Teramo, arrestato il rom latitante
Levakovic accusato di omicidio Fadani
E’ stato arrestato ad Alba Adriatica (Teramo) il rom latitante, Elvis Levakovic, 22 anni, accusato di avere ucciso il commerciante Emanele Fadani. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri poco dopo i funerali dell’uomo. Durante l’irruzione dei militari, Levakovic ha cercato di buttarsi dalla finestra del secondo piano, ma è stato bloccato. Il giovane è stato poi trasferito nella stazione dei carabinieri di Martinsicuro.
Levakovic è l’ultimo uomo del terzetto autore del pestaggio fino alla morte ai danni del commerciante ucciso, Emanuele Fadani appunto. Il giovane rom si era nascosto in una palazzina di Alba Adriatica e secondo le testimonianze degli altri due che hanno partecipato al pestaggio, entrambi già arrestati, sarebbe stato proprio lui a dare alla vittima il colpo che ha ucciso definitivamente l’uomo. L’uomo si nascondeva proprio a due passi dal luogo in cui si sono svolti i funerali di Fadani.
I suoi due complici, il cugino Danilo (21) e l’amico Sante Spinelli (25), si erano presentati in caserma all’alba, subito dopo il fattaccio, per uscirne in stato di arresto in tarda serata. Secondo le prime sommarie ricostruzioni, Elvis Levakovich si nascondeva in una casa ad Alba Adriatica (e non di Martinsicuro come detto in un primo momento) non abitata da tempo, di proprietà di una persona non di etnia rom, che al momento pare fosse all’oscuro della sua presenza. Lo zingaro era solo ed è rimasto sorpreso dall’irruzione dei militari del nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica che lo hanno ammanettato.
Per evitare problemi di ordine pubblico, il giovane è stato trasferito nella stazione dei carabinieri di Martinsicuro, dove attualmente è piantonato in cella di sicurezza, in attesa dell’arrivo del magistrato che gli notificherà il provvedimento di fermo di polizia giudiziaria per concorso in omicidio volontario. L’irruzione è stata programmata e svolta mezz’ora dopo la conclusione dei funerali della vittima.
I funerali del commerciante
Intanto, i funerali di Fadani si sono svolti nella piazza centrale di Alba, richiamando oltre tremila persone. Durante la cerimonia Fabrizio Fadani, il fratello, poco prima della benedizione della salma ha detto: “Agli assassini di mio fratello posso dire ‘Vergognatevi!’, Emanuele gli gridava ‘Basta!’ ma loro non gli hanno dato ascolto. Mi auguro che vengano assicurati alla giustizia e non vorrei che sua figlia Giorgia li dovesse incontrare un giorno per strada. Lo Stato che oggi è intorno a noi, non vorremmo che domani se ne andasse, significherebbe uccidere Emanuele due volte”.
Rivolgendosi poi alle istituzioni, Fadani ha detto: “Fateci tornare a vivere, a vivere nella nostra città”. Durante la celebrazione, dal vescovo della diocesi di Teramo, Michele Seccia, è giunto un invito al perdono e al rifiuto della violenza capace solo di “portare una catena di morte”.
“La violenza – ha dichiarato Seccia – non paga, solo il perdono è la via”. Alla cerimonia, gli amici di Emanuele indossavano una maglietta su cui era stato stampato il volto del commerciante 37enne, mentre il corteo, composto e silenzioso, si è mosso sotto lo sguardo vigile di carabinieri e polizia che presidiavano gli incroci e le vie d’accesso a piazza IV Novembre.
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo465891.shtml