? Davvero che qualquno che crede che Dio ha bisognio di Kiko o di Cammino NC per salvare il mondo? Ma questo Kiko sta parlando di Dio che ha creato il mondo in 7 giorni o…del suo dio …questo ti deve chiede tu caro dilettante”.
      Siguramente che qualcosa di positivo nel Cammino per incastrare la gente, ma tutto il negativo che provoca nella tua vita questo cammino non vale quel bene che ti po fare. Mette un po in bilancia e poi parla o decide.E piu maturo, piu intelligente cosi.Ringraziami doppo 🙂

      Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:26 PM

  20. sono pienamente d accordo con quanto ho letto sopra, anch io ho avuto un esperienza con loro

    Commento di Imma Iannone — luglio 20, 2011 @ 4:31 PM

  21. Salve a tutti, iorequento da quasi un anno un ragazzo che segue il cammino praticamente da quando è nato essendo un cd. FIGLIO DEL CAMMINO ovvero i suoi genitori sono catechisti da quando si sono sposati. Ha vissuto un periodo della sua vita (più o meno dai 15 ai 20 anni) -adesso ne ha 25- in cui ne era uscito xkè non credeva che qst fosse la strada giusta per lui fino a quando invece determinati eventi nella sua vita lo hanno portato a credere nuovamente nel cammino catecumenale. Adesso è ala fase della preghiera e non fa altro che dirmi che senza il cammino lui non avrebbe più punti di riferimento nella sua vita. Io sto cercando di capire qst realtà, ma ci sono troppe cose che non mi convincono e purtoppo alcune cose che pensavo le ho trovate confermate nei vs. racconti. Racconti che ho fatto leggere persino al mio ragazzo ma lui continua a dire che qst cose non sono vere ma non è così xkè io anche se sono esterna al cammino ha avuto modo di vederle con i miei occhi andando ad alcune catechesi all’eucarestia e persino ad una convivenza -ESPERIENZA CHE NON RIPETERò MAI PIù NELLA MIA VITA. Il probema è proprio qst: che futuro si prospetta davanti a me se io continuo a stare con il mio ragazzo ma non mi convertirò al cammino???lui sta cercando in tutti i modi di convincermi ma in qst’ultimo periodo i rapporti sono molto tesi xkè io ho capito che qst cammino è in realtà una setta, e per favore non dite che non è così…..vogliamo parlare del LUCERNARIO?forse meglio di no avrei dei brutti ricordi di quell’esperienza. Allo stato attuale vedo solo tre soluzioni alla mia situazione:
    1) il mio ragazzo se ne esce
    2) io ci entro
    3) ci lasciamo (cosa che avverrà quando si accorgerà che non riuscirà a convincermi).
    Vi prego datemi qualche consiglio xkè sono DISPERATA.

    DIMENTICAVO: la famiglia del mio ragazzo è la classica famiglia del cammino composta da 10 figli che seguono tutti quanti tranne uno il cammino. Quindi immaginte quante volte mi abbiano fatto sedere in cerchio uno accanto all’altro a recitare le lodi mattutine…..wowwwwwwwwww

    ELISA

    Commento di Elisa Minnici — luglio 29, 2011 @ 1:43 PM

    • Cara Elisa…corre.Lascialo subito. Neanche pensare pui a lui.

      Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:01 PM

  22. Mi spiace dirtelo ma non avete molta speranza: le possibilità sono (appunto) 3…solo che 1) lui non abbandonerà il cammino perchè riceverà pressioni in senso contrario…2) tu non ci vuoi entrare…(e stanne lontana!!!)…3) alla fine quindi dagli tu il ben servito!!!
    Ovviamente le mie sono solo delle riflessioni che non devi nemmeno considerare…sono esperienze che ho vissuto e che ti riporto!
    In bocca al lupo!!!

    Commento di giovanni — luglio 30, 2011 @ 9:02 am

  23. Siete tutti, tutti, tutti completamente pazzi!
    La Religione, la Comunità Neocatecumenale, i Preti, la Chiesa hanno reso la mia vita un inferno.
    Infanzia buttata nel cesso, adolescenza buttata nel cesso, isolamento dal resto del mondo…e poi ho avuto i miei problemi con la droga, l’alcool e il sesso..perché non ho mai avuto veri genitori, presenti, comprensivi, che parlano con i propri figli, che li educano verso valori etici e morali e non in base al best seller piu venduto di sempre o alle parole di un “catechista” che altro non è che un fallito in cerca di potere…
    Per i miei e per la Comunità ero un “ribelle”, perché volevo scoprire il mondo, giocare con i miei coetanei, socializzare e non aver paura del “diverso” e del mondo al di fuori del cammino…
    Arrivarono anche a portarmi da un esorcista…
    Come sono rinato? andando via di casa a 16 anni, per la mia strada, lontano dalla chiesa e i suoi derivati.
    Ora sono una persona felice.

    “La Religione è l’Oppio dei popoli”

    Commento di Anonymous — agosto 13, 2011 @ 3:18 PM

  24. …è un anno che desidero uscirne, ma non so davvero come fare… mi sento psicologicamente atterrita e bloccata…

    Commento di mela — settembre 29, 2011 @ 8:34 PM

    • Cara Mela…se ti serve aiuto contatami su il mio indirizzio email: almesibiu@yahoo.com e ti aiutero uscire e con tutto il resto.

      Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:04 PM

  25. non siate così creduloni da pensare che il cammino sia una setta che condiziona così pesantemente la vita di chi lo frequenta. è una proposta bellissima, una grande occasione per stare vicini ai fratelli e alla chiesa e per crescere nella fede. se avete anche un minimo dubbio sulla verità di quanto ho appena scritto… andate a guardare gli statuti del cammino:FIRMATI E APPROVATI DAL PAPA!
    vi invito a seguire personalmente le catechesi prima di dare giudizi così gravi e pesanti… e prima di fare terrorismo gratuito!

    Commento di graz — ottobre 25, 2011 @ 5:29 PM

    • Non credo sia terrorismo gratuito, almeno per quanto mi riguarda….Io sono nato e cresciuto nel cammino e ho abbandonato verso i 17/18 anni perchè nauseato da quello che vedevo. E i miei genitori (catechisti) lo hanno quasi finito il cammino, quindi di gratuito non c’è proprio nulla mio caro fratello graz. La mia è una esperienza vissuta e reale…
      E per quanto riguarda gli statuti approvati dal papa…è vero quello che dici tu ma è stata una approvazione condizionata…e tra le prime condizioni vi è proprio quella che il cammino abbandoni tutti quegli aspetti di segretezza e settarismo/esclusivismo che l’hanno da sempre caratterizzato.
      Inoltre il fatto che l’abbia approvata il papa non ha alcuna validità…mi vengono in mente le altre organizzazioni (opus dei, legionari…) fondate da uomini dalla dubbia moralità..e (come dici tu) approvate…ma solo per il potere economico/finanziario che hanno raggiunto e che li ha portati a condizionare i vertici ecclesiastici (cominciando proprio dal tuo caro papa)!!!
      La differenza tra me e te è che tu conosci solo una parte delle cose…io conosco la tua e la mia vita al di fuori del cammino: tu sei capace di fare e agire solo per quello che ti dicono i tuoi catechisti e i tuoi fratellini…io agisco secondo coscienza ed intelligenza!!

      Commento di Giovanni — ottobre 27, 2011 @ 6:29 PM

      • Bravo Giovanni, tutto il mio rispetto per te.BRAVISSIMO.

        Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:07 PM

    • Lo stesso vale anche per te come per Graz: “Hai raggione: non sei ne catechista, ne risponsabile…sei un dilettante…e meglio che resti in silenzio perche qui sono persone con anni e anni di esperienza che SANO BENE quello che stano dichiarando. E meglio che ascolti e impari, salvate adesso prima che butti via anni piu belli della tua vita nel nome di un malintezionato che “parla in nome di Dio”…ma chi crede di essere questo Kiko?…davvero la gente crede che Dio a aspettato 3000 anni che si nascese questo Kiko per portatre la luce di Dio nel mondo? Davvero che qualquno che crede che Dio ha bisognio di Kiko o di Cammino NC per salvare il mondo? Ma questo Kiko sta parlando di Dio che ha creato il mondo in 7 giorni o…del suo dio …questo ti deve chiede tu caro dilettante”.
      Siguramente che qualcosa di positivo nel Cammino per incastrare la gente( balli, l’opportunita di avvicinarsi a belle, giovanne ragazze disposte a parlare con voi, ballare, fare l’amicizia, matrimonio, un po di vino ogni volta, uscite insieme, visite a Madrid, DIVERTIMENTO VERO…cose che un perdente trova dificile a avere fuori cammino…allora se si trata dei perdenti e meglio che vi lasciamo perdere. Adesso capisco perche siete disposti a pagare decima e altre cose, tutto questo divertimento lo dovete pagare in un modo o altro.Non e gratuito. Non posso dire quanto mi sembrate ridicoli in questo momento. Cmq, ritornando a cose serie, ma tutto il negativo che provoca nella tua vita questo cammino non vale quel bene che ti po fare e per qualle devi anche pagare sempre e tanto con qualque scusa trovata nella Bibbia. Mette un po in bilancia quello che perdi e quello che guadani, e poi parla o decide.E piu maturo, piu intelligente cosi.Ringraziami doppo 🙂
      Io non sono contrarie a voi catecumeni…voi siete vittime di uno che vole fare soldi con una delle piu antiche maniere: PAURA ( di Dio, morte, inferno, satana, peccato, di voi stessi che non seite bravo o al altezza di Dio, e le vostre insicurezze, sofferenze,difetti…etc..). Come ho detto: ringraziami doppo 🙂

      Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:47 PM

      • Scusate il mio Italiano, parlo Inglese.

