Mirabilissimo100’s Weblog

novembre 14, 2019

Siria: L’attacco chimico a Duma (Damasco) imputato ad Assad era un falso per scatenare una risposta occidentale

Filed under: aggressione, attacco, guerra, siria — Tag:, , , , , , , , — mirabilissimo100 @ 8:13 am

 

 
FALSO VIDEO SULL’ATTACCO CHIMICO A DUMA
 
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VIETATO PARLARE.IT
 
 12  NOVEMBRE 2019
 

Un informatore dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) ha presentato prove che mettono in dubbio i risultati dell’organizzazione in merito al presunto attacco chimico nella città siriana di Duma nell’aprile 2018. Il sito Web WikiLeaks ha pubblicato il 23 ottobre una dichiarazione di una commissione indipendente che ha esaminato le testimonianze e i documenti di un informatore.

L’informatore non sarebbe uno qualsiasi, ma un membro dell’Opac e – come riporta Repubblica – avrebbe consentito alla commissione di accedere a una serie di email interne, sms e bozze di report che secondo un gruppo di esperti rivelerebbero “pratiche inaccettabili durante l’indagine sul presunto attacco chimico a Douma”.

Repubblica riferisce che il gruppo di esperti facenti parte la Commissione è formato da “l’ex direttore generale dell’Opac, José Bustani; l’accademico Richard Falk, professore emerito di legge internazionale a Princeton; l’attuale direttore di WikiLeaks, il giornalista islandese Kristinn Hrafnsson; Helmut Lohrer, che è uno dei dirigenti dell’organizzazione internazionale International Physicians for the Prevention of Nuclear War; il professore Guenter Meyer, dell’università tedesca Johannes Gutenberg di Mainz; Elizabeth Murray, ex analista dell’intelligence per il Medio Oriente presso il National Intelligence Council di Washington, e infine l’ex capo delle forze speciali inglesi, John Taylor Holmes.”

Secondo la dichiarazione, la testimonianza ha convinto i membri della commissione che le informazioni chiave sull’analisi chimica, i consigli tossicologici, gli studi balistici e le testimonianze sono state messe a tacere, probabilmente al fine di applicare all’indagine una conclusione predeterminata.
La notizia divulgata in Italia il 23 ottobre dal quotidiano Repubblica  ha avuto finora un’eco pari a zero. Inutile dire che ben altra reazione è sempre scattata quando si è trattato di incolpare Assad.  In particolare, in occasione del presunto attacco chimico a Duma, la grancassa mediatica fece gli straordinari. Allora,  “le immagini dei bambini siriani che sarebbero state vittime dell’attacco chimico a Douma fecero il giro del mondo, innescando una forte reazione internazionale, tanto che una settimana dopo il presidente Donald Trump ordinò, insieme a Francia e Inghilterra, una serie di bombardamenti contro la Siria di Bashar al-Assad, con l’obiettivo, dichiarato da Trump, di “distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime siriano” (Repubblica).

 

Con le nuove prove documentali schiaccianti ora a disposizione è evidente che le indagini dell’Opac dovevano fungere da base legale per giustificare l’attacco occidentale.

C’è da scommettere che i media anche dopo questa vicenda riprenderanno i vecchi schemi, ignorando questo report: è sempre avvenuto così.

novembre 12, 2019

Trump: eventi in Bolivia promuovono la democrazia, e inviano segnali “ai regimi illegittimi” in Venezuela e Nicaragua

 

Trump: eventi in Bolivia promuovono la democrazia, e inviano segnali ai regimi illegittimi in Venezuela e Nicaragua

 
L’ANTIDIPLOMATICO.IT
 
11 NOVEMBRE 2019
Secondo il presidente degli Stati Uniti, gli eventi in Bolivia sono un segnale forte per i “regimi illegittimi” del Venezuela e del Nicaragua.

“Le dimissioni di ieri del presidente della Bolivia, Evo Morales, sono un momento significativo per la democrazia nell’emisfero occidentale”, ha dichiarato Donald Trump in riferimento ai recenti eventi nel paese latinoamericano a causa delle polemiche sui risultati delle elezioni presidenziali e la legittimità di un altro mandato presidenziale di Morales.

Secondo l’opinione del presidente degli Stati Uniti, “questi eventi mandano un forte segnale ai regimi illegittimi in Venezuela e Nicaragua in quanto la democrazia e la volontà del popolo prevarranno sempre “.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-trump_eventi_in_bolivia_promuovono_la_democrazia_e_inviano_segnali_ai_regimi_illegittimi_in_venezuela_e_nicaragua/82_31650/
 
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Bolivia: il CEPR di Washington afferma che non ci sono prove di irregolarità o brogli nelle elezioni

 

La narrazione dei golpisti in Bolivia è chiara: Evo Morales è stato rieletto grazie a brogli. Quindi deve rinunciare, e non partecipare alle nuove elezioni. 

 

Ma questi brogli, avallati anche dall’Organizzazione degli Stati Americani – che non smentisce la sua nomea di Ministero delle Colonie degli USA – che parla di presunte ‘irregolarità’ in un comunicato stranamente diffuso prima del rapporto ufficiale, sono realmente accaduti? Vi sono prove?

 

Una risposta ha provato a darla il Center for Economic and Policy Research (CEPR) di Washington. La risposta è no. Non ci sono stati brogli, Evo Morales ha nettamente vinto al primo turno.

 

«Semplicemente non esiste una base statistica o probatoria per contestare i risultati del conteggio dei voti che mostrano che Evo Morales ha vinto al primo turno», ha affermato l’analista di politica senior del CEPR e coautore del documento redatto dal think thank statunitense, Guillaume Long. «Alla fine, il conteggio ufficiale, che è legalmente vincolante e completamente trasparente, con i fogli di conteggio disponibili online, ha eguagliato i risultati del conteggio rapido». 

 

L’analisi statistica dei risultati elettorali e dei fogli di conteggio del 20 ottobre in Bolivia – scrive il CEPR – non mostrano alcuna prova che irregolarità o brogli abbiano influenzato il risultato ufficiale che ha dato al presidente Evo Morales una vittoria al primo turno. Contrariamente a una narrazione post-elettiva che è stata supportata, senza prove, dalla Missione di Osservazione Elettorale dell’OSA, l’analisi statistica mostra che era prevedibile che Morales avrebbe ottenuto la vittoria al primo turno, sulla base dei risultati del primo 83,85 percento dei voti scrutinati con il conteggio rapido.

 

Il documento «Che cosa è successo nel conteggio dei voti in Bolivia nel 2019? Il ruolo della Missione di Osservazione Elettorale dell’OSA», presenta una ripartizione dettagliata di ciò che è accaduto con il conteggio dei voti della Bolivia (sia il conteggio rapido non ufficiale, sia il conteggio ufficiale più lento), cercando di dissipare la confusione sul processo. Il rapporto include i risultati di 500 simulazioni che mostrano che la vittoria al primo turno di Morales fosse non solo possibile, ma probabile, in base ai risultati dell’83,85 percento iniziale dei voti scrutinati con il conteggio rapido. 

 

Insolito è stato il comunicato dell’OSA che ha dato nuovo vigore alle violenze golpiste e spinto il presidente Evo Morales a rinunciare nel mezzo di crescenti minacce contro vari esponenti del MAS. 

 

Mark Weisbrot, condirettore del CEPR, ha osservato come fosse altamente discutibile il fatto che l’OSA emettesse una dichiarazione stampa in cui si mettevano in discussione i risultati delle elezioni senza fornire prove a riguardo.

Ha osservato che anche la relazione preliminare dell’OSA sulle elezioni non ha fornito prove del fatto che ci fosse qualcosa di sbagliato nel conteggio dei voti. 

«La dichiarazione stampa dell’OSA del 21 ottobre e la sua relazione preliminare sulle elezioni boliviane sollevano inquietanti domande sull’impegno dell’organizzazione a un’osservazione imparziale, professionale ed elettorale», ha affermato Weisbrot. «L’OSA dovrebbe indagare per scoprire come tali dichiarazioni, che potrebbero aver contribuito al conflitto politico in Bolivia, siano state fatte senza alcuna prova».

 

Il documento verifica che le tendenze di voto storiche a favore di Morales nelle aree di votazione più lontane e impervie spiegano il motivo per cui il divario tra Morales e Mesa si è ampliato con il conteggio dei voti, terminando con un risultato ufficiale che ha portato Morales davanti a Mesa di 10,57 punti.

 

l documento mostra anche che le rispettive tendenze di voto per Morales e Mesa erano coerenti, contrariamente alle prime dichiarazioni post-elettive dell’OSA: «Né il conteggio rapido né il conteggio ufficiale mostrano improvvisi cambiamenti nelle tendenze nei risultati finali, e la stessa tendenza ben nota, spiegabile dalla geografia, è evidente in entrambi i casi».

 

«Incoraggiamo chiunque sia interessato a quello che è successo alle elezioni in Bolivia a fare il proprio esame dei fogli di calcolo e la propria analisi statistica», ha affermato Long. «Speriamo che la missione elettorale dell’OSA lo farà. Ma dobbiamo anche ricordare che una missione elettorale dell’OSA ha annullato i risultati elettorali ad Haiti nel 2011 senza basi statistiche o di altro tipo per farlo». 

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-bolivia_il_cepr_di_washington_afferma_che_non_ci_sono_prove_di_irregolarit_o_brogli_nelle_elezioni/5694_31647/

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A CURA DI RIVISTA DI GEOPOLITICA

https://sites.google.com/site/rivistadigeopolitica/home/trump-eventi-in-bolivia-promuovono-la-democrazia-e-inviano-segnali-ai-regimi-illegittimi-in-venezuela-e-nicaragua

novembre 24, 2012

IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’: SECONDO LO STUDIOSO ANDREW BERNHARD E’ FALSO

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , , — mirabilissimo100 @ 3:15 PM

IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’: SECONDO LO STUDIOSO ANDREW BERNHARD E’ FALSO

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La comunità scientifica critica il papiro della moglie di Gesù
Karen King mostra il papiro
 

 

«Ecco come ti fabbrico il falso papiro sulla “moglie” di Gesù»

Secondo lo studioso inglese Andrew Bernhard la scoperta del frammento del IV secolo in lingua copta sarebbe una grossolana contraffazione

di Giorgio Bernardelli

Ricordate il «Vangelo della moglie di Gesù»? Un paio di mesi fa la professoressa Karen King, della Harvard Divinity School, presentò con grande clamore mediatico la scoperta di un piccolo frammento di papiro del IV secolo in lingua copta nel quale a Gesù venivano attribuite le parole «mia moglie». La sua tesi – scritta in un articolo che verrà pubblicato in gennaio nella rivista teologica della prestigiosa università americana – era che si tratterebbe di un nuovo Vangelo apocrifo che testimonierebbe come il celibato di Gesù fosse un tema discusso nelle comunità cristiane dei primi secoli.  

Fin da subito – come raccontato da VaticanInsider  – c’era stato anche chi aveva messo in dubbio l’autenticità del frammento, notando una serie di stranezze. Ora però Andrew Bernhard, uno studioso dei Vangeli antichi formatosi a Oxford, si spinge molto più in là spiegando come secondo lui «questo falso» sarebbe stato fabbricato. Bernhard sostiene infatti che si tratti di una combinazione molto grossolana di alcune frasi prese dal Vangelo di Tommaso, il Vangelo (apocrifo) copto ritrovato nel 1945 tra i papiri di Nag Hammadi, in Egitto. E aggiunge di aver addirittura individuato una serie di coincidenze tipografiche sospette con la traduzione interlineare copto-inglese di quel testo, curata da Michael Grondin e consultabile da chiunque on line .

In uno scritto intitolato «Note sulla contraffazione del “Vangelo della moglie di Gesù”», Andrew Bernhard spiega che le parole contenute nel nuovo frammento sono tutte presenti nel Vangelo di Tommaso. A parte un’unica eccezione: l’espressione copta che significa appunto «mia moglie», attribuita a Gesù. Non solo: nel frammento scoperto da Karen King le parole compaiono spesso anche nello stesso ordine. E ogni linea di testo del «Vangelo della moglie di Gesù» è composta da parole copte che si trovano nella stessa pagina nella traduzione copto-inglese citata del Vangelo di Tommaso: comporle insieme – sostiene Bernhard – non comporta nemmeno molta fatica. In pratica – continua lo studioso di Oxford – una volta inserita l’espressione «mia moglie» – basta prendere alcune frasi dell’altro testo, cambiare qualche maschile in femminile o qualche negazione in affermazione e si ottiene il nuovo Vangelo rivoluzionario. E a riprova di questa tesi cita il fatto che nel frammento comparirebbe addirittura un errore tipografico che si trova pari pari nel volume curato da Michael Grondin.  

Quanto infine all’espressione copta «mia moglie», si tratta comunque di una parola copta di sei lettere facilmente combinabili. Che – osserva sempre Bernhard – per una singolare coincidenza si trova molto vicino al centro del frammento. Quasi a voler essere proprio sicuri che non passi inosservata.

Fonte: Vatican Insider, 12/11/2012

 

http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=13787

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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ NON E’ AUTENTICO SECONDO GLI STUDIOSI

 
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«Ecco come ti fabbrico il falso papiro sulla “moglie” di Gesù»

Secondo lo studioso inglese Andrew Bernhard la scoperta del frammento del IV secolo in lingua copta sarebbe una grossolana contraffazione

di Giorgio Bernardelli

Ricordate il «Vangelo della moglie di Gesù»? Un paio di mesi fa la professoressa Karen King, della Harvard Divinity School, presentò con grande clamore mediatico la scoperta di un piccolo frammento di papiro del IV secolo in lingua copta nel quale a Gesù venivano attribuite le parole «mia moglie». La sua tesi – scritta in un articolo che verrà pubblicato in gennaio nella rivista teologica della prestigiosa università americana – era che si tratterebbe di un nuovo Vangelo apocrifo che testimonierebbe come il celibato di Gesù fosse un tema discusso nelle comunità cristiane dei primi secoli.  

