Mirabilissimo100’s Weblog

gennaio 25, 2020

PUTIN SI INCONTRA CON IL PREMIER DELLA PALESTINA. I GOVERNANTI ISRAELIANI FURIOSI

 
CONTROINFORMAZIONE.INFO
 
24 GENNAIO 2020
 

Le autorità israliane hanno ricevuto ieri i capi di stato di molte potenze mondiali a Gerusalemme in un vertice organizzato per celebrare e commemorare le vittime dell’olocausto. Questa continua commemorazione della Shoah vuole far ricordare al tutto il mondo il dramma vissuto dalla comuntà ebraica in Germania durante le persecuzoni naziste e le vittime ebraiche nei campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista.
Fra i grandi assenti alla celebrazione, il governo polacco che mantiene un contenzioso aperto con le autorità israeliane per una richiesta di risarcimento dei beni confiscati ai cittadini ebrei durante l’occupazione tedesca del paese.

Il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a Gerusalemme, ha voluto ricordare il grande contributo dato dal suo paese alla sconfitta del nazismo ed ha ricordato che furono le truppe russe (dell’allora URSS) quelle che entrarono nei campi di concentramento a liberare i deportati. Questa rievocazione storica ha smentito le tante ricostruzioni false della storia secondo cui gli alleati anglo americani si sono presi il merito della liberazione dai campi di concentramento nazisti (vedi in Italia il film di Benigni “la vita è bella” ) e in particolare le falsificazioni fatte dalla storiografia occidentale che sminuisce il ruolo della Russia nel secondo conflitto mondiale.
Con l’occasione Putin ha voluto approfittare del suo viaggio a Gerusalemme per incontrarsi con il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmud Abás, con cui ha avuto uno stretto colloquio per verificare i problemi sul tappeto della critica situazione della comunità palestinese che subisce l’occupazione israeliana e la costante persecuzione da parte delle forze militari israeliane.

Putin con Mahmud Abás, premier palestinese
Questo incontro ha suscitato sdegno e rabbia da parte delle autorità israeliane e dai media israeliani che lo hanno definito “vergognoso, intollerabile e irrispettoso”.
Sembra chiaro che le autorità israeliane non gradiscono che, nel corso del vertice, si parli del problema palestinese che Israele considera un problema interno che non dovrebbe interessare alle potenze mondiali, visto che Israele sta risolvendo a modo suo tale problema con repressione, occupazione dei territori, assedio ultra decennale della striscia di Gaza e bombardamenti continui.
Questo atteggiamento ha fatto affermare a molti osservatori che i crimini commessi ieri (75 anni fa) contro il popolo ebraico non possono essere l’alibi per giustificare i crimini di oggi contro la popolazione palestinese.
Tali crimini risultano oscurati ed occultati da un apparato dei media occidentali da sempre compiacente con Israele e dal silenzio dei governi occidentali che non vedono e non sentono quando si tratta di diritti umani, se questi sono relazionati con le azioni di Israele o degli Stati Uniti.
Il mandatario palestinese, Mahmud Abás, ha approfittato dell’incontro con Putin per sollecitare il riconoscimento dello Stato palestinese da parte dei paesi dell’Unione Europea ed ha richiesto la condanna delle centinaia di insediamenti illegali dei coloni ebrei sui territori palestinesi.
Abás ha ringraziato Putin che viene considerato un amico del popolo palestinese che ha sempre richiamato l’attenzione del mondo sulla causa palestinese, a differenza di molti altri leaders mondiali che sono tutti sbilanciati dalla parte israeliana.
La Russia di Putin mantiene rapporti di collaborazione con l’Autorità palestinese, si richiama alle risoluzioni dell’ONU in merito alla Palestina e non ha riconosciuto le annessioni illegali ultimamente dichiarate unilateralmente da Israele su Gerusalemme e sulle alture del Golan, sostenute anche dall’Amministrazione Trump ma rigettate dall’ONU e dalla stragrande maggioranza dei paesi del mondo.

