Mirabilissimo100’s Weblog

settembre 19, 2012

Quel papiro con la «moglie» di Gesù

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 9:10 PM

Quel papiro con la «moglie» di Gesù

 

Su un piccolo frammento copto del IV secolo, presentato a un congresso a Roma, si legge la frase sospesa: «E Gesù disse loro: Mia moglie…»

andrea tornielli
romaJesus Wife Papyrus

Un frammento di papiro scritto nel dialetto copto sahidico tipico del basso Egitto e sinora sconosciuto ha riaperto il dibattito sulla possibilità che Gesù fosse sposato. La professoressa Karen King, della Harvard Divinity School, nel corso di un convegno a Roma ha presentato il papiro nel quale si legge: «E Gesù disse loro: “Mia moglie…». Si tratta della prima e unica attestazione nella quale si parli di una «moglie» di Gesù e la notizia è stata rilanciata dal «New York Times».

Nel suo studio, che sarà pubblicato solo nel gennaio 2013 nella rivista teologica di Harvard, la professoressa King afferma prudentemente di non poter dire una parola definitiva, tutto lascia pensare che il frammento sia autentico: i pareri di diversi esperti escludono anche che si possa trattare di un testo aggiunto successivamente su un pezzo di papiro antico. Il frammento è piccolo, misura 4 centimetri per 8, e sono leggibili soltanto degli spezzoni di frasi più lunghe.

 

La professoressa King ha affermato: «Questo papiro non prova, ovvio, che Gesù fosse sposato ma ribadisce che la questione del suo eventuale matrimonio e della sua sessualità è stata più volte sollevata con infiammati dibattiti». Dalla grafia il papiro risulta scritto nella seconda metà del IV secolo. Ma i suoi contenuti potrebbero aver avuto origine nella seconda metà del II secolo. Si può dunque ipotizzare un legame tra questo testo ed altri coevi, conosciuti come il vangelo di Tommaso o di Maria Maddalena. Testi per lo più nati in ambito gnostico.

Com’è noto, la Chiesa riconosce come autentici solo i vangeli «canonici»: sono quelli attribuiti agli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Questi testi sono databili al primo secolo: nel caso di Matteo e Giovanni si tratta di due apostoli, mentre Marco e Luca erano seguaci degli apostoli Pietro e Paolo. Anche se comunemente si pensa che il riconoscimento dei vangeli canonici e il conseguente rifiuto di altri definiti «apocrifi» sia dovuto a un’imposizione dell’autorità ecclesiastica, la realtà è diversa. I vangeli canonici erano infatti quelli più diffusi fin dall’inizio nelle comunità cristiane, che ne riconoscevano l’origine apostolica e dunque il legame con i testimoni oculari della vita di Gesù. I vangeli canonici erano dunque già tali ben prima che venissero definiti così. Un frammento scoperto nella Biblioteca Vaticana da Ludovico Muratori attesta che già nell’anno 157, a Roma, venivano letti e venerati quei quattro vangeli.

 

La parola «apocrifi», usata invece per indicare i vangeli non riconosciuti dalla Chiesa, è greca e significa «nascosti»: nel II secolo circolavano infatti degli scritti diffusi nei circoli gnostici cristiani che venivano definiti in quel modo. Sono testi più tardivi, attraverso i quali si è tentato di ricostruire alcune parti della biografia del Nazareno o di interpretarne il pensiero. In genere, mentre i testi canonici sono scarni, essenziali, poco indulgenti con il miracolismo, gli apocrifi sono invece infarciti di molti elementi miracolistici e sensazionali. E in alcuni casi sono espressione del movimento filosofico-religioso dello gnosticismo, che credeva in un dualismo radicale, in una differenza abissale tra Dio e la realtà materiale.

 

Il maggiore esperto italiano di questi testi, Luigi Moraldi, ha scritto: «I vangeli gnostici sono meditazioni su Gesù, sul suo messaggio, sulle reazioni che suscita in ogni credente, specie se intellettuale… Non sono raccolte di dati biografici su Gesù. Presuppongono nei lettori una conoscenza accurata sia dell’annunzio cristiano, sia dei primi sviluppi e approfondimenti». Il frammento appena studiato, ha avuto origine in ambito copto, come altri testi gnostici.

Perché la Chiesa sostiene che Gesù non si sia mai sposato? I vangeli canonici presentano il Nazareno come celibe. Anche se aveva scelto nella sua predicazione e nelle sue parabole molte volte dei personaggi femminili, e anche se aveva un gruppo di donne che lo seguiva stabilmente, nessuna delle donne citate nei vangeli canonici viene presentata come sua moglie. In ogni caso, gli autori dei vangeli canonici non descrivono la condizione del celibato come superiore rispetto a quella del matrimonio. Pietro era sposato (il vangelo parla della guarigione di sua suocera), così come lo erano alcuni dei primi discepoli. Se Gesù fosse stato sposato, affermano molti autorevoli biblisti, gli evangelisti lo avrebbero semplicemente scritto.

 

 

Un’obiezione più volte sollevata al fatto che Gesù fosse celibe riguarda il fatto che i maestri religiosi del mondo ebraico si sposavano. Ma anche duemila anni fa non erano poi così rare le eccezioni alla regola del matrimonio, come attesta, ad esempio la comunità degli esseni, che viveva a Qumran, ed era composta da celibi.

 

 

http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/fede-e-archeologia-faith-and-archeology-fe-y-arqueologia-18265/

 

IL PAPIRO DELLA “MOGLIE DI GESU’

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 9:08 PM
IL PAPIRO DELLA “MOGLIE DI GESU’
 
———————————————————
 
 
 
 

mercoledì 19 settembre 2012

LA NUOVA PUNTATA DEL DANBROWNISMO ACCADEMICO: IL PAPIRO DELLA “MOGLIE DI GESU'”!

 
 
 
 
 
 
 
 
Karen L. King – Hollis Professor of Divinity – Harvard University
 
di Francesco Colafemmina

Karen L. King, affermata docente ad Harvard, ha svelato appena ieri a Roma l’esito delle sue ricerche su un anonimo papiro che – udite udite – parlerebbe di un Gesù ammogliato. La King è una grande esperta di gnosticismo, ha in passato commentato il vangelo-bufala gnostico di Giuda. Oggi si cimenta in un’impresa fenomenale: ribaltare la visione comune della figura di Gesù, applicando le sue personali  convinzioni all’ermeneutica di un brandello di papiro di provenienza sconosciuta. 

 
Ed è da queste convinzioni della King, già autrice di opere discutibili e danbrowniane come “Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù e la prima donna apostolo“, che bisogna partire. Vediamo infatti cosa dice la professoressa King in qualche modo off-the-records, nel reportage esclusivo scritto da Ariel Sabar per lo Smithsonian Magazine:
Come mai solo la letteratura che afferma che [Gesù] era celibe è sopravvissuta? E tutti i testi che mostrano che aveva una relazione intima con la Maddalena o che era sposato non sono sopravvissuti? E’ una casualità? O è per via del fatto che il celibato è divenuto un ideale per la Cristianità? […] Il papiro mette in grande questione l’assunzione secondo cui Gesù non era sposato, che egualmente non ha alcuna evidenza.”
E aggiunge:

Mette in dubbio l’intera affermazione cattolica che il celibato sacerdotale sia basato sul celibato di Gesù. Loro dicono sempre ‘questa è la tradizione, questa è la tradizione’. Ora vediamo che questa tradizione alternativa è stata messa sotto silenzio. Ciò che mostra [questo testo] è che ci sono stati dei primi cristiani per i quali le cose non stavano così, che potevano comprendere invero che l’unione sessuale nel matrimonio poteva essere una imitazione della creatività e della generatività di Dio e poteva essere spiritualmente giusta e appropriata“.