Fin da subito – come raccontato da VaticanInsider  – c’era stato anche chi aveva messo in dubbio l’autenticità del frammento, notando una serie di stranezze. Ora però Andrew Bernhard, uno studioso dei Vangeli antichi formatosi a Oxford, si spinge molto più in là spiegando come secondo lui «questo falso» sarebbe stato fabbricato. Bernhard sostiene infatti che si tratti di una combinazione molto grossolana di alcune frasi prese dal Vangelo di Tommaso, il Vangelo (apocrifo) copto ritrovato nel 1945 tra i papiri di Nag Hammadi, in Egitto. E aggiunge di aver addirittura individuato una serie di coincidenze tipografiche sospette con la traduzione interlineare copto-inglese di quel testo, curata da Michael Grondin e consultabile da chiunque on line .

In uno scritto intitolato «Note sulla contraffazione del “Vangelo della moglie di Gesù”», Andrew Bernhard spiega che le parole contenute nel nuovo frammento sono tutte presenti nel Vangelo di Tommaso. A parte un’unica eccezione: l’espressione copta che significa appunto «mia moglie», attribuita a Gesù. Non solo: nel frammento scoperto da Karen King le parole compaiono spesso anche nello stesso ordine. E ogni linea di testo del «Vangelo della moglie di Gesù» è composta da parole copte che si trovano nella stessa pagina nella traduzione copto-inglese citata del Vangelo di Tommaso: comporle insieme – sostiene Bernhard – non comporta nemmeno molta fatica. In pratica – continua lo studioso di Oxford – una volta inserita l’espressione «mia moglie» – basta prendere alcune frasi dell’altro testo, cambiare qualche maschile in femminile o qualche negazione in affermazione e si ottiene il nuovo Vangelo rivoluzionario. E a riprova di questa tesi cita il fatto che nel frammento comparirebbe addirittura un errore tipografico che si trova pari pari nel volume curato da Michael Grondin.  

Quanto infine all’espressione copta «mia moglie», si tratta comunque di una parola copta di sei lettere facilmente combinabili. Che – osserva sempre Bernhard – per una singolare coincidenza si trova molto vicino al centro del frammento. Quasi a voler essere proprio sicuri che non passi inosservata.

Fonte: Vatican Insider, 12/11/2012

 

http://www.agerecontra.it/public/press20/?p=13787

 

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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ FALSO

 
 
Karen King mostra il papiro
 

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Moglie di Gesù, l’Osservatore Romano: “Papiro è un falso”. Ma non l’hanno visto

 

Pubblicato il 27 settembre 2012 16:38 in Società

TAG: ,

 

CITTA’ DEL VATICANO – Non l’hanno visto e non sembrano avere alcuna intenzione di vederlo, perché per loro è “in ogni caso un falso”: all’Osservatore Romano,

 quotidiano del Vaticano, sono certi che il papiro che parla di una presunta moglie di Gesù non sia autentico.

”In ogni caso un falso”, ha detto il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian sulla vicenda della presunta ”moglie” che sarebbe attestata da un frammento papiraceo ”molto problematico e controverso”, oggetto del ”clamoroso annuncio” del 18 settembre scorso dalla studiosa americana Karen L. King, durante il decimo congresso internazionale di studi copti, che era ospitato dall’Istituto Patristico Augustinianum.

”Annuncio preparato senza lasciare nulla al caso: testate americane preavvertite, una conferenza stampa preventiva tenuta da Karen L. King per preparare uno scoop mondiale che però è stato subito messo in discussione dagli specialisti”, scrive Vian, il cui giornale pubblica la ricostruzione della vicenda fatta ”con prudenza e rigore” dal coptologo Alberto Camplani, docente di storia del cristianesimo alla Sapienza e tra gli organizzatori del convegno internazionale svoltosi all’Augustinianum.

”Ragioni consistenti indurrebbero a concludere che il papiro sia anzi una maldestra contraffazione (come tante altre provenienti dal Vicino Oriente) che potrebbe essere stata finalizzata alla vendita, da parte di un privato a una prestigiosa istituzione, del frammento e di altri manoscritti”, prosegue il direttore del giornale vaticano.

”Nel quadro, del tutto implausibile, di una lettura del fenomeno gnostico tendenziosa e piegata a un’ideologia contemporanea che con la vicenda storica del cristianesimo antico e con la figura di Gesù non ha nulla a che vedere. Insomma, in ogni caso un falso”.

 
 
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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ FALSO

 

 

GLORIA.TV

 

27/09/2012 09:55:21:
Girava da tempo la notizia del ritrovamento di un papiro , su cui era scritto che Gesù era sposato!
IL PAPIRO SULLA MOGLIE DI GESU’ E’ UN FALSO
Notizia: Il professore della Durham University Francis Watson ha negato l’autenticità del papiro contenente i dettagli della vita terrena di Gesù Cristo. Il britannico è giunto alla conclusione che il frammento ritrovato, che ha aperto un ampio dibattito nella comunità scientifica, è un falso ed è una raccolta di frammenti aggiunti al vero vangelo di Tommaso in copto. In precedenza la professoressa della Harvard University Karen King aveva affermato di aver scoperto nuove informazioni sulla vita terrena di Cristo, in particolare sul suo matrimonio con Maria Maddalena. Dopo aver analizzato e studiato attentamente il piccolo frammento di papiro risalente al IV secolo la King aveva concluso che Cristo non è solo realmente esistito, ma avrebbe avuto una famiglia. King ha aggiunto che il papiro le era stato consegnato da una persona sconosciuta con la richiesta di tradurlo.

 

 

 Approfondimento:

 

 STUDIO SUL VANGELO GNOSTICO DI FILIPPO: …
… GESU’ NON ERA SPOSATO Che valore storico hanno le notizie tratte dai Vangeli gnostici?
I codici – non rotoli – di Nag Hammadi, comunque, contengono Vangeli gnostici. Ma trattasi davvero dei più antichi documenti cristiani? In realtà tutti questi testi sono meno antichi di qualunque scritto contenuto nella Bibbia. Il nuovo Testamento, infatti, contiene testi composti nella seconda metà del secolo I; la prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi è stata scritta intorno all’anno 50, mentre i testi più tardivi (probabilmente l’Apocalisse o la seconda lettera di Pietro) sono datati alla fine del medesimo secolo[2]. Tra i Vangeli gnostici di Nag Hammadi quelli più antichi non possono essere fatti risalire più in là del II o III secolo (anche se la datazione del Vangelo di Tommaso è discussa) mentre tutti gli altri sono più tardivi. La maggioranza di essi non ci è pervenuta nella sua redazione originaria, ma solo attraverso una traduzione in lingua copta che talora è stata portata a termine nei secoli successivi.
Il Vangelo di Filippo è contenuto nel II codice di Nag Hammadi. Il codice è scritto in copto saidico ed è datato tra il 330 ed il 340, ragion per cui il testo deve essere precedente a questa data. Probabilmente una parte del materiale può risalire al II secolo, ma il tutto pare aver subito una definitiva sistemazione più tardi, per opera di un compilatore, nella seconda metà del III secolo[3]. Nella sua forma attuale il testo non assomiglia per nulla a un Vangelo, ma è una antologia priva di un ordine evidente, una raccolta di passi estratti da sermoni, catechesi, trattati o epistole degli gnostici seguaci di Valentino[4], i quali dall’Egitto avrebbero raggiuntola Siria, forse Antiochia, probabile regione di origine di questo scritto. Essendo posteriore al Nuovo Testamento, questo testo allude ad esso abbastanza spesso, e ne cita esplicitamente una dozzina di passi.
Prima di commentarne il testo, è opportuno dare qualche indicazione sui caratteri generali dello gnosticismo, in particolare quello valentiniano professato dal Vangelo di Filippo[5]. Esso si caratterizza per un infinito disprezzo del mondo creato, descritto come una prigione in cui gli uomini – che conservano nel loro profondo una traccia della luce celeste – sono costretti a vivere. Il creatore del mondo non sarebbe stato l’unico Dio onnipotente dei cristiani, ma un secondo Dio, detto demiurgo, invidioso dell’uomo; il demiurgo è spesso identificato con il Dio dell’Antico Testamento, parte della Bibbia che per questo motivo viene rigettata come falsa e deviante. Di qui ne derivano un’assoluta condanna del corpo e della carne umana, viste come prigioni dalle quali occorre fuggire, e spesso un rifiuto della riproduzione ed anche della sessualità, intesa come impurità.
Proprio perché la carne è impura, gli gnostici generalmente rifiutano l’idea della nascita di Cristo da una donna e dipingono Gesù come uomo apparente, non dotato di vero corpo carnale (docetismo). Conseguentemente, anche la sua passione sarebbe stata solamente apparente, una beffa messa in scena a discapito del demiurgo e dei suoi arconti. Quando invece si ammette una qualche dimensione materiale in lui, essa è considerata puramente esteriore, un involucro della sua reale consistenza psichica o spirituale, e fondamentalmente estranea alla sua vera natura.
Secondo gli gnostici la salvezza non è per tutti, ma è riservata a quegli eletti che tramite la conoscenza (gnosi) sono riusciti a riconoscere e perseguire la scintilla di divinità che sta in loro; questi eletti, stranieri in questo mondo, sarebbero i veri interpreti dell’autentico messaggio di Gesù, trasmesso segretamente a qualche personaggio privilegiato della sua cerchia (Tommaso, Filippo, Maria Maddalena o Giacomo). Ed ecco il motivo per cui questi scritti di tradizione gnostica sono stati attribuiti a questi personaggi, che – a differenza di quanto avviene nei quattro Vangeli canonici – sarebbero stati i destinatari di una rivelazione privata e segreta.
Il Vangelo di Filippo è una fonte interessantissima per conoscere il pensiero gnostico antico; non è certamente una fonte dalla quale trarre insegnamenti sulla persona e sull’insegnamento di Gesù. Gesù era un predicatore ebreo vissuto in Palestina nel primo secolo, e la sua vita e il suo messaggio non hanno nulla in comune con il pensiero gnostico dell’autore di questo Vangelo attribuito a Filippo. Nessuno storico serio pretenderebbe di poter presentare questo Vangelo come una fonte storicamente attendibile sulla vita di

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VEDI ANCHE

 
 
 
 
 
 
 
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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’: SIMILE AL VANGELO GNOSTICO DI TOMMASO

 

Le Sacre Scritture

 

 

 

 

Il papiro della moglie di Gesù, presentato a Roma durante il congresso di lingua Copta da Karen king,

con il nome di “The Gospel Of Jesus’ Wife,” il Vangelo della Moglie di Gesù.

 

Karen King è una grande esperta di gnosticismo, ma anche una sostenitrice dello gnosticismo.

Karen King ha scritto dei libri sullo gnosticismo, dove promuove le sue idee, come nel libro:

” Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù è la prima donna apostolo”, in questo libro si parla del Vangelo di Maria,

viene esaltata la figura di Maria Maddalena, come una vera apostola, e il vangelo gnostico di Maria viene

trattato come un vangelo canonico.

 

Il papiro della moglie di Gesù, proviene da un anonimo collezionista che lo avvrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista

che a sua volta lo aveva acquistato negli anni ’60 nela Germania dell’Est.

Il papiro piccolisimo ( centimetri 8×4), è scritto in dialetto copto-sadico,  dovrebbe provenire dall’Egitto, come tutti i testi copti,

e risale secondo la King  al IV secolo d.c.

 

 

 

Il brano è mutilo, soiglia ad un qualsiasi vangelo gnostico, per le parole che vi sono scritte.

 

Questo è il brano contenuto nel papiro della moglie di Gesù, si tratta sicuramente di un vangelo gnostico

ha molte somiglianze con il Vangelo Copto di Tommaso:

 

1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 

2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[ 

3 ] negare.  Maria è degna di

4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  

5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 

6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 

7] Per me, io abito con lei per… [ 

8] una immagine [

 

 

 

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Ecco i due vangeli comparati, dimostrano similitudini:

 

VT= Vangelo Copto Tommaso

 

 

VGM= The Gospel Of Jesus’ Wife

 

papiro della moglie di Gesù

 

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VGM1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 

 

VT 101,3-Poiché mia madre […], ma la mia vera madre mi ha dato la vita.”

 

(Gesù parla di sua madre in maniera gnostica anche in altri vangeli gnostici.

Mia  madre  compare anche  nel Vangelo degli Ebrei e nazarei :

“Poco fa mia madre, lo Spirito Santo, mi prese per uno dei miei capelli e mi trasporto sul grande monte Tabor”)

 

VGM2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.

 

 

VGM[ 3 ] negare.  Maria è degna di

 

VT 114,1-Simon Pietro disse loro: “Maria se ne vada da noi, ché le donne non meritano la vita!

 

 

VGM4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  

 

 

VGM5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 

 

VT102,1″Chiunque non odia padre e madre come me non può essere mio discepolo,

e chiunque non ama padre e madre come me non può essere mio discepolo.

 

 

VGM6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 

 

 

VGM7] Per me, io abito con lei per… [ 

 

 

VGM8] una immagine [

 

 

VT 52,1-Gesù disse, “Se vi diranno ‘Da dove venite?’ dite loro, ‘Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé,

 si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.’

 

VT 84,1Gesù disse, “Le immagini sono visibili alla gente, ma la loro luce è nascosta nell’immagine della luce del Padre.
 Lui si rivelerà, ma la sua immagine è nascosta dalla sua luce.”

 

 

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Maria ( Maddalena), come discepola appare in moltissimi vangeli gnostici; il vangelo di Tommaso, di Maria, di Filippo,

La Sofia di Gesù Cristo, Il Dialgo del Salvatore, Pistis Sofia.

Tutti questi testi citati provengono dall’Egitto e sono scritti in lingua copta, sono datati quasi tutti al III seolo d.c.,

 quindi sono delle traduzioni dall’originale in greco più antico, si pensa verso il II secolo d.c.

