IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU’: SIMILE AL VANGELO GNOSTICO DI TOMMASO
Le Sacre Scritture
Il papiro della moglie di Gesù, presentato a Roma durante il congresso di lingua Copta da Karen king,
con il nome di “The Gospel Of Jesus’ Wife,” il Vangelo della Moglie di Gesù.
Karen King è una grande esperta di gnosticismo, ma anche una sostenitrice dello gnosticismo.
Karen King ha scritto dei libri sullo gnosticismo, dove promuove le sue idee, come nel libro:
” Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù è la prima donna apostolo”, in questo libro si parla del Vangelo di Maria,
viene esaltata la figura di Maria Maddalena, come una vera apostola, e il vangelo gnostico di Maria viene
trattato come un vangelo canonico.
Il papiro della moglie di Gesù, proviene da un anonimo collezionista che lo avvrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista
che a sua volta lo aveva acquistato negli anni ’60 nela Germania dell’Est.
Il papiro piccolisimo ( centimetri 8×4), è scritto in dialetto copto-sadico, dovrebbe provenire dall’Egitto, come tutti i testi copti,
e risale secondo la King al IV secolo d.c.
Il brano è mutilo, soiglia ad un qualsiasi vangelo gnostico, per le parole che vi sono scritte.
Questo è il brano contenuto nel papiro della moglie di Gesù, si tratta sicuramente di un vangelo gnostico
ha molte somiglianze con il Vangelo Copto di Tommaso:
1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…”
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[
3 ] negare. Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [
6 ] Che i malvagi si corrompano … [
7] Per me, io abito con lei per… [
8] una immagine [
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Ecco i due vangeli comparati, dimostrano similitudini:
VT= Vangelo Copto Tommaso
VGM= The Gospel Of Jesus’ Wife
papiro della moglie di Gesù
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VGM1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…”
VT 101,3-Poiché mia madre […], ma la mia vera madre mi ha dato la vita.”
(Gesù parla di sua madre in maniera gnostica anche in altri vangeli gnostici.
Mia madre compare anche nel Vangelo degli Ebrei e nazarei :
“Poco fa mia madre, lo Spirito Santo, mi prese per uno dei miei capelli e mi trasporto sul grande monte Tabor”)
VGM2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.
VGM[ 3 ] negare. Maria è degna di
VT 114,1-Simon Pietro disse loro: “Maria se ne vada da noi, ché le donne non meritano la vita!
VGM4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[
VGM5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [
VT102,1″Chiunque non odia padre e madre come me non può essere mio discepolo,
e chiunque non ama padre e madre come me non può essere mio discepolo.
VGM6 ] Che i malvagi si corrompano … [
VGM7] Per me, io abito con lei per… [
VGM8] una immagine [
VT 52,1-Gesù disse, “Se vi diranno ‘Da dove venite?’ dite loro, ‘Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé,
si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.’
VT 84,1Gesù disse, “Le immagini sono visibili alla gente, ma la loro luce è nascosta nell’immagine della luce del Padre.
Lui si rivelerà, ma la sua immagine è nascosta dalla sua luce.”
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Maria ( Maddalena), come discepola appare in moltissimi vangeli gnostici; il vangelo di Tommaso, di Maria, di Filippo,
La Sofia di Gesù Cristo, Il Dialgo del Salvatore, Pistis Sofia.
Tutti questi testi citati provengono dall’Egitto e sono scritti in lingua copta, sono datati quasi tutti al III seolo d.c.,
quindi sono delle traduzioni dall’originale in greco più antico, si pensa verso il II secolo d.c.
Lo gnosticismo fu un movimento religioso e culturale insieme,
diffusissimo dal I al IV secolo d.c., dall’attuale Iraq alla Siria, alla Turchia, alla Palestina,
all’Egitto, a Roma, a Lione, copriva non soltanto i paesi dell’Impero romano,
ma andava anche al di là. Non era un movimento omogeneo in quanto le
correnti gnostiche erano numerose e differenziate, mantenevano, tuttavia,
alcune linee fondamentali comuni. Gnosticismo deriva dal greco gnosis,
conoscenza, ma non ogni conoscenza è gnosticismo, la conoscenza dello
gnosticismo è rivolta all’origine dell’uomo e del suo mondo, ed è diretta alla
salvezza da questo mondo. Alla base dello gnosticismo c’è la descrizione
della creazione del mondo ad opera di un Demiurgo ingannato, e l’indicazione
di una via di salvezza mediante la gnosis, la conoscenza del proprio Io divino.