Ecco chiarito il senso della scoperta. Ecco chiarita l’ideologia che muove certo mondo accademico. La King nel suo studio sul papiro si mostra cauta e nega che la sua volontà sia quella di attestare l’esistenza di un legame maritale fra Gesù e la Maddalena, mentre nel reportage organizzato con lo Smithsonian Magazine (perché organizzare un reportage se ci si predica schivi e riservati?) manifesta i suoi veri obiettivi. Ma veniamo al dunque. Il papiro è scritto in dialetto copto-saidico e risale, secondo la datazione della King, al IV secolo d.C. Di che parla? Impossibile chiarirlo, dato il testo mutilo, ma ecco la traduzione datane dalla King, riga per riga (con tanto di congetture):

1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[ 
3 ] negare.  Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 
6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 
7] Per me, io abito con lei per… [ 
8] una immagine [
 
Va precisato che allo stato attuale il testo è considerato spurio o falso da almeno uno dei tre reviewers nominati dall’Università di Harvard per valutarne l’autenticità. In particolare a colpire è l’uso dell’inchiostro che – guardacaso – è più marcato nei pressi della parola “ta hime” (mia moglie). 

E poi c’è da dire che il papiro proviene da un anonimo collezionista che lo avrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista che lo acquistò negli anni ’60 nella Germania dell’Est. Ce n’è per un bel romanzo…

Ora, il centro del testo è appunto quell’espressione “mia moglie”, in copto saidico “ta hime”. “Shime” e “hime” sono usati in questo dialetto per tradurre sia donna che moglie (guné), ma non è questo il punto. Anzitutto va precisato che questo testo rientra necessariamente nella serie infinita di testi gnostici redatti a cavallo fra il II e il IV secolo dopo Cristo. Nella gnosi infatti il legame fra Gesù e Maria Maddalena giustifica l’unione divina fra il Cristo e la Sofia, emanazioni dirette della divinità che si oppone al Demiurgo, ossia al creatore del mondo come noi lo conosciamo. 
E visto che con tutta probabilità questo papiro proviene sempre dallo stesso contesto in cui furono redatti i codici di Nag Hammadi, è interessante notare come la parola “hime” diventi sinonimo della parola “hotre” o “koinonos” che sempre identificano il ruolo della Maddalena quale “convivente” di Gesù nel cosiddetto Vangelo di Filippo. Va però compreso perché – come nota il famoso ricercatore finlandese dei testi di Nag Hammadi, Antti Marjanen – nello pseudo-Vangelo di Filippo la parola “hime” non ricorra mai per definire il rapporto fra Gesù e la Maddalena. Dunque è il Vangelo di Filippo a sbagliarsi su questa relazione o è il papiro anonimo a tradurre malamente (i testi in copto sono traduzioni dal greco) un termine proprio della “teologia” gnostica  (come ad esempio il greco syzygos)?
 
In ogni caso siamo dinanzi ad una palese mistificazione della storia. Far passare il messaggio che la Chiesa Cattolica – a questa restringe il suo campo di accuse la King – avrebbe manipolato la storia della tradizione dei testi evangelici al fine di imprimere la propria ideologia sessista fondata sul maschilismo e il celibato sacerdotale è oltre che antistorico, palesemente infondato. Perché chi si intenda minimamente di storia della tradizione saprà che nell’antichità era l’autorevolezza delle fonti e la loro antichità a decretare l’accoglimento o meno di un testo. Insomma, non c’era internet dove chiunque può pubblicare una propria versione fantasiosa di un fatto storico e raggiungere potenzialmente lo stesso pubblico di una fonte autentica.
 
Sappiamo d’altra parte che la gnosi non deriva dal Cristianesimo, ma si è appropriata di alcuni aspetti del Cristianesimo e li ha rielaborati a suo uso e consumo. Purtroppo però questa visione “settaria” della Gnosi non è condivisa dalla professoressa King, che nel suo volume What is Gnosticism? (del cui acquisto mi pentii quattro anni fa solo dopo aver letto le prime pagine), invece di indagare la storia e la dottrina gnostica, si profonde in dotte elucubrazioni metodologiche che lasciano passare questa idea di fondo: la Gnosi in quanto dottrina separata dal Cristianesimo e dall’identità propria non esiste. E’ stato piuttosto il Cristianesimo del II e III secolo a mettere ciò che non gli andava a genio nel bidone dei rifiuti chiamato poi Gnosi. 
 
Questo spiega il clamore che la “scoperta” sta suscitando ovunque nel mondo. Decontestualizzando un pezzo di papiro venuto fuori dalla spazzatura dell’antichità si finisce per operare non certo a favore della ricerca e del progresso degli studi storici, ma si dà solo sfogo alle proprie ideologie anticattoliche, a quell’ansia incontenibile di intaccare attraverso un lacerto di storia la solidità di secoli di tradizione, nella convinzione che la Chiesa Cattolica continui ad essere una sorta di onnipotente e malvagia setta intenta a coprire la verità del Gesù storico. E così anche un eminente accademico scade al livello meschino di un Dan Brown. 
 
 

IL VANGELO DELLA MOGLIE DI GESU’: SCOPERTO UN FRAMMENTO DI VANGELO GNOSTICO IN LINGUA COPTA DEL QUARTO SECOLO

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 10:29 am
IL VANGELO DELLA MOGLIE DI GESU’: SCOPERTO UN FRAMMENTO DI VANGELO GNOSTICO IN LINGUA COPTA DEL QUARTO SECOLO
 
——————————————————————————————————————————————
 
LEGGO.IT
 

“GESÚ ERA SPOSATO”. SCOPERTO ANTICO TESTO: COME IL CODICE DA VINCI

 
Martedì 18 Settembre 2012 – 21:25

ROMA –  Nel corso di un convegno in corso a Roma una storica della Cristianità antica alla Harvard Divinity School ha presentato un frammento di papiro in copto nel quarto secolo che conterrebbe una frase mai esistito nelle Sacre Scritture: «Gesù disse loro: Mia moglie….».
Il frammento è più piccolo di un biglietto da visita e contiene otto righe di scrittura in inchiostro nero leggibili solo con la lente di ingrandimento. «Lei sarà in grado di essere mia discepola», sarebbe un’altra frase contenuta nel testo di cui dà notizia il New York Times sul suo sito online.
A dare l’annuncio della scoperta, che ricorda le trame del Codice da Vinci di Dan Brown, è stata Karen King, la prima donna a occupare la cattedra più antica degli Stati Uniti. La provenienza del papiro resta un mistero e il suo proprietario ha chiesto di restare anonimo, scrive il New York Times. Fino a oggi, quando lo ha presentato al Convegno Internazionale di Studi Copti, la King aveva mostrato il frammento a un ristrettissimo circolo di parirologi e linguisti secondo i quali è «probabilmente» autentico. La studiosa e i suoi collaboratori attendono con mente aperta il parere di altri studiosi, pronti a vedere ribaltate le loro conclusioni preliminari.
In una intervista al New York Times e ad altri giornali americani, la King ha sottolineato che il frammento non deve essere preso come la prova che il Gesù storico fosse effettivamente sposato. Il testo sarebbe stato scritto secoli dopo la vita di Gesù e tutta la prima letteratura cristiana non sfiora la questione.
Ma la scoperta a suo avviso è interessante perchè «conferma antiche tradizioni secondo cui Gesù era stato sposato. Ce n’era una già nel secondo secolo – ha detto la studiosa di Harvard – legata al dibattito se i cristiani dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali».
 

 
—————————————————————————————————

IL PAPIRO CHE PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::..
ilgiornale.it

Il mistero del papiro così Gesù parlava di sua “moglie Maria”

Una studiosa di Harvard presenta un testo del IV secolo: “Non dimostra nulla ma riflette il dibattito tra cristiani”
 
Matteo Sacchi– Gio, 20/09/2012 – 09:09
 

La notizia fa sensazione. In un convegno tenuto a Roma l’altro ieri Karen L.