 

Lo gnosticismo fu un movimento religioso e culturale insieme,

 diffusissimo dal I al IV secolo d.c., dall’attuale Iraq alla Siria, alla Turchia, alla Palestina,

all’Egitto, a Roma, a Lione, copriva non soltanto i paesi dell’Impero romano,

ma andava anche al di là. Non era un movimento omogeneo in quanto le

correnti gnostiche erano numerose e differenziate, mantenevano, tuttavia,

alcune linee fondamentali comuni. Gnosticismo deriva dal greco gnosis,

conoscenza, ma non ogni conoscenza è gnosticismo, la conoscenza dello

gnosticismo è rivolta all’origine dell’uomo e del suo mondo, ed è diretta alla

salvezza da questo mondo. Alla base dello gnosticismo c’è la descrizione

della creazione del mondo ad opera di un Demiurgo ingannato, e l’indicazione

di una via di salvezza mediante la gnosis, la conoscenza del proprio Io divino.

Per gli gnostici la gnosis era superiore alla fede.

 

Pistis Sofia si trova nel codice di Askewianus.

Il codice di Askewianus è chiamato così dal medico inglese A. Askew i quale lo aveva

comprato in una libreria di Londra. A.Askew era un collezionista di antichi manoscritti,

ed aveva una fornita biblioteca, dopo la sua morte il 1772, il Codice Askewianus è stato

conservato presso il British Museum.

La Sofia di Gesù Cristo e Il Vangelo di Maria si trovano nel codice di Berlino.

Il Codice di Berlino, è designato come Papiro 8502, proviene dall’ Egitto,

precisamente da Akhmìm e fu acquistato al Cairo nel 1896 da C. Reinhardt
per il Museo di Berlino, dove ora si trova.
La Sofia di Gesù Cristo di cui abbiamo parlato riguardo il Codice di Berlino,
Il Vangelo di Filippo, il Vangelo di Tommaso e Il Dialogo del Salvatore,
sono manoscrtti scoperti a  Nag Hammadi furono  in Egitto il 1945,
Prima ancora della scoperta di Nag Hammadi, ci sono state altre scoperte;
il Codice Askewianus 1772, e il Codice Brucianus 1769.
Il secolo scorso sono venuti alla luce tanti Papiri, molti in frammenti come il Papiro di Berlino.
 
 

Vediamo che in questi vangeli Maria è la più amata da Gesù, la più sapiente.

Nel vangelo di Filippo è la compagna di Gesù, ed insieme formano la sizighia terrena,

mentre Cristo forma una sizighia con lo Spirito Santo, e Soter (il Salvatore) con Sofia (la Sapienza).

Queste sizighie sono presenti specialmente nel vangeli gnostici valentiniani,come il vangelo di Filippo.

Queste credenze gnostiche erano conosciuti dai Padri eresiologi.

Ecco cosa dice S.Ippolito Romano nel suo libro contro tutte le eresie; Refutatio VI: 36,4

“Maddalena+Gesù terreno, Cristo+Spirito Santo, Soter+Sofia.

 

Quindi nei testi gnostici che conosciamo Maria è unita a Gesù spiritualmente, misticamente, come Cristo è unito a Sofia.

Ora mentre nel vangelo di Filippo Maria è detta compagna di Gesù, (“Koinonos” significa compagna, consorte),

Nel papiro della moglie di Gesù troviamo la parola: ” Shime”,  che significa moglie, o anche donna.

Nel vangelo di Filippo la parola ” Shime” non viene mai usata per indicare il legame tra Gesù è Maria Maddalena.

 

Quindi ecco spegato la novità del papiro della moglie di Gesù, la parola moglie, è la prima volta che viene usata,

verso Maria, ma il testo mutilo porta a fare diverse ipotesi, cosa Gesù indica con  “ta shime” , “mia moglie”, non è chiaro,

ma dovrebbe essere Maria, la quale è degna di diventare sua dicepola, e Gesù sarà insieme a lei, unito a lei.

Il fatto che Gesù è unito a Maria Maddalena lo dice anche il vangelo di Fiippo, ma si tratta di unione puramente

spirituale, quindi possiamo ipotizzare che se nel papiro della moglie di Gesù, moglie indica Maria la sua discepola,

si tratta di unione spirituale, forse il brano è stato tradotto male dall’originale greco, invece di tradurre compagna,

l’autore della traduzione ha tradotto moglie, o donna, forse, si possono far tante ipotesi, come ad esempio, moglie  di Gesù

può  indicare la chiesa, come nel Nuovo Testamento. 

 

Pare che gli apostoli non vogliono accettare Maria come discepla di Gesù, nel papiro della moglie di Gesù,

questo lo vediamo anche nel vangelo di Tommaso:

 

VT114Simon Pietro disse loro: “Maria se ne vada da noi, ché le donne non meritano la vita! Gesù rispose:

Ecco, io la trarrò così da renderla uomo. Così anche lei diverrà spirito vivente, simile a voi uomini.

 Ogni donna che si fa uomo entrerà nel regno dei cieli”.

 

Quindi abbiamo anche questa somiglianza tra il papiro della moglie di Gesù e il vangelo di Tommaso.

 

Anche nel vangelo di Maria, gli apostoli non accettano Maria come discepola prediletta di Gesù:

“Levi replicò a Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari.
Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi.”

Anche nel vangelo di Filippo, i discepoli non accettano che Gesù ami Maria Maddalena più di loro:

 

Vangelo di Filippo 32-Tre donne camminavano sempre con il Signore: Maria sua madre, la sorella di lei

e la Maddalena, la quale è detta sua compagna. Maria, in realtà, è sorella, madre e consorte di lui.

 

Vangelo di Filippo 55-La Sofia detta sterile è la madre degli angeli; la compagna di Cristo è Maria Maddalena.

Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciò più volte ( sulla bocca ).

Le altre donne, vedendo il suo amore per Maria, gli dissero: ” Perché ami lei più di noi tutte ?”

Il Salvatore rispose loro: ” Come mai io non amo voi come lei ?”.

 

Gesù quindi baciava Maria, è ‘amava più dlle altre, secondo il vangelo di Filippo.

 

 Per quanto riguarda il bacio va detto che nel vangelo di Filippo, non compare bocca,

essendo il testo danneggiato, e proprio dove ci dovrebbe essere bocca  c’è un buco.

 Gl studiosi hanno messo sulla bocca, sembrava il termine più giusto.

Gli gnosici praticavano come rito il bacio , come è descritto nel paragrafo 31 del Vangelo di Filippo,
 ed anche altrove come nella  Letterea di Eugnosto: 7.
Il bacio sulla bocca in segno di saluto allora era praticato anche tra uomini  come descrive;

I-Apocalisse di Giacomo: 31, 1-10; e II Apocalisse di Giacomo: 56,10-11.
 
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Sull’autenicità del papiro della moglie di Gesù, ci sono pareri diversi degli studiosi, e sono molti che pensano ad un falso,

ancora si attendono studi ed analisi, quindi non possiamp affermare che questo papiro sia autentico, ma anche se risulterà

autentico, non cambia nulla, sono stati trovati tantissimi frammenti di papiri gnostici autentici, dove sono scritte tante cose asurde ed eretiche.

La chiesa primitiva ha accettato solo i testi che conosciamo come Nuovo Testamento perché ispirati e conformi alla tradizione.

La chiesa primitiva non ha accettato mai vangeli gnostici ed apocrifi, infatti sono eretici, 

e moltissimi Padri della chiesa hanno scritto tanti libri confutando  tutte le eresie gnostiche.

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Conclusione: Il vero Gesù è solo quello del Nuovo Testamento, solo quello è importante per la nostra salvezza,

i Gesù dei vangeli gnostici sono inventati da eretici.

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Ci sono due ottimi articoli che parlano del papiro della moglie di Gesù e la somiglianza con il vangelo di Tommaso,
da cui abbiamo preso spunto, ecco i links:
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http://www.tyndale.cam.ac.uk/ReJesusWife?utm_medium=email&utm_campaign=Did+Jesus+Have+a+Wife&utm_content=Did+Jesus+Have+a+Wife+CID_7bb6cae6df6082e08b017f9c0f0abc71&utm_source=CampaignMonitor&utm_term=here

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LE SACRE SCRITTURE

https://sites.google.com/site/lesacrescritture/

 

https://sites.google.com/site/lesacrescritture/il-papiro-della-moglie-di-gesu-simile-al-vangelo-gnostico-di-tommaso

 

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ARTICOLI DA LIQUIDA MAGAZINE

La comunità scientifica critica il papiro della moglie di Gesù

Dopo la presentazione ufficiale al meeting romano dell’Associazione internazionale di studi apocrifi, lo studio di Karen King va incontro alle critiche degli esperti

[news.harvard.edu]

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Finora Karen King non aveva ancora condiviso con la comunità scientifica la sua scoperta di un nuovo frammento di vangelo apocrifo che proverebbe il legame matrimoniale tra Gesù e Maria Maddalena. Adesso che quel momento è arrivato, con la presentazione dello studio al meeting romano dell’Associazione internazionale di studi apocrifi, la ricercatrice americana dell’Harvard Divinity School deve fare i conti con le perplessità degli esperti. Per qualcuno si tratterebbe semplicemente di un falso, altri mettono in dubbio l’interpretazione dell’espressione “mia moglie”, molti criticano la scelta di King di intitolare enfaticamente lo studio “Il vangelo della moglie di Gesù” ponendolo al pari degli altri testi conosciuti come vangeli.

 

Pochi giorni fa la studiosa statunitense aveva conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo con la notizia della scoperta di un frammento di vangelo apocrifo nel quale, stando alla sua interpretazione, Gesù pronuncerebbe l’espressione “mia moglie”. “Si tratta ovviamente di una scoperta importante” spiega al New York Times il professor Carl Haolladay della Candler School of Theology dell’Emory University, “ma le circostanze con le quali è venuta alla luce rendono necessaria la massima cautela“.

Nonostante la dottoressa King ribadisca che il frammento non provi il fatto che Gesù fosse sposato, essendo stato scritto con ogni probabilità circa tre secoli e mezzo dopo la sua morte, e che si tratti semplicemente della prova di un dibattito in atto sull’argomento all’interno delle prime comunità di Cristiani, la sua scoperta è finita sui giornali di mezzo mondo sotto al titolo “Gesù era sposato” con tutto un corredo di battute facilmente comprensibili.

Il professor Darrel Bock del Dallas Theological Seminary ha spiegato che l’espressione “mia moglie” potrebbe essere riferita metaforicamente alla Chiesa in generale, che l’apostolo Paolo definisce nella Bibbia la “sposa” di Cristo.

Il frammento che ha suscitato la sorpresa del mondo accademico è un pezzetto di papiro di 3,5 cm di larghezza per 7,5 cm di lunghezza, scritto in una lingua che King ha ritenuto compatibile con quella diffusa nell’Egitto del quarto secolo dopo Cristo. Su una faccia sono presenti 8 linee scritte, una delle quali conterrebbe le parole “Gesù disse loro, mia moglie…“, ed in altre parti del frammento ci sarebbe la prova che si tratti di un dialogo tra Gesù ed i discepoli.

La dottoressa King, che si è occupata in passato dei vangeli di Maria, di Giuda e di Filippo, scoperti recentemente e non ancora diventati parte della bibbia canonica, ha già attirato su di sè le critiche dei leader religiosi che considerano la Bibbia la trasposizione letterale della voce di Dio.

Martedì scorso a Roma i giornalisti dell’AFP hanno posto una serie di domande agli studiosi presenti al convegno dell’Associazione internazionale di studi apocrifi. In diversi hanno affermato che la forma, il tipo di scrittura e la grammatica fanno pensare ad un falso. La dottoressa King ha spiegato che una volta tornata negli Usa sottoporrà l’inchiostro del papiro ai tst che permetteranno di provarne l’autenticità. “Non si tratterà di un test definitivo” ha detto la studiosa, “ma sarà una prova in più a sostegno della mia teoria“.

Intanto la Società americana dei papirologi ha fatto sapere che non pubblicherà lo studio della dottoressa King fino a quando la sua esatta provenienza non sarà stabilita.

 

http://magazine.liquida.it/2012/09/21/la-comunita-scientifica-critica-il-papiro-della-moglie-di-gesu/

 

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Secondo la King, il testo copto è parte della copia di un vangelo, probabilmente scritto in greco nel II secolo. Il frammento non prova, ovviamente, che Gesù fosse sposato, ma aggiunge un nuovo elemento al lungo e antico dibattito interno al cristianesimo sul matrimonio e sul ruolo della donna.

Nel testo, spiega la studiosa, si trovano le parole “Gesù disse loro, mia moglie”; nel dialogo, i discepoli discutono se Maria sia degna, e Gesù risponde: “Può essere mia discepola”. “Il nuovo testo ci mostra che la questione [del matrimonio di Gesù, ndr] fu decisa solo tra veementi dibattiti sulla sessualità e sul matrimonio”.

“Fin dall’inizio i cristiani erano in disaccordo sull’opportunità o meno di sposarsi, ma è stato dopo oltre un anno dalla morte di Gesù che hanno iniziato a far riferimento alla posizione del maestro per supportare le loro idee”.

Non mancano, comunque, i dubbi sulla scoperta e gli inviti alla cautela: il frammento proviene da un collezionista privato e non sono ancora note le circostanze della scoperta, sebbene la professoressa King si dica sicura della sua provenienza egiziana e della sua datazione.

In particolare Ben Witherington III, biblista dell’Asbury Theological Seminary, frena gli entusiasmi, spiegando che il documento segue la linea di vari testi gnostici del II, III e IV secolo, “usando il linguaggio dell’intimità per parlare di relazioni spirituali”.

I vangeli gnostici sono un corpo di 53 scritti, tutti considerati apocrifi dalle tradizioni cristiane “ufficiali”, appartenenti alla tradizione dello gnosticismo cristiano, che hanno ispirato nei secoli e anche in epoche recenti numerose teorie e opere sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù (l’ultimo esempio di successo è stato proprio il Codice Da Vinci).

In particolare è stato il Vangelo di Filippo il più esplicito nel supportare la tesi di una relazione tra Gesù e Maria Maddalena, ma testimonianze simili si possono trovare anche nel cosiddetto Vangelo di Maria.