Luciano Lago

Fonti: Sputnik News Hispan TV

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https://www.controinformazione.info/putin-a-gerusalemme-partecipa-alle-celebrazioni-della-shoah-ma-si-incontra-con-il-premier-della-palestina-i-governanti-israeliani-furiosi/

ISRAELE IRRORA CON SOSTANZE TOSSICHE LE TERRE AGRICOLE DELLA STRISCIA DI GAZA, DISTRUGGENDO LE CULTURE DEI CONTADINI PALESTINESI

 
CONTROINFORMAZIONE.INFO
 
23 GENNAIO 2020
 

Israele spruzza pesticidi tossici sui terreni agricoli di Gaza per distruggerli, in linea con la sua sistematica aggressione contro il popolo palestinese.
Un rapporto pubblicato mercoledì dal giornale israeliano Haaretz riconosce che gli aerei del regime di Tel Aviv hanno spruzzato sostanze chimiche pericolose ed erbicidi sui terreni agricoli lungo la Striscia di Gaza assediata la scorsa settimana .
Il ministro militare israeliano giustifica questo atto criminale sostenendo che era necessario distruggere “vegetazione che oscura la vista dei soldati israeliani” sulla linea di demarcazione tra la Striscia di Gaza e i territori palestinesi occupati.
Il ministero dell’Agricoltura palestinese, tuttavia, ha denunciato che i pesticidi dispersi dal regime israeliano dal 2014 al 2018 hanno danneggiato almeno 14.000 dunam ( 1 dunam equivale a 1.000 metri quadrati) di terreni agricoli a Gaza e hanno anche distrutto tutte le colture che erano state seminate in quelle terre che rappresentano una fonte di sopravvivenza per la popolazione di Gaza, sotto assedio da 11 anni.
Numerosi organizzazioni per i diritti umani, tra cui Gisha, Adalah e Al-Mezan, hanno messo in guardia sulla continuazione di questa pratica controversa, sottolineando che ci sono “paure serie” che i pesticidi hanno anche danneggiato gravemente i contadini della zona.

Famiglia palestinese accampata vicino alle rovine della propria casa, distrutta dall’aviazione israelianaL’UNRWA (agenzia dell’ONU) avverte che la situazione a Gaza “sta andando di male in peggio” e che l’ambiente della striscia è divenuto sempre più invivibile.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha sollecitato la comunità internazionale a intervenire per il grave deterioramento della situazione a Gaza.

Anwar Yamali, un agricoltore che soffre le coseguenze del blocco di Gaza, ha affermato che lui e i suoi compagni hanno perso molti dei loro prodotti agricoli a causa dei pesticidi israeliani. “ Negli anni precedenti si sono verificati danni significativi. A volte dozzine di dunam di grano, orzo e prezzemolo sono stati completamente persi ” , ha lamentato il palestinese.
La Striscia di Gaza è sotto l’assedio disumano israeliano dal 2007 ed è stata teatro di tre guerre dal 2008. Il blocco, in particolare, ha causato un deterioramento senza precedenti del tenore di vita, evidenziato dalla disoccupazione, dalla povertà e dalla mancanza di cibo e acqua potabile .
A questo si aggiungono le continue aggressioni aeree che Israele compie in questa enclave costiera, dove provoca la morte di centinaia di palestinesi e ne ferisce altre migliaia.
Soltanto nel 2018 , sono stati 299 i palestinesi uccisi dalla brutale repressione israeliana nel corso di quell’anno, oltre a centinaia di feriti dalle pallottole sparate dai soldati israeliani sulla folla disarmata che manifestava per “la marcia del ritorno”.
Le autorità palestinesi hanno denunciato anche il silenzio della comunità internazionale di fronte alle aggressioni ed ai soprusi attuati del regime di Tel Aviv e questo silenzio incoraggia le autorità israeliane nel commettere sempre maggiori crimini contro la popolazione palestinese.
N.B. In Italia personaggi come Matteo Salvini (e i suoi sodali) sostengono la causa del regime israeliano e vorrebbero oscurare i crimini che ogni giorno il regime sionista commette contro la popolazione palestinese indifesa. Chiunque metta in luce questi crimini (secondo Salvini) deve essere accusato di “antisemitismo”.