Per gli gnostici la gnosis era superiore alla fede.
Pistis Sofia si trova nel codice di Askewianus.
Il codice di Askewianus è chiamato così dal medico inglese A. Askew i quale lo aveva
comprato in una libreria di Londra. A.Askew era un collezionista di antichi manoscritti,
ed aveva una fornita biblioteca, dopo la sua morte il 1772, il Codice Askewianus è stato
conservato presso il British Museum.
La Sofia di Gesù Cristo e Il Vangelo di Maria si trovano nel codice di Berlino.
Il Codice di Berlino, è designato come Papiro 8502, proviene dall’ Egitto,
precisamente da Akhmìm e fu acquistato al Cairo nel 1896 da C. Reinhardt
per il Museo di Berlino, dove ora si trova.
La Sofia di Gesù Cristo di cui abbiamo parlato riguardo il Codice di Berlino,
Il Vangelo di Filippo, il Vangelo di Tommaso e Il Dialogo del Salvatore,
sono manoscrtti scoperti a Nag Hammadi furono in Egitto il 1945,
Prima ancora della scoperta di Nag Hammadi, ci sono state altre scoperte;
il Codice Askewianus 1772, e il Codice Brucianus 1769.
Il secolo scorso sono venuti alla luce tanti Papiri, molti in frammenti come il Papiro di Berlino.
Vediamo che in questi vangeli Maria è la più amata da Gesù, la più sapiente.
Nel vangelo di Filippo è la compagna di Gesù, ed insieme formano la sizighia terrena,
mentre Cristo forma una sizighia con lo Spirito Santo, e Soter (il Salvatore) con Sofia (la Sapienza).
Queste sizighie sono presenti specialmente nel vangeli gnostici valentiniani,come il vangelo di Filippo.
Queste credenze gnostiche erano conosciuti dai Padri eresiologi.
Ecco cosa dice S.Ippolito Romano nel suo libro contro tutte le eresie; Refutatio VI: 36,4
“Maddalena+Gesù terreno, Cristo+Spirito Santo, Soter+Sofia.
Quindi nei testi gnostici che conosciamo Maria è unita a Gesù spiritualmente, misticamente, come Cristo è unito a Sofia.
Ora mentre nel vangelo di Filippo Maria è detta compagna di Gesù, (“Koinonos” significa compagna, consorte),
Nel papiro della moglie di Gesù troviamo la parola: ” Shime”, che significa moglie, o anche donna.
Nel vangelo di Filippo la parola ” Shime” non viene mai usata per indicare il legame tra Gesù è Maria Maddalena.
Quindi ecco spegato la novità del papiro della moglie di Gesù, la parola moglie, è la prima volta che viene usata,
verso Maria, ma il testo mutilo porta a fare diverse ipotesi, cosa Gesù indica con “ta shime” , “mia moglie”, non è chiaro,
ma dovrebbe essere Maria, la quale è degna di diventare sua dicepola, e Gesù sarà insieme a lei, unito a lei.
Il fatto che Gesù è unito a Maria Maddalena lo dice anche il vangelo di Fiippo, ma si tratta di unione puramente
spirituale, quindi possiamo ipotizzare che se nel papiro della moglie di Gesù, moglie indica Maria la sua discepola,
si tratta di unione spirituale, forse il brano è stato tradotto male dall’originale greco, invece di tradurre compagna,
l’autore della traduzione ha tradotto moglie, o donna, forse, si possono far tante ipotesi, come ad esempio, moglie di Gesù
può indicare la chiesa, come nel Nuovo Testamento.
Pare che gli apostoli non vogliono accettare Maria come discepla di Gesù, nel papiro della moglie di Gesù,
questo lo vediamo anche nel vangelo di Tommaso:
VT114–Simon Pietro disse loro: “Maria se ne vada da noi, ché le donne non meritano la vita! Gesù rispose:
Ecco, io la trarrò così da renderla uomo. Così anche lei diverrà spirito vivente, simile a voi uomini.
Ogni donna che si fa uomo entrerà nel regno dei cieli”.
Quindi abbiamo anche questa somiglianza tra il papiro della moglie di Gesù e il vangelo di Tommaso.
Anche nel vangelo di Maria, gli apostoli non accettano Maria come discepola prediletta di Gesù:
“Levi replicò a Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari.
Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi.”
Anche nel vangelo di Filippo, i discepoli non accettano che Gesù ami Maria Maddalena più di loro:
Vangelo di Filippo 32-Tre donne camminavano sempre con il Signore: Maria sua madre, la sorella di lei
e la Maddalena, la quale è detta sua compagna. Maria, in realtà, è sorella, madre e consorte di lui.
Vangelo di Filippo 55-La Sofia detta sterile è la madre degli angeli; la compagna di Cristo è Maria Maddalena.
Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciò più volte ( sulla bocca ).
Le altre donne, vedendo il suo amore per Maria, gli dissero: ” Perché ami lei più di noi tutte ?”
Il Salvatore rispose loro: ” Come mai io non amo voi come lei ?”.
Gesù quindi baciava Maria, è ‘amava più dlle altre, secondo il vangelo di Filippo.
Per quanto riguarda il bacio va detto che nel vangelo di Filippo, non compare bocca,
essendo il testo danneggiato, e proprio dove ci dovrebbe essere bocca c’è un buco.
Gl studiosi hanno messo sulla bocca, sembrava il termine più giusto.
Gli gnosici praticavano come rito il bacio , come è descritto nel paragrafo 31 del Vangelo di Filippo,
ed anche altrove come nella Letterea di Eugnosto: 7.
Il bacio sulla bocca in segno di saluto allora era praticato anche tra uomini come descrive;
I-Apocalisse di Giacomo: 31, 1-10; e II Apocalisse di Giacomo: 56,10-11.
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Sull’autenicità del papiro della moglie di Gesù, ci sono pareri diversi degli studiosi, e sono molti che pensano ad un falso,
ancora si attendono studi ed analisi, quindi non possiamp affermare che questo papiro sia autentico, ma anche se risulterà
autentico, non cambia nulla, sono stati trovati tantissimi frammenti di papiri gnostici autentici, dove sono scritte tante cose asurde ed eretiche.
La chiesa primitiva ha accettato solo i testi che conosciamo come Nuovo Testamento perché ispirati e conformi alla tradizione.
La chiesa primitiva non ha accettato mai vangeli gnostici ed apocrifi, infatti sono eretici,
e moltissimi Padri della chiesa hanno scritto tanti libri confutando tutte le eresie gnostiche.
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Conclusione: Il vero Gesù è solo quello del Nuovo Testamento, solo quello è importante per la nostra salvezza,
i Gesù dei vangeli gnostici sono inventati da eretici.
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Ci sono due ottimi articoli che parlano del papiro della moglie di Gesù e la somiglianza con il vangelo di Tommaso,
da cui abbiamo preso spunto, ecco i links:
LE SACRE SCRITTURE
https://sites.google.com/site/lesacrescritture/
https://sites.google.com/site/lesacrescritture/il-papiro-della-moglie-di-gesu-simile-al-vangelo-gnostico-di-tommaso
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ARTICOLI DA LIQUIDA MAGAZINE
La comunità scientifica critica il papiro della moglie di Gesù
Dopo la presentazione ufficiale al meeting romano dell’Associazione internazionale di studi apocrifi, lo studio di Karen King va incontro alle critiche degli esperti
[news.harvard.edu]
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Finora Karen King non aveva ancora condiviso con la comunità scientifica la sua scoperta di un nuovo frammento di vangelo apocrifo che proverebbe il legame matrimoniale tra Gesù e Maria Maddalena. Adesso che quel momento è arrivato, con la presentazione dello studio al meeting romano dell’Associazione internazionale di studi apocrifi, la ricercatrice americana dell’Harvard Divinity School deve fare i conti con le perplessità degli esperti. Per qualcuno si tratterebbe semplicemente di un falso, altri mettono in dubbio l’interpretazione dell’espressione “mia moglie”, molti criticano la scelta di King di intitolare enfaticamente lo studio “Il vangelo della moglie di Gesù” ponendolo al pari degli altri testi conosciuti come vangeli.
Pochi giorni fa la studiosa statunitense aveva conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo con la notizia della scoperta di un frammento di vangelo apocrifo nel quale, stando alla sua interpretazione, Gesù pronuncerebbe l’espressione “mia moglie”. “Si tratta ovviamente di una scoperta importante” spiega al New York Times il professor Carl Haolladay della Candler School of Theology dell’Emory University, “ma le circostanze con le quali è venuta alla luce rendono necessaria la massima cautela“.