Continua Witherington: “Nei testi gnostici troviamo questa pratica detta della sorella-moglie, in cui portavano con loro una discepola donna che cucinava, puliva e sbrigava le faccende domestiche per loro, ma non avevano alcuna relazione sessuale. In altre parole, non c’è nessuna conferma del Codice Da Vinci e neppure dell’idea che gli gnostici considerassero Gesù sposato nel comune senso del termine”.

Per quanto sensati, i dubbi non dovrebbero trattenere gli esperti dallo studio del documento, secondo Karen King, che ritiene che il testo faccia parte di un nuovo vangelo già denominato per comodità “Vangelo della moglie di Gesù”. Il dibattito, oggi come molti secoli fa, è aperto.

http://magazine.liquida.it/2012/09/19/gesu-e-la-maddalena-erano-marito-e-moglie/?fb_comment_id=fbc_408666709187498_4171284_408691055851730#f25f4b9a6175e4c

 

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Ben Witherington, uno studioso del Nuovo Testamento presso l’Asbury Theological Seminary, ha spiegato che la dottoressa King è una sostenitrice del «Vangelo di Maria e del Vangelo di Giuda, che ci raccontano la prime esperienze cristiane di vario genere, in particolare di tipo gnostico», lo stesso frammento trovato «potrebbe contribuire allo studio dello gnosticismo nel secondo o quarto secolo, ma mentre questo frammento è interessante, si tratta di molto rumore per nulla se siete interessati al Gesù storico». Inoltre, «il documento segue lo schema dei testi gnostici durante i periodi monastici dei secoli secondo, terzo e quarto, in cui il linguaggio dell’intimità è stato usato per parlare di rapporti spirituali. In considerazione del carattere prevalentemente ascetico dello gnosticismo, è probabile che abbiamo a che fare con il fenomeno della “sorella-moglie”, e il riferimento è ad un rapporto strettamente spirituale, vicino ma che non coinvolge l’intimità sessuale». Anche Antonio Socci, autore di un bellissimo e recente libro sulla storicità del cristianesimo “La guerra contro Gesù” (Rizzoli 2012),  ha ricordato che «la questione di Gesù sposatodel ruolo degli uomini e delle donne, anche l’aspetto sessuale della vita di Gesù è notoriamente un tema attinente alla religione gnostica, e dunque una questione puramente ideologica». Si è anche giustamente lamentato che «si ignorano le scoperte veramente straordinarie e clamorose che riguardano i vangeli canonici, tipo il papiro del vangelo di Giovanni che è stato trovato pochi anni fa e che riporta il vangelo all’età apostolica, demolendo tutte le illazioni e i teoremi costruiti su di esso in quanto vangelo apocrifo» e «si allestisce questa fiera del frammento apocrifo, quando sappiamo benissimo che i cosiddetti vangeli apocrifi o vangeli gnostici si distanziano anche secoli dai vangeli canonici».

Jim West, biblista presso la Quartz Hill School of Theology, ha spiegato che finché aleggia tutto questo mistero attorno al frammento, rispetto alla provenienza e alla fonte anonima sopratutto, esso «non è niente di più di una dichiarazione di nulla, senza contesto sostanziale è di nessuna utilità. Le uniche persone che accettano artefatti senza provenienza sono coloro che fanno gli spettacoli per Discovery Channel». Wolf-Peter Funk, un professore e noto linguista presso la Laval University del Quebec, che ha co-diretto il progetto di modifica francofona della biblioteca copta di Nag Hammadi, ha messo in dubbio l’importanza della scoperta ricordando che «ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si trovano cose folli, può essere qualsiasi cosa». Ha poi dubitato anche l’autenticità stessa, dicendo che la forma del frammento è “sospetta”. Anche Stephen Emmel, professore di Coptology presso l’Università di Muenster, membro del gruppo consultivo internazionale che ha rivisto nel 2006 la scoperta del Vangelo di Giuda, ha messo in dubbio l’autenticità del documento: «C’è qualcosa in questo frammento nel suo aspetto e anche nella grammatica del copto, che mi sembra essere in qualche modo non del tutto convincente».  Alin Suciu, papirologo presso l’Università di Amburgo, è stato più schietto: «direi che è un falso. La scrittura non sembra essere autentica rispetto ad altri campioni di papiro copto risalenti al 4° secolo».

«Ci sono un sacco di cose davvero dubbie su questo», ha commentato David Gill, professore di archeologia presso l’Università Campus Suffolk ed esperto del commercio illegale sull’antichità. «I responsabili accademici dovrebbero mantenere le distanze da esso». L’Institute of America, per esempio, si è rifiutato di pubblicare articoli sul suo giornale circa la scoperta di reperti antichi privi di una provenienza certificata. Hany Sadak, il direttore generale del Museo Copto del Cairo, ha affermato che l’esistenza del frammento era sconosciuta alle autorità egiziane fino a quando la notizia è emersa sui quotidiani: «Personalmente ritengo, come ricercatore, che il frammento non sia autentico perché, se fosse stato in Egitto, lo avremmo conosciuto e ne avremmo sentito parlare». Opinione condivisa da Larry Rothfield, docente presso l’Università di Chicago. Francis Watson, docente di Teologia biblica presso la Durham University ha ampiamente spiegato, traducendo le parole visibili sul reperto, perché il frammento dev’essere considerato un falso.

E’ importante notare comunque che -se questo frammento dovesse in futuro risultare autentico- l’unica cosa che proverebbe è che l’autore di questo testo, scritto secoli dopo il tempo di Gesù, credeva che Gesù fosse stato sposato (intimamente o spiritualmente con qualcuno). Infatti la stessa studiosa King, intervistata da “Repubblica” (che non vede l’ora di una feroce «reazione ufficiale della Chiesa cattolica») ha spiegato che il frammento può solo «fornire la prova che fra i primi cristiani [siamo nel IV secolo…difficile parlare di “primi” cristiani, nda] alcuni credevano che Gesù fosse sposato. Era dunque già presente un dibattito sulla questione se dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali». La cosa interessante, notata da Antonio Socci, è che «coloro che oggi contestano il celibato ecclesiastico lo fanno dicendo che è solo una legge canonica che non ha mai avuto valore dal punto di vista teologico o spirituale. Invece è una legge canonica che ha le radici nella vita apostolica. Se dicono che nel IV secolo c’era un dibattito in corso sul celibato dei preti», valorizzando l’autenticità di questo frammento, «si contraddicono e confermano che ha ragione la Chiesa».

 

http://www.uccronline.it/2012/09/22/gesu-aveva-una-moglie-uno-scoop-alla-corrado-augias/

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IL PAPIRO CHE PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ AUTENTICO?
 
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Karen L. King, affermata docente ad Harvard, il 18-09 2012, ha svelato appena ieri a Roma l’esito delle sue ricerche su un anonimo papiro che – udite udite – parlerebbe di un Gesù ammogliato.
 La King è una grande esperta di gnosticismo, ha in passato commentato il vangelo-bufala gnostico di Giuda.
Oggi si cimenta in un’impresa fenomenale: ribaltare la visione comune della figura di Gesù,
 applicando le sue personali  convinzioni all’ermeneutica di un brandello di papiro di provenienza sconosciuta. 
 
Ed è da queste convinzioni della King, già autrice di opere discutibili e danbrowniane come “Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù e la prima donna apostolo“,che bisogna partire.
 
Sappiamo d’altra parte che la gnosi non deriva dal Cristianesimo, ma si è appropriata di alcuni aspetti del Cristianesimo e li ha rielaborati a suo uso e consumo.
 Purtroppo però questa visione “settaria” della Gnosi non è condivisa dalla professoressa King, che nel suo volume: ” What is Gnosticism?”
Invece di indagare la storia e la dottrina gnostica, si profonde in dotte elucubrazioni metodologiche che lasciano passare questa idea di fondo:
la Gnosi in quanto dottrina separata dal Cristianesimo e dall’identità propria non esiste.
 E’ stato piuttosto il Cristianesimo del II e III secolo a mettere ciò che non gli andava a genio nel bidone dei rifiuti chiamato poi Gnosi. 
 
 
 
Ma veniamo al dunque. Il papiro è scritto in dialetto copto-saidico e risale, secondo la datazione della King, al IV secolo d.C. Di che parla? Impossibile chiarirlo, dato il testo mutilo, ma ecco la traduzione datane dalla King, riga per riga (con tanto di congetture):

1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[ 
3 ] negare.  Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 
6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 
7] Per me, io abito con lei per… [ 
8] una immagine [
Va precisato che allo stato attuale il testo è considerato spurio o falso da almeno uno dei tre reviewers nominati dall’Università di Harvard per valutarne l’autenticità.
In particolare a colpire è l’uso dell’inchiostro che – guardacaso – è più marcato nei pressi della parola “ta hime” (mia moglie). 
 
E poi c’è da dire che il papiro proviene da un anonimo collezionista che lo avrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista che lo acquistò negli anni ’60 nella Germania dell’Est.
Ce n’è per un bel romanzo…

Ora, il centro del testo è appunto quell’espressione “mia moglie”, in copto saidico “ta hime”. “Shime” e “hime” sono usati in questo dialetto per tradurre sia donna che moglie (guné),
ma non è questo il punto. Anzitutto va precisato che questo testo rientra necessariamente nella serie infinita di testi gnostici redatti a cavallo fra il II e il IV secolo dopo Cristo.
Nella gnosi infatti il legame fra Gesù e Maria Maddalena giustifica l’unione divina fra il Cristo e la Sofia, emanazioni dirette della divinità che si oppone al Demiurgo,
 ossia al creatore del mondo come noi lo conosciamo. 
E visto che con tutta probabilità questo papiro proviene sempre dallo stesso contesto in cui furono redatti i codici di Nag Hammadi,
 è interessante notare come la parola “hime” diventi sinonimo della parola “hotre” o “koinonos” che sempre identificano il ruolo della Maddalena
quale “convivente” di Gesù nel cosiddetto Vangelo di Filippo.
Va però compreso perché – come nota il famoso ricercatore finlandese dei testi di Nag Hammadi, Antti Marjanen;
nello pseudo-Vangelo di Filippo la parola “hime” non ricorra mai per definire il rapporto fra Gesù e la Maddalena.
Dunque è il Vangelo di Filippo a sbagliarsi su questa relazione o è il papiro anonimo a tradurre malamente
(i testi in copto sono traduzioni dal greco) un termine proprio della “teologia” gnostica  (come ad esempio il greco syzygos)?
 
Pubblicato da Francesco Colafemmina
 
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Il mistero del papiro così Gesù parlava di sua “moglie Maria”

Una studiosa di Harvard presenta un testo del IV secolo: “Non dimostra nulla ma riflette il dibattito tra cristiani”
 
Matteo Sacchi– Gio, 20/09/2012 – 09:09

King, studiosa di storia della cristianità ad Harvard (occupa la cattedra di storia delle religioni più importante e antica degli Usa), ha annunciato la scoperta di un frammento papiraceo (4 per 8 cm) del IV secolo scritto in copto (l’egiziano parlato e non geroglifico) in cui Gesù fa riferimento a sua «moglie». Nel testo, ha spiegato la professoressa, c’è un dialogo in cui Gesù parla di «mia moglie», chiamata «Maria». La provenienza del testo è misteriosa, il collezionista che lo possiede ha chiesto di rimanere anonimo. La sua collocazione storica, secondo la King, nota per essere insieme a Elaine Pagels (che insegna a Princeton) una delle principali studiose dei vangeli gnostici, sarebbe però chiara. Apparterrebbe a quel corpus di scritti diffusisi in Egitto a partire dal II secolo che raccontavano la vita di Gesù in maniera diversa da quelli che ora consideriamo i Vangeli canonici. Vennero condannati dai padri della Chiesa e in gran parte distrutti. Un buon numero di questi testi è però stato ritrovato nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi. Svariati rotoli furono nascosti, secondo la maggioranza degli studiosi, dai monaci di un vicino monastero, forse poco convinti della “messa al bando” dei testi da parte della chiesa ufficiale. Dalle sabbie apparirono, tra gli altri, un Vangelo di Tommaso, un Vangelo degli Egiziani, un Vangelo secondo Filippo, e svariate Apocalissi. Da questi testi emergevano descrizioni degli apostoli e di Gesù molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Da allora hanno preso vigore le ricerche e la presunta scoperta della dottoressa King si inserisce in questo filone.Per quanto riguarda l’interpretazione, in un’intervista al New York Times la King ha subito messo in guardia il pubblico e i giornalisti: «Il testo non può essere affatto utilizzato come prova del fatto che Gesù fosse davvero sposato. È stato scritto secoli dopo la sua morte. Significa soltanto che su questo tema è esistita una controversia all’interno del Cristianesimo. In effetti anche da altre fonti sappiamo che dal secondo secolo in poi è esistito un forte dibattito, un dibattito che non riguardava solo e soltanto il Gesù storico, ma anche ciò che fosse lecito ai cristiani relativamente al sesso e al matrimonio». Resta la questione dell’autenticità del frammento, visto che la sua origine è molto meno certa di quella dei testi di Nag Hammadi. La King però ha gia fatto visionare il testo a degli esperti. I papirologi che l’hanno studiato direttamente, Roger Bagnall della New York University e Anne Marie Luijendijk di Princeton, propendono per l’autenticità. La Luijendijk si è espressa così: «Il frammento sarebbe impossibile da falsificare, è scritto in copto saidico, un dialetto dell’Egitto del sud. Le fibre, l’inchiostro e il contesto culturale corrispondono». Dello stesso parere Ariel Shisha-Halevy, linguista della Università ebraica di Gerusalemme: «Sulla base della lingua io direi che il testo è autentico». Ma non mancano gli scettici, e non tanto sull’antichità del frammento. Wolf-Peter Fung, studioso canadese che ha tradotto in francese il corpus degli scritti di Nag Hammadi per l’università del Quebec, afferma: «Ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si possono trovare scritte cose folli. Ma se non se ne conosce la provenienza non servono assolutamente a niente». E sentito dal Giornale, Giuseppe Visonà, che insegna Filologia ed esegesi neotestamentaria all’Università Cattolica di Milano invita alla prudenza. «Il testo va contestualizzato, e prima va stabilito se è davvero antico. Se fosse degli gnostici la “moglie” di Gesù potrebbe essere un’espressione puramente simbolica… E poi è brevissimo e molto tardo. Insomma quello che va evitato assolutamente è il sensazionalismo».Ma certo il dibattito mediatico infurierà. Non tanto per questioni storiche, quanto per la grande attenzione che oggi come oggi c’è verso la questione del celibato o meno degli ecclesiastici.