https://www.hispantv.com/noticias/palestina/447548/israel-sustancias-quimicas-tierras-gaza

Fonti: HispanTv – Telesur

Traduzione e nota: Luciano Lago

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https://www.controinformazione.info/israele-irrora-con-sostanze-tossiche-le-terre-agricole-della-striscia-di-gaza-distruggendo-le-culture-dei-contadini-palestinesi/

aprile 30, 2011

Palestina:Accordo tra Hamas e Fatah-gli Usa ” potremmo rivedere aiuti”

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TMNews

 30 apr 2011

 

Accordo tra Hamas e Fatah, gli Usa: potremmo rivedere aiuti

 

Per Washington Hamas è un’organizzazione terroristica

Accordo tra Hamas e Fatah, gli Usa: potremmo rivedere aiuti

Washington, 30 apr. (TMNews) – L’amministrazione americana è pronta a rivedere la sua politica di aiuti verso l’Autorità palestinese qualora l’accordo di riconciliazione raggiunto da Fatah con il movimento islamico Hamas dovesse portare alla nascita di un nuovo governo. Hamas è considerato dagli Stati Uniti come un’organizzazione terroristica.

Il leader in esilio del gruppo islamico, Khaled Meshaal, incontrerà la prossima settimana al Cairo il Presidente dell’Autorità palestinese e leader del partito moderato Fatah, Abu Mazen, per sottoscrivere la riconciliazione tra i due movimenti palestinesi. “Finché il presidente Abu Mazen rimarrà al potere, garantiremo i nostri programmi di aiuto”, ha detto alla stampa il direttore politico del dipartimento di Stato americano, Jacob Sullivan. “Il nostro attuale sostegno all’Autorità palestinese rappresenta un forte contributo alla costruzione delle istituzioni palestinesi necessarie a un futuro Stato – ha aggiunto Sullivan – se dovesse nascere un nuovo governo palestinese, dovremo valutare i suoi principi politici e decidere quali saranno le conseguenze sul nostro aiuto, definito dalla legge americana”.

“Noi sosteniamo la riconciliazione palestinese a patto che incoraggi la pace”, ha proseguito, precisando che “quale che sia il nuovo governo palestinese, dovrà comunque rispettare i principi del Quartetto”. I membri del Quartetto (Stati Uniti, Ue, Russia e Onu) hanno posto diverse condizioni già respinte da Hamas: fine delle violenze, riconoscimento degli accordi firmati in passato da Israele e Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), e riconoscimento del diritto di esistere di Israele.

Hamas e Fatah hanno raggiunto mercoledì scorso un accordo al Cairo per formare un governo composto da personalità indipendenti, in vista di nuove elezioni presidenziali e legislative da tenersi entro un anno.

Sim 300741 apr 11 MAZ

http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110430_093627.shtml

settembre 1, 2010

Israele-Palestina:”I morti non fermeranno i negoziati”

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 3:42 PM
LA STAMPA.IT
 
1/9/2010 (8:52) – DOPO L’UCCISIONE DI 4 CIVILI IN CISGIORDANIA
“I morti non fermeranno i negoziati”
 
A Washington riprendono
i colloqui diretti per la pace
I leader di Israele e Palestinesi:
“I terroristi non riusciranno
a fermare il dialogo”
WASHINGTON
Abu Mazen e Benjamin Netanyahu, ma anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas, hanno condannato l’attacco terroristico a Hebron in cui sono rimasti uccisi quattro israeliani e da Washington hanno detto che il sangue non fermerà i negoziati.