        Commento di Maria — ottobre 31, 2011 @ 9:50 PM

    • ….Il problema è che Kiko dovrebbe cambiare spacciatore…..

      Commento di Luca — febbraio 4, 2012 @ 1:37 am

  26. ps: Mi ero dimenticato di dirti…se sei arrivato a questo blog è perchè hai anche tu dei dubbi in merito…ahahahaha!!!!

    Commento di Giovanni — ottobre 27, 2011 @ 6:35 PM

  27. Gli statuti, ecco un punto che è preoccupante. Se sei catecumeno e ti proteggi con gli statuti stai sbagliando. Negli statuti ci sono scritte cose che nel cammino non si avverano. L’obbedienza alla Chiesa, non c’è comandano i catechisti e se il parroco non è lineare o gli fanno la guerra, e questo negl istatuti non è contemplato. La decima negli statuti è descritta colletta per l’aiuto della comunità e sarebbe pure normale ma non lo è, viene chiesta e viene anche chiesto durante i passaggi se le si paga. Certo puoi dire di si e non darla ma se si deve vivere nell’ipocrisia, per la paura di essere “presi a sberle” di sicuro non si fa il Cammino. Mi chiedo quando riusciremo a ritrovarci noi “ex” e a scrivere la Papa per far rispettare gli Statuti. A chi dice che si è liberi di uscire… ma cosa dite vieni prima attaccato da tutto quell oche ti hanno inculcato: la messa la domenica non basta, la parrocchia non basta, da solo non ce la fai, si un poveraccio e soffrirai come un cane. Ora dato che non sono il primo ne l’ultimo e che se un catecumeno si guarda dentro queste frasi le ha gia sentite mille volte… be cam,biamolo il cammino affidiamo milioni di fedeli alla chiesa e correggiamo, mandandoli anche a casa tutti i catechisti, i supercatechisti e tutti coloro che non hano ancora capito che ache i lcammino ha bisogno di essere corretto !!

    Commento di 20 anni di cammino !! — ottobre 31, 2011 @ 7:37 PM

  28. “…ma cosa dite vieni prima attaccato da tutto quell oche ti hanno inculcato: la messa la domenica non basta, la parrocchia non basta, da solo non ce la fai, si un poveraccio e soffrirai come un cane….”

    Cari cristiani: io vi darò ora una lezione la più importante che potrebbe essere ricevuta in tanti anni:

    1. Di fronte a Dio siamo tutti uguali e nessuno di noi può dire a un altro cosa fare. Qualquno può darci un consiglio, ma niente di più.

    2.God ci ha regalato il “libero arbitrio” libera volonta, Dio non interferisce e ci permette di fare le nostre scelte nella vita, quindi, non consentite a nessuno altro di dirvi cosa fare; è la vostra decisione di fare qualcosa o no.

    3. Noi possiamo instaurare una connessione cristiano – Dio con la preghiera che viene dal nostro cuore, la nostra mente. Il cristiano non ha bisogno di essere in CNC per mantenere viva questa connessione con Dio. Un cristiano può essere da solo in una montagna, in un isola deserta, in prigione, sul mare, in foresta, in una città occupata da altre religioni. Ovunque va un cristiano attraverso la preghiera si può sostenere il collegamento con Dio attraverso la preghiera e Dio sarà con lui se il Cristiano Gli ha chiesto. Importante è pregare, non consentire di passare un giorno senza pregare, e Dio sarà con voi. Ci sono preghere che cattolici neache le usano e neanche sanno che esistono, stupende , stupende per ogni giorno. Un esempio: ci sono cristiani che vivono soli nella montagnia in cave (Monte Athos Grecia) e vivono con la preghera. Loro sono in uno stretto legame con Dio. Non hanno bisogno di un CNC e nessuno altro. Un altro esempio: ci sono comunità di cristiani nei paesi dove non esiste cristianesimo come è la religione principale. Questi cristiani sono perseguitati per rinunciare la nostra religione. Non hanno bisogno di sentirsi protetti da CNC in un posto cosi pericoloso. Dio è con noi ovunque andiamo, se noi preghiamo ogni giorno, non importa se lo facciamo al lavoro, a scuola, in metropolitana, in macchina, sulla strada, a lavoro, nelle case … ovunque.

    4. Se credi in Dio che Egli sarà con voi e vi accompagnerà ovunque voi siete, come quelli cristiani perseguitati, SI questa e la più grande prova della vostra fede. Che si può afrontare la vita con tutte le sue difficoltà, tentazioni e rimanere ancora forti nella fede. Sì, nella vita bisogna fare delle scelte, allora non fate le scelte cattive, restate un cristiano esempio, ovunque voi siete sono e sì, si c e la fate da soli. Naturalmente è possibile. Ricordate sempre, Dio è con voi. Il Creatore del Cielo e della Terra, il Dio più potente che ci sia è con te. Nulla può farvi del male o toccarvi. Dio è con voi!

    5.Se si riesce a rimanere forti nella vostra fede da soli nel mondo con tutte le sue tentazioni e non cadere in tentazione (droga, orge sessuali, i il alcool .. non rispetare i commendamenti….ce una lista con tutti peccati) questa è la prova più grande della vostra fede e Dio sarà orgoglioso di voi. Voi siste suoi angeli nel mondo. Scheliete un sacerdote di fiducia e con la testa aposto come guida e basta cosi.UN cosa personale: pendere il Corpo di Cristo se e possibile ogni giorno tramite eucarestia fino a quando sentite una pace e una armonia, una sigurezza dentro di voi.Allora sapete che il Spirito di Dio e con voi. Continuate cosi.

    6. Voi dovete cominciare a pensare con il vostro cervello: non accettate qualsiasi informazione ricevuta come valida finché non la verificate (ad esempio: un NC ha detto che una Comunista è andato a Padre Pio e l’ultimo ha detto: la felicità è solo in paradiso) . Personalmente ho un dubbio che Padre Pio avrebbe detto una cosa cosi sbagliata, secondo, la confessione è privata. L’esempio sopra dato dal CN è una bugia. Oppure, quando vi è detto che il Papa ha approvato il CNC non accettate come valida informazione in quanto non si conosce il vero motivo perche è stato approvato e in quali condizioni. Non siete stati nella stanza con il Papa quando la decissione è stata presa quindi, questa information non conta tanto. Io suggesrisco di lasciare non defamare i morti utilizzandoli nei nostri esempi …
    Voi dovete essere in grado di verificarla e confermare ogni esepino ricevete, altrimenti neanche consideratelo. Può essere una bugia. Tutto quello che le persone nella vita vi dico si deve chiedere un secondo parere, chiedere ad qualcuno al di fuori del CNC, leggete, cercare sul web … credo .. ma analizzate e non non accettate qualsiasi informazione ricevuta come buona. Prendete carico della vostra mente, del vostro cuore cuore , della vostra vita. SI .. si può fare.

    7. Se qualcuno vi dice che voi non valete niente e che siete è peccatori e che la vostra vita non vale niente e la felicita e altrove…rispondeteli: PARLA PER TE. IL mio destino e la mia vita resta tra me e Dio e tu non centri nulla. Dio a creato l’uomo con amore e a voluto pacificare il rapporto con l’uomo perfino a datto il suo unico figlio come sacrificio per guadaniare il nostro amore. Allora, cristiani, amiamoLo perche e il Nostro Dio e deceamoli che siamo felici di quello che Lui fa per noi perche Dio da migiani di anni si impegia.Nel mio opinione Lui fa un grandissimo effoerto e ringrazio di cuore a Dio per questo. Se restiami con il muso tutto giorno per colca che la nostra vita non vale nulla …a me sembra che lo offendiamo. Voi ce dite 🙂

    8.Se qualcuno vi dice che Dio ha deciso che voi entrate nel CNC … voi i dovete chiedere subito: ” Quando e l’ultima volta che Lei ha personalmente parlato con Dio per conoscere questo. Dio non ha mai parlato a nessuno fin oggi. Lei chi e che Dio i parla ? ” Il destino, la vita di ogni persona è nel nostro cuore e abbiamo la schelta di decidere che cosa fare con la nostra vita tramite la preghiera e la connessione con Dio. Se avete qualche dubbi su qualcosa , pregate e domanadte a Dio: ” Mette una luce sulla via della mia vita, Mi accompagni e Mi aiuti a prendere la decisione giusta” E Dio ti aiuterà.