 

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/mistero-papiro-cos-ges-parlava-sua-moglie-maria-839049.html

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Altri seri dubbi sul papiro della moglie di Gesù;
 
 
 
1)
Alin Suciun, papirologo dell’Università di Amburgo, ha detto ( Associated Press ), mentre prendeva parte al congresso di studi Copti a Roma ha detto:
” Lo scrittonon sembra autentico se comparato con gli altri scritti dei papiri copti datati al IV secolo.
 
 
2)

Stephen Emmel, professore di Coptologia all’Università di Monaco, il quale nel 2006 ha recensito laa scoperta del Vangelo di Giuda,
ha detto: ” C’è qualcosa su questo frammento  per quanto riguarda lo stile e la grammtica copta che mi colpicono  come qualcosa  che non mi convince completamente.
 
3)

Wolf-Peter Funk, un esperto il lingua Copta, co-direttore del progetto per l’edizione dei manoscritti  di Nag Hammadi alla Laval University del Quebec,

  pure dubita sull’autenticità, dichirando che la sua forma è “sospetta”:

“Egli ha detto  che non c’è modo di valutare il significato del frammento perché non ha contesto.

” Ci sono migliaia di brani di papiri dove si possono trovare cose folli, questo frammento può esere qualsiasi cosa.”

 
4)

Hany Sadak, director general of the Coptic Museum in Cairo, said Egypt’s antiquities authorities had no idea of the existence of the fragment until it hit news reports this week.

“I personally think, as a researcher, that the paper is not authentic because it was, if it had been in Egypt before, we would have known of it and we would have heard of it before it left Egypt,” he told AP.

 
Hany Sadak, direttore generale del museo Copto del Cairo, ha detto che leautorità competenti sui manoscritti antichi non avevano idea sull’esistenza di questo frammento  fino alla notizia di questa settimana.
Sadak ha detto: ” Personalmente penso, come ricercatore, che il papiro non è autentico perché se era autentico, noi lo avremmo saputo e lo avremmo udito prima nel pasato dell’Egitto.”
 

 

Estratto da:

http://www.wnd.com/2012/09/jesus-wife-papyrus-blasted-as-forgery/

 

 

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Ecco il “Vangelo della moglie di Gesù”

Paulus 2.0?

Aggiornamenti sul dibattito online

19.09: Già si affacciano i primi dubbi sull’autenticità del papiro (anche se sarà difficile contrastare l’autorevolezza di Bagnall). A sollevarli è un blogger tutt’altro che “devoto”: Thomas Verenna. Tra i molti interventi a caldo, il suo ci sembra per ora il più interessante, anche perché insiste sulla bizzarra inchiostratura in corrispondenza del termine chiave tahime.

19.09: Altre cautele sono espresse in modo molto puntuale e circostanziato da Simon J. Gathercole (Università di Cambridge). Ai dubbi di natura paleografica si aggiungono quelli di tipo intertestuale: troppe somiglianze col testo copto del Vangelo di Tommaso?

20.09: Il giovane coptologo Alin Suciu (Università di Amburgo), tramite Twitter, si dice convinto dell’inautenticità del papiro, e parla apertamente di “modern forgery”. Si attende un intervento più dettagliato nel suo sito personale.

20.09: In questo articolo dell’Huffington Post, il parere negativo di Alin Suciu è affiancato a quello di Stephen Emmel (Università di Münster), tra i massimi esperti di gnosticismo e di letteratura apocrifa in copto.

20.09: Anche James R. Davila (Università di St Andrews), nel suo autorevole e seguitissimo blog, affonda il coltello nella piaga: “Insomma, ci troviamo di fronte a un frammento che, fortuna delle fortune, preserva esattamente – ma proprio esattamente – le parole che vorremmo vedere sulle labbra di Gesù in un antico frammento evangelico”. Semplice coincidenza?

21.09: Thomas Verenna aggiunge alcune osservazioni sull’aspetto fisico del papiro, mentre in calce a questo post di Christian Askeland (che esprime ulteriore scetticismo) si può leggere una breve risposta di Roger Bagnall alle richieste di chiarimento sulla sua posizione.

21.09: James R. Davila esprime disappunto – molto giustamente – per la notizia che un documentario sulla scoperta è già in lavorazione (ed evidentemente lo era da un po’ di tempo…). Verrebbe da dire: Sancta simplicitas!

21.09: Francis Watson (Università di Durham) non ha dubbi: il “Vangelo della moglie di Gesù”, esaminato da un punto di vista redazionale e compositivo, si rivelerebbe opera di un moderno falsario. L’analisi di Watson si può leggere nel sito di Mark Goodacre, in due diverse versioni: la prima è destinata agli specialisti, e comprende trascrizione e commento del testo copto; la seconda ha un taglio più divulgativo, e si rivolge a un pubblico più ampio (entrambi i documenti sono in formato pdf).

http://letterepaoline.net/2012/09/19/ecco-il-vangelo-della-moglie-di-gesu/

 

STUDIO PIU’ APPROFONDITO:

http://ntweblog.blogspot.ch/search/label/Francis%20Watson

http://www.guardian.co.uk/world/2012/sep/21/gospel-jesus-wife-forgery

 

 

Gospel of Jesus’s Wife: Dr. Mark D. Roberts  comments

 

Experts Question Authenticity of the “Gospel of Jesus’s Wife”

 

 

 

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“Il papiro della moglie di Gesù non influisce sulla Chiesa”

E’ lapidario padre Federico Lombardi, responsabile della Sala Stampa della Santa Sede; il frammento di papiro copto del quarto secolo dopo Cristo con la frase: «Gesù disse loro: “mia moglie”, presentato a Roma nei giorni scorsi dalla studiosa di Harvard Karen L. King, non fornirebbe alcuna prova – come ha dichiarato al nostro giornale la stessa King – che fra i primi cristiani alcuni credevano che Gesù fosse sposato. «E’ una questione specialistica che riguarda gli studiosi di frammenti di papiri copti» ha tagliato corto il portavoce del Vaticano. (la Repubblica, 21.o9.2012)

http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5529

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https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/il-papiro-che-parla-della-moglie-di-gesu-e-autentico

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settembre 28, 2012

IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ FALSO

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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ FALSO

 
La comunità scientifica critica il papiro della moglie di Gesù
 
Karen King mostra il papiro
 
Jesus Wife Papyrus

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Moglie di Gesù, l’Osservatore Romano: “Papiro è un falso”. Ma non l’hanno visto

 
Pubblicato il 27 settembre 2012 16:38 in Società

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CITTA’ DEL VATICANO – Non l’hanno visto e non sembrano avere alcuna intenzione di vederlo, perché per loro è “in ogni caso un falso”: all’Osservatore Romano,

 quotidiano del Vaticano, sono certi che il papiro che parla di una presunta moglie di Gesù non sia autentico.

”In ogni caso un falso”, ha detto il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian sulla vicenda della presunta ”moglie” che sarebbe attestata da un frammento papiraceo ”molto problematico e controverso”, oggetto del ”clamoroso annuncio” del 18 settembre scorso dalla studiosa americana Karen L. King, durante il decimo congresso internazionale di studi copti, che era ospitato dall’Istituto Patristico Augustinianum.

”Annuncio preparato senza lasciare nulla al caso: testate americane preavvertite, una conferenza stampa preventiva tenuta da Karen L. King per preparare uno scoop mondiale che però è stato subito messo in discussione dagli specialisti”, scrive Vian, il cui giornale pubblica la ricostruzione della vicenda fatta ”con prudenza e rigore” dal coptologo Alberto Camplani, docente di storia del cristianesimo alla Sapienza e tra gli organizzatori del convegno internazionale svoltosi all’Augustinianum.

”Ragioni consistenti indurrebbero a concludere che il papiro sia anzi una maldestra contraffazione (come tante altre provenienti dal Vicino Oriente) che potrebbe essere stata finalizzata alla vendita, da parte di un privato a una prestigiosa istituzione, del frammento e di altri manoscritti”, prosegue il direttore del giornale vaticano.

”Nel quadro, del tutto implausibile, di una lettura del fenomeno gnostico tendenziosa e piegata a un’ideologia contemporanea che con la vicenda storica del cristianesimo antico e con la figura di Gesù non ha nulla a che vedere. Insomma, in ogni caso un falso”.

 
 
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IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ FALSO

 
 
GLORIA.TV
 
27/09/2012 09:55:21:
Girava da tempo la notizia del ritrovamento di un papiro , su cui era scritto che Gesù era sposato!
IL PAPIRO SULLA MOGLIE DI GESU’ E’ UN FALSO
Notizia: Il professore della Durham University Francis Watson ha negato l’autenticità del papiro contenente i dettagli della vita terrena di Gesù Cristo. Il britannico è giunto alla conclusione che il frammento ritrovato, che ha aperto un ampio dibattito nella comunità scientifica, è un falso ed è una raccolta di frammenti aggiunti al vero vangelo di Tommaso in copto. In precedenza la professoressa della Harvard University Karen King aveva affermato di aver scoperto nuove informazioni sulla vita terrena di Cristo, in particolare sul suo matrimonio con Maria Maddalena. Dopo aver analizzato e studiato attentamente il piccolo frammento di papiro risalente al IV secolo la King aveva concluso che Cristo non è solo realmente esistito, ma avrebbe avuto una famiglia. King ha aggiunto che il papiro le era stato consegnato da una persona sconosciuta con la richiesta di tradurlo.
 
 
 Approfondimento:
 
 STUDIO SUL VANGELO GNOSTICO DI FILIPPO: …
… GESU’ NON ERA SPOSATO Che valore storico hanno le notizie tratte dai Vangeli gnostici?
I codici – non rotoli – di Nag Hammadi, comunque, contengono Vangeli gnostici. Ma trattasi davvero dei più antichi documenti cristiani? In realtà tutti questi testi sono meno antichi di qualunque scritto contenuto nella Bibbia. Il nuovo Testamento, infatti, contiene testi composti nella seconda metà del secolo I; la prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi è stata scritta intorno all’anno 50, mentre i testi più tardivi (probabilmente l’Apocalisse o la seconda lettera di Pietro) sono datati alla fine del medesimo secolo[2]. Tra i Vangeli gnostici di Nag Hammadi quelli più antichi non possono essere fatti risalire più in là del II o III secolo (anche se la datazione del Vangelo di Tommaso è discussa) mentre tutti gli altri sono più tardivi. La maggioranza di essi non ci è pervenuta nella sua redazione originaria, ma solo attraverso una traduzione in lingua copta che talora è stata portata a termine nei secoli successivi.
Il Vangelo di Filippo è contenuto nel II codice di Nag Hammadi. Il codice è scritto in copto saidico ed è datato tra il 330 ed il 340, ragion per cui il testo deve essere precedente a questa data. Probabilmente una parte del materiale può risalire al II secolo, ma il tutto pare aver subito una definitiva sistemazione più tardi, per opera di un compilatore, nella seconda metà del III secolo[3]. Nella sua forma attuale il testo non assomiglia per nulla a un Vangelo, ma è una antologia priva di un ordine evidente, una raccolta di passi estratti da sermoni, catechesi, trattati o epistole degli gnostici seguaci di Valentino[4], i quali dall’Egitto avrebbero raggiuntola Siria, forse Antiochia, probabile regione di origine di questo scritto. Essendo posteriore al Nuovo Testamento, questo testo allude ad esso abbastanza spesso, e ne cita esplicitamente una dozzina di passi.
Prima di commentarne il testo, è opportuno dare qualche indicazione sui caratteri generali dello gnosticismo, in particolare quello valentiniano professato dal Vangelo di Filippo[5]. Esso si caratterizza per un infinito disprezzo del mondo creato, descritto come una prigione in cui gli uomini – che conservano nel loro profondo una traccia della luce celeste – sono costretti a vivere. Il creatore del mondo non sarebbe stato l’unico Dio onnipotente dei cristiani, ma un secondo Dio, detto demiurgo, invidioso dell’uomo; il demiurgo è spesso identificato con il Dio dell’Antico Testamento, parte della Bibbia che per questo motivo viene rigettata come falsa e deviante. Di qui ne derivano un’assoluta condanna del corpo e della carne umana, viste come prigioni dalle quali occorre fuggire, e spesso un rifiuto della riproduzione ed anche della sessualità, intesa come impurità.
Proprio perché la carne è impura, gli gnostici generalmente rifiutano l’idea della nascita di Cristo da una donna e dipingono Gesù come uomo apparente, non dotato di vero corpo carnale (docetismo). Conseguentemente, anche la sua passione sarebbe stata solamente apparente, una beffa messa in scena a discapito del demiurgo e dei suoi arconti. Quando invece si ammette una qualche dimensione materiale in lui, essa è considerata puramente esteriore, un involucro della sua reale consistenza psichica o spirituale, e fondamentalmente estranea alla sua vera natura.
Secondo gli gnostici la salvezza non è per tutti, ma è riservata a quegli eletti che tramite la conoscenza (gnosi) sono riusciti a riconoscere e perseguire la scintilla di divinità che sta in loro; questi eletti, stranieri in questo mondo, sarebbero i veri interpreti dell’autentico messaggio di Gesù, trasmesso segretamente a qualche personaggio privilegiato della sua cerchia (Tommaso, Filippo, Maria Maddalena o Giacomo). Ed ecco il motivo per cui questi scritti di tradizione gnostica sono stati attribuiti a questi personaggi, che – a differenza di quanto avviene nei quattro Vangeli canonici – sarebbero stati i destinatari di una rivelazione privata e segreta.
Il Vangelo di Filippo è una fonte interessantissima per conoscere il pensiero gnostico antico; non è certamente una fonte dalla quale trarre insegnamenti sulla persona e sull’insegnamento di Gesù. Gesù era un predicatore ebreo vissuto in Palestina nel primo secolo, e la sua vita e il suo messaggio non hanno nulla in comune con il pensiero gnostico dell’autore di questo Vangelo attribuito a Filippo. Nessuno storico serio pretenderebbe di poter presentare questo Vangelo come una fonte storicamente attendibile sulla vita di
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settembre 21, 2012

IL PAPIRO CHE PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ AUTENTICO?

