21 novembre 2009
È la seconda vittima nel giro di 48 ore. In Calabria in questi giorni raggiunto il picco dei casi. Al “Pugliese” potenziato il piano contro la pandemia
CATANZARO. Un uomo di 44 anni, residente in un centro della Provincia di Vibo Valentia, risultato positivo al test dell’influenza A-H1N1, è morto all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. L’uomo era ricoverato da oltre un mese nel reparto di malattie infettive del nosocomio del capoluogo calabrese e nei giorni scorsi, a seguito del peggioramento del quadro clinico, era stato trasferito nel reparto di rianimazione, dove è deceduto. Il quarantaquattrenne originario della provincia di Vibo Valentia, morto la notte scorsa nell’ospedale di Catanzaro per il virus A/ H1N1, è deceduto per complicanze celebro-vascolari. Si tratterebbe di problematiche previste nel caso di influenza A, anche se l’uomo non soffriva di altri disturbi di salute. L’uomo ha cessato di vivere alle 4 di ieri mattina, nel reparto di rianimazione del presidio calabrese, dopo un mese e mezzo circa di ricovero nel reparto di malattie infettive. La direzione generale dell’azienda ospedaliera ha avviato tutti gli iter previsti dalla normativa dopo il decesso conclamato per il virus. È la seconda vittima nelle ultime quarantotto ore nel nosocomio di Catanzaro. Giovedì era morta una bimba di quindici mesi che è risultata essere affetta anch’essa dal virus, che pare l’abbia colpita in maniera fulminante. I funerali della piccola sono in programma per oggi nella chiesa di Petronà, il centro della Presila Catanzarese dove viveva con la famiglia. È previsto in questi giorni il picco di casi di influenza A/H1N1 in Calabria. Una previsione che potrebbe anticipare di qualche giorno le iniziali stime. Per questo sono in atto una serie di iniziative per fronteggiare l’eventuale aumenti di casi. Nell’ospedale civile di Catanzaro, dove negli ultimi due giorni si sono verificate due morti per il virus, si stanno organizzando una serie di posti letto dedicati alla possibile accoglienza di pazienti affetti dall’influenza A. Una sorta di area dedicata ai pazienti affetti dal virus. Resta la raccomandazione, da parte dei vertici aziendali del nosocomio catanzarese, di non affollare i pronto soccorsi nel caso di semplici sintomi di febbre o influenza. Intanto l’attivazione di venti posti letto nei reparti ordinari e di cinque posti letto nel reparto di rianimazione, oltre alla sospensione temporanea dei ricoveri programmati al fine di riservare una maggiore quota di posti letto alle urgenze. Sono solo alcuni dei provvedimenti adottati dall’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” per affrontare l’emergenza derivata dall’influenza A/H1N1. In una nota, il direttore generale Giuseppe Perri ha evidenziato che “gli ultimi avvenimenti e, in particolare, i due decessi di soggetti affetti dall’influenza A/H1N1 avvenuti presso questa Azienda ospedaliera, hanno modificato il quadro di riferimento facendo accrescere il livello di allarme in Calabria”. Da qui la decisione di proseguire il percorso che era già stato attivato nei giorni scorsi e che tiene conto anche del fatto che le urgenze “in un ospedale sede di Dipartimento di emergenza urgenza, non riguardano, ovviamente, solo i casi di pandemia influenzale”. Perri ha aggiunto che le due morti registrate a Catanzaro “hanno riguardato una bambina di 15 mesi, morta per Ards (Acute respiratory distress syndrome, ovvero una forma di grave insufficienza respiratoria acuta) ed un adulto deceduto per complicanze encefalitiche”.”In ogni caso la struttura ospedaliera – ha dichiarato il direttore generale – in questo momento è sotto pressione per l’incremento dei casi e per il contestuale intensificarsi dei ricoveri che pervengono dall’intera regione, soprattutto da quelle zone con realtà ospedaliere meno attrezzate che non riescono a gestire i casi più gravi e complicati”. Il piano pandemico attivato dall’Azienda, “prevede una serie di interventi in funzione dei livelli di allarme; appare, in tale evenienza, cruciale la disponibilità di posti letto. Nel piano pandemico sono infatti contenute indicazioni operative per attivare fino a 20 nuovi posti letto dedicati ai soggetti affetti da Virus A/H1N1 nei reparti ordinari (Pediatria, Malattie Infettive e Respiratorie, unitamente ad un’area supplementare di ricovero in fase di attivazione), oltre a 5 posti letto in Terapia Intensiva per i casi più gravi. Tali posti letto presentano condizioni logistiche tali da evitare convivenza con altri pazienti non affetti dalla stessa patologia e, quindi, non determinare contagio”. “Il personale ospedaliero – prosegue la nota – sta prestando la propria opera con grande abnegazione, offrendo la propria disponibilità anche a forme di lavoro supplementare e straordinario, al fine di garantire la migliore assistenza possibile ed è mortificato da alcuni ingiustificati attacchi esterni. La presenza di un triage, ovvero di un iniziale inquadramento diagnostico, dedicato ai pazienti con sospetta influenza A/H1N1, è una delle prime misure intraprese unitamente alla codifica di percorsi all’interno della struttura ospedaliera dei casi sospetti ai fini di minimizzare la possibilità di contagio. Nell’azienda continua, sugli operatori sanitari, la campagna vaccinale che a fronte di diffidenze e resistenze ha, comunque, raggiunto il risultato di un’adesione superiore al 30%, mentre nel resto della regione la media di adesione del personale sanitario a tale campagna vaccinale risulta pari a circa il 25%”. La nota conclude ribadendo “di non cedere, comunque, alla psicosi di massa in quanto l’ospedalizzazione rimane riservata ai casi affetti da complicanze. Il medico di Medicina Generale ed il Pediatra di Libera Scelta devono rimanere, pertanto, i primi interlocutori. Da parte di questa Azienda ospedaliera si segue, giorno per giorno, l’evoluzione della situazione in modo da intervenire tempestivamente attraverso contromisure sia cliniche che organizzative che possano consentire una adeguata risposta all’emergenza pandemica”. |