 

Jesus Wife Papyrus

 

King, studiosa di storia della cristianità ad Harvard (occupa la cattedra di storia delle religioni più importante e antica degli Usa), ha annunciato la scoperta di un frammento papiraceo (4 per 8 cm) del IV secolo scritto in copto (l’egiziano parlato e non geroglifico) in cui Gesù fa riferimento a sua «moglie». Nel testo, ha spiegato la professoressa, c’è un dialogo in cui Gesù parla di «mia moglie», chiamata «Maria». La provenienza del testo è misteriosa, il collezionista che lo possiede ha chiesto di rimanere anonimo. La sua collocazione storica, secondo la King, nota per essere insieme a Elaine Pagels (che insegna a Princeton) una delle principali studiose dei vangeli gnostici, sarebbe però chiara. Apparterrebbe a quel corpus di scritti diffusisi in Egitto a partire dal II secolo che raccontavano la vita di Gesù in maniera diversa da quelli che ora consideriamo i Vangeli canonici. Vennero condannati dai padri della Chiesa e in gran parte distrutti. Un buon numero di questi testi è però stato ritrovato nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi. Svariati rotoli furono nascosti, secondo la maggioranza degli studiosi, dai monaci di un vicino monastero, forse poco convinti della “messa al bando” dei testi da parte della chiesa ufficiale. Dalle sabbie apparirono, tra gli altri, un Vangelo di Tommaso, un Vangelo degli Egiziani, un Vangelo secondo Filippo, e svariate Apocalissi. Da questi testi emergevano descrizioni degli apostoli e di Gesù molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Da allora hanno preso vigore le ricerche e la presunta scoperta della dottoressa King si inserisce in questo filone.Per quanto riguarda l’interpretazione, in un’intervista al New York Times la King ha subito messo in guardia il pubblico e i giornalisti: «Il testo non può essere affatto utilizzato come prova del fatto che Gesù fosse davvero sposato. È stato scritto secoli dopo la sua morte. Significa soltanto che su questo tema è esistita una controversia all’interno del Cristianesimo. In effetti anche da altre fonti sappiamo che dal secondo secolo in poi è esistito un forte dibattito, un dibattito che non riguardava solo e soltanto il Gesù storico, ma anche ciò che fosse lecito ai cristiani relativamente al sesso e al matrimonio». Resta la questione dell’autenticità del frammento, visto che la sua origine è molto meno certa di quella dei testi di Nag Hammadi. La King però ha gia fatto visionare il testo a degli esperti. I papirologi che l’hanno studiato direttamente, Roger Bagnall della New York University e Anne Marie Luijendijk di Princeton, propendono per l’autenticità. La Luijendijk si è espressa così: «Il frammento sarebbe impossibile da falsificare, è scritto in copto saidico, un dialetto dell’Egitto del sud. Le fibre, l’inchiostro e il contesto culturale corrispondono». Dello stesso parere Ariel Shisha-Halevy, linguista della Università ebraica di Gerusalemme: «Sulla base della lingua io direi che il testo è autentico». Ma non mancano gli scettici, e non tanto sull’antichità del frammento. Wolf-Peter Fung, studioso canadese che ha tradotto in francese il corpus degli scritti di Nag Hammadi per l’università del Quebec, afferma: «Ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si possono trovare scritte cose folli. Ma se non se ne conosce la provenienza non servono assolutamente a niente». E sentito dal Giornale, Giuseppe Visonà, che insegna Filologia ed esegesi neotestamentaria all’Università Cattolica di Milano invita alla prudenza. «Il testo va contestualizzato, e prima va stabilito se è davvero antico. Se fosse degli gnostici la “moglie” di Gesù potrebbe essere un’espressione puramente simbolica… E poi è brevissimo e molto tardo. Insomma quello che va evitato assolutamente è il sensazionalismo».Ma certo il dibattito mediatico infurierà. Non tanto per questioni storiche, quanto per la grande attenzione che oggi come oggi c’è verso la questione del celibato o meno degli ecclesiastici.

 

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/mistero-papiro-cos-ges-parlava-sua-moglie-maria-839049.html

 

———————————————————————————————————————————–

 

IL PAPIRO DELLA “MOGLIE DI GESU’
 
———————————————————
 
 
 
 

mercoledì 19 settembre 2012

LA NUOVA PUNTATA DEL DANBROWNISMO ACCADEMICO: IL PAPIRO DELLA “MOGLIE DI GESU'”!

 
 
 
 
 
 
 
 
Karen L. King – Hollis Professor of Divinity – Harvard University
 
di Francesco Colafemmina

Karen L. King, affermata docente ad Harvard, ha svelato appena ieri a Roma l’esito delle sue ricerche su un anonimo papiro che – udite udite – parlerebbe di un Gesù ammogliato. La King è una grande esperta di gnosticismo, ha in passato commentato il vangelo-bufala gnostico di Giuda. Oggi si cimenta in un’impresa fenomenale: ribaltare la visione comune della figura di Gesù, applicando le sue personali  convinzioni all’ermeneutica di un brandello di papiro di provenienza sconosciuta. 

 
Ed è da queste convinzioni della King, già autrice di opere discutibili e danbrowniane come “Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù e la prima donna apostolo“, che bisogna partire. Vediamo infatti cosa dice la professoressa King in qualche modo off-the-records, nel reportage esclusivo scritto da Ariel Sabar per lo Smithsonian Magazine:
Come mai solo la letteratura che afferma che [Gesù] era celibe è sopravvissuta? E tutti i testi che mostrano che aveva una relazione intima con la Maddalena o che era sposato non sono sopravvissuti? E’ una casualità? O è per via del fatto che il celibato è divenuto un ideale per la Cristianità? […] Il papiro mette in grande questione l’assunzione secondo cui Gesù non era sposato, che egualmente non ha alcuna evidenza.”
E aggiunge:

Mette in dubbio l’intera affermazione cattolica che il celibato sacerdotale sia basato sul celibato di Gesù. Loro dicono sempre ‘questa è la tradizione, questa è la tradizione’. Ora vediamo che questa tradizione alternativa è stata messa sotto silenzio. Ciò che mostra [questo testo] è che ci sono stati dei primi cristiani per i quali le cose non stavano così, che potevano comprendere invero che l’unione sessuale nel matrimonio poteva essere una imitazione della creatività e della generatività di Dio e poteva essere spiritualmente giusta e appropriata“.

Ecco chiarito il senso della scoperta. Ecco chiarita l’ideologia che muove certo mondo accademico. La King nel suo studio sul papiro si mostra cauta e nega che la sua volontà sia quella di attestare l’esistenza di un legame maritale fra Gesù e la Maddalena, mentre nel reportage organizzato con lo Smithsonian Magazine (perché organizzare un reportage se ci si predica schivi e riservati?) manifesta i suoi veri obiettivi. Ma veniamo al dunque. Il papiro è scritto in dialetto copto-saidico e risale, secondo la datazione della King, al IV secolo d.C. Di che parla? Impossibile chiarirlo, dato il testo mutilo, ma ecco la traduzione datane dalla King, riga per riga (con tanto di congetture):

1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[ 
3 ] negare.  Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 
6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 
7] Per me, io abito con lei per… [ 
8] una immagine [
 
Va precisato che allo stato attuale il testo è considerato spurio o falso da almeno uno dei tre reviewers nominati dall’Università di Harvard per valutarne l’autenticità. In particolare a colpire è l’uso dell’inchiostro che – guardacaso – è più marcato nei pressi della parola “ta hime” (mia moglie). 