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 2:38 PM
IL PAPIRO CHE PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ AUTENTICO?
 
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Karen L. King, affermata docente ad Harvard, il 18-09 2012, ha svelato appena ieri a Roma l’esito delle sue ricerche su un anonimo papiro che – udite udite – parlerebbe di un Gesù ammogliato.
 La King è una grande esperta di gnosticismo, ha in passato commentato il vangelo-bufala gnostico di Giuda.
Oggi si cimenta in un’impresa fenomenale: ribaltare la visione comune della figura di Gesù,
 applicando le sue personali  convinzioni all’ermeneutica di un brandello di papiro di provenienza sconosciuta. 
 
Ed è da queste convinzioni della King, già autrice di opere discutibili e danbrowniane come “Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù e la prima donna apostolo“,che bisogna partire.
 
Sappiamo d’altra parte che la gnosi non deriva dal Cristianesimo, ma si è appropriata di alcuni aspetti del Cristianesimo e li ha rielaborati a suo uso e consumo.
 Purtroppo però questa visione “settaria” della Gnosi non è condivisa dalla professoressa King, che nel suo volume: ” What is Gnosticism?”
Invece di indagare la storia e la dottrina gnostica, si profonde in dotte elucubrazioni metodologiche che lasciano passare questa idea di fondo:
la Gnosi in quanto dottrina separata dal Cristianesimo e dall’identità propria non esiste.
 E’ stato piuttosto il Cristianesimo del II e III secolo a mettere ciò che non gli andava a genio nel bidone dei rifiuti chiamato poi Gnosi. 
 
Jesus Wife Papyrus
 
 
Ma veniamo al dunque. Il papiro è scritto in dialetto copto-saidico e risale, secondo la datazione della King, al IV secolo d.C. Di che parla? Impossibile chiarirlo, dato il testo mutilo, ma ecco la traduzione datane dalla King, riga per riga (con tanto di congetture):

1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…” 
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[ 
3 ] negare.  Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[  
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [ 
6 ] Che i malvagi si corrompano … [ 
7] Per me, io abito con lei per… [ 
8] una immagine [
 
Va precisato che allo stato attuale il testo è considerato spurio o falso da almeno uno dei tre reviewers nominati dall’Università di Harvard per valutarne l’autenticità.
In particolare a colpire è l’uso dell’inchiostro che – guardacaso – è più marcato nei pressi della parola “ta hime” (mia moglie). 
 
E poi c’è da dire che il papiro proviene da un anonimo collezionista che lo avrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista che lo acquistò negli anni ’60 nella Germania dell’Est.
Ce n’è per un bel romanzo…

Ora, il centro del testo è appunto quell’espressione “mia moglie”, in copto saidico “ta hime”. “Shime” e “hime” sono usati in questo dialetto per tradurre sia donna che moglie (guné),
ma non è questo il punto. Anzitutto va precisato che questo testo rientra necessariamente nella serie infinita di testi gnostici redatti a cavallo fra il II e il IV secolo dopo Cristo.
Nella gnosi infatti il legame fra Gesù e Maria Maddalena giustifica l’unione divina fra il Cristo e la Sofia, emanazioni dirette della divinità che si oppone al Demiurgo,
 ossia al creatore del mondo come noi lo conosciamo. 
E visto che con tutta probabilità questo papiro proviene sempre dallo stesso contesto in cui furono redatti i codici di Nag Hammadi,
 è interessante notare come la parola “hime” diventi sinonimo della parola “hotre” o “koinonos” che sempre identificano il ruolo della Maddalena
quale “convivente” di Gesù nel cosiddetto Vangelo di Filippo.
Va però compreso perché – come nota il famoso ricercatore finlandese dei testi di Nag Hammadi, Antti Marjanen;
nello pseudo-Vangelo di Filippo la parola “hime” non ricorra mai per definire il rapporto fra Gesù e la Maddalena.
Dunque è il Vangelo di Filippo a sbagliarsi su questa relazione o è il papiro anonimo a tradurre malamente
(i testi in copto sono traduzioni dal greco) un termine proprio della “teologia” gnostica  (come ad esempio il greco syzygos)?
 
Pubblicato da Francesco Colafemmina
 
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Il mistero del papiro così Gesù parlava di sua “moglie Maria”

Una studiosa di Harvard presenta un testo del IV secolo: “Non dimostra nulla ma riflette il dibattito tra cristiani”
 
Matteo Sacchi– Gio, 20/09/2012 – 09:09

King, studiosa di storia della cristianità ad Harvard (occupa la cattedra di storia delle religioni più importante e antica degli Usa), ha annunciato la scoperta di un frammento papiraceo (4 per 8 cm) del IV secolo scritto in copto (l’egiziano parlato e non geroglifico) in cui Gesù fa riferimento a sua «moglie». Nel testo, ha spiegato la professoressa, c’è un dialogo in cui Gesù parla di «mia moglie», chiamata «Maria». La provenienza del testo è misteriosa, il collezionista che lo possiede ha chiesto di rimanere anonimo. La sua collocazione storica, secondo la King, nota per essere insieme a Elaine Pagels (che insegna a Princeton) una delle principali studiose dei vangeli gnostici, sarebbe però chiara. Apparterrebbe a quel corpus di scritti diffusisi in Egitto a partire dal II secolo che raccontavano la vita di Gesù in maniera diversa da quelli che ora consideriamo i Vangeli canonici. Vennero condannati dai padri della Chiesa e in gran parte distrutti. Un buon numero di questi testi è però stato ritrovato nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi. Svariati rotoli furono nascosti, secondo la maggioranza degli studiosi, dai monaci di un vicino monastero, forse poco convinti della “messa al bando” dei testi da parte della chiesa ufficiale. Dalle sabbie apparirono, tra gli altri, un Vangelo di Tommaso, un Vangelo degli Egiziani, un Vangelo secondo Filippo, e svariate Apocalissi. Da questi testi emergevano descrizioni degli apostoli e di Gesù molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Da allora hanno preso vigore le ricerche e la presunta scoperta della dottoressa King si inserisce in questo filone.Per quanto riguarda l’interpretazione, in un’intervista al New York Times la King ha subito messo in guardia il pubblico e i giornalisti: «Il testo non può essere affatto utilizzato come prova del fatto che Gesù fosse davvero sposato. È stato scritto secoli dopo la sua morte. Significa soltanto che su questo tema è esistita una controversia all’interno del Cristianesimo. In effetti anche da altre fonti sappiamo che dal secondo secolo in poi è esistito un forte dibattito, un dibattito che non riguardava solo e soltanto il Gesù storico, ma anche ciò che fosse lecito ai cristiani relativamente al sesso e al matrimonio». Resta la questione dell’autenticità del frammento, visto che la sua origine è molto meno certa di quella dei testi di Nag Hammadi. La King però ha gia fatto visionare il testo a degli esperti. I papirologi che l’hanno studiato direttamente, Roger Bagnall della New York University e Anne Marie Luijendijk di Princeton, propendono per l’autenticità. La Luijendijk si è espressa così: «Il frammento sarebbe impossibile da falsificare, è scritto in copto saidico, un dialetto dell’Egitto del sud. Le fibre, l’inchiostro e il contesto culturale corrispondono». Dello stesso parere Ariel Shisha-Halevy, linguista della Università ebraica di Gerusalemme: «Sulla base della lingua io direi che il testo è autentico». Ma non mancano gli scettici, e non tanto sull’antichità del frammento. Wolf-Peter Fung, studioso canadese che ha tradotto in francese il corpus degli scritti di Nag Hammadi per l’università del Quebec, afferma: «Ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si possono trovare scritte cose folli. Ma se non se ne conosce la provenienza non servono assolutamente a niente». E sentito dal Giornale, Giuseppe Visonà, che insegna Filologia ed esegesi neotestamentaria all’Università Cattolica di Milano invita alla prudenza. «Il testo va contestualizzato, e prima va stabilito se è davvero antico. Se fosse degli gnostici la “moglie” di Gesù potrebbe essere un’espressione puramente simbolica… E poi è brevissimo e molto tardo. Insomma quello che va evitato assolutamente è il sensazionalismo».Ma certo il dibattito mediatico infurierà. Non tanto per questioni storiche, quanto per la grande attenzione che oggi come oggi c’è verso la questione del celibato o meno degli ecclesiastici.

 

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/mistero-papiro-cos-ges-parlava-sua-moglie-maria-839049.html

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Altri seri dubbi sul papiro della moglie di Gesù;
 
 
 
1)
Alin Suciun, papirologo dell’Università di Amburgo, ha detto ( Associated Press ), mentre prendeva parte al congresso di studi Copti a Roma ha detto:
” Lo scrittonon sembra autentico se comparato con gli altri scritti dei papiri copti datati al IV secolo.
 
 
2)
Stephen Emmel, professore di Coptologia all’Università di Monaco, il quale nel 2006 ha recensito laa scoperta del Vangelo di Giuda,
ha detto: ” C’è qualcosa su questo frammento  per quanto riguarda lo stile e la grammtica copta che mi colpicono  come qualcosa  che non mi convince completamente.
 
3)

Wolf-Peter Funk, un esperto il lingua Copta, co-direttore del progetto per l’edizione dei manoscritti  di Nag Hammadi alla Laval University del Quebec,

  pure dubita sull’autenticità, dichirando che la sua forma è “sospetta”:

“Egli ha detto  che non c’è modo di valutare il significato del frammento perché non ha contesto.

” Ci sono migliaia di brani di papiri dove si possono trovare cose folli, questo frammento può esere qualsiasi cosa.”

 
4)

Hany Sadak, director general of the Coptic Museum in Cairo, said Egypt’s antiquities authorities had no idea of the existence of the fragment until it hit news reports this week.

“I personally think, as a researcher, that the paper is not authentic because it was, if it had been in Egypt before, we would have known of it and we would have heard of it before it left Egypt,” he told AP.

 
Hany Sadak, direttore generale del museo Copto del Cairo, ha detto che leautorità competenti sui manoscritti antichi non avevano idea sull’esistenza di questo frammento  fino alla notizia di questa settimana.
Sadak ha detto: ” Personalmente penso, come ricercatore, che il papiro non è autentico perché se era autentico, noi lo avremmo saputo e lo avremmo udito prima nel pasato dell’Egitto.”
 
 
Estratto da:

http://www.wnd.com/2012/09/jesus-wife-papyrus-blasted-as-forgery/

 

 

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Ecco il “Vangelo della moglie di Gesù”

Paulus 2.0?

Aggiornamenti sul dibattito online

19.09: Già si affacciano i primi dubbi sull’autenticità del papiro (anche se sarà difficile contrastare l’autorevolezza di Bagnall). A sollevarli è un blogger tutt’altro che “devoto”: Thomas Verenna. Tra i molti interventi a caldo, il suo ci sembra per ora il più interessante, anche perché insiste sulla bizzarra inchiostratura in corrispondenza del termine chiave tahime.

19.09: Altre cautele sono espresse in modo molto puntuale e circostanziato da Simon J. Gathercole (Università di Cambridge). Ai dubbi di natura paleografica si aggiungono quelli di tipo intertestuale: troppe somiglianze col testo copto del Vangelo di Tommaso?

20.09: Il giovane coptologo Alin Suciu (Università di Amburgo), tramite Twitter, si dice convinto dell’inautenticità del papiro, e parla apertamente di “modern forgery”. Si attende un intervento più dettagliato nel suo sito personale.

20.09: In questo articolo dell’Huffington Post, il parere negativo di Alin Suciu è affiancato a quello di Stephen Emmel (Università di Münster), tra i massimi esperti di gnosticismo e di letteratura apocrifa in copto.

20.09: Anche James R. Davila (Università di St Andrews), nel suo autorevole e seguitissimo blog, affonda il coltello nella piaga: “Insomma, ci troviamo di fronte a un frammento che, fortuna delle fortune, preserva esattamente – ma proprio esattamente – le parole che vorremmo vedere sulle labbra di Gesù in un antico frammento evangelico”. Semplice coincidenza?

21.09: Thomas Verenna aggiunge alcune osservazioni sull’aspetto fisico del papiro, mentre in calce a questo post di Christian Askeland (che esprime ulteriore scetticismo) si può leggere una breve risposta di Roger Bagnall alle richieste di chiarimento sulla sua posizione.

21.09: James R. Davila esprime disappunto – molto giustamente – per la notizia che un documentario sulla scoperta è già in lavorazione (ed evidentemente lo era da un po’ di tempo…). Verrebbe da dire: Sancta simplicitas!

