Le autorità israliane hanno ricevuto ieri i capi di stato di molte potenze mondiali a Gerusalemme in un vertice organizzato per celebrare e commemorare le vittime dell’olocausto. Questa continua commemorazione della Shoah vuole far ricordare al tutto il mondo il dramma vissuto dalla comuntà ebraica in Germania durante le persecuzoni naziste e le vittime ebraiche nei campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista.
Fra i grandi assenti alla celebrazione, il governo polacco che mantiene un contenzioso aperto con le autorità israeliane per una richiesta di risarcimento dei beni confiscati ai cittadini ebrei durante l’occupazione tedesca del paese.
Il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a Gerusalemme, ha voluto ricordare il grande contributo dato dal suo paese alla sconfitta del nazismo ed ha ricordato che furono le truppe russe (dell’allora URSS) quelle che entrarono nei campi di concentramento a liberare i deportati. Questa rievocazione storica ha smentito le tante ricostruzioni false della storia secondo cui gli alleati anglo americani si sono presi il merito della liberazione dai campi di concentramento nazisti (vedi in Italia il film di Benigni “la vita è bella” ) e in particolare le falsificazioni fatte dalla storiografia occidentale che sminuisce il ruolo della Russia nel secondo conflitto mondiale.
Con l’occasione Putin ha voluto approfittare del suo viaggio a Gerusalemme per incontrarsi con il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmud Abás, con cui ha avuto uno stretto colloquio per verificare i problemi sul tappeto della critica situazione della comunità palestinese che subisce l’occupazione israeliana e la costante persecuzione da parte delle forze militari israeliane.
Putin con Mahmud Abás, premier palestinese
Questo incontro ha suscitato sdegno e rabbia da parte delle autorità israeliane e dai media israeliani che lo hanno definito “vergognoso, intollerabile e irrispettoso”.
Sembra chiaro che le autorità israeliane non gradiscono che, nel corso del vertice, si parli del problema palestinese che Israele considera un problema interno che non dovrebbe interessare alle potenze mondiali, visto che Israele sta risolvendo a modo suo tale problema con repressione, occupazione dei territori, assedio ultra decennale della striscia di Gaza e bombardamenti continui.
Questo atteggiamento ha fatto affermare a molti osservatori che i crimini commessi ieri (75 anni fa) contro il popolo ebraico non possono essere l’alibi per giustificare i crimini di oggi contro la popolazione palestinese.
Tali crimini risultano oscurati ed occultati da un apparato dei media occidentali da sempre compiacente con Israele e dal silenzio dei governi occidentali che non vedono e non sentono quando si tratta di diritti umani, se questi sono relazionati con le azioni di Israele o degli Stati Uniti.
Il mandatario palestinese, Mahmud Abás, ha approfittato dell’incontro con Putin per sollecitare il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dei paesi dell’Unione Europea ed ha richiesto la condanna delle centinaia di insediamenti illegali dei coloni ebrei sui territori palestinesi.
Abás ha ringraziato Putin che viene considerato un amico del popolo palestinese che ha sempre richiamato l’attenzione del mondo sulla causa palestinese, a differenza di molti altri leaders mondiali che sono tutti sbilanciati dalla parte israeliana.
La Russia di Putin mantiene rapporti di collaborazione con l’Autorità palestinese, si richiama alle risoluzioni dell’ONU in merito alla Palestina e non ha riconosciuto le annessioni illegali ultimamente dichiarate unilateralmente da Israele su Gerusalemme e sulle alture del Golan, sostenute anche dall’Amministrazione Trump ma rigettate dall’ONU e dalla stragrande maggioranza dei paesi del mondo.
Luciano Lago
Fonti: Sputnik News Hispan TV
CONTINUA NELLA PAGINA