E poi c’è da dire che il papiro proviene da un anonimo collezionista che lo avrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista che lo acquistò negli anni ’60 nella Germania dell’Est. Ce n’è per un bel romanzo…

Ora, il centro del testo è appunto quell’espressione “mia moglie”, in copto saidico “ta hime”. “Shime” e “hime” sono usati in questo dialetto per tradurre sia donna che moglie (guné), ma non è questo il punto. Anzitutto va precisato che questo testo rientra necessariamente nella serie infinita di testi gnostici redatti a cavallo fra il II e il IV secolo dopo Cristo. Nella gnosi infatti il legame fra Gesù e Maria Maddalena giustifica l’unione divina fra il Cristo e la Sofia, emanazioni dirette della divinità che si oppone al Demiurgo, ossia al creatore del mondo come noi lo conosciamo. 
E visto che con tutta probabilità questo papiro proviene sempre dallo stesso contesto in cui furono redatti i codici di Nag Hammadi, è interessante notare come la parola “hime” diventi sinonimo della parola “hotre” o “koinonos” che sempre identificano il ruolo della Maddalena quale “convivente” di Gesù nel cosiddetto Vangelo di Filippo. Va però compreso perché – come nota il famoso ricercatore finlandese dei testi di Nag Hammadi, Antti Marjanen – nello pseudo-Vangelo di Filippo la parola “hime” non ricorra mai per definire il rapporto fra Gesù e la Maddalena. Dunque è il Vangelo di Filippo a sbagliarsi su questa relazione o è il papiro anonimo a tradurre malamente (i testi in copto sono traduzioni dal greco) un termine proprio della “teologia” gnostica  (come ad esempio il greco syzygos)?
 
In ogni caso siamo dinanzi ad una palese mistificazione della storia. Far passare il messaggio che la Chiesa Cattolica – a questa restringe il suo campo di accuse la King – avrebbe manipolato la storia della tradizione dei testi evangelici al fine di imprimere la propria ideologia sessista fondata sul maschilismo e il celibato sacerdotale è oltre che antistorico, palesemente infondato. Perché chi si intenda minimamente di storia della tradizione saprà che nell’antichità era l’autorevolezza delle fonti e la loro antichità a decretare l’accoglimento o meno di un testo. Insomma, non c’era internet dove chiunque può pubblicare una propria versione fantasiosa di un fatto storico e raggiungere potenzialmente lo stesso pubblico di una fonte autentica.
 
Sappiamo d’altra parte che la gnosi non deriva dal Cristianesimo, ma si è appropriata di alcuni aspetti del Cristianesimo e li ha rielaborati a suo uso e consumo. Purtroppo però questa visione “settaria” della Gnosi non è condivisa dalla professoressa King, che nel suo volume What is Gnosticism? (del cui acquisto mi pentii quattro anni fa solo dopo aver letto le prime pagine), invece di indagare la storia e la dottrina gnostica, si profonde in dotte elucubrazioni metodologiche che lasciano passare questa idea di fondo: la Gnosi in quanto dottrina separata dal Cristianesimo e dall’identità propria non esiste. E’ stato piuttosto il Cristianesimo del II e III secolo a mettere ciò che non gli andava a genio nel bidone dei rifiuti chiamato poi Gnosi. 
 
Questo spiega il clamore che la “scoperta” sta suscitando ovunque nel mondo. Decontestualizzando un pezzo di papiro venuto fuori dalla spazzatura dell’antichità si finisce per operare non certo a favore della ricerca e del progresso degli studi storici, ma si dà solo sfogo alle proprie ideologie anticattoliche, a quell’ansia incontenibile di intaccare attraverso un lacerto di storia la solidità di secoli di tradizione, nella convinzione che la Chiesa Cattolica continui ad essere una sorta di onnipotente e malvagia setta intenta a coprire la verità del Gesù storico. E così anche un eminente accademico scade al livello meschino di un Dan Brown. 
 
 
Pubblicato da Francesco Colafemmina a 16:30
 
 
—————————————————————————————————————————————
 
 
 
————————————————————————————————————————–
 
 
———————————————————————————————————————————————–
 
I VANGELI GNOSTICI NON SONO STATI MAI RICONOSCIUTI DALA CHIESA COME ISPIRATI MA SONO FRUTTO DI SETTE ERETICHE
 
 MARIA DI MAGDALA  NEI VANGELI GNOSTICI
 
****************************************************
Introduzione
In questi ultimi anni le librerie di tutto il mondo si stanno riempendo di libri scandalosi
riguardo a S.M.Maddalena, tutto è nato dall’equivoca interpretazione dei Vangeli gnostici,
non Vangeli Apocrifi mediovali, quelli non hanno fatto nascere scandali, essendo una
rielaborazione romanzata dei Vangeli Sinottici.
I Vangeli gnostici erano conosciuti anche dai Padri della chiesa, ma non ci sono scandali,
per il fatto che lo gnosticismo rende Gesù completamente divino e trascendente.
C’erano molte sette gnostiche, diverse tra loro, e molte praticavano riti sessuali,
c’erano anche dei vangeli gnostici con riti sessuali, ma tutto questo era di fonte
eretica, eretici che di cristiano non avevano neppure il nome, e la loro religione era pagana
ed esoterica, piena di magia, ermetismo ed alchimia, tutte cose condannate dal cristianesimo.
Dopo il ritrovamento di alcuni vangeli gnostici come quelli trovati in Egitto a Nagh-Hammadi nel 1945,
sono iniziati a comparire delle teorie riguardo presunti scandali tra Gesù e S.M.Maddalena.
Questo avviene per la totale ignoranza della corrente gnostica, e cattiva interpretazione di testi.
Dividiamo lo studio in due parti, la prima descrive S.M.Maddalena nella religione cristiana,
la seconda nella corrente eretica gnostica.
 
Seconda parte: Gnosticismo, Padri eresiologi, Nag Hammadi, S.M.Maddalena nei Testi Gnostici.
 
***************************
LO GNOSTICISMO
Introduzione
Per parlare dello gnosticismo occorrono dei volumoni,
qui diamo qualche definizione per comprendere.
Lo gnosticismo fu un movimento religioso e culturale insieme,
 diffusissimo dal I al IV secolo d.c., dall’attuale Iraq alla Siria, alla Turchia, alla Palestina,
all’Egitto, a Roma, a Lione, copriva non soltanto i paesi dell’Impero romano,
ma andava anche al di là. Non era un movimento omogeneo in quanto le
correnti gnostiche erano numerose e differenziate, mantenevano, tuttavia,
alcune linee fondamentali comuni. Gnosticismo deriva dal greco gnosis,
conoscenza, ma non ogni conoscenza è gnosticismo, la conoscenza dello
gnosticismo è rivolta all’origine dell’uomo e del suo mondo, ed è diretta alla
salvezza da questo mondo. Alla base dello gnosticismo c’è la descrizione
della creazione del mondo ad opera di un Demiurgo ingannato, e l’indicazione
di una via di salvezza mediante la gnosis, la conoscenza del proprio Io divino.
Per gli gnostici la gnosis era superiore alla fede.
Secondo lo gnosticismo questo mondo è separato dall’Essere supremo la Luce,
il male è proprio di questo mondo. Vi è una caduta dalla sfera divina nel mondo:
a cadere può essere un maschio, l’uomo interiore o Adamo, oppure una femmina,
Sofia. Il signore, il creatore di questo mondo, il demiurgo, detto Jaldabaoth,
proviene da un essere caduto dal quale ebbe pure una particella di luce dalla sfera
divina, particella che deve ritornare in patria: spesso costui è all’origine del male,
sua sorte è presentata in diversi modi, sempre è ignorante, e identificato col
Dio del Vecchio Testamento. L’Io dell’uomo appartiene alla sfera del divino ed è
espresso con la designazione del ” Primo Uomo” nella sfera della Luce.
Con il termine ” Primo Uomo”, viene designato anche l’Essere supremo,
quindi l’identificazione tra la più intima essenza dell’uomo e il divino Uomo Primordiale,
il quale spesso viene identificato col Salvatore, per opera del quale gli uomini ottengono
la Salvezza. Nei sistemi gnostici cristiani il Salvatore è Gesù.
Lo gnosticismo esisteva prima ancora del cristianesimo, si trattava di una miscela di religione
pagana e miti greci, ermetismo, alchimia, esoterismo, magia e filosofia.
Molti documenti gnostici pagani poi succesivamente sono stati cristianizzati ma prima ancora
ci sono dei documenti gnostici misti ad elementi della religione ebraica.
 