21.09: Francis Watson (Università di Durham) non ha dubbi: il “Vangelo della moglie di Gesù”, esaminato da un punto di vista redazionale e compositivo, si rivelerebbe opera di un moderno falsario. L’analisi di Watson si può leggere nel sito di Mark Goodacre, in due diverse versioni: la prima è destinata agli specialisti, e comprende trascrizione e commento del testo copto; la seconda ha un taglio più divulgativo, e si rivolge a un pubblico più ampio (entrambi i documenti sono in formato pdf).

http://letterepaoline.net/2012/09/19/ecco-il-vangelo-della-moglie-di-gesu/

 

STUDIO PIU’ APPROFONDITO:

http://ntweblog.blogspot.ch/search/label/Francis%20Watson

http://www.guardian.co.uk/world/2012/sep/21/gospel-jesus-wife-forgery

 
 
Gospel of Jesus’s Wife: Dr. Mark D. Roberts  comments
 
Experts Question Authenticity of the “Gospel of Jesus’s Wife”
 
 
 
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“Il papiro della moglie di Gesù non influisce sulla Chiesa”

E’ lapidario padre Federico Lombardi, responsabile della Sala Stampa della Santa Sede; il frammento di papiro copto del quarto secolo dopo Cristo con la frase: «Gesù disse loro: “mia moglie”, presentato a Roma nei giorni scorsi dalla studiosa di Harvard Karen L. King, non fornirebbe alcuna prova – come ha dichiarato al nostro giornale la stessa King – che fra i primi cristiani alcuni credevano che Gesù fosse sposato. «E’ una questione specialistica che riguarda gli studiosi di frammenti di papiri copti» ha tagliato corto il portavoce del Vaticano. (la Repubblica, 21.o9.2012)

http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5529

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https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/il-papiro-che-parla-della-moglie-di-gesu-e-autentico

Maggio 2, 2011

BIN LADEN: SAREBBE UN FALSO LA FOTO DEL CADAVERE

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 10:23 am
PEACE REPORTER
 
02/05/2011
 
 
 
Un falso la prima foto del cadavere

 

La prima foto del cadavere di Osama mostrata da tutte le televisioni del mondo e ripresa dai principali siti di informazione e che potete vedere qui a fianco, è un falso clamoroso. Si tratta di una immagine evidentemente elaborata con un programma di editing di immagini, ripresa dal sito “unconfirmedsources”. Il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama.jpg dovrebbe bastare a chiarire l’equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è “osama torturato”.

http://it.peacereporter.net/articolo/28242/Un+falso+la+prima+foto+del+cadavere

aprile 27, 2011

SAI BABA UN FALSO PROFETA

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , — mirabilissimo100 @ 11:06 am

 

Sathya Sai Baba

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SAI BABA -LA MORTE DI UN FALSO PROFETA

Satyanaryan Raji o Sathya Narayena Raju nasce nel 1926 a Karnatakka-Nagepalle in India meridionale,  ufficialmente a Puttaparthi per costruirne la profezia che vorrebbe Satyanaryan (= Sathya) reincarnazione dell’asceta musulmano Shridi Sai Baba morto nel 1918 e venerato anche in India come santo.  Di casta brahminica a 14 anni, nel 1940, il comportamento di Sathya diviene patologico, “urlava, cantava inni sacri e all’improvviso si irrigidiva“, sintomi dell’anoressia e della sintomatologia isterica, diagnosticata dall’ufficiale medico del distretto di Anantapur e riportata anche dal biografo ufficiale di Sathya Sai Baba il dott. Kasturi, convertita poi da Sathya stesso in forma mistica; dirà “risvegliandosi“, ai suoi famigliari “adoratemi” autoproclamandosi la reincarnazione di Sai Baba del villaggio di Shirdi, l’Avatar (= manifestazione di dio) di Shiva definitiva (NB. singolare, perchè nell’induismo Shiva non ha avatara!!!).
Così si sarebbero succeduti nove “avatar”: 1)il Pesce (che aveva una funzione di salvatore durante il diluvio induista); 2)la Tartaruga; 3)il Cinghiale; 4)l’uomo-leone; 5)il Nano; 6)Rama con l’ascia che libera il mondo da un oppressione; 7)Rama eroe; 8)Krishna; 9)il Buddha. E’ prevista una decima manifestazione di Vishnu e Sai Baba se ne è “appropriato” affermando di essere lui anche ‘avatar” di Vishnu della sua decima “discesa” che ha il nome di Kalkin, sceso ad aiutare gli uomini in questa Kali-yuga (= epoca nera). “Sai Baba dichiara di essere l’Avatar, il Salvatore atteso dalla storia. Gli antichi testi annunciano che l’Avatar, per poter essere riconosciuto, deve portare con sè segni ed attributi ben precisi. L’Avatar deve avere anzitutto dei segni cutanei. Questi segni devono necessariamente comparire nella parte sinistra del corpo e sono rappresentati da un neo sulla guancia e da un Garuda sull’emitorace sinistro. Il Garuda è un’aquila e ha un profondo significato spirituale. Il Garuda è il simbolo del karma, afferma Sai Baba, e le due ali simboleggiano la fede (Shradda) e la devozione (Bhakti). In sanscrito il volatile prende il nome di Hridaya Vihaga, che significa uccello del cuore le cui azioni sono il risultato della fede e della devozione. Krishna aveva questo segno e con Lui tutti i Sai. Il segno di Garuda che Baba porta sull’emitorace sinistro venne mostrato dal dr. Fanibunda, negli anni 70. A fianco dei segni cutanei l’Avatar deve possedere i 15 Kalas che sono gli attributi divini che comprendono: 1)il controllo assoluto sul corpo fisico (= onnipotenza); 2) il controllo delle facoltà psichiche (= onniscenza); 3)il controllo su tutti gli elementi della natura (=onnipresenza)…Sai Baba possiede i segni cutanei esclusivi di Dio…poi vi sono antiche profezie per stabilire l’annuncio della venuta del Grande Condottiero…”
(
http://groups.msn.com/SriSathyaSaiBaba/daluomovenutodacie…)
Sai Baba ritiene di essere un purnavatar, cioè l’avatar integrale, la definitiva manifestazione di “Dio”, capace di superare e di dare compimento alle precedenti rivelazioni, ancora imperfette, come quelle di Gesù Cristo o di Rama Krishna;  Gesù Cristo (incarnazione) fu un ‘amshavatara’ (=avatar parziale). Egli dichiara di costituire una trinità, insieme con la sua precedente incarnazione, il Sai Baba di Shirdi e con Prema Sai Baba che nascerà, in India, dopo la sua morte. Suo compito è quello di dare inizio ad una nuova era spirituale dell’umanità, che si realizzerà pienamente quando il culto della sua divinità, diffondendosi planetariamente, unificherà nell’unica adesione a Sai Baba tutte le religioni e ciò segnerà il ritorno dell’età dell’oro: un mondo di giustizia e di pace. C’è dunque una specie di trinità: 1) il Sai Baba di Shirdi (+1918); 2) Sathya Sai Baba di Puttaparthi (vivente); 3) il futuro Prema Sai Baba.

 

A.jpg

Sai Baba affida la prova della propria divinità ai “miracoli” a lui attribuiti, però niente di più di quanto potrebbe fare un mediocre illusionista. Dalle sue mani esce continuamente la ‘vibhuti’ una sostanza simile a cenere che avrebbe qualità miracolose (cf. filmati di scarsa prestidigitazione del “Dio” Sai Baba: www.exbaba.it).  Profezia, chiaroveggenza, materializzazioni di oggetti preziosi e statuette sacre: pare che nulla sia impossibile per Sai Baba. C’è chi lo vede trasformare fiori in diamanti o sassi in caramelle; chi sostiene di essere stato da lui guarito e, addirittura, chi gli attribuisce di aver fatto rivivere i morti.
Il carattere divino che Sai Baba riferisce alla sua persona è l’elemento centrale della spiritualità del movimento. Nei centri Sai Baba, accanto ai gadgets (vedeocassette, volumi, teche contenenti la vibhuti, acqua “sacra”), c’è uno spazio ove sono raccolti i simboli delle varie religioni del mondo, ma al centro spicca l’effige di Sai Baba, a indicare il suo destino divino. Sai Baba, infatti, sarebbe colui che è atteso nelle profezie di ogni religione, dall’Apocalisse di Giovanni, alle Centuriae di Nostradamus, alle “profezie” di S. Malachia, a quelle – spurie – attribuite a Maometto e persino a papa Giovanni XXIII.
Fallite le cure mediche Sathya fu sottoposto alle “cure” dei maghi, degli astrologi e anche degli “esorcisti locali”, uno dei quali si accanì sadicamente sul ragazzo con torture fisiche al fine dal far uscire il demonio che, come asseriva, avrebbe posseduto l’adolescente. A partire dall’8 marzo 1940, a Uravakonda, dove frequenta la scuola superiore, entra in uno stato di esaltazione, alla fine del quale, il maggio dello stesso anno, dopo aver cominciato a “materializzare” vari oggetti apparentemente dal nulla, si fa chiamare Sai Baba, nome che significherebbe “Santo Padre e Madre Divina Universale” (secondo quanto affermato dai suoi devoti nella sua biografia ufficiale). Il 28 ottobre 1940 abbandona gli studi e la famiglia ed inizia la sua missione di guru (= maestro spirituale) raccogliendo molti devoti. Nel 1950 avvia la costruzione del suo ashram (luogo di isolamento spirituale), cioè l'”Asilo della Pace” di Puttaparthi. Morirà nel 2022 secondo la sua stessa previsione.
Sathya Sai Baba ogni anno attira cinquantamila pellegrini a Puttaparthi, dove ha sede il centro direttivo. Attorno alla figura di Sai Baba è sorta e si è via via incrementata un’aura di esaltazione spirituale fino al punto che nella fede dei più convinti, produce una progressiva divinizzazione del santone. Il flusso crescente del pellegrinaggio a Puttaparthi bene esprime il carattere saliente della spiritualità saibabista, fortemente centrata sulla persona del guru. Nei centri si può inoltre meditare, accostarsi ai testi sacri dell’induismo, partecipare ai canti sacri, i bajan. Grazie ad un’efficiente gestione, tanto della sua persona quanto delle offerte, la notorietà di Sai Baba è in costante aumento. Infatti attorno al maestro gradatamente si è costituita una organizzazione internazionale, la «Sathya Sai Organization», con oltre 30.000 centri in 137 nazioni.
Sathya Sai Baba non si pone come un fondatore di una religione ma si definisce come verità assoluta.
Questi i tre concetti chiave della dottrina di Sai:

1) Dio non è “Persona” ma “Principio Divino” che pervade l’universo e che si ipostatizza in una divinità triadica: Brahma (Pensiero e Volontà), Vishnu (Sapienza, Legge, Amore), Shiva (Principio intelligente creatore). 

2) La Creazione non è altro che una manifestazione della divinità, pertanto ci collochiamo in un panteismo materialistico tipica della religiosità orientale in genere. 

3) L’Avatar consiste in una sorta di “discesa” della divinità nel cosmo materiale in particolari momenti di crisi spirituale dell’umanità.

Chi crede in Sai Baba è convinto che il santone di Puttaparthi sia il bhagavan, cioè colui che possiede le sei qualità divine, tra cui l’onnipotenza, l’onniscienza e l’onnipresenza.

Dal punto di vista cristiano la dottrina di Sai Baba non è accoglibile ponendo insormontabili difficoltà alla sua accoglienza. Quando il santone di Puttaparthi dichiara di essere dio, superando addirittura la rivelazione di Gesù Cristo, toglie a Questi il carattere di unicità salvifica proclamato nella fede dei cristiani. Addirittura Gesù viene presentato come un discepolo dell’India con la missione fondamentale di annunciare la venuta di Sai Baba. Non è accoglibile la identificazione della divinità triadica nell’induismo (Brahma, Vishnu, Shiva) con Dio-Trinità. I sacramenti  (primo l’eucarestia) sono segni efficaci della grazia ma da Sai Baba sono ridotti a simboli ed acquistano significato se celebrati in nome di Baba. Inoltre la prestesa sincretistica di unificare tutte le religioni nel culto alla persona di Sai Baba sottintende anche lo scioglimento del cristianesimo, a favore di una costituenda religione universale.
La divinizzazione di Sai Baba e l’assunzione funzionale di ogni altra religione sono caratteristiche di questa pretesa spiritualità che, sulla base dell’indubbia capacità organizzativa del fondatore, tende a inglobare anche il cristianesimo, svilendolo e snaturandolo. La fede cristiana professa l’unica incarnazione di Dio nella persona di Gesù di Nazareth, definitivo rivelatore del Padre. In base a tale fede non si può fare di Sai Baba il destinatario delle profezie di ogni religione.
La sua dottrina non è altro che un induismo riformulato e centrato sulla sua persona, cui viene tributato un vero e proprio culto divino. L’originalità religiosa è ridotta ad un’autoproclamazione di natura messianica: Sai Baba è l’unico Dio, l’unico futuro delle varie religioni. Il suo compito è uniformare, nell’adesione alla sua persona, tutte le reli­gioni. Chi è suo seguace lo ritiene un Dio.
Egli insegna che ciò che conta non è tanto aderire a una religione (egli sostiene la possibilità della doppia appartenenza), ma la condotta. Invita a sperimentare Dio come stato di coscienza superiore che è già dentro di noi, ed è raggiungibile non tanto attraverso la conoscenza, ma per mezzo di un’esperienza diretta che non è disgiunta dal compimento del proprio dovere, e del servizio reso agli altri. Questa idea è alla base delle iniziative umanitarie (ospedali ecc.) di Sai Baba.
Molti sono coloro che si accostano al saibabismo per curiosità, spesso a seguito di conferenze pubbliche o di testimonianze personali, vie ordinarie per avvicinare persone che – non di rado – provengono da delusioni religiose.
Per diventare saibabista occorre però un periodo di preparazione, tramite corsi istituiti a tale scopo.Tra i suoi seguaci ci sono persone che, deluse dalla religione a cui appartenevano, si rivolgono a lui con entusiasmo. Vogliono sperimentare il divino. Ne nasce anche una disponibilità ad opere di solidarietà. Inoltre egli propone di superare la molteplicità di religioni, non annullandole, ma facendone una specie di confederazione. È il Sincretismo (= tutte le religioni sono sostanzialmente uguali, sicchè è possibile una doppia o plurima appartenenza oppure miscelarne i diversi elementi): si mescolano Bibbia, Corano, Veda e grandi Maestri di spiritualità, sostenendo che tutti dicono la stessa cosa. Ma in realtà ci sono differenze sostanziali e irriducibili tra le diverse religioni. Dice un proverbio: «Nella notte nera tutte le vacche sembrano nere»; ma quando c’è il sole si vede che possono essere brune, bianche, nere o pezzate. Così è per le religioni: sono tutte (quasi) uguali solo per chi non le conosce. Questa religione ritiene equivalenti tutte le religioni, ma in ultima analisi le stempera tutte nella propria visione religiosa; tant’è che, per esemplificare, il cristiano viene da lui sollecitato a essere un buon cristiano e nello stesso tempo a rivolgersi a Sai Baba per ogni necessità e a venerarlo, considerandolo superiore a Cristo stesso. Così anche persone provenienti dal cristianesimo arrivano ad adorarlo convinti della sua divinità.
Pur rispettando la coscienza di ognuno, si deve far notare che nella dottrina di Sai Baba il ruolo di Gesù Cristo unico salvatore è totalmente perso. Credere di poter restare cristiani adorando Sai Baba, è un’illusione. Concludiamo col monito dell’apostolo Paolo ai Gàlati (1,6-8), i quali dopo aver creduto in Gesù Cristo si erano lasciati affascinare da altro:
«Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema (= scomunicato)!». Non condividiamo la prassi di seguaci di Sai Baba che si presentano come missionari cattolici mascherando la propria appartenenza ‘sai-babista’. Lo riteniamo sleale.
Il clima miracolistico e di esaltazione emotiva, anche sincero, non può essere accolto in modo indiscriminato. La «divinizzazione» di Sai Baba, oggetto di uno sconcertante culto della personalità, è la risposta emotiva-affettiva degli adepti, la cui sete di amore si riversa sul guru, il quale diventa così unico centro di adorazione. Il bisogno di vedere, toccare, sperimentar miracoli, guarire, è probabilmente alla radice del successo di Sai Baba, la cui capacità manipolatoria ha dell’incredibile. Il forte bisogno di guarigione e d’immediata risposta alle sofferenze fisiche o morali viene soddisfatto attraverso il ricorso al prodigio. Ma ci sono casi di persone ammalate di cancro, che anzichè curarsi hanno preferito andare in India in cerca di un miracolo che non c’è stato.