    Se avete domande chiedete e risponderò del mio meglio. Dio con noi tutti.

    Commento di TheFirstTheLastTheonlyOne — novembre 4, 2011 @ 6:17 PM

  29. Devo correggere un paragrafo, troppi errori:

    Il mio destino, la mia vita resta tra me e Dio, tu non centri nulla .

    Dio ha creato l’uomo con l’amore e per pacificare la relazione con l’uomo ,Ha dato il suo unico figlio come sacrificio per i nostri peccati e per guadagneare il nostro amore.
    In questo caso, cristiani, Lo dobbiamo amare perché Egli è il nostro Dio chi per migliaia di anni si sta impegnando. Lasciate dirgli che noi Lo amiamo e siamo grati per renderci tali persone meravigliose e ringraziamo per la nostra vita così com’è. Se abbiamo il muso lungo tutto il giorno, non siamo soddisfatti della nostra vita, a mio modesto parere, abbiamo commeso un errore, noi offendiamo Dio. Voi che pensate? 🙂

    Commento di TheFirstTheLastTheonlyOne — novembre 4, 2011 @ 6:35 PM

  30. prova

    Commento di TheOne — novembre 6, 2011 @ 12:09 PM

    • hai ragione… forse è l’unica cosa da dire.

      Commento di graz — novembre 11, 2011 @ 9:20 am

  31. grazie First,mi hai commossa…e poi è vero che dobbiamo sempre essere d’accordo on il santo padre altrimenti non saremmo cristiani…però non si sa con quali condizioni abbia firmato.Io penso che lo abbia fatto perchè il Cnc porta tante persone alla Chiesa,e anche tanti diventano sacerdoti…ma chissà cosa il Santo §Padre pensa di “quel” tipo di messa,tanto lunga e coreografica,ma senza ostia,e poi non ci si inginocchia mai…del balletto,del candelabro ebraico,delle confessioni pubbliche,dell’affidamento al catechista (figura molto presuntuosa e sicura di avere l’illuminazione dello Spirito Santo).Guardate..ci vuole tanta pazienza,e questo cammino va veramente rivisto e tanto.Ci sono anche pensionati che non hanno i soldi della decima costretti a darla che poi se gli riservono i soldi,dicono,la andranno a richiedere perchè bisogna umiliarsi….che senso ha….Una come me che ha il marito “invasato” da una vita con la comunità e condizionato psicologicamente completamente da loro..non ci sarà verso di uscirne,e appena ne parlo di tutto ciò che ho contro il cnc son discussioni,e lui mi giudica come se fosse un emissario di Dio,che io non ho Dio etc…allora sono un po’ tanto costretta ma si sa come la penso,e comincio a far saper qualcosa anche alla comunità,ci vado poco e contro voglia..ma è d’uopo..mio malgrado per il matrimonio e i figli…

    Commento di Armida — novembre 14, 2011 @ 2:52 PM

  32. p.s. Dio non usa mai la costrizione..fosse per me sola me ne sarei già andata!
    E poi dicevo sopra che il cnc porta gente alla chiesa..ma non è letteralmente così,devo correggermi:porta al cammino neocatecumenale e basta.Secondo me c’è tutto un interesse economico di fondo e basta:qui si gioca materialmente e lucrosamente sulla fede delle persone! Non so se sbaglio ma questo è il mio parere,Evviva la Santa Chiesa,evviva Maria Gesù e Giuseppe

    Commento di Armida — novembre 14, 2011 @ 3:00 PM

  33. io sono nel cammino e si vede che non hai capito niente del cammino, ciao

    Commento di susy — dicembre 1, 2011 @ 6:06 PM

    • Cara Susy…è proprio perchè sei nel cammino che non hai capito (e on capirai mai nulla) del cammino…!!!
      In bocca al lupo!!

      Commento di Giovanni — dicembre 2, 2011 @ 6:30 PM

  34. Per ciò che riguarda la mia esperienza nella mia comunità c’è una donna sposata il cui marito non è in comunità e come potete immaginare questo pone qualche difficoltà per i tanti impegni che la coinvolgono; vi garantisco che i catechisti difendono il loro matrimonio come prima cosa, perchè è indubbio che il sacramento sia più importante della sua partecipazione alle attività che abbiamo nel cammino; tra l’altro questo ha fatto riavvicinare lui alla chiesa e a volte viene a celebrare con noi.

    Secondo punto: spesso ho visto terminare i fidanzamenti tra un ragazzo/a del cammino e uno/a al di fuori (non necessariamente ateo/a, magari anche cristiano/a) per il semplice fatto che l’altro/a non accetta il fidanzamento in castità, o magari terminato anche solo per motivi meno “traumatici”, come andare a messa ogni domenica o festa; nella mia comunità ci sono due fidanzamenti che stanno andando avanti da qualche anno, con qualche problema è vero, ma non più grandi di quelli che ci sono tra due “fratelli” di comunità.

    Terzo punto: io sono un ex ateo con un’esperienza di vita pre-cammino “molto forte”, sono entrato a 28 anni e vi posso garantire due cose con molta sicurezza: la prima è che mi sentivo molto più “giusto” prima che adesso (e non sono una mosca bianca tra i catecumenali); la seconda è che per gratitudine verso Dio ora la mia attenzione è rivolta verso tutte quelle persone che ho intorno (al lavoro, parenti, amici) che spero possano fare la mia stessa esperienza; ma non sto parlando di dover per forza entrare in cammino, ma che almeno possano riconoscere che non siamo soli al mondo e che Dio esiste e ci ama.

    Quarto punto: in questi anni inevitabilmente abbiamo perso diversi fratelli per strada, nessuno cacciato, solamente che hanno smesso di venire, e io mi sono comportato con loro sempre allo stesso modo: ci sono quelli che non ho più sentito e quando mi vedono per strada, se possono, fanno finta di non vedermi, e ci sono quelli che mi hanno invitato al matrimonio o al battesimo dei figli; da cosa dipende questo? dal cammino? non penso. Lavoro in una grande azienda da 26 anni e ogni tanto cambio sede, ufficio o gruppo di lavoro: ci sono quelli che anche a distanza di 20 anni ancora ti telefonano e quelli che fino al giorno prima erano amiconi perchè vicini di scrivania, poi mi spostano in un’altra stanza e faticano a salutarti. Non dipende dal cammino, dipende da che tipo di rapporto intrecciamo con gli altri.
    Per quanto riguarda il discorso sull’amore vi dico questo: se per amore intendete quello che Cristo ha avuto per chi lo crocifiggeva, pregando per loro e perdonandoli, allora non penso che possiamo dire di essere capaci ad amare, nè fuori dalla comunità, nè dentro.
    Almeno io questo amore al nemico per ora non ce l’ho; spero che in futuro mi venga concessa questa grazia, questa capacità di amare.

    Leggendo le cose che avete scritto riguardo ai neocatecumeni, c’è una cosa, però, che mi fa dubitare di quanto siate stati vicini al cammino, perchè parlate di persone presuntuose…che credono di amare gli altri…..che devono scendere dal piedistallo.
    Ve lo chiedo senza malizia, ma chi avete conosciuto? In 20 anni ho incontrato e parlato forse con centinaia di fratelli catecumeni e, salvo pochi casi, tutte queste persone si sentivano delle poco di buono, egoiste, avare, e soprattutto assolutamente incapaci di amare.
    Io sono incapace di amare ed è per questo che sono stato fulminato dalla parola del Vangelo che mi ha detto che Gesù è venuto per i malati e non per i sani; a me invece da bambino avevano detto che se non fossi stato buono e bravo Gesù si sarebbe offeso.
    Un’idea balorda e insana del messaggio evangelico, per questo ero scappato, scandalizzato da questa gente che non vedevo migliore di me e scandalizzato dal fatto che Dio non mi avrebbe mai potuto amare perchè non ero capace di essere buono e bravo.
    Poi qualcuno mi ha fatto scoprire che Gesù ama anche i peggiori, non fa distinzioni, e se tu fai una vita immonda, tuttalpiù si dispiace profondamente che tu fai una vita a metà, soffrendo, infelice, e questo dispiacersi è come quello di un padre che non vorrebbe vedere un figlio soffrire.
    E questo buona notizia mi ha ravvicinato: mi sono trovato molto a mio agio in mezzo a questa gente che è consapevole di cosa è capace e che soprattutto non si scandalizza mai a guardare i peccati degli altri perchè sa di non essere migliore di loro.
    E questo amore ricevuto piano piano “forse” vi cambia, dipende da quanta resistenza fate nel ricevere questo amore.
    Questa è la mia esperienza.