Nonostante la dottoressa King ribadisca che il frammento non provi il fatto che Gesù fosse sposato, essendo stato scritto con ogni probabilità circa tre secoli e mezzo dopo la sua morte, e che si tratti semplicemente della prova di un dibattito in atto sull’argomento all’interno delle prime comunità di Cristiani, la sua scoperta è finita sui giornali di mezzo mondo sotto al titolo “Gesù era sposato” con tutto un corredo di battute facilmente comprensibili.
Il professor Darrel Bock del Dallas Theological Seminary ha spiegato che l’espressione “mia moglie” potrebbe essere riferita metaforicamente alla Chiesa in generale, che l’apostolo Paolo definisce nella Bibbia la “sposa” di Cristo.
Il frammento che ha suscitato la sorpresa del mondo accademico è un pezzetto di papiro di 3,5 cm di larghezza per 7,5 cm di lunghezza, scritto in una lingua che King ha ritenuto compatibile con quella diffusa nell’Egitto del quarto secolo dopo Cristo. Su una faccia sono presenti 8 linee scritte, una delle quali conterrebbe le parole “Gesù disse loro, mia moglie…“, ed in altre parti del frammento ci sarebbe la prova che si tratti di un dialogo tra Gesù ed i discepoli.
La dottoressa King, che si è occupata in passato dei vangeli di Maria, di Giuda e di Filippo, scoperti recentemente e non ancora diventati parte della bibbia canonica, ha già attirato su di sè le critiche dei leader religiosi che considerano la Bibbia la trasposizione letterale della voce di Dio.
Martedì scorso a Roma i giornalisti dell’AFP hanno posto una serie di domande agli studiosi presenti al convegno dell’Associazione internazionale di studi apocrifi. In diversi hanno affermato che la forma, il tipo di scrittura e la grammatica fanno pensare ad un falso. La dottoressa King ha spiegato che una volta tornata negli Usa sottoporrà l’inchiostro del papiro ai tst che permetteranno di provarne l’autenticità. “Non si tratterà di un test definitivo” ha detto la studiosa, “ma sarà una prova in più a sostegno della mia teoria“.
Intanto la Società americana dei papirologi ha fatto sapere che non pubblicherà lo studio della dottoressa King fino a quando la sua esatta provenienza non sarà stabilita.
http://magazine.liquida.it/2012/09/21/la-comunita-scientifica-critica-il-papiro-della-moglie-di-gesu/
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Secondo la King, il testo copto è parte della copia di un vangelo, probabilmente scritto in greco nel II secolo. Il frammento non prova, ovviamente, che Gesù fosse sposato, ma aggiunge un nuovo elemento al lungo e antico dibattito interno al cristianesimo sul matrimonio e sul ruolo della donna.
Nel testo, spiega la studiosa, si trovano le parole “Gesù disse loro, mia moglie”; nel dialogo, i discepoli discutono se Maria sia degna, e Gesù risponde: “Può essere mia discepola”. “Il nuovo testo ci mostra che la questione [del matrimonio di Gesù, ndr] fu decisa solo tra veementi dibattiti sulla sessualità e sul matrimonio”.
“Fin dall’inizio i cristiani erano in disaccordo sull’opportunità o meno di sposarsi, ma è stato dopo oltre un anno dalla morte di Gesù che hanno iniziato a far riferimento alla posizione del maestro per supportare le loro idee”.
Non mancano, comunque, i dubbi sulla scoperta e gli inviti alla cautela: il frammento proviene da un collezionista privato e non sono ancora note le circostanze della scoperta, sebbene la professoressa King si dica sicura della sua provenienza egiziana e della sua datazione.
In particolare Ben Witherington III, biblista dell’Asbury Theological Seminary, frena gli entusiasmi, spiegando che il documento segue la linea di vari testi gnostici del II, III e IV secolo, “usando il linguaggio dell’intimità per parlare di relazioni spirituali”.
I vangeli gnostici sono un corpo di 53 scritti, tutti considerati apocrifi dalle tradizioni cristiane “ufficiali”, appartenenti alla tradizione dello gnosticismo cristiano, che hanno ispirato nei secoli e anche in epoche recenti numerose teorie e opere sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù (l’ultimo esempio di successo è stato proprio il Codice Da Vinci).