IL SINCRETISMO di SAI BABA

 

 

  • linga di Shiva;
  • la sillaba OM;
  • la fiamma di Zoroastro;
  • la stella di Davide;
  • la mezzaluna dell’Islam;
  • la croce cristiana.

 

 

Un fiore con cinque petali, al centro della corolla il linga, il fallo sacro di Shiva: questo è il simbolo del movimento dei Sai Baba, sorto nel 1965, a indicare l’intenzione spirituale del saibabismo, l’unificazione delle cinque grandi religioni del mondo, riassunte e trasformate in un’unica ed universale esperienza religiosa.

Ai suoi membri viene richiesto di trascendere gradualmente la devozione verso la forma fisica, i miracoli ed i rituali, al fine di divenire devoti dell’essenza senza forma… Onora tutte le religioni. Ognuna è un sentiero verso l’unico Dio… [Sai Baba] (cfr. http://www.osssbi.org/).

(Nel simbolo: 1.Om hindu; 2.Ruota buddhista; 3.fuoco di Zoroastro; 4.Stella e luna crescente islamica; 5.Croce cristiana).

                       

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I centri sono a mezza via fra l’agenzia pubblicitaria e il tempio. Un’area sacra, in cui primeggia – accanto ai simboli di molte religioni – un ritratto di Sai Baba (vi si può accedere solo se scalzi o con i piedi rivestiti di apposite babbucce).
In Italia, il paese europeo con più seguaci di Sai Baba, ci sono una sessantina di centri sparsi nella penisola. Il primo fu fondato a Torino nel 1977 dall’ing. Mario Bianco. In seguito il movimento ha raccolto adesioni di qualche impor­tanza: Antonio Craxi (+2000), fratello dell’uomo politico Bettino; il cardiologo Alberto Caratti che prestò servizio nell’ospedale voluto da Sai Baba a Puttaparthi, e anche il sacerdote cattolico bergamasco don Mario Mazzoleni (+2001), che dopo ripetuti richiami è stato scomunicato, suscitando qualche clamore.
L’Organizzazione di Sai Baba, sia a livello internazionale che livello italiano, è suddivisa in quattro rami: 1) spirituale, 2) educativo, 3) di servizio, 4) giovanile. Il «servizio» comprende un’ampia serie di opere di solidarietà e volontariato coordinate su scala internazionale dall’Organizzazione Mondiale «Sathya Sai Seva». Il progetto di Sai Baba è infatti ambizioso e la diffusione mondiale del suo pensiero esige una solida rete organizzativa, coordinata dal centro, cioè l’Asilo di Puttaparthi. Qui sorge il Sri Sathya Sai College ove si formano i futuri attivisti del movimento, come avviene anche nei vari Centri Sai Baba sorti via via in moltissimi Paesi. La Conferenza nazionale indiana dei centri Sai Baba coordina l’attività dei centri disseminati sul globo.

Per altre utili informazioni vedi anche (link esterno).

 Scritto da : dematteiscosimo in LA VERITA’
 
 

ottobre 7, 2010

Falso medico manda in coma paziente-Palermo, esercitava a casa

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , , , — mirabilissimo100 @ 12:36 PM

TG.COM

Falso medico manda in coma paziente

7/10/2010

Palermo, esercitava a casa

 

Aveva allestito a casa sua un vero e proprio studio medico, ma non si era mai laureato. Il sedicente professionista, 63 anni, è stato denunciato a Palermo. L’indagine è scaturita dal ricovero, presso l’ospedale Civico di Palermo, di una persona entrata in coma, in conseguenza delle cure praticate dal falso medico. L’uomo era stato quindi trasferito presso il reparto di neuro-rianimazione. Sequestrato lo studio e le attrezzature mediche.

I carabinieri del Nas di Palermo hanno eseguito due decreti di perquisizione emessi a carico del titolare. La persona finita in coma era stata curata appunto dal sedicente medico, per ritrovarsi in condizioni generali tali da indurre i sanitari intervenuti a disporne con urgenza il trasferimento al reparto di neuro-rianimazione, senza sciogliere la prognosi.

Le perquisizioni hanno permesso di accertare che il 63enne (un rappresentante di abbigliamento già noto alle forze dell’ordine), oltre a non essere in possesso di alcun titolo di studio abilitante alla professione sanitaria, aveva allestito nel suo appartamento un vero e proprio studioabusivo, attrezzandolo con apparecchiature e dispositivi di varia natura.

Oltre a denunciare l’uomo all’autorità giudiziaria, i carabinieri del Nucleo palermitano hanno dunque sequestrato studio e attrezzature, il cui valore complessivo ammonta a circa mezzo milione di euro.

  

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo492714.shtml

dicembre 22, 2009

La Piramide Ufo a Mosca. “Quel video è un falso!”

Filed under: Senza Categoria — Tag:, , — mirabilissimo100 @ 1:39 PM

La Piramide Ufo a Mosca. “Quel video è un falso!”
Dalle immagini spunta una struttura che non c’è più

 

Mosca. Forse anche la “piramide nera” apparsa sul Cremlino qualche giorno fa è l’ennesimo scherzo preparato ad arte dai soliti buontemponi di turno. Nessun Ufo, o “apparizione messianica”, a quanto pare. E anche se da Mosca non è arrivata ancora nessuna smentita, dall’America giurano: “potrebbe essere  falso il video che da qualche giorno spopola su YuoTube”. Ecco la prova!

di SONIA T. CAROBI

La notizia arriva da un blog americano e sta lentamente rimbalzando in Rete. A renderla “attendibile” le dichiarazioni di alcuni appassionati di storia russa residenti a Mosca e raggiunti, via Internet,  da un gruppo di studenti universitari che sta seguendo praticamente in diretta la vicenda.

Secondo queste persone, delle quali, mentre scriviamo, non si hanno nomi né referenze,  le immagini utilizzate dai due misteriosi videoamatori non sarebbero attuali. I due ragazzi, o chi ha lanciato il video su YouTube, avrebbero utilizzato una sequenza di repertorio datata, addirittura, 2005.
Su cosa si basa questa clamorosa rivelazione? Sul fatto che nelle immagini si intravede, sulla sinistra di chi guarda, una struttura che non esiste più. Si tratterebbe di un albergo. L’Hotel  Rossiya. Che ha detta di Jane McEntegart, responsabile del blog che per primo ha dato la notizia, sarebbe stato demolito nel 2006.

Inutile dire che non siamo assolutamente in grado di confermare quanto scritto dalla McEntegart, ma riportiamo la news per amore di cronaca. Per quello che ci riguarda la vicenda rimane controversa.
Dopo il clamore dei giorni scorsi, sulla vicenda è calato il silenzio. E da Mosca non è arrivata nessuna smentita dalle autorità locali.
Si tenga conto che il video è ormai uno dei più cliccati di YouTube, e ha fatto velocemente il giro del mondo. Ne hanno parlato giornali accreditati come il Telegraph e Russia Today News. Poi, lentamente, ne hanno parlato veramente tutti. In tutto il mondo.
Eppure dall’ex Unione Sovietica non c’è stato uno straccio di intervento. Silenzio su tutta la linea. Tanto che aveva stupito molto l’operazione della Pravda (un portale con edizioni in diverse lingue) che aveva deciso di uscire con un articolo che riportava ben due notizie palesemente false: la data della presunta apparizione (la Pravda scrive che la piramide è apparsa il 18 dicembre, quando proprio Russia Today aveva postato la news l’11 dicembre), e il fatto che “molte persone” avevano fotografato e ripreso l’oggetto non identificato (anche qui siamo al falso spudorato considerando che della “piramide” esistono solo due video entrambi caricati su YouTube).

Si era detto (e noi di Gialli.it ne avevamo anche parlato) che era in corso un tentativo di “depistaggio”, un’operazione di disinformazione forzata. Ma, fuori dalle speculazioni, c’è almeno una domanda alla quale bisognerebbe dare una risposta. Se il video è realmente falso. Se gli osservatori di “storia locale” si sono accorti che le immagini risalgono a prima del 2006, perché non chiudere la faccenda con una dichiarazione ufficiale?

Alcuni giorni prima, il nove dicembre, la Russia aveva dovuto ammettere il 13° fallimento del missile Bulava. E aveva dovuto confessare che quel fallito lancio aveva poi prodotto la famosa spirale sui cieli di Norvegia.
La vicenda aveva creato inquietudine e paura. Poche ore dopo Barack Obama, proprio in Norvegia, avrebbe ritirato il suo bel Nobel per la Pace. E la decisione di dare, comunque, il via ad un esperimento militare, aveva creato non pochi imbarazzi.
Sono numerosi  i siti e i giornali (compreso il Corriere.it) che collegano la “piramide nera” del Cremlino con la spirale norvegese. E allora una smentita ANDAVA fatta. Bastava dire: “vedete quell’albergo? Ecco. Non esiste più da tre anni”. E la partita finiva lì.

E invece…

Nelle prossime ore proveremo a tenervi aggiornati.

(22 dicembre 2009)

 

http://www.gialli.it/ufo-sul-cremlino-sarebbe-falso-il-video-della-piramide

ottobre 6, 2009

I nemici della S.Sindone di nuovo all’attacco, ma faranno solo ridere !

Filed under: Senza Categoria — Tag:, — mirabilissimo100 @ 8:50 PM
 

PRESENTAZIONE AL congresso del Comitato per il controllo del paranormale

«La Sindone? È un falso del Trecento»

Realizzato un clone del telo custodito a Torino. Obiettivo: dimostrare che poteva farlo un artigiano medioevale

MILANO – Un telo di lino, un professore di chimica e un po’ di tecnologia. Ecco una Sindone nuova di zecca, a grandezza naturale, del tutto simile a quella custodita nel Duomo di Torino e venerata come sudario di Cristo. La prima però è stata fabbricata nel 2009 e sarà presentata dal chimico Luigi Garlaschelli dell’Università di Pavia al congresso del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ad Abano Terme dal 9 all’11 ottobre. Il suo obiettivo: dimostrare come sia possibile produrre una Sindone anche con tecnologie che erano disponibili a un bravo falsario del 1300. Un’operazione finanziata dalla Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Già a metà del Trecento il vescovo di Troyes, Henri de Poitiers, aveva detto che si trattava di un falso. E nel 1988 gli scienziati che hanno eseguito la datazione col carbonio 14 hanno confermato: si tratta di un artefatto di buona fattura di otto secoli fa» spiega il segretario nazionale della Uaar, Raffaele Carcano. Dopo la presentazione, la Sindone “fai-da-te” sarà esposta al pubblico.

LA STORIA – La Sacra Sindone è il lenzuolo nel quale, secondo la testimonianza dei Vangeli sinottici, Giuseppe D’Arimatea avvolse la salma di Gesù Cristo. Le prime testimonianze risalgono al 944 quando l’immagine, prima custodita in Turchia, venne trasferita a Costantinopoli ed esposta distesa. Nel 1353 diventa proprietà di Goffredo di Charny, quindi viene ceduta nel 1452 al duca di Savoia Ludovico il Generoso. Ammessa al rito liturgico da papa Giulio II nel 1506, è stata danneggiata da un incendio scoppiato nella sacrestia della cappella ducale di Chambery. Poi seguendo la dinastia Savoia, è stata portata a Nizza e a Vercelli, per poi tornare a Chambery nel 1561. Sedici anni dopo viene portata a Torino. Risale al 1973 la prima ostensione televisiva e a 1978 l’esposizione per ricordare il IV centenario del trasferimento del Sacro Sudario da Chambery a Torino. Alla morte di re Umberto II è stata donata dai Savoia alla Santa Sede. Ad aprile 1997, durante un incendio scoppiato in Duomo, il Sacro Lenzuolo è stato portato in salvo dai vigili del fuoco senza riportare alcun danno. Di recente la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, autorevole studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana (1º gennaio 1948) la Sindone è diventata proprietà dello Stato e il lascito testamentario di Umberto II è nullo. Tuttavia la Santa Sede potrebbe avere nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione. Sulla questione è stata presentata un’interrogazione parlamentare ma non c’è stata ancora una risposta del governo.

 

http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_05/sindone-falso-medioevale_f7525acc-b1c5-11de-82d9-00144f02aabc.shtml