    Commento di Piero — gennaio 6, 2012 @ 5:46 PM

  35. Vogliamo invece parlare delle famiglie che vanno in missione? Che lasciano lavoro, famiglia, che privano i loro figli della vicinanza e dell’affetto dei nonni, zii , cugini ?
    Mia cugina (come una sorella per me), ha 7 figli tutti molto piccoli ed affezionati alla nostra famiglia, è un anno che è partita per la sua missione di cui ancora non sono riusciti a farci capire il senso. Sono tornati per Natale e tutti e 7 i nostri nipotini (tranne gli ultimi due che sono piccolissimi) hanno manifestato disagio ed hanno ripetutamente detto che non volevano ripartire!!!
    Quello che mi sconvolge è il condizionamento in cui si trova la famiglia di mia cugina . Loro si sentono degli eletti, per questo sono sostenuti dalla comunità (vista personalmente uscire da casa di altri catecumeni con delle buste) e per questo non possono fallire!!! Come possono tornarsene a casa dopo che la comunità li ha stipendiati per tutto questo tempo? Per l’orgoglio della comunità neocatecumenale si passa sopra anche al disagio dei proprio figli?
    Io all’inizio ho cercato di capire, mi hanno spiegato che la loro è una missione ad gentes (in mezzo alla gente), che si sono trasferiti per dare l’esempio, per far vedere che si può vivere con pochi soldi, tanti figli etc…
    Ma la mia domanda è… se devono dare l’esempio, sono la famiglia perfetta?

    Commento di Giada — gennaio 14, 2012 @ 2:58 am

  36. Salve a tutti.
    Ho 22 anni e faccio parte del NC da quasi 10 anni, in realtà poco più di 1 e ora passerò a spiegarvi perchè. Ho appena compiuto il Secondo Passaggio, rito compreso. Vorrei esporre le mie opinioni di fronte a tanta, sedicente propaganda…
    Da premettere che sono entrato in Cammino che ero un ragazzino, 13 anni. Ad una certa età non si capisce niente della vita. Dunque, anche perchè ho due generazioni di famiglia dentro di esso, continuavo a farlo più che altro per abitudine e, non lo nascondo, OBBLIGO genitoriale: premesso che anche i genitori, poichè umani, sbagliano, mai fecero una cosa più giusta nella mia vita (di ragazzino 13enne). Dopo aver vissuto nei 6 anni seguenti in:
    1 – Ambiente scolastico super radicale di sinistra (come direbbero loro “obiettivo”)
    2 – “Apertura al mondo e alle idee”: alias, poichè certi appellativi si traducono SEMPRE così, farmi influenzare da persone che appaiono tanto buone e intelligenti, poichè non “condizionati da certe associazioni o ideali” (ma loro stessi diventano ideali, senza accorgersene).
    3 – Interesse esclusivo per me, poichè “IO DECIDO DELLA MIA VITA” (alla maniera “buonpensante” sempre di coloro che si definiscono “aperti”), accavallando a questo mio interesse ogni precauzione per la mia persona, poichè “è bello fare nuove esperienze” (no?): droga, perversione sessuale, scalata sociale, stima (orgoglio a priori) per me stesso, violenza (TANTA violenza fisica, ero un’animale..).

    Risultato? Dunque, dicevo che frequentavo il Cammino, giusto? Più che altro, con le premesse sopra elencate, lo frequentavo sedicentemente: le cose dette dai catechisti, tra cui i miei genitori, entravano da un orecchio e uscivano da un altro. Finita l’Eucarestia, finita la catechesi, perfetto! Domani torno a fare i miei cavoli…
    Certo, come no. A 19 anni ero diventato, a furia di perseguire me stesso e le “cose del mondo”, CON TUTTA LA LIBERTA’ LASCIATAMI DAI MIEI GENITORI, ANCHE PER PAURA, POICHE’ ERO ULTRAVIOLENTO, un pervertito sessuale, spaccone, infantile e, ribadisco, violento fisicamente: chi usa violenza, voglio dare consiglio, è perchè ha più paura di altri di mostrare se stesso e le proprie debolezze.
    Dietro proposta dei miei, andai alla Domus Galilaeae per un anno: accettai, più che altro prendendola come occasione per stare lontano da casa e avere “un’esperienza culturale” (una delle tante buone cose sbandierate dall’obiettività che molti si affibbiano come “giusta morale di vita”). Cosa facevo alla Domus? Niente di che: lavoravo, pregavo, mangiavo, dormivo, fumavo, BESTEMMIAVO… Nessuna pressione di nessun tipo, niente di niente. A parte il buon amore di delle persone li presenti e la loro infinita pazienza verso le mie cavolate.

    Sono tornato a casa a Settembre 2011, COMPLETAMENTE cambiato. Il Signore mi ha realmente plasmato, ma non contro la mia volontà. Rammentate: il Signore non ti tocca con un dito, se non lo vuoi.
    S. Agostino: “DIO E’ L’ESSERE PIU’ IMPOTENTE DEL MONDO: MA SE NELLA TUA LIBERTA’ GLI PERMETTI DI ENTRARE NELLA TUA VITA, ALLORA DIVENTA IL TUO ALLEATO PIU’ POTENTE”.
    Adesso? Sono in trasferta a Macerata (vengo da Catania), studio Lingue Straniere all’Università, ho una normalissima vita sociale, mi frequento con una ragazza, sono felice, frequento la comunità che è di pari passo con la mia originaria (Secondo Passaggio), subisco tentazioni del demonio, come tutti, ogni tanto cado, qualche volta resisto. Punto e basta.
    Smettetela con queste cazzate sul Cammino come eresia. E non pensate ai catechisti come dei: sono umani, sbagliano. Ma imparate a fidarvi di loro, perchè, anche nel torto loro, Dio saprà farglielo vedere e allora vi darà ragione su quelle cose su cui potreste aver ragione.

    Commento di Marco — gennaio 16, 2012 @ 3:52 PM

    • che bella testimonianza! speriamo che aver dato la tua esperienza
      possa servire a placare tanta rabbia e ad allontanare da tutte le
      falsità che si stanno dicendo sul cammino.

      Commento di graz — gennaio 16, 2012 @ 5:21 PM

  37. Si, una bella testimonianza che però non aggiunge ne toglie nulla per un giudizio complessivo del Cammino. Anzi è l’ennesima prova di un commento che avevo già espresso in precedenza: risulta essere più un ricovero per persone che, a causa di una scarsa disciplina personale e mancanza di autocontrollo, non sono capaci di aprirsi al mondo e a tutte le cose belle e brutte che ci sono. Persone che hanno bisogno di una atmosfera ovattata e protetta in cui continuare a vivere e trovare un senso alla propria debole esistenza grazie alle testimonianze ipocrite dei “fratelli” e dei catechisti.
    Sono contento per Marco ma gli ricorderei che la vita, quella vera, è fuori…non nella vita protetta delle comunità: IL LEONE è LEONE SOLO NELLA SAVANA. RINCHIUSO IN UNO ZOO DIVENTA SOLO UN ANIMALE!!

    Commento di Giovanni — gennaio 21, 2012 @ 4:59 PM

    • Giovanni, nel cammino nessuno cresce a pane e fantasia.
      E’ nei momenti di crisi che si capisce ciò a cui uno tiene. Quando le circostanze si fanno difficoltose si comincia ad eliminare ciò che si considera non essenziale. Anche se magari, a parole, si era affermato il contrario fino a poco prima. Per esempio, se ci viene insegnato che si lavora solo per i soldi, non c’è da stupirsi che si lascino a casa i lavoratori per conservare i soldi. Che si possa tenere a quello che si fa, al modo di farlo, che il valore stia nell’opera stessa è un concetto che non può essere compreso da chi non fa, non opera, o sostiene che ogni cosa è relativa.
      Così assistiamo al paradosso di chi passa le sue giornate al lavoro, fino a notte, ma non considera il luogo di lavoro come un luogo reale, perchè la vita è fuori.

      Commento di Piero — gennaio 21, 2012 @ 5:58 PM

    • Carissimo Giovanni… Non per ribrezzo o altro, ma ti dico in chiarezza che sei moralista oltremisura. Ricovero? Persone che mancano di autocontrollo, incapaci di aprirsi al mondo etc…? Amico, lì sopra ho fatto solo il RIASSUNTO della mia vita, prova a immaginartelo esteso per 10 anni. Secondo: secondo te e allacciandoci a quando dici, dunque, tra i “ricoverati” dovremmo contare anche i miei genitori, zii, nipoti, cugini e, specialmente, nonni (materni e paterni), i quali, nonostante “ricoverati” da più di 50 anni hanno saputo crescere, tra figli e nipoti, 122 persone (Esatto, ecco cosa vuol dire apertura, come dici tu… Ma quella vera: apertura alla vita!)??? Ma come ti permetti? Che se tanto vogliamo parlare di come è fatta la vita, potrei insegnartelo io a te, non certo il contrario. Ma non faccio lezioni, piuttosto qualcos’altro (utile): se la parola ricoverato (e aggettivi seguenti) ti piace tanto, leggiti lo Statuto del Cammino o, al limite, la pagina su Wikipedia: il Cammino si apre a chi è lontano dalla fede etc.. In poche parole, noi deboli (che si rende conto della sua debolezza). Intendilo come vuoi, ma segnati questa: visto che non sei uno di questi ipocriti neocatecumenali, insegnaci ad avere rispetto dei “malati”, “ricoverati”. XD