******************************************
LO GNOSTICISMO ATTRAVERSO I PADRI ERESIOLOGI
 
I Padri eresiologi consideravano gli gnostici come i nemici pericolosi del Cristianesimo.
I Padri eresiologi più importanti sono; S.Ireneo di Lione, Clemente Alessandrino, Origene,
S.Ippolito Romano, ed S.Epifanio di Salamina.
Questi Padri nei loo libri hanno confutato tutte le eresie gnostiche, e da queste opere,
abbiamo un quadro di tutti i maestri gnostici e le loro dotttrine.
I maestri gnostici più importanti sono; Simone Mago, Saturnino, Carpocrate, Basilide,
Valentino. Le sette gnostiche più importanti sono; Naasseni, Sethiani e Barbelognostici.
I Padri eresiologi indicano come fondatore dell’eresia gnostica Simone Mago,
proprio quello citato in Atti 8: 11-24. Simone andava in giro a predicare portandosi con se
una donna, Elena, pare l’avesse presa da un bordello. Simone insegnava che questa Elena,
era il primo pensiero Ennoia, emesso da lui stesso, la madre di tutti, e tramite lei, lui aveva creato
angeli ed arcangeli, e tramite questi angeli è stato creato il mondo. Dopo Elena per invidia
era trattenuta in questo mondo dagli angeli, i quali ignoravano l’esistenza della Grande Potenza,
cioè Simone. Intanto le potenze emesse da Elena, gli inflessero ogni genere di offese,
affinché non tornasse da suo padre, fino al punto di rinchiuderla in un corpo umano,
e durante i secoli Elena, il primo pensiero trasmigrò in diversi corpi femminili e finì a fare la
prostituta in un bordello. Perciò la Grande Potenza, Simone, discese per assumere a sé lei,
Elena,  liberarla dalle catene, e agli uomini egli accordò, la conoscenza di se stessi.
Si potrebbe andare avanti ancora, ma questo basta a dare un idea, solo aggiungiamo che i
discepoli di Simone praticavano la magia e dei riti sessuali.
Saturnino, un asceta di Antiochia insegnava che il Padre è da tutti sconosciuto,
è lui che ha fatto gli angeli, gli arcangeli, le potenze e le dominazioni,
da sette angeli fu fatto il mondo, L’uomo fu fatto dagli angeli, e poi ricevette dall’alto la scintilla divina.
Il Dio dei Giudei sarbbe uno dei sette angeli che fecero il mondo, questi angeli volevano eliminare il
loro padre, perciò venne Cristo a distruggere il Dio dei Giudei e a salvare i credenti, cioè coloro che
hanno la scintilla di vita. Cristo sarebbe un essere ingenerato ed incorporeo.
Sposarsi e generare figli è opera satanica, questa dottrina è comune a quasi tutti gli gnostici.
Carpocrate, visse all’epoca dell’imperatore Adriano (117-38), insegnava che il mondo fu creato dagli angeli,
esseri inferiori al Padre ingenerato, Gesù nato come gli altri uomini, possedeva un anima pura,
e ricordava le cose viste nelle regioni di Dio ingenerato, perciò gli fu mandata una forza affinché,
 per mezzo di essa, potesse sfuggire ai creatori del mondo e ritornare a Dio.
Comunque i discepoli di Carpocrate e di suo figlio Epifane, praticavano magia e riti sessuali.
Basilide visse fino al tempo dell’imperatore Antonio Pio (138-61), ad Alessandria.
Basilide fu, il primo grande maestro gnostico cristiano, unendo correnti ellenistiche e cristianesimo.
Il sistema di Basilide: Dal Padre ingenerato è sorto l’Intelletto, da questo il logos,da questo il Pensiero,
da questo la Sapienza Sofia e la Forza, da Sofia e Forza sono venute le Virtù, gli Arconti, gli angeli,
dai quali è stato fatto il primo cielo e gli altri angeli, fino a 365 cieli, l’ultimo cielo, quello a noi visibile,
dove i suoi angeli sono  creatori del mondo. Il capo di questi angeli è il Dio dei Giudei.
Per ovviare la rovina di tutti, il Padre mandò il primogenito, cioè l’Intelletto, che è chiamato Cristo.
Cristo era di natura apparente, e non patì, e sulla croce morì Simone il Cireneo, che Gesù aveva
trasformato in modo  da assomigliare a lui, mentre lui risalì (deridendo tutti) a colui che lo aveva mandato.
Questo per far capire, ma si potrebbe andare oltre, comunque il figlio di Baslide, Isidorò continuò
gli insegnamenti del padre, i loro discepoli praticavano la magia e i riti sessuali.
Valentino, nacque in Egitto, dove completò la sua istruzione, e poi si recò a Roma sotto il vescovo
Igino (136-40), poi visse a Cipro. La dottrina di Valentino; la Divinità si presenta come una pienezza,
il pleroma, detta Preprincipio e Prepadre, invisibile, eterno, ingenerato, con lui era il Pensiero,
la Grazia, il Silenzio, dunque la controparte femminile. Si susseguono coppie gerarchizzate in una
gerarchia decrescente, si hanno così le prime quattro coppie Sizighie, la prima tetrade;
l’Intelletto-Unigenito, a sua voltà emanò il Logos, e con lui la Vita, dai quali emana la coppia composta
dall’Uomo e dalla Chiesa. Si giunge così alla grande ogdoade primordiale.
Le coppie maschio-femmina, rappresentano una allegoria nella quale l’elemento femminile esprime una qualità
inerente all’elemento maschile, e viceversa, onde risulta un unico essere bisessuato, allegoricamente;
l’Intelletto-Unigenito, Figlio è detto pure Padre.
Il mito di Sofia, l’Unigenito è l’unico a conoscere il Prepadre, e voleva far conoscere agli altri eoni la grandezza
del Prepadre, ma l’ultimo eone, la femmina Sofia, dimentica il suo posto, e volle conoscere l’infinito,
si sarebbe dissolta, se non fosse intervenuto il Limite-Croce, Sofia torna alla sua dimora, deponendo il desiderio,
detto Achamoth, che viene espulso dal pleroma, da questo desiderio parte di Sofia avrà origine il mondo,
il male, l’ignoranza. Per impedire la caduta di altri eoni, l’Unigenito emanò un altra coppia  o sizighia,
 Cristo-Spirio Santo, emessi per consolidare il pleroma. Intanto Achamoth, genera dei semi spirituali,
si tratta dei pneumatici che dovranno maturare e perfezionarsi quaggiù nel mondo, fino a quando entreranno
nel pleroma, come elementi femminili e si uniranno con gli angeli elementi maschili.
Valentino insegnava che Gesù era totalmente divino, tanto che il nutrimento dentro di lui non si corrompeva,
poiché egli non tollerava la corruzione.
Valentino ebbe moltissimi discepoli, fra i quali; Eracleone, Tolomeo, Marco, Teodoto e Bardèsane.
Valentino scrisse molti libri, ed anche i suo discepoli, vediamo che S.Ireneo di Lione dichiara che i discepoli di Valentino,
facevano passare come apostolci i loro scritti, ma erano bestemmie, e non avevano nulla di simile
ai quello che ci è stato tramandato dagli apostoli.
 
