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Maggio 15, 2010

Il cardinale Schoenborn “apre” anche alle coppie gay e ai divorziati

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Non ci sono solo i luterani… Anche il cardinale di Vienna “apre” alle coppie gay

 Il Card. Shoenborn, “considerato uomo molto vicino a Ratzinger” (Il Secolo XIX, 05/05/2010) 

Il cardinale Schoenborn “apre” anche alle coppie gay e ai divorziati
e attacca Sodano

 
di Francesco Peloso

LE RECENTI parole pronunciate dal decano del Sacro Collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, in occasione della messa di Pasqua, sono da considerarsi «una grave violazione nei confronti delle vittime degli abusi sessuali».
E’ questo il duro giudizio del cardinale di Vienna, Christoph Schoenborn, in relazione alle affermazioni compiute dall’ex Segretario di Stato nel corso della celebrazione pasquale durante la quale, rivolgendosi al Papa, definì «chiacchiericcio» le polemiche intorno allo scandalo degli abusi nella Chiesa.
Non solo: Schoenborn, considerato uomo molto vicino a Ratzinger, ha confermato che Sodano «impedì l’istruzione di un’indagine sul caso del cardinale Groer 15 anni fa», cosa che invece voleva fare l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
La vicenda è quella relativa all’arcivescovo di Vienna Hans Groer, coinvolto negli anni ‘90 in una vicenda di abusi sessuali che, successivamente, lo costrinse alle dimissioni.
Quello di Schoenborn è un “uno-due” senza precedenti, del resto il cardinale si sta distinguendo per la fermezza e l’apertura ai laici nella gestione dello scandalo pedofilia.
Ma il fatto di chiamare direttamente in causa Sodano, uno degli uomini chiave del pontificato di Giovanni Paolo II, costituisce un salto di qualità nel dibattito interno alla Chiesa anche perché Schoenborn, contestualmente, invoca una riforma della Curia troppo chiusa e poco sensibile alla voce delle chiese locali. L’arcivescovo di Vienna, teologo autorevole e uomo di contatto con l’oriente, parlando con la stampa ha anche spiegato che la crisi in corso «in una scala da 1 a 5 ha una gravità pari a 3», mentre in Irlanda si può dire che ha assunto connotati «catastrofici», e in Austria i fedeli stanno uscendo in massa dalla Chiesa cattolica. Per questo ha deciso di lanciare l’allarme.
Schoenborn ha anche affermato che nella Chiesa, in materia di abusi sessuali, «è finito il tempo delle coperture». Ha poi sottolineato che «è necessario costruire un sistema aperto» perché è nelle strutture chiuse che si possono generare i fenomeni di abuso. Inoltre il porporato austriaco ha messo in luce l’importanza del ruolo dei laici nella denuncia dello scandalo e in particolare delle donne. Poi un’altra bordata contro Roma: Schoenbron ha infatti rilevato come non sia un mistero che la Curia vaticana abbia bisogno «di un’ urgente riforma» secondo i criteri dell’internazionalizzazione.
Significative anche le affermazioni del cardinale in materia di etica e morale, soprattutto per l’apertura sulle coppie gay e sui divorziati risposati. «In tema di omosessualità? ha detto – si deve considerare anche la qualità di una relazione» e, se questo elemento c’è, «se ne può parlare con apprezzamento. Una relazione stabile è sicuramente meglio di un modo di vivere nel quale prevale la promiscuità». E’ dunque una piccola bomba quella lanciata da uno dei cardinali più autorevoli della Chiesa di Roma che, evidentemente, intravede i segni di una crisi grave in quanto sta accadendo.
Anche sui divorziati-risposati l’arcivescovo di Vienna sprona la Chiesa a cercare una nuova visione, in quanto in passato i matrimoni duravano a lungo ma ora non è più così.

Fonte: Il Secolo XIX, 5 maggio 2010

Questo articolo é stato pubblicato 6 maggio 2010, 11:31 ed é archiviato sotto Attualità. Resta aggiornato attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento oppure inviare un trackback dal tuo sito. 