In particolare è stato il Vangelo di Filippo il più esplicito nel supportare la tesi di una relazione tra Gesù e Maria Maddalena, ma testimonianze simili si possono trovare anche nel cosiddetto Vangelo di Maria.
Continua Witherington: “Nei testi gnostici troviamo questa pratica detta della sorella-moglie, in cui portavano con loro una discepola donna che cucinava, puliva e sbrigava le faccende domestiche per loro, ma non avevano alcuna relazione sessuale. In altre parole, non c’è nessuna conferma del Codice Da Vinci e neppure dell’idea che gli gnostici considerassero Gesù sposato nel comune senso del termine”.
Per quanto sensati, i dubbi non dovrebbero trattenere gli esperti dallo studio del documento, secondo Karen King, che ritiene che il testo faccia parte di un nuovo vangelo già denominato per comodità “Vangelo della moglie di Gesù”. Il dibattito, oggi come molti secoli fa, è aperto.
http://magazine.liquida.it/2012/09/19/gesu-e-la-maddalena-erano-marito-e-moglie/?fb_comment_id=fbc_408666709187498_4171284_408691055851730#f25f4b9a6175e4c
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Ben Witherington, uno studioso del Nuovo Testamento presso l’Asbury Theological Seminary, ha spiegato che la dottoressa King è una sostenitrice del «Vangelo di Maria e del Vangelo di Giuda, che ci raccontano la prime esperienze cristiane di vario genere, in particolare di tipo gnostico», lo stesso frammento trovato «potrebbe contribuire allo studio dello gnosticismo nel secondo o quarto secolo, ma mentre questo frammento è interessante, si tratta di molto rumore per nulla se siete interessati al Gesù storico». Inoltre, «il documento segue lo schema dei testi gnostici durante i periodi monastici dei secoli secondo, terzo e quarto, in cui il linguaggio dell’intimità è stato usato per parlare di rapporti spirituali. In considerazione del carattere prevalentemente ascetico dello gnosticismo, è probabile che abbiamo a che fare con il fenomeno della “sorella-moglie”, e il riferimento è ad un rapporto strettamente spirituale, vicino ma che non coinvolge l’intimità sessuale». Anche Antonio Socci, autore di un bellissimo e recente libro sulla storicità del cristianesimo “La guerra contro Gesù” (Rizzoli 2012), ha ricordato che «la questione di Gesù sposato, del ruolo degli uomini e delle donne, anche l’aspetto sessuale della vita di Gesù è notoriamente un tema attinente alla religione gnostica, e dunque una questione puramente ideologica». Si è anche giustamente lamentato che «si ignorano le scoperte veramente straordinarie e clamorose che riguardano i vangeli canonici, tipo il papiro del vangelo di Giovanni che è stato trovato pochi anni fa e che riporta il vangelo all’età apostolica, demolendo tutte le illazioni e i teoremi costruiti su di esso in quanto vangelo apocrifo» e «si allestisce questa fiera del frammento apocrifo, quando sappiamo benissimo che i cosiddetti vangeli apocrifi o vangeli gnostici si distanziano anche secoli dai vangeli canonici».
Jim West, biblista presso la Quartz Hill School of Theology, ha spiegato che finché aleggia tutto questo mistero attorno al frammento, rispetto alla provenienza e alla fonte anonima sopratutto, esso «non è niente di più di una dichiarazione di nulla, senza contesto sostanziale è di nessuna utilità. Le uniche persone che accettano artefatti senza provenienza sono coloro che fanno gli spettacoli per Discovery Channel». Wolf-Peter Funk, un professore e noto linguista presso la Laval University del Quebec, che ha co-diretto il progetto di modifica francofona della biblioteca copta di Nag Hammadi, ha messo in dubbio l’importanza della scoperta ricordando che «ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si trovano cose folli, può essere qualsiasi cosa». Ha poi dubitato anche l’autenticità stessa, dicendo che la forma del frammento è “sospetta”. Anche Stephen Emmel, professore di Coptology presso l’Università di Muenster, membro del gruppo consultivo internazionale che ha rivisto nel 2006 la scoperta del Vangelo di Giuda, ha messo in dubbio l’autenticità del documento: «C’è qualcosa in questo frammento nel suo aspetto e anche nella grammatica del copto, che mi sembra essere in qualche modo non del tutto convincente». Alin Suciu, papirologo presso l’Università di Amburgo, è stato più schietto: «direi che è un falso. La scrittura non sembra essere autentica rispetto ad altri campioni di papiro copto risalenti al 4° secolo».