      Commento di Marco — marzo 13, 2012 @ 11:40 PM

      • Ciao Marco.
        Ho letto con molta attenzione la tua reazione al mio commento. Reazione che ritengo un tantino esagerata e soggettiva ma che in parte avevo preventivato e quindi accetto e comprendo. Infatti, come tu hai dovuto sintetizzare in poche righe diversi anni della tua vita, anche io, sia per ovvie ragioni di tempo e sia – lo confesso- un poco per pigrizia ho dovuto sintetizzare all’osso un concetto ben più ampio e articolato (affrontato in sede scientifica). Questo modo di fare, molto probabilmente, mi ha portato ad utilizzare dei termini poco appropriati (vedi ricovero e sostituiscilo con “rifugio”) e avrò forse peccato (come dici tu anche se sinceramente non lo condivido e non lo capisco) di “moralismo” tuttavia, ti assicuro, rimango e rimarrò molto più obiettivo e lucido di te.
        Due delle poche cose che ho potuto apprendere uscendo dal cammino(e davvero li appresi fuori dal cammino) sono: il rispetto per gli altri e l’umiltà. Per cui, con la mia sintesi, non avevo minimamente intenzione di urtare la sensibilità di qualcuno (rispetto) e se involontariamente (ma ripeto…involontariamente) lo avessi fatto ne chiedo scusa (appunto l’umiltà).
        Dopo questa premessa che mi sembrava obbligatoria per un chiarimento, il concetto che avrei voluto affrontare (e che già qua e là in alcuni miei precedenti commenti lo avevo in piccola parte affrontato) era relativo all’identificazione del CN con le sette. Perché la Comunità (e qui sicuramente chi vi fa parte storcerà il naso) E’ A TUTTI GLI EFFETTI UNA SETTA RELIGIOSA perchè presenta tutti quegli aspetti che, appunto, le contraddistinguono: proselitismo sfrenato, esclusivismo, riti d’iniziazione, l’offerta della “via giusta” per la salvezza ultraterrena, manipolazione del comportamento e del carattere di una persona; leadership carismatica (i responsabili e i responsabili dei responsabili, quelli che vanno in “missione”…), in molti casi la separazione degli adepti dalle famiglie, dagli amici e dalla società in generale, la visione del gruppo come una nuova famiglia con la quale stabilire un rapporto unico, richieste di denaro, richieste di attività e comportamenti sessuali particolari. Poi, tutti questi aspetti possono essere più o meno accentuati ovviamente. Lo sviluppo delle sette (e del cammino) appare da un lato come la conseguenza di un certo arretramento della Chiesa, ma risponde soprattutto a una domanda potenziale di certe categorie di persone, la quale definisce il terreno psicosociologico e culturale della “nuova religiosità”. Questi gruppi (tra cui anche l’opus dei, i legionari, comunione e liberazione) entusiasti e convinti offrono, infatti, in un periodo di instabilità e di crisi, risposte particolarmente tranquillizzanti e come dicevo prima un modello, dei riti, un reclutamento energico, una comunità portatrice di una verità certa, sicurezza e salvezza. Tutte queste caratteristiche sono ben visibili in tutti i commenti presenti in questo utile blog…a meno che tutti siano falsi o parlino per “sentito dire”.
        Dato per assodato che il Cammino è una setta…chi entra in comunità/setta? Per chi ha già certi background familiari la risposta è molto semplice e scontata. Per quanto riguarda i neofiti (e di seguito ti riporto il testo di una interessante ed esaustiva tesi di laurea) “non esiste una persona tipo che si fa ingannare dalle sette, quanto piuttosto una persona che presenta una combinazione di fattori che avvengono quasi simultaneamente. Esistono due condizioni che rendono l’individuo particolarmente vulnerabile al reclutamento: essere depressi e non avere una relazione importante. Siamo particolarmente vulnerabili a persuasione e suggestione a causa di una perdita o di una delusione che ci creano uno stato di depressione, o anche una leggera depressione clinica. Siamo particolarmente inclini a questo tipo di influenza quando non abbiamo una relazione personale significativa, un lavoro, un programma di istruzione o formazione, o qualche altro tipo di coinvolgimento. Le persone vulnerabili sono quelle sole, in transizione tra scuola superiore e l’università ,tra l’università e il lavoro, chi si sente lontano da casa, chi è arrivato in una città nuova, chi ha divorziato di recente, ha appena perso il lavoro, si sente sopraffatto dal corso delle cose o non sa come affrontare la vita”.
        Per non tediarti ulteriormente e fartela breve, nella maggior parte dei casi il profilo psicologico degli adepti e delle vittime potenziali è noto alla scienza (non a me eh…!!): si tratta di personalità (di qualsiasi estrazione sociale) che alla base sono fragili o che versano in condizioni di temporanea labilità emotiva e necessità di aiuto psicologico, personalità assai vulnerabili e alla ricerca di sostegno che viene offerto da manipolatori senza scrupoli.
        Ti ripeto…questo ovviamente non sono io a dirlo, ma ti basterebbe fare qualche giretto su internet per reperire qualche informazione in più, anziché spulciare solo qualche notiziella su wikipedia. Magari potresti comprare anche qualche libro… Ma dubito che lo farai visto che l’autocritica (altro aspetto che viene condannato in comunità) è da evitare.
        Magari adesso mi rimprovererai di “razionalismo-scientismo” tuttavia, come ti dicevo nelle battute iniziali, rimango più obiettivo e lucido di te perché conosco “ il dentro e il fuori” delle comunità.
        Per concludere, ti ho messo davanti (ma non solo a te) uno specchio: se vedi la tua immagine riflessa, caro amico mio, mi dispiace (e te lo dico sinceramente…col cuore in mano) e ti auguro in bocca al lupo per il tuo percorso. Ma se non ti ci riconosci allora perché prendersela tanto? Vorrà dire che apparterrai ad una nuova categoria di adepti che non ha tutti quei tratti psico-sociologici…ma che lo stesso vuole far parte di una setta.
        Mi auguro di esser stato questa volta un poco più chiaro e di non aver offeso nessuno anche perchè (ma penso si sarà capito) ho “preso in prestito” diversi spunti…anche per fare più rapidamente.
        Termino (e questa volta davvero) con una frase di Schopenhauer (è un filosofo): “Chi pensa non crede, chi non pensa crede”.
        Un abbraccio.

        P.s. Per quanto riguarda le tue lezioni di vita ti informo che sono nato e cresciuto in una nota (nota purtroppo il più delle volte più per le sue vicende criminose) città del sud e in uno dei suoi peggiori quartieri…quindi delle tue lezioni non saprei proprio cosa farmene. Ma ti ringrazio lo stesso…se ci dovesse essere occasione.

        Commento di Giovanni — marzo 17, 2012 @ 8:40 am

      • Giovanni, quando hai finito di fare copia-incolla dagli altri siti ritorna tra noi.

        Commento di Piero — marzo 17, 2012 @ 9:27 am

      • Non ti è piaciuto il mio copia/incolla? Non me ne preoccupo anzi sono contento perchè molto probabilmente ti sarai ritrovato. Comprendo la tua diffidenza di fronte a certe argomentazioni…è un poco come quando certe persone dicevano ad altre che la terra fosse rotonda e girasse attorno al sole (e non viceversa e che fosse piatta) e poi venivano processate per eresia. E’ tipico di chi ha vissuto soltanto in certi ambienti e non riesce a guardare oltre il proprio naso.

        Commento di giovanni — aprile 6, 2012 @ 6:25 PM

  38. comunque chi ha trovato cose che non sono giuste nel cammino,non è che si inventa le cose,ma le ha vissute su di se.Per lo meno andrebbero riviste tante cose e prego la Madonna che se davvero lo ha ispirato,lo cambi in meglio.La Chiesa è una e sposa di Cristo

    Commento di Armida — febbraio 3, 2012 @ 12:08 PM

  39. miei cari amici insoddisfatti del cammino impariamo a attraverso la rete a trasmettere a tutti coloro che ne vogliono sapere di più che questo movimento plagia le menti di tanti sventurati che come me dopo dieci anni passati dentro.SOLO CACCIANDO LE PALLE,vi assicuro c’è un mondo migliore che ti permette di confrontarti con la società,pur senza dubbio avere un dialogo con DIO nelle nostre bellissime chiese.KIKO,HERNANDES e tutta la sua cricca di ciarlatani non devono insegnarci nulla e non si devono sostituire ai parroci in una chiesa purtroppo impotente .Se il Vaticano ci ascoltasse noi poveri delusi da questo cammino,DOVREBBE E POTREBBE dire la sua,e non soprassedere per una mera convenienza.solo così,la chiesa potrebbe riprendersi i suoi fedeli e non lasciarli nel loro destino. Dino

    Commento di dino — febbraio 8, 2012 @ 5:12 PM

    • Il problema è……..finanziario, purtroppo le autorità della Chiesa sono sensibili ad essere accondiscendenti nei confronti di chiunque le finanzi. Il problema del plagio delle persone, della coercizione, fino alle storture dottrinali, tutto ciò è candidamente ridimensionato da una robusta iniezione di liquido che settimanalmente irrora le bisognose casse vaticane.