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1 commento »

  1. IL CARDINALE SHOENBORN PERMISE UNA MOSTRA CON GESU’ ED APOSTOLI PORNO-GAY !

    mercoledì 23 aprile 2008
    MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA
    MOSTRA BLASFEMA NELLA DIOCESI DI VIENNA.
    Sua Eminenza il card. Schönborn di Vienna ,
    discepolo di Ratzinger, e suo probabile successore, ricco
    e benestante,vigliacco,ecco cosa ha fatto, sapeva dell’opera blasfema
    di Hrdlicka; (“L’Ultima cena di Leonardo”,dove Gesu’ e gli apostoli sono
    intenti a fare una orgia omosessuale) , e faceva finta di non sapere,
    dopo la bufera ha rimosso l’opera contestata dalla mostra,
    però ha permesso che al suo posto ve ne mettessero
    un’altra pure blasfema, dove il Cristo è sadomizzato ai genitali
    mentre è in croce e flagellato.
    Ipocrita e diabolico questo vigliacco porporato, mangia e beve sulle
    spalle del poveretto di Nazareth, intanto ecco cosa fa, dalle nostre ricerche
    risulta che il card. Schönborn sta attento a come parla e si esprime,
    cercando di non offendere mai l’ateo e marxista Hrdlicka,
    per il quale esprime grande lodi.
    Mai cerca di umiliare o offendere questo pseudo artista schizoide e
    pervertito, mai l’offende, però se si offende il Cristo,
    non gli importa nulla ne a lui e nemmeno a dirigenti del museo.
    Questi pseudo-cardinali vanno rimossi dalla Santa Romana
    Chiesa Cattolica, come andrebbero rimossi i Paolini che si
    arricchiscono vendendo il film porno-blasfemo,
    “L’Ultima Tentazione di Cristo”, di M.Scorsese.

    DAL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
    ********************************************************************************************

    12 aprile 2008
    Ultima Cena blasfema
    Che dire?
    Tirare un sospiro di sollievo?
    Avrei tanto voluto.
    Lo confesso: la delusione che ho provato per il contenuto di tale
    Dichiarazione è stata grande.
    Basta una frase del cardinale per dire tutto.
    Egli scrive: “Va da sè che mai avrei acconsentito all’esposizione di
    opere di natura blasfema o pornografica”.
    Ci crediamo Eminenza.
    Ma allora bisogna anche essere sinceri Eminenza ed assumersi le
    proprie responsabilità.
    Perché lei e i suoi collaboratori avete aspettato nove giorni – dal 12
    marzo al 20 marzo – per far rimuovere quell’orribile e blasfema Ultima
    cena ?
    E perché mai il visitatore della mostra può ancora imbattersi con
    l’altra “opera” orribile e blasfema, quella della Flagellazione?
    Eminenza qualcosa non funziona.
    Al pensiero che questa mostra blasfema continuerà nel Museo diocesano
    di Vienna fino al 10 maggio, al pensiero che il direttore del Museo
    sia ancora al suo posto come se niente fosse accaduto, al pensiero che
    il cardinale non dica una sola parola sull’offesa arrecata a Gesù e si
    riferisca solo alla “ferita prodotta a delle persone nella loro fede”,
    mi entra un tal dolore nel cuore che la ferita precedente si fa ancor
    più larga…
    Gesù misericordia.
    Kyrie eleison.
    Christe eleison.
    Kyrie eleison.

    Giuseppe Biffi

    DA EFFEDIEFFE

    ***********************************************************************************************************

    > 12 aprile 2008

    Dell’ultima cena omosessuale
    Questo quadro osceno di hridlicka e ospitato nel museo diocesano…e
    lei si stupisce?
    Il vescovo di vienna
    e il cardinale schoenborn ,grande difensore del popolo eletto,e
    oppositore della nuova alleanza
    visto che considera il cristianesimo un semplice prolungamento dell
    antico testamento.sono stata ,tempo
    fa maestra di religione in scuole francesi e per deformazione
    professionale ho guardato i quaderni della
    mia nipote austriaca (quattordicenne).non una pagina sul nostro
    signore, la sua passione, la sua
    resurezzione.
    Ma capitolo dopo capitolo la storia d’israele!!
    Nella boutique degli “schotten”il piu grande monastero di vienna
    dove
    si puo comperare ottime marmellate
    troneggia una hanukkah ma per trovare un crocifisso mi ci sono
    voluti dieci minuti.
    Era nascosto dietro
    ai prodotti agricoli di tal monastero…