Abu Mazen e Benjamin Netanyahu hanno già incontrato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton per preparare l’inizio dei colloqui diretti dopo 20 mesi di stop. Il primo commento che arriva dalla delegazione israeliana arrivata negli Stati Uniti è netto: «Israele non permetterà che l’uccisione di quattro suoi cittadini in Cisgiordania, resti impunita», ma l’accaduto non produce «alcun cambiamento» nell’avvio dei negoziati di pace diretti domani a Washington.

Dopo il massacro di coloni rivendicato dalle Brigate al-Qassam. «Troveremo gli assassini, puniremo i loro mandanti», ha commentato il premier Benjamin Netanyahu. «Non permetteremo che i terroristi decidano dove devono vivere gli israeliani o la configurazione dei confini definitivi, e nel corso dei negoziati chiederemo misure di sicurezza destinate prevenire questi omicidi», ha aggiunto, mentre il suo portavoce, Mark Regev, ha assicurato che l’accaduto non produce «alcun cambiamento» nell’avvio dei negoziati diretti. «Restiamo impegnati a raggiungere la pace», ha detto, precisando che le uccisioni di ieri spingeranno ancora di più Israele a fare della sicurezza il tema centrale dei colloqui.

Ed ecco la reazione della parte opposta: l’Autorità nazionale palestinese «si oppone agli attacchi contro i civili di entrambe le parti, sia israeliani che palestinesi». Con queste parole il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha commentato l’uccisione di quattro civili israeliani. Questi gesti hanno l’unico obiettivo di «ostacolare il processo diplomatico», ha aggiunto Abbas, arrivato ieri a Washington per l’avvio dei negoziati di pace diretti insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Per l’attacco di ieri ci sono state due diverse rivendicazioni, una da parte delle Brigate di al-Aqsa, vicina a Fatah, e una da parte delle Brigate al-Qassam, che fanno capo a Hamas. Proprio la questione delle colonie israeliane in Cisgiordania sarà uno dei primi nodi da sciogliere nei negoziati, visto che il congelamento delle nuove costruzioni scade il 26 settembre e l’Anp chiede un suo rinnovo.

 

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201009articoli/58126girata.asp

gennaio 27, 2010

PEDOFILIA: SPOSE BAMBINE PALESTINESI

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 8:17 PM

Casamiento Musulmán: 450 niñas se casan con hombres mayores de 20 años en Gaza
22 Septiembre 2009

Profeta Ever Leyva: Musulmanes se casan con niñas menores de 10 años

 
 
 
 
 
 
Fue necesario el 9-11 para que muchos nos diéramos cuenta quienes en realidad son los musulmanes. Hay los que quieren “ayudarlos” inventando la palabra “extremistas” como para dar la idea de que existen dos grupos. Eso es mentira y es una falsedad.

 
 
 
 

QUE SE CASAN CON NIÑAS, como si fuera lo más natural en el mundo. Lo que ellos creen, lo que ellos practican es un peligro para Occidente, para los judíos y para los cristianos en particular. No nos vayamos a confundir. Estas cosas son las que ellos hacen y las que quieren que todos hagamos después que conviertan al mundo entero en “un paraíso musulmán. Mis queridos hermanos en CRISTO, el peligro musulmán existe, nos rodea, y en cada día se hacen más visibles en las noticias, y no precisamente por algún descubrimiento que hayan hecho, alguna obra que ayude a mejorar el mundo en que vivimos, sino todo lo contrario por actos terroristas y fanáticos que a todos nos concierne y que nos tiene que hacer pensar seriamente en el asunto.

 http://www.facebook.com/?ref=home#/note.php?note_id=271659717755&id=1114789825&ref=nf

Las cosas que presenta estas fotos no son de “musulmanes extremistas”, sino de musulmanes vulgares y regulares como cualquier orto tipo de persona QUE SE CASAN CON NIÑAS, como si fuera lo más natural en el mundo. Lo que ellos creen, lo que ellos practican es un peligro para Occidente, para los judíos y para los cristianos en particular. No nos vayamos a confundir.