*****************************************
Le sette gnostiche
La setta gnostica dei Naasseni o OfIti,traggono il loro nome dalla parola serpente,
nahas in ebraico e ofis in greco. La loro dottrina insegna che all’inizio c’è la luce,
il Padre o primo Uomo, dal quale precedette il Pensiero, suo  Figlio, o Uomo-secondo,
sotto di loro c’era lo Spirito Santo, detta prima-Donna, sotto di essa i quattro elementi:
acqua, tenebre, abisso, caos. Dall’unione del primo e del secondo Uomo con la prima
Donna nasce il Figlio, cioè il Cristo, il terzo Uomo che con la Madre, va subito nell’eone
incorruttibile del Padre, vera e santa Chiesa.
La Donna, madre dei viventi, non potendo reggere le luci, le fece traboccare a sinistra,
questa potenza traboccata, conserva una rugiada di luce, ed è chiamata Prunico,
Sofia, Bisessuata, dai lei nasce un figlio, il quale generò altri sei figli;
cieli, potenze, autorità, angeli. Continua una lunghissima speculazione, simile
alle altre dottrine gnostiche. Il  Cristo, unito a sua sorella Sofia, scese su Gesù
nel momento del battesimo. Dopo la risurrezione Gesù rimase 18 mesi con  gli
Apostoli, ai quali insegnò i grandi misteri. L’uomo primordiale è additato come bisessuato,
quindi per i Naasseni, è cosa turpe l’unione sessuale, quindi sono una setta encratita,
che vieta i rappoti sessuali.
La setta dei Sethiani, fondata in Egitto, i Sethiani affermavano essere discendenti di Seth,
figlio di Adamo, e lo chiamavano Cristo. Secondo la loro dottrina, l’univrso fu creato dagli
angeli, non dalla potenza superiore. All’inizio vi furono due uomini dai quali derivano
Caino e  Abele, a proposito dei quali sorse una lotta tra gli angeli che causò la morte
di Abele per mano di Caino; prevalse così la squadra degli angeli che avevano generato
Caino ed erano suoi sostenitori. Vista questa vittoria di Caino, la Potenza superiore,
la madre,pensò alla generazione di Seth: mise in lui il suo stesso seme superiore,
e una scintilla discesa dal cielo, perciò la generazione di Seth fu separata,
portata in alto come generazione eletta. Col passare del tempo, a motivo della loro
mescolanza e malvagità le due generazioni di Caino  e di Abele, continuavano a lottare,
così la potenza superiore decretò il diluvio, affinché sopravvivesse solo la generazione di Seth.
Ma gli angeli introdussero nell’arca Cam che era della loro stirpe, e attraverso Cam continuò
il male sulla terra. Quindi sulla terra fu mandato Cristo, che sarebbe Seth stesso,
venuto miracolosamente.
Vediamo che questi sethiani inventano miti dal Vecchio Testamento, questo dimostra che
davvero c’erano diverse correnti gnostiche.
La setta dei Barbelognostici, alla base del loro sistema c’è un eone , che non invecchia mai,
in un Spirito verginale che chiamano Barbelo. Il Padre innominabile volle manifestarsi a
Barbelo, il Pensiero Ennoia si pose davanti a lui e domandò la Prima conoscenza.
Quando apparve la Prima conoscenza, esse domandarono ancora; alla loro domanda
apparvero l’Incorruttibilità  e poi la Vita eterna. Barbelo si rallegrava di queste produzioni,
e dalla gioia concepì la Luce, dalla quale si generarono tutte le cose.
Il Padre vedendo la Luce e la rese perfetta, e questa luce la chiamano Cristo,
il quale volle come aiuto l’Intelletto. Poi il Padre emise la Volontà e il Logos.
Poi si formarono le sizighie; Pensiero Ennoia-Logos, Incorruttibilità-Cristo,
Vita eterna-Volontà, Intelletto- Prima conoscenza. Ancora le speculazioni continuano,
ma questo basta a far capire.
Ora se avete letto fino a qui, potete capire quante assurdità inventavano gli gnostici,
invece di convertirsi e seguire il Cristianesimo semplice e vero e santo, inventavano cose complicatissime,
difficili a capire e sopratutto false e blasfeme.
 
*****************************************
 
I MANOSCRITTI DI NAG HAMMADI
I manoscrtti di Nag Hammadi furono scoperti in Egitto il 1945, sono stati una grande scoperta per il sapere dell’umanità,
e per lo studio dello gnosticismo. I documenti scoperti ci confermano, quello che hanno scritto i Padri eresiologi,
 ma ci danno un quadro più ampio sullo gnosticismo. Si tratta di documenti interi,
vangeli, apocalissi,materiale che prima non era disponibile,
 infatti i Padri eresiologi ci hanno trasmesso poco, e solo qualche brano intero.
I manoscritti di Nag Hamadi si dvidono in gnostici pagani ed ermetici, gnostici giudaici,
e gnostici cristiani, questi ultimi sono di varie correnti;
 valentiniani, barbelognostici, sethiani,basilidiani, e naassseniani.
Prima ancora della scoperta di Nag Hammadi, ci sono state altre scoperte;
il Codice Askewianus 1772, e il Codice Brucianus 1769.
Il secolo scorso sono venuti alla luce tanti Papiri, molti in frammenti come il Papiro di Berlino.
 
*********************************************************
SANTA MARIA DI MAGDALA NEI VANGELI GNOSTICI TRASMESSI DAI PADRI ERESIOLOGI
 
Vediamo che i Padri eresiologi sono a conoscenza dell’importanza di S.M.Maddalena per gli gnostici.
Ecco cosa dice S.Ippolito Romano nel suo libro contro tutte le eresie; Refutatio VI: 36,4
“Maddalena+Gesù terreno, Cristo+Spirito Santo, Soter+Sofia.
Vediamo lo schema delle sizighie più importanti per certe correnti gnostiche.
S.Epifanio di Salamina nel suo libro contro tutte le eresie Panarion cita due vangeli gnostici,
Questioni di Maria, le Grandi e le Piccole. Le Grandi questioni riguardano un vangelo molto
blasfemo, dove la salvezza si ottiene tramite l’uso del seme maschile e unioni sessuali,
Gesù stesso sale sul mone con Maria (Maddalena), poi giunti sul monte, Gesù dopo aver
pregato, avrebbe formato una donna da un costato di Maria, e poi si sarebbe  unito sessualmente con questa
nuova creatura, e prendendo il suo seme in mano avrebbe indicato con questo la via della salvezza,
Maria si spaventa difronte a questo rituale, ma Gesù la sgrida per la poca fede.
Questo brano si trova in; Panarion XXVI: 8, 1-3. Questo vangelo circolava presso gnostici che praticavano
il libertinaggio più sfrenato e stomachevole come; Nicolaiti, Stratiotici, Borboriti, Manichei.
Epifanio poi soltanto cita le Piccole questioni, molti studiosi pensano si tratti di Pistis Sofia.
Presso gli gnostici, S.M.Maddalena non è l’unica donna importante, vediamo che circolavano vangeli gnostici,
sotto il nome di altre donne, perfino c’erano sette sotto altre donne, tanto erano diffuse che li conosceva
anche il pagano Celso, ne parla Origene nel suo libro Contro Celso nel capitolo V,62; dove vediamo
che c’era la setta degli Arpocratiani, discepoli di Salomè, i discepoli di Marta, i marcelliani, discepoli
della maestra gnostica Marcella, ed anche i discepoli di Mariamme ( Maddalena).
Molto famosa nello gnosticismo era Salomè, la quale interroga Gesù su vari misteri, questo si trova
nel vangelo gnostico degli Egiziani citato da Clemente Alessandrino nel suo libro Gli Stromati,
capitolo III: 6,45; 9,63; 9,64; 9,66; 13, 91-93.
Questo vangelo apparteneva alle sette gnostiche encratite, che vietavano matrimonio e procreazione,
e praticavano la castità assoluta. Il Vangelo degli Egiziani viene citato anche da altri Padri;
Giulio Cassiano, S.Ippolito Romano e S.Epifanio di Salamina, e si trova in opere gnostiche come
nel libro di Teodoto gnostico.
Questo è quello che ci hanno tramandato i Padri eresiologi riguardo vangeli gnostici e S.M.Maddalena.
 