      Commento di Luca — febbraio 8, 2012 @ 9:51 PM

      • Fosse solo questo il problema…caro Luca…!!!

        Commento di Giovanni — febbraio 9, 2012 @ 6:29 PM

  40. salve a tutti, volevo portare la mia esperienza personale a proposito del cammino. Premetto che ho 42 anni e sono stato molto lontano dalla chiesa fino a qualche anno fa e questo mi ha portato ad un insoddisfazione di fondo, una ricerca di risposte che nessuno mi dava…Spinto da un amico sacerdote ho frequentato le catechesi e poi sono entrato nella comunità dalla quale sono uscito dopo 2 anni.Ho letto qui e in altri siti un mare di critiche al cammino, critiche di cui ero al corrente anche quando sono entrato.Sono sostanzialmente d’accordo con quello viene detto da tutti voi soprattutto per quello che riguarda il ruolo dei catechisti che prevarica sopratutto il sacerdote. Il motivo principale che mi ha spinto a lasciare il cammino è stata una convivenza nella quale ho espresso i miei dubbi sulla mia permanenza in quanto la mia ragazza legata a una profonda fede classica non sarebbe mai entrata nel cammino. Il sacerdote mi ha risposto che potevo anche lasciarla, che non era quello che dio voleva per me. Da questo ho capito che questo cammino non fa per me. Da poco mi sono sposato le cose vanno benissimo vado a messa con mia moglie tutte le domeniche, siamo entati anche in un gruppo in parrocchia e condividiamo la fede in un modo straordinario.
    In un certo senso mi dispiace fare queste critiche vi spiego il perche. Fino a qualche anno fa per me Dio non esisteva, contavo solamente io e tutto quello che mi circondava e devo ammettere che malgrado mia moglie e la mia famiglia mi hanno sempre stimolato alla conversione non ne ho mai voluto sapere.Quindi in un certo senso devo dire grazie al cammino che mi ha fatto capire l’importanza dio Dio nella mia vita. peccato che però abbia delle regole che poco hanno a che fare con la misericordia,l’accoglienza l’amare e rispettare il prossimo. In conclusione mi auguro che la chiesa sappia avvicinare le persone lontano da Dio come lo ero io perche tutti possano essere toccati dal suo amore come è successo a me

    Commento di pier — febbraio 29, 2012 @ 10:33 PM

  41. cari fratelli tutti, evangelisti, musulmani, credenti non credenti, chi vi scrive è un ex ateo, l’ uomo in quanto tale, non fa altro che combinare guai, di ogni genere, il signore dopo tanti anni della mia vita si è fatto vedere, da me, uomo umile ingrato e grandissimo peccatore, tutto quello che ho letto da voi tutti, mi fa capire quanto il signore deve soffrire ancora per noi, poveri peccatori, quello che a noi tutti sfugge è il senso di vivere una vita. d’ amore e di riuscire a perdonare chi ci fa del male, solo così si può essere figli di Dio, ed iniziare ad assaporare il paradiso che Dio ci ha promesso, fratelli amiamoci, senza giudicare il fratello ma pregare pregare pregare nostro padre, DIO grazie vi voglio bene.

    Commento di michele — Maggio 16, 2012 @ 3:10 PM

  42. salve a tutti, avrei una domanda da fare, ho una carissima amica, piu’ grande di me di 8 anni circa, abbiamo passato una vita insieme. Lei fa parte di una delle comunita’ neocatecumenali, ormai da tantissimi anni, cosi come lo fu la mamma ma il papa’ no, Questa mia amica, si è sposata 2 giorni fa, da quanto ho capito con il ragazzo hanno iniziato un altro tipo di percorso, mai specificato naturalmente. La cosa che vorrei sapere, è successo che il giorno del matrimonio, nonostante io abbia passato quasi tutta la notte assieme a questa mia amica a chiacchierare, la mattina alle 6 l’ho aiutata nelle varie cose prima della cerimonia, poi…….. io con la mia famiglia non siamo stati letteralmente piu’ calcolati, praticamente a noi, siamo in 6 persone a pensarla allo stesso modo, ci è sembrato e abbiamo il sospetto che, non essendo di nessuna comunita’, non ci hanno nemmeno considerati, eravamo estranei. Naturalmente ci siamo rimasti tutti malissimo. Il giorno dopo ho ricevuto un sms dagli sposi, dove si scusavano per non averci dato attenzione per i vari impegni in quella giornata. Beh …di piu’ cosa c’è da dire??? grazie per avermi letto.

    p.s. almeno piu’ di 25 anni fa, questa mia amica, mi aveva invitato a frequentare una nuova comunita’ nascente, ho provato per 4 o 5 volte ad andare a queste riunioni settimanali e a qualche sabato, ma sinceramente non faceva per me, un sesto senso mi diceva che piu’ li vedevo e piu’ mi sembravano una “setta”. Confermo diversi commenti letti qui in questa pagina.

    Commento di paola — luglio 2, 2012 @ 12:18 am

  43. Clint Eastwood, in un film, dice questa battuta: “Nel mondo, i coglioni sono molto più di due……..”

    Commento di Luca — settembre 29, 2012 @ 5:32 am

    • Da ex responsabile di comunità,posso testimoniare che i soldi della singola comunità sono gestiti solo ed esclusivamente dal responsabile e i catechisti chiedono un resoconto generale dell’andamento comunitario per di più in caso di necessita intervengono per regolarizzare conti in sospeso.Ho visto commenti strani tipo setta o persone che si lasciano manipolare ecc…non è il mio caso io vedo il percorso catecumenale come un alternativa al sistema,partecipo quando mi fa piacere,pratico chi mi fa piacere,esco con chi mi fa piacere,pago quello che mi fa piacere enon vedo questo come un problema, anzi,o no?Se ci sono persone che si autoisolano o creano gruppi è un fattore sociale non di fede.Io personalmente apro la Bibbia faccio ciò che devo fare cioè leggere e interpretare per cio che posso le scritture e poi chi si è si è visto.L’idea o meglio il fine di raggiungere chissà cosa, le promesse fatte,le cose che dicono i catechisti,ma chi le segue mai visto qualcuno che facesse ciò.Oggi la possibilità di parlare di dire anche 4 stronzate davanti a una platea non te la da nessuno,chi,come,dove e quando,oggi come oggi ti da la possibilità di salire dietro a un leggio e dire quello che ti pare???? Mai nessuno mi ha consigliato ciò che avrei dovuto dire o non dire.Ragazzi ci credete o no ma questa è la mia esperienza cioè faccio ciò che mi va di fare e dire ciò che mi va di dire,di sicuro non sono perfetti e sono molto criticabili come è già stato fatto forse pure eccessivamente qui,però come dico sempre io non sputare nel piatto dove hai mangiato,non ti fa onore,magari hai subito un torto?qualcuno ti ha preso in giro?aspettative negate?ognuno ha un proprio motivo ma la cosa che non se ne scende è chi come l’autore dell’articolo polemizza,cosa che è quotidiana routine nelle comunità. Noi celebriamo anche in chiesa dove sta scritto che si deve celebraare solo in una stanza,boooooo.Giuseppe Piccirillo

      Commento di Giuseppe — ottobre 10, 2012 @ 9:37 am

  44. Quante stupidaggini sono state scritte in questi messaggi… troppe forse..
    Sin da quando il cammino neocatecumenale ha cominciato a diffondersi nel mondo, il demonio lo ha contrastato.
    Sempre ci sono state persone (sia cattoliche che di altra professione) che hanno mal visto quest’opera meravigliosa che lo Spirito Santo ha ispirato a Francisco Arguello. Allo stesso modo anche i Santi, nella loro vita, sono stati contrastati da pagani e da cattolici.
    Se il cammino fosse stato sempre accolto da tutti, beh.. ci saremmo dovuti seriamente interrogare sulla veridicità.
    Se non ci fossero queste difficoltà, non ci sarebbe la santità. Comunque…
    A me basta pensare che tutti i Papi non hanno fatto altro che appoggiare ques’opera.
    A me basta sapere che il cammino neocacumenale è riconosciuto e approvato dalla Chiesa come un “potente strumento nelle parrocchie per portare le persone a Cristo”. Questo è l’importante.
    Il cammino non è una setta, non c’è alcun plagio psicologico… è il demonio che insinua questi pensieri. Tutti sono liberi di entrarvi o di uscirvi.

    Pregate, fratelli carissimi. Pregate e non giudicate.