Estas cosas son las que ellos hacen y las que quieren que todos hagamos después que conviertan al mundo entero en “un paraíso musulmán.

Mis queridos hermanos en CRISTO, el peligro musulmán existe, nos rodea, y en cada día se hacen más visibles en las noticias, y no precisamente por algún descubrimiento que hayan hecho, alguna obra que ayude a mejorar el mundo en que vivimos, sino todo lo contrario por actos terroristas y fanáticos que a todos nos concierne y que nos tiene que hacer pensar seriamente en el asunto.

gennaio 14, 2009

Palestina, nuova frontiera per Al Qaeda

Filed under: Senza Categoria — Tag:, — mirabilissimo100 @ 2:07 PM
  

Il movimento islamico fu contestato per la scelta democratica delle elezioni

Palestina, nuova frontiera per Al Qaeda

Il bagno di sangue di Gaza potrebbe essere l’occasione per reclutare nuovi adepti tra i delusi di Hamas

WASHINGTON – Il presunto Osama Bin Laden riparte da dove ci aveva lasciato un anno fa. Nel maggio 2008 – ultima volta in cui si era manifestato sempre in audio – aveva affrontato la questione palestinese ed ora ci ritorna con la solita litania. Appello alla Jihad, attacchi feroci ai leaders arabi che ostacolano la lotta, critiche ai capi islamici colpevoli di rallentare la reazione dei musulmani. Per Osama la vittoria è possibile. Lo dimostra – sostiene – quanto è avvenuto in Afghanistan con i russi piegati dai mujaheddin e la crisi militare ed economica che attanaglia gli Stati Uniti.

NESSUNA SORPRESA – Il messaggio era atteso dall’inizio della crisi. Sulla rete i simpatizzanti qaedisti discutevano tra loro sul probabile intervento del Califfo. E così è stato. Prima si è fatto sentire Al Zawahiri (ancora un audio), poi lo stesso Osama. Sarebbe stato strano se fossero rimasti in silenzio. La guerra e l’alto numero di vittime a Gaza sono considerate un dono prezioso dai militanti. Più sangue è versato più crescono le possibilità di arruolare adepti.

AL QAEDA E PALESTINA – Non va dimenticato che in passato i terroristi hanno avuto parole di fuoco per Hamas. Il movimento palestinese è stato accusato di essere troppo molle e di aver accettato il gioco politico delle elezioni. Una bestemmia per il Califfo che, anche oggi, ha ripetuto: la sola strada è la Jihad. Prediche di fuoco non accompagnate da gesti concreti. Al Qaeda si è infiltrata da tempo nell’arena palestinese dove appoggia piccole fazioni oltranziste che tuttavia non sono riuscite a manifestarsi come avrebbero voluto. Forse non ne hanno la forza, ma sicuramente i movimenti tradizionali palestinesi li hanno ostacolati. La disastrosa situazione a Gaza potrebbe cambiare le condizioni e favorire le manovre dei qaedisti.

L’ATTENDIBILITA’ – Infine un’osservazione sull’attendibilità del messaggio. E’ lui? O è solo un nastro registrato? L’intelligence di solito se la cava attribuendo la voce a Osama ma non vi sono altre prove o conferme. Poi non va dimenticato che Bin Laden è rimasto a lungo in silenzio “mancando” persino un evento storico come l’elezione di Obama. Un silenzio che gli esperti americani hanno spiegato con le difficoltà dei capi qaedisti, braccati dalle incursioni degli aerei senza pilota della Cia. La paura di essere individuati, affermano alcuni, spiegherebbe la rinuncia ai tradizionali video. Ora la «voce» riporta in vita Bin Laden, collocandolo al fianco dei palestinesi e come ospite non invitato all’imminente insediamento del nuovo presidente Usa.

Guido Olimpio