***************************************************
 
S.M.MADDALENA NEL CODICE DI ASKEWIANUS
 
Il codice di Askewianus è chiamato così dal medico inglese A. Askew i quale lo aveva
comprato in una libreria di Londra. A.Askew era un collezionista di antichi manoscritti,
ed aveva una fornita biblioteca, dopo la sua morte il 1772, il Codice Askewianus è stato
conservato presso il British Museum.
Il Codice Askewianus, contiene il voluminoso trattato gnostico Pistis Sofia.
Pistis Sofia è stato scritto in Egitto verso il III secolo, si tratta di un lungo dialogo tra Gesù
ed i suoi Apostoli, ed anche quattro discepole, Maria madre di Gesù, Maria Maddalena,
Salome e Marta. Vediamo che proprio Maddalena è quella che  più spesso prende la
parola, ben 67 volte. Maddalena può parlare francamente, poiché il suo cuore è rivolto verso
il regno celeste, più di tutti i suoi fratelli (c. 17). La sua posizione di privilegio, insieme con
quella della madre di Gesù e Giovanni, si estende anche nella vita futura (c. 96).
La sua origine, come quella della madre di Gesù, è pure superiore: la materia viene da Barbelo,
ma la sua forza luminosa è simile a quella della vergine di luce (c. 59). Ella intercede per gli altri discepoli,
specie quando costoro non riescono più a seguire l’esposizione profonda concernente il mistero
dell’ineffabile (c. 94). Il suo uomo della luce, cioè la pate di lei appartenente al regno della luce, è sempre
intelligente e desta, pronta ad interpretare le parole di Pistis Sofia. Ella chiede di tutto con precisione.
Lo stesso Gesù è stupito delle sue risposte. Ella è divenuta puro spirito ed egli, pieno di misericordia
per lei, le rivolge le più belle espressioni di lode. La parte svolta dalle donne, specie dalla Maddalena
 non è gradita ai discepoli: essi si vedono menomati. Pietro è l’espressione del malcontento (cc 36. 146).
La Maddalena se ne accorge; vorrebbe sempre parlare, ma teme Pietro (c. 72).
Sorge così una tensione, presto sciolta da Gesù con il riconoscere i diritti delle donne, di chiunque cioè
è fervente e pieno dello spirito luminoso. Questo rispecchia la lotta tra la grande Chiesa rappresentata
da S.Pietro e le sette gnostiche rappresentate dalle donne con a testa Maddalena.
La presenza di Barbelo, indica un origine della setta dei Barbelognostici, comunque ci sono anche
elementi valentiniani ed  altro genere specialmente ermetico, filosofico e pagano, ma sempre si tratta di gnosticismo egiziano.
Questo è quello che possiamo dire di S.M.Maddalena in Pistis Sofia. 
 
***************************************************
 
 
S.MARIA DI MAGDALA NEL CODICE DI BERLINO
 
Il Codice di Berlino, è designato come Papiro 8502, proviene dall’ Egitto,
precisamente da Akhmìm e fu acquistato al Cairo nel 1896 da C. Reinhardt
per il Museo di Berlino, dove ora si trova. Esso inizia col Vangelo di Maria,
segue l’Apocrifo di Giovanni e poi La Sofia di Gesù Cristo, e infine gli Atti di Pietro.
S.M.Maddalena viene nominata in tutti i documenti tranne l’Apocrifo di Giovanni.
Tralasciamo gli Atti di Pietro, o Vangelo di Pietro, che appartiene ai Vangeli Apocrifi,
trattato nella prima parte del nostro studio.
Parliamo ora per primo del documento gnostico; La Sofia di Gesù Cristo, vediamo che
Gesù risorto, prima di salire al cielo, su un monte, dinanzi a dodici discepoli e sette donne,
fa un dialogo, rivelando importanti misteri, infine Gesù scompare e i discepoli vanno a predicare il  Vangelo.
Maddalena la vediamo che insieme ad altri apostoli interroga Gesù.
Gli argomenti sono dottrine gnostiche, sul pleroma, Sofia, la missione di Gesù, sceso per
liberare le particelle di luce schiave della materia. Si tratta di gnosticismo egiziano.
 
Il Vangelo di Maria, in questo vangelo, Gesù risorto, lascia i suoi discepoli in grande turbamento.
Poi Maddalena ha una sua visione, dove Gesù gli comunica dei misteri. I discepoli non riescono
a crederla, specie Pietro, ma poi Maddalena viene creduta ed escono a predicare il Vangelo.
In questo Vangelo gnostico, viene detto che Madalena era molto amata da Gesù, amava lei più delle altre discepole.
La dottrina è quella gnostico-egiziana.
Questo è ciò che abbiamo su S.M.Maddalena nel Codice di Berlino.
 
*****************************************************
 
SANTA MARIA DI MAGDALA NEI MANOSCRITTI DI NAG HAMMADI
 
S.M.Maddalena la incontriamo in diversi documenti scoperti a Nag Hammadi;
La Sofia di Gesù Cristo di cui abbiamo parlato riguardo il Codice di Berlino,
Il Vangelo di Filippo, il Vangelo di Tommaso e Il Dialogo del Salvatore.
 
Il Vangelo di Filippo, iniziamo col dire che è un opera della scuola valentiniana,
precisamente di origine siro-egiziano, del III secolo, l’autore sembra essere
un giudeo-cristiano gnostico. L’autore non è l’Apostolo Filippo, ma il testo è stato chiamato
Vangelo di Filippo perché nel testo Filippo è l’unico Apostolo ad essere nominato (cap. 91).
I Padri eresiologi conoscevano però un vangelo gnostico sotto il nome di Filippo,
citato in Panarion XXVI: 13,2. Torniamo al testo trovato a Nag Hammadi, ha suscitato molte
polemiche proprio per come viene presentata Maria Maddalena in due distinti brani: 32 e 55;
32-Tre donne camminavano sempre con il Signore: Maria sua madre, la sorella di lei
e la Maddalena, la quale è detta sua compagna. Maria, in realtà, è sorella, madre e consorte di lui.
 
55-La Sofia detta sterile è la madre degli angeli; la compagna di Cristo è Maria Maddalena.
Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciò più volte ( sulla bocca ).
Le altre donne, vedendo il suo amore per Maria, gli dissero: ” Perché ami lei più di noi tutte ?”
Il Salvatore rispose loro: ” Come mai io non amo voi come lei ?”.
 
Specifichiamo che nel testo è usato un termine che non significa consorte in senso di moglie,
ma con il significato di compagna cioè sizighia. Infatti nel testo scritto in copto la parola
Koinonos con cui viene indicata Maddalena equivale a compagna, socia, amica,
mentre per indicare moglie e donna nel testo viene usato il termine Shime.
Vediamo che nel Nuovo Testamento, Koinonos e molto usato, un esempio;
Luca: 5,10-Giacomo e Giovanni sono compagni ( koinonos) di Simone.
Il bacio, nel testo non compare bocca, essendo il testo danneggiato, e proprio dove ci dovrebbe
essere bocca  c’è un buco. Gl studiosi hanno messo sulla bocca, sembrava il termine più giusto.
Gli gnosici praticavano come rito il bacio , come è descritto nel paragrafo 31 del Vangelo di Filippo,
 ed anche altrove come nella  Letterea di Eugnosto: 7.
 
 Il bacio sulla bocca in segno di saluto allora era praticato anche tra uomini  come descrive;
I-Apocalisse di Giacomo: 31, 1-10; e II Apocalisse di Giacomo: 56,10-11.
 