    Commento di Lorenzo — dicembre 2, 2012 @ 4:27 PM

    • Sono in accordo con Lorenzo. Io ho fatto parte del cammino per circa tredici anni; successivamente la comunità si è sciolta , per decesso del parroco. Sono rimasta in buoni rapporti con i catechisti e partecipo , quando mi è possibile alle celebrazioni eucaristiche a Pasqua ed a Pentecoste. Nonostante che adesso faccia parte del RnS , nessuno mi ha giudicata nè tantomeno criticata. In tutti i movimenti ci sono dei fanatici che ne adombrano l’essenza, ma non per questo si può gettare zizzania su un’opera dello Spirito Santo. Non mi sembra indice di maturità gettare del fango nè sul cammino Neocatecumenale nè sul RnS; sono chiamate diverse, ma entrambe suscitate dalla grazia di Dio pe il Rinnovamento della Chiesa.. Sentiamoci uniti nella preghiera e nell’ amore reciproco.
      Fiorella

      Commento di fiorella — febbraio 24, 2013 @ 8:35 PM

  45. ma Francisco ha fatto voto di povertà oppure è proprietario di un bel villone? Chissà se al nuovo Papa sarete simpatici o meno

    Commento di giulia — febbraio 24, 2013 @ 12:25 PM

  46. No ! Demonio è molto felice ti late cammino NEFASTO !!!! Io ne so qualcosa !!! Ogni violenza psicologica, che sia a sfondo religioso o altro, va denunciata e fatta conoscere perchè le persone possano svegliarsi dal torpore e dalle trappole che queste sette propongono.
    I neocatecumenali, sono alla sequela dei Testimoni di Geova e forse anche peggio !!!
    Si fidanzano solo tra di loro, si sposano solo tra di loro, comportamenti settari e se qualcuno ha un fidanzato che non intende aderire alla setta ( una setta cattolica, ma sempre setta !!! ), loro glielo fanno lasciare !!
    Sò come funzionano le cose la dentro, ci sono stata, ed è allucinante !!!!
    L’amore quello vero non esiste, esiste solo una pesudo amore MALATO, che traspare prima di tutto dai Fondatori !!!
    E smettela di OCCUPARE le chiese con superbia per farci le vostre nefaste e dissacratorie eucaristie !!!!!
    Vi combattero sempre con la vera forza di Cristo, quella sei suoi Angeli Santi !!!!
    Finirà il vostro inganno !!!!!

    Commento di Anima — febbraio 27, 2013 @ 5:59 am

  47. volete sapere una cosa? mentre ci sono questi interessanti commenti negativi nei confronti dei settari neocatecumenali,i loro catechisti guardano preoccupati queste testimonianze.Lo dico per esperienza diretta in quanto mi è stato chiesto se anch’io avevo lasciato una mia esperienza,che,con il senno di poi non avrei fatto questa negativissima esperienza, dino

    Commento di dino — Maggio 3, 2013 @ 12:39 am

  48. scusate la ripetizione,oramai è parecchio tempo che non li frequento,dopo 10 anni di cammino,ma quando vedo alcuni di loro sono smarriti davanti alla società.Condivido tutto ciò che lo psichiatra metteva in evidenza con estrema precisione nei contenuti,mi piacerebbe che il papa francesco,guardi queste testimonianze amare e prenda provvedimenti contro di loro,ciò che non fece papa ratzi. Dino

    Commento di dino — Maggio 3, 2013 @ 12:46 am

    • Davvero, non ci resta che confidare in Papa Francesco, affinchè metta la parola fine a questa vergogna che la Chiesa accoglie solo per amore del vile denaro. Mia sorella e suo marito fanno parte di questa setta da circa un anno e non si riconoscono più. Ovviamente, in negativo. Siamo preoccupati, frustrati, disgustati, da tante, troppe cose.

      Commento di Frami — ottobre 15, 2013 @ 8:51 am

  49. ….quante cose avrei da dire!!! Ne dico una che è in fondo il risultato della mia esperienza in quella setta: mi hanno rovinato la vita! Con la scusa di riscoprire il Santo Battesimo in realtà cercano di indurre le persone a considerare lo stesso come un segno simbolico che hanno ricevuto da bambini ma che in fondo non conta e non è contato nulla e che SOLO seguendo il c.n. lo stesso può avere un’efficacia ed una realizzazione vera. Con la scusa degli scrutini in realtà portano le persone a consegnare la loro vita. con quanto di più intimo, nelle mai ed ai giudizi degli pseudo-catechisti che in sostanza cercano di smontare la personalità degli individui e “rimontarla” in funzione dell’appartenenza al movimento. Nelle varie comunità che mi è capitato di conoscere veniva continuamente ripetuto che chi era nel cammino era un eletto e che da sempre il Signore lo aveva chiamato a questa grazia…..e che chi ne era fuori non poteva capire….!!! Se penso che mi son fatto abbindolare da questa massa di manipolatori per quattro anni e che quando ho cominciato a riaccendere il lume del senso critico hanno utilizzato ogni mezzo per turbare la mia coscienza sino a portarmi alla depressione…..bhè….non nego di sentire il desiderio di vendetta. Per Grazia del Cielo ne sono uscito da diversi anni ma i miei 2 figli si ritrovano a vivere a stretto contatto con la setta di Arguello della quale i loro nonni materni sono “catechisti”….il Signore sà!!!

    Commento di Francesco — giugno 15, 2013 @ 7:07 PM

  50. ciao a tutti!sono figlia di neocatecumeni anche se ormai non frequento più da diversi anni.
    Quello che vorrei dirvi è questo:il cammino mi ha insegnato molto,a credere in Dio,mi ha trasmesso ottimi valori ecc….quello di cui voi parlate è in parte vero ma vorrei ricordarvi che in comunità si possono incontrare persone equilibrate come “invasati” come in qualsiasi altro posto.Sta alla singola persona capire e distinguere,in poche parole usare sempre la popria testa!
    Per farvi un esempio concreto:mio papà 5 o 6 anni fa ha iniziato a frequentare un seminario di teologia per laic perchè sentiva la necessità di approfondire la fede da un punto di vista più razionale i e alcuni catechisti si son detti preoccupati di questa scelta,Sapete che ha risposto mio papà?Che lui ci andava lo stesso!punto….e sono più di trent’anni che i miei frequentano il cammino!
    Il suo presbitero si è detto molto felice di questa decisione. Mio padre stesso ha vissuto molto positivamente quest’esperienza perchè ha conosciuto persone che provenivano da diversi gruppi religiosi ecc…..A oggi sono i suoi stessi fratelli di comunità che mostrano interesse per quello che imparato mio papà. Tutto questo per dirvi che se una persona sa ragionare con la sua testa è molto difficile che avvengano dei plagi..
    I miei stessi genitori inoltre sostengono che si può essere dei “bravissimi ” cristiani pur non frequentando il cammino,che loro stessi sono invitati a non sentirsi migliori degli altri ecc e se mio padre mi sbattesse fuori di casa perchè nn frequento il cammino nn vi dico cosa gli direi io!Bisogna sempre usare lla propria testa e seguire la parola di Dio che non è scritta da Kiko ma da si trova nella bibbia.
    Teniamo sempre a mente che i vari mezzi religiosi sono un mezzo e non il fine.Ciao a tutti

    Commento di stellina — luglio 14, 2013 @ 3:16 PM

  51. LI HO FREQUENTATI PER CIRCA 1 ANNO, MA MI SONO SEMBRATI UNA SETTA, NELLA QUALE TUTTI SI ESPRIMONO CON LO STESSO LINGUAGGIO E VEDONO TUTTI LE STESSE COSE, SE POI TI FAI DELLE DOMANDE O CONTRADDICI IL CATECHISTA O IL FRATELLO, C’E’ SATANA CHE TI HA TENTATO. HO SMESSO DI FREQUENTARLI, NON PRIMA, PERO’, DI AVER LORO CONSIGLIATO, PRETE IN TESTA, UNA VISITA APPROFONDITA DALLO PSICHIATRA.
    Patrizia Proietti

    Commento di PATRIZIA PROIETTI — settembre 10, 2013 @ 8:15 PM

  52. Sto cominciando ora ad ascoltare delle catechesi…anche se non mi sembrano dei manipolatori, riscontro che non esiste(ma anche fra atei comunq)autocritica….io mi ritengo una cattolica peccatrice, come tutti e come tutti ho dei dubbi su questo cammino e non so se sono pronta a qualcosa di cosi impegnativo(non e’ per il tempo, 4 giorni su 7 li dedico gia’ a Dio)e’ il dubbio verso un impegno verso il gruppo, che potrebbe divenire un idolo esso stesso…gesu’ dice: “non vi conosco” a gente che gli ricorda di aver mangiato e bevuto con lui e potrebbe dirlo anche a noi neocatecumanali, dehoniani, salesiani o altro….mi rincuora che uno dei catechisti mi abbia detto : ” l’importante e’ che non abbandoni gesu’, poi il cammino e’ altro”……