    Brunella hoyos

    DA EFFEDIEFFE

    *********************************************************************************************************************

    11-APR.2008
    Gentile direttore Böhler, responsabile del Museo diocesano di Vienna,
    mi spiace non ci sto. Leggo nel blog della Reuters che lei ha fatto
    dichiarazioni che considero deliranti: coloro che si sono opposti
    all’esposizione dell’opera blasfema di Alfred Hrdlicka che ha
    trasformato l’Ultima Cena in un’orgia gay, sarebbero “cristiani
    fondamentalisti”, quelli che si sono permessi di criticare la sua
    scelta, persone non sono in grado di apprezzare il messaggio
    dell’artista e non ne conoscono la grandezza. Lei, invece di chiedere
    scusa, si difende attaccando chi ha “osato” criticare una scelta
    sconcertante e offensiva e adesso viene a dirci che “Hrdlicka ha il
    diritto di provocare” e il Museo di offrirgli la possibilità di
    esporre le sue opere. Non so davvero che dire. Ho già fatto
    ripetutamente professione di ignoranza artistica, ma certo di fronte a
    queste sue parole sono felica della mia ignoranza. Non ci sto ad
    essere etichettato come fondamentalista solo per aver acceso i
    riflettori su un caso che trovo scandaloso. Se il Cardinale
    arcivescovo non ha nulla da dire, mi spiace davvero per lui. Tra
    l’altro, dalle sue parole mi sembra di capire che lo stesso stimato
    porporato abbia agito sull’onda delle polemiche e che, se nessuno si
    fosse mosso, forse avrebbe lasciato correre. Ma a che punto siamo
    arrivati in nome dell’arte e della libertà di espressione? Un Museo
    diocesano che per far parlare di sé deve esporre queste “opere” meglio
    farebbe a chiudere. Lei, dottor Böhler, può sempre trovar lavoro come
    press-agent di Hrdlicka, al quale – vista l’aria che tira in Austria –
    non mancheranno certo ricche commesse ecclesiastiche.

    9-APR.2008
    Ho appena ricevuto un messaggio da parte del portavoce
    dell’arcidiocesi di Vienna:
    Dist.mo sig. Andrea Tornielli, “Il Giornale”
    Vienna, 9 aprile 2008
    Egregio sig. Tornielli, in riferimento al Suo articolo “L’Ultima cena
    diventa un’ orgia gay” nell’edizione del 8 aprile vorrei inviare una
    dichiarazione di Sua Eminenza il card. Schönborn pubblicata oggi.
    Distinti saluti,
    Erich Leitenberger
    Capoufficio stampa
    “Il museo diocesano di Vienna ha dedicato – sotto la responsabilita’
    del suo direttore Bernhard Böhler – una mostra all’artista austriaco
    Alfred Hrdlicka in occasione del ottantesimo compleanno dell’artista.
    Hrdlicka e’ uno dei piu’ importanti artisti austriaci viventi. Come
    pochi altri si e’ dedicato alla tematica dell’uomo sofferente e
    maltrattato invitando alla “compassione” con la “Passione”. Quella
    compassione la esprime in modo commovente nella sua opera. Le opere
    piu’ conosciute in questo contesto sono “La danza macabra di
    Plötzensee” ed il grande memoriale dell’Olocausto sulla piazza
    dell’Albertina a Vienna. Per questo avevo dato il mio consenso ad una
    esposizione nel museo diocesano senza pero’ conoscere dettagliatamente
    le opere da esporre. Hrdlicka si e’ occupato durante tutta la sua vita
    molto intensamente di tematiche bibliche, soprattutto della passione
    di Cristo. Hrdlicka dice di se stesso di essere comunista ed ateo.
    Ciononostante nutre un interesse rovente per la Bibbia e – sono le sue
    stesse parole – un grande desiderio della fede. L’esposizione non vuol
    dire che il museo diocesano si identifichi con tutte le opere di
    Hrdlicka. In talune opere non bada alla soglia del rispetto assoluto
    del sacro. Ci sono delle opere di Hrdlicka che dal punto di vista del
    credente devono essere respinte. Va da se che mai avrei acconsentito
    all’esposizione di opere di natura blasfema o pornografica. Mi
    dispiace molto che una immagine di questo carattere – a mia insaputa –
    era esposta nel museo. L’opera che ha ferito delle persone nella loro
    fede e’ stata tolta su mia disposizione il 20 marzo. Ciononostante
    ritengo un fatto positivo che artisti che non credono oppure che
    cercano ancora la risposta della fede si occupino di tematiche
    bibliche”.
    Cristoph Card. Schönborn
    Cari amici, ho molta stima del cardinale arcivescovo di Vienna. E’
    positivo che sia intervenuto per far togliere l’opera blasfema. Devo
    però dire francamente che mi sarei aspettato qualcosa di più nella sua
    risposta: vorrei ricordare, senza nulla togliere all’ “arte” di
    Hrdlicka (scusate le virgolette, ma io sono artisticamente molto
    ignorante e al solo pensiero di quel quadro mi vien da vomitare) che
    stiamo parlando di una rappresentazione dell’Ultima cena, durante la
    quale Gesù istituì l’eucaristia, il sacrificio che si rinnova ad ogni
    celebrazione: raffigurarla come un’orgia gay – per di più motivando
    questo fatto con l’assenza delle donne sulla scena! – lo trovo
    ributtante. L’ “artista” si proclama ateo. Nessuno gli vieta di
    dipingere ciò che vuole e come vuole. Ma esporre quell’opera – come
    alcune altre presenti nella mostra – in un museo diocesano lo trovo un
    atto irresponsabile. E trovo pazzesco, scusate la franchezza, che i
    responsabili del museo diocesano non abbiano compreso l’assoluta
    sconvenienza di esporre scene così blasfeme in un luogo legato
    all’arcidiocesi. Nessuno nega che sia giusto confrontarsi con l’arte
    di chi non crede, nessuno afferma che solo un buon cattolico è anche
    un buon artista (ci mancherebbe!). Nessuno si scandalizza per un nudo
    (Michelangelo riempì il suo affresco nella Sistina si nudi, proprio
    sopra l’altare dove solitamente celebrava il Papa, successivamente
    “imbracati”, cioè coperti con veli e brache). Ma qui si parla di ben
    altro, si parla di un’orgia omosessuale con protagonisti gli apostoli!
    Il sottoscritto, come tutti voi che siete intervenuti nel dibattito,
    non avrebbe neanche appeso quel quadro. Sicuramente né io né voi
    diventeremo mai responsabili di un museo

    Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
    Giornale) ha davvero dell’incredibile: nel museo diocesano della
    capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
    artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l’ottantenne Alfred
    Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
    intitolato “Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
    Pasolini”. La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
    Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un’orgia omosessuale.
    Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
    cardinale Schoenborn l’ha fatta togliere, mentre il direttore del
    museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
    indignate. Comprendo che il cardinale fosse all’oscuro della cosa, ma
    i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
    impegnati in rapporti gay, ed esporre quest’ “opera” in un museo
    collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
    purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l’unica fede che può essere
    derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
    l’indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
    sconcertante. Tra l’altro, coinvolgere nel titolo dell’ “opera”
    Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
    omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
    suo Vangelo secondo Matteo, l’ha fatto in ben altro modo.

    Scritto in Varie Commenti ( 223 ) >>

    8-APR.2008
    Quello che è accaduto a Vienna nei giorni scorsi (ne scrivo oggi sul
    Giornale) ha davvero dell’incredibile: nel museo diocesano della
    capitale, dove è in corso una mostra retrospettiva dedicata a un
    artista famoso uno dei grandi artisti austriaci, l’ottantenne Alfred
    Hrdlicka, che ha appena compiuto 80 anni, è stato esposto un quadro
    intitolato “Ultima cena di Leonardo, restaurata da Pier Paolo
    Pasolini”. La scena è molto esplicita. Invece del pasto consumato da
    Gesù con gli apostoli, nel cenacolo si assiste a un’orgia omosessuale.
    Dopo ben otto giorni di esposizione e una bufera di critiche, il
    cardinale Schoenborn l’ha fatta togliere, mentre il direttore del
    museo difende la scelta e ha detto che non si aspettava reazioni così
    indignate. Comprendo che il cardinale fosse all’oscuro della cosa, ma
    i suoi collaboratori? Davvero pensavano che rappresentare gli apostoli
    impegnati in rapporti gay, ed esporre quest’ “opera” in un museo
    collegato con la diocesi, non sconcertesse i fedeli? La realtà,
    purtroppo, è sotto gli occhi di tutti: l’unica fede che può essere
    derisa e oltraggiata è quella cristiana. Ma che questo sia fatto con
    l’indifferenza o il tacito assendo dei preti, beh è davvero
    sconcertante. Tra l’altro, coinvolgere nel titolo dell’ “opera”
    Pasolini, è del tutto fuori luogo. Lo scrittore e regista era
    omosessuale, ma quando ha dovuto rappresentare la vita di Gesù, nel
    suo Vangelo secondo Matteo, l’ha fatto in ben altro modo.

    DA ANDREA TORNIELLI

    http://lachiesacattolicanticristiana.blogspot.com/search?q=Schoenborn+

    Commento di mirabilissimo100 — Maggio 15, 2010 @ 10:46 am


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