Ora cerchiamo di spiegare questi passi 32 e 55 del Vangelo di Filippo;
32-La madre, la sorella e la consorte del Salvatore terreno sono per l’accezione gnostica
manifestazioni di un unica Maria.
55-Sofia è la madre degli angeli, cioè dei pianeti e delle costellazioni dello zodiaco.
A Sofia decaduta, che concepì senza il proprio compagno, fa capo il mondo materiale,
una specie di aborto. Perciò è detta sterile (paragrafo 36). Maria Maddalena rappresenta invece
per la gnosi, la quale ne fa la compagna di Cristo terreno, il prototipo dell’unione
perfetta tra Sofia celeste e il compagno, cioè tra l’immagine e il suo angelo.
Vedi anche; Refutatio VI: 36,4 “Maddalena+Gesù terreno, Cristo+Spirito Santo, Soter+Sofia.
Quindi Maddalena ha realizzato la sua perfezione ed è degna di formare un unione mistica
 una sizighia con il Gesù terreno.
 
Vangelo di Tommaso, iniziamo col dire che questo ritrovamento ha risolto il problema del
Papiro Ossirinco trovato in Egitto nel 1897 e 1903, la parte dei Logia, che destavano dubbi
a quale vangelo potessero appartenere, non avendo carattere proprio gnostico.
Ma dopo il ritrovamento del Vangelo di Tommaso, sappiamo che questo testo come i Logia
del Papiro Ossirinco, sono testi gnostici del II secolo, scritti dalla setta dei Naasseni,
setta encratita. Molti punti del Vangelo di Tommaso sono simili alla dottrina dei Naassseni,
riportata da S.Ippolito di Salamina in Refutatio V: 6-11; dove si parla proprio del Vangelo
di Tommaso. Torniamo al testo di Nag Hammadi, Maddalena viene citata nell’ultimo  brano, il 114;
Simon Pietro disse loro: Maria  se ne vada da noi, ché le donne non meritano la vita !
Gesù rispose: Ecco, io  la trarrò così da renderla uomo. Così  anche lei diverrà spirito vivente,
simile a voi uomini. Ogni donna che si fa uomo entrerà nel regno dei cieli.
Questo brano va interpretato nella dottrina gnostica dell’ androgine, per entrare nel regno
occorre diventare androgini, oppure sempliceme occore rinunciare alla sessualità.
 
Il Dialogo del Salvatore, un testo del II secolo, tipo gnostico-egiziano ed encratita, un testo molto danneggiato.
Maddalena nel testo è considerata  la Donna che conosceva il Tutto, si trova fra gli Apostoli che ricevono
ordini da Gesù,  e rifiuta le opere del genere femminile,cioè i rapporti sessuali e la procreazione.
Questo è tutto quello che dicono i Vangeli gnostici su S.M.Maddalena.
 
****************************************************
Bibliografia;
Testi Gostici U.T.E.T
I Vangeli Gnostici  Adelphi
Le Apocalissi Gnostiche Adelphi

Vangeli Apocrifi; U.T.E.T, Marietti, Einaudi

Patrologia Latina e Greca

 
——————————————————————————————————-

GESU’ ETERNO VERGINE

GESU’ ETERNO VERGINE

 
Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti
 
*************************************************************
 
In questi ultimi tempi molti scrivono libri e romanzi dove insistono che Gesù era sposato o che poteva farlo.
La Sacra Bibbia invece ci insegna che Gesù è eterno vergine.
 
***********************************************************
 
Nel Vangelo, Gesù ci insegna quale sarà la vita degli eletti che risorti vivranno nel Regno di Dio,
vivranno come gli angeli e non prenderanno moglie o marito;
 
Luca 20: 34-37
 
Gesù rispose: “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 

ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; 

e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.

 
Ora vediamo che sia gli angeli che gli eletti risorti ,sono figli di Dio, non possono prendere moglie o marito, non possono quindi avere
rapporti sessuali, ma vivono castissimi e purissimi.
 
Gesù prima di nascere in questo mondo, viveva presso Dio, era il Verbo e il Figlio di Dio;
Giovanni 1: 1
In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Giovanni 1: 14
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
 
Quindi Gesù esisteva prima di nascere in questo mondo, e Lui stesso lo insegna;
Giovanni 3: 13
Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo.
Giovanni 6: 51
 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Gesù spiega bene la sua preesistenza ;

Giovanni 8: 58
 
 Rispose loro Gesù: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”.
 
Giovanni 17: 5
 
E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Giovanni 17: 24

 
Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato;
poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.

Quindi Gesù è Dio e venendo al mondo non può prendere moglie, ma è come un angelo.

 
******************************************************
 
Vediamo che Gesù non nasce da una unione matrimoniale, ma per opera dello Spirito Santo;
Matteo 1: 20-21
 
Ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria,
tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
 
Luca 1: 26-35
 
L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 

a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 

Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. 

A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 

Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 

e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. 

Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo.

Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
 
Gesù nasce come Dio incarnato, non può prendere moglie, anche se assume la natura umana, conserva la sua natura divina.
 
**********************************************************
 
 
 
 
Gesù fa conoscere la sua natura divina aiu suoi Apostoli,prima ancora della risurrezione, nella trasfigurazione;
Matteo 17: 1-5
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 

E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 

Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. 

Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva:

 “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”.
Gesù si presentava come la terza persona della Santissima Trinità, Lui è il Figlio di Dio, Dio è suo Padre, e con Essi c’è lo Spirito Santo;
 
Matteo 3: 16-17
 
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

 
La Santissima Trinità come la indica Gesù;
 
Matteo 28: 18-20
E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 

insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

 
Quindi Gesù essendo la terza persona della Santissima Trinità non può prendere moglie.
 
****************************************************************
 
Gesù ci rivela le sue qualità divine, insegna che è il Pane disceso dal cielo;
 
Giovanni 6: 51
 
 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Questo lo spiega bene nell’ultima Cena;

Matteo 26: 26-28
Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. 

Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, 

perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.

 
Ora il Pane Celeste non può prendere moglie.
 
**********************************
 
Gesù insegna che Lui è la Luce;
Giovanni 8: 12
 
Di nuovo Gesù parlò loro: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
 
Ora la Luce divina non può prendere moglie.
 
*************************************
 
 
Gesù dichiara di essere il Figlio di Dio;
Giovanni 10: 30
 
 Io e il Padre siamo una cosa sola”.
Gesù il Figlio di Dio non può prendere moglie.
 
*********************************************
Gesù dichiara di essere la risurrezione e la vita;
Giovanni 11: 25
 
Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;
 
Gesù divina risurrezione e vita eterna non può prendere moglie.
 
****************************************
 
Gesù dichiara essere la via, verità e vita:
Giovanni 14: 6
Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
 
Gesù divina via, verità e vita non può prendere moglie.
 
************************************
 
Gesù rivela che chi vede Lui vede il Padre;
Giovanni 14: 7-11
 
Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. 

Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. 

Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. 

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

 
Gesù è Dio, quindi non può prendere moglie.
 
******************************************
 
Gesù quindi visse vergine ed è vergine in eterno. Gesù consiglia anche ai suoi seguaci di rimanere vergini per il Regno dei Cieli;
Matteo 19: 12
Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.
 
Ora se Gesù chiede ai suoi seguaci di rimanere vergini, anche Lui è vergine.
 
*****************************************
Anche San Paolo consiglia lo stato verginale ai credenti;
 
 
1 Crinzi 7: 7-8
 
Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro. 

Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;

 
1 Corinzi 7: 32-34
 
Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;

chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, 

e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito;

 la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
 
*****************************************
 
San Paolo imita Gesù, quindi è celibe;
1 Corinzi 11: 1
 
Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
 
***********************************************
Comunque Gesù ha la sua sposa, la chiesa;
 
Efesini 5: 21-33
 
Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 

Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 

il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.

E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. 

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei,

per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, 

al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.

Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 

Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa,

poiché siamo membra del suo corpo.

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. 
Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 

Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.

 
 
**********************************************************
Conclusione: Gesù essendo di natura divina e celeste, era come un angelo, non poteva e non voleva prendere moglie.
Gesù amava la verginità e la consigliava a coloro che potevano  per il Regno dei Cieli.
Gesù ci ha insegnato a pregare che venga il Reno dei Cieli, dove tutti gli angeli e gli eletti vivranno santi e puri.
 
**********************************************************
 
 
 
 
Citazioni Bibbia