    Commento di Irene — novembre 26, 2013 @ 2:05 PM

  53. Ciao a tutti, sono 20 anni che frequento il cammino neocatecumenale, e tra uscite varie dal cammino per momenti giovanili in cui avevo necessità di uscire, non ho detto niente a nessuno, e sono uscito, consapevole della mia piena libertà di scelta. Oggi posso dire che grazie a Cristo, che ha utilizzato il cammino per avvicinarmi a lui, con me ha fatto veramente miracoli.
    Da catecumeno posso dirvi che le cose da aggiustare nel cammino sono tantissime, che pure Mosè quando balbettava davanti alle folle si sarà chiesto “ma manda avanti mio fratello Aronne che almeno non balbettà!!” ;-), che ho frequentato scuole private con preti che non erano affatto coerenti con l’amore di Cristo, che la chiesa ha le sue piaghe, e che tutte queste cose nel bene o nel male, se sono servite oggi a rendermi un minimo più credente di prima, allora ben vengano, perchè ogni croce come ogni gioia mi ha avvicinato a DIO. Comunque inutile accanirsi, se il volere di Dio è molto distante dai nostri progetti e dalle nostre critiche, tutto quello che fa “lo fa bene”…e su questo non possiamo smentire Dio.
    Concludo dicendovi, SI avete ragione, nel cammino ci si lamenta parecchio, ma nessuno è costretto a fare cosa o cosa non fare. Nessuno costringe nessuno, almeno io ho avuto la fortuna di avere catechisti così. Si è nella libertà, altrimenti li avrei mandati a cagare da molto tempo.
    un caro saluto a tutti
    R

    Commento di R — dicembre 9, 2013 @ 2:56 PM

  54. Certi movimenti andrebbero proibiti per legge. Le vittime sono sempre le persone più fragili.
    Ho esperienza di un ragazzo border-line trascinato all’inferno dall’esperienza neo-catecumenale.
    Si sentono le stesse cose parlando di TdG, focolarini, CL, Opus Dei.
    Trappole mortali per anime indifese.

    Commento di Elsa — dicembre 10, 2013 @ 12:39 PM

  55. Sono stata in Cammino per circa 14 anni, ne sono uscita perchè ho cambiato città per lavorare. In verità, ne volevo uscire da tempo, per il senso di colpa che provavo e per l’insicurezza che sentivo e che era in contrasto con la pace, la gioia e l’accoglienza che provavo nel Rinnovamento nello spirito. La vita, o meglio, Dio mi ha liberata con la scusa del lavoro. Non rinnego tutto però perchè ho ricevuto una preparazione sulla parola di Dio che non credo avrei potuto farmi in altro modo. Oggi ho 4 figli e usiamo i metodi naturali io e mio marito, abbiamo delle convinzioni di cui ci stiamo ancora liberando , per esempio quel modo di giudicare gli altri settario, ma ringrazio anche Dio perchè la comunità mi ha salvato da altri errori che avrei potuto commettere. Io dico: il mio cammino con Dio è iniziato dal concepimento e si sta nutrendo di tante cose, tra queste c’è il Cammino neocatecumenale. Tuttavia so che ci sono stati dei condizionamenti molto negativi, quel perdere l’identità e quel consegnarsi ai catechisti…. ma Dio è grande perchè mi ha fatto sbattere la testa contro i loro errori… e mi sono svegliata! Quando uno è in cerca della Verità questa si lascia trovare sempre… abbiate fiducia… Gesù ci ama veramente….

    Commento di imma — dicembre 31, 2013 @ 8:37 PM

  56. La conivenza che mi ha visto entrare nel cammino è datata 10 12 10 (ad oggi sono appena poco più di 3 anni di cammino)
    Il cammino neocatecumenale è approvato dalla Chiesa Cattolica (vedi statuto con tanto di approvazione ecclesiale)
    Leggendo questo articolo si nota :
    – uso spropositato di aggettivi qualificativi (leggi giudizi) che fuorviano la percezione di chi legge.
    – riferimento a testi di fantomatici psicologi che forse qualcosa sapranno della menta ma resta il fatto che nulla sanno dell’anima che è governata da Dio.
    – mai e ribadisco MAI ho ricevuto pressioni che possano aver leso la mia lbertà individuale (leggi libero arbitrio)
    – la nota mostra prolissità la qual cosa è riconducibile alla presunzione motivo per il quale lucifero è stato cacciato dal paradiso ergo la nota è “tendenzialmente” di ispirazione satanica (volente o nolente)
    – le risonanze (il dire le proprie cose ai fratelli) vigono sotto il vincolo siddetto “arcano” ovvero non possono essere dette neanche alla molgie laddove fosse stata assente.
    In generale i cammini sono diversi (es focolarini, rinnovamento dello spirito, corsillios etc etc) per far si che onguno sentento il proprio carisma scelga il cammino adatto a se per migliorare se stesso cosi da rendere milgiori anche i propri aventi causa per fa ciò è necessaria la formazione ovvero studiare con persone formate a loro volta (catechisti).
    Un abbraccio di pace e bene a chi legge questo commento nella carità fede e speranza possa essere d’aiuto.
    pace e bene
    salvatore

    Commento di salvatore arena — gennaio 19, 2014 @ 8:40 PM

  57. Il Signore sa raddrizzare anche le righe storte…
    Noi non possiamo giudicare se il cammino neocatecumenale sia una cosa buona o no! Persino Gesù Cristo, l’unico che poteva giudicare, non ha mai giudicato… ci ha solamente amati fino alla fine!
    Penso sia importante ricordare che noi siamo esseri liberi! Se percepiamo che il cammino non ci sta facendo avvicinare a Gesù e, sopratutto non ci permette di AMARE (mia moglie, mio marito, i miei figli, il mio vicino di casa, ecc.), allora penso sia opportuno chiudere… se invece ci rendiamo conto che ci sta facendo crescere nella fede in Dio, preciso: “DIO”, penso sia giusto continuare… Importante è non essere schiavi dal cammino e dalle persone che la compongono!!!! Non essere dipendente dalla catechista o chiunque sia! Solo Dio sa cosa è meglio per noi: Lui apre quando noi bussiamo, Lui ci cerca per primi!
    Se tu sei nella confusione, credo che la preghiera individuale sia molto importante! Lui ci da’ dei segni!!! Segni concreti! Importante è ascoltare!
    Preghiamo! Che Dio ci benedica perché in fondo ai nostri cuori, è Lui il desiderio più intimo!
    Pace e bene.

    Commento di Chiara — dicembre 13, 2014 @ 10:45 PM

  58. Sono un neocatecumeno da poco tempo ma con una lunga esperienza cristiana e di vita alle spalle.
    Intanto complimenti per l’articolo, ordinato e ben scritto, segno di una menta analitica e ben vigile.
    Riguardo a quanto scritto confermo tutto, è proprio così, anzi peggio! I neocatecumeni sono dei pazzi furiosi e dovrebbero essere fermati, a meno che…a meno che non ci sia Dio di mezzo, Dio in mezzo a loro. Tutta qui è la differenza!!!
    Tutti i movimenti cattolici sono così, tutti i veri cristiani sono così.
    Adesso ho 50 anni e ho, per Sua grazia, incontrato nuovamente Dio, ma già a 19 anni l’avevo incontrato nella mia vita. Avevo incontrato i focolarini, persone stupende da cui sono scappato, perché chiedevano tutto.
    Ho vissuto con me, con il mio io per quasi 30 anni e mi sono sempre ripetuto quanto esposto nell’articolo, peccato che il frutto è stato il completo fallimento e quasi la morte dello spirito.
    Non mi dilungo perché non serve, solo: attenzione e in guardia, il peccato è bello, vestito di bianco e ha tutte le ragioni del mondo. Non si può fare il cammino se non si incontra Dio, se non si fa l’esperienza di Dio.
    Finisco! È vero anche il cammino può diventare un idolo, ma anche andare in chiesa, o pregare, o anche fare del bene, se lo facciamo per noi stessi. Tutto si deve fare per Dio e per Gesù e Lui ci farà capire qual’è la nostra strada.
    Fratello che leggi prega e ascolta lo Spirito di Gesù, lo Spirito Santo, Lui ti dirà che fare. Cammino o non cammino e ancor prima di essere cattolici quello che conta è incontrare Gesù e farci salvare da Lui: dire SÌ alla buona notizia e poi seguirLo.
    La pace di Cristo sia sempre con te.
    P.S. Persone importanti della Chiesa, laiche e presbiteri, hanno forti perplessità riguardo ai N.C….
    ATTENZIONE!!! Le istituzioni della Chiesa hanno approvato il “cammino” e quattro (4) Papi lo hanno seguito e consigliato. Se sei un cristiano sai che vuol dire: quello che fa e dice Pietro sulla terra vale anche in Cielo. Quello che fa e dice Pietro lo dice Dio in persona. Se non credi questo non sei cristiano. Può piacere o non piacere ma non si manipola la Parola del Vangelo, non si manipola Cristo. Il Vangelo scandalizza e mette in difficoltà, se lo “ammorbidisci” non è più Vangelo, non è più parola di Dio. Convertiti! Convertiamoci! Tutti abbiamo bisogno di convertirci perché per tutti Dio ha una parola di troppo, una parola che ci mette molto, sempre in difficoltà.

    Commento di fabrizio — dicembre 21, 2014 @ 10:12 am


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