«Ci sono un sacco di cose davvero dubbie su questo», ha commentato David Gill, professore di archeologia presso l’Università Campus Suffolk ed esperto del commercio illegale sull’antichità. «I responsabili accademici dovrebbero mantenere le distanze da esso». L’Institute of America, per esempio, si è rifiutato di pubblicare articoli sul suo giornale circa la scoperta di reperti antichi privi di una provenienza certificata. Hany Sadak, il direttore generale del Museo Copto del Cairo, ha affermato che l’esistenza del frammento era sconosciuta alle autorità egiziane fino a quando la notizia è emersa sui quotidiani: «Personalmente ritengo, come ricercatore, che il frammento non sia autentico perché, se fosse stato in Egitto, lo avremmo conosciuto e ne avremmo sentito parlare». Opinione condivisa da Larry Rothfield, docente presso l’Università di Chicago. Francis Watson, docente di Teologia biblica presso la Durham University ha ampiamente spiegato, traducendo le parole visibili sul reperto, perché il frammento dev’essere considerato un falso.
E’ importante notare comunque che -se questo frammento dovesse in futuro risultare autentico- l’unica cosa che proverebbe è che l’autore di questo testo, scritto secoli dopo il tempo di Gesù, credeva che Gesù fosse stato sposato (intimamente o spiritualmente con qualcuno). Infatti la stessa studiosa King, intervistata da “Repubblica” (che non vede l’ora di una feroce «reazione ufficiale della Chiesa cattolica») ha spiegato che il frammento può solo «fornire la prova che fra i primi cristiani [siamo nel IV secolo…difficile parlare di “primi” cristiani, nda] alcuni credevano che Gesù fosse sposato. Era dunque già presente un dibattito sulla questione se dovessero sposarsi e avere rapporti sessuali». La cosa interessante, notata da Antonio Socci, è che «coloro che oggi contestano il celibato ecclesiastico lo fanno dicendo che è solo una legge canonica che non ha mai avuto valore dal punto di vista teologico o spirituale. Invece è una legge canonica che ha le radici nella vita apostolica. Se dicono che nel IV secolo c’era un dibattito in corso sul celibato dei preti», valorizzando l’autenticità di questo frammento, «si contraddicono e confermano che ha ragione la Chiesa».
http://www.uccronline.it/2012/09/22/gesu-aveva-una-moglie-uno-scoop-alla-corrado-augias/
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IL PAPIRO CHE PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’ E’ AUTENTICO?
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Karen L. King, affermata docente ad Harvard, il 18-09 2012, ha svelato appena ieri a Roma l’esito delle sue ricerche su un anonimo papiro che – udite udite – parlerebbe di un Gesù ammogliato.
La King è una grande esperta di gnosticismo, ha in passato commentato il vangelo-bufala gnostico di Giuda.
Oggi si cimenta in un’impresa fenomenale: ribaltare la visione comune della figura di Gesù,
applicando le sue personali convinzioni all’ermeneutica di un brandello di papiro di provenienza sconosciuta.
Ed è da queste convinzioni della King, già autrice di opere discutibili e danbrowniane come “Il Vangelo di Maria Maddalena: Gesù e la prima donna apostolo“,che bisogna partire.
Sappiamo d’altra parte che la gnosi non deriva dal Cristianesimo, ma si è appropriata di alcuni aspetti del Cristianesimo e li ha rielaborati a suo uso e consumo.
Purtroppo però questa visione “settaria” della Gnosi non è condivisa dalla professoressa King, che nel suo volume: ” What is Gnosticism?”
Invece di indagare la storia e la dottrina gnostica, si profonde in dotte elucubrazioni metodologiche che lasciano passare questa idea di fondo:
la Gnosi in quanto dottrina separata dal Cristianesimo e dall’identità propria non esiste.
E’ stato piuttosto il Cristianesimo del II e III secolo a mettere ciò che non gli andava a genio nel bidone dei rifiuti chiamato poi Gnosi.
Ma veniamo al dunque. Il papiro è scritto in dialetto copto-saidico e risale, secondo la datazione della King, al IV secolo d.C. Di che parla? Impossibile chiarirlo, dato il testo mutilo, ma ecco la traduzione datane dalla King, riga per riga (con tanto di congetture):
1. “no [a] me. Mia madre mi ha dato la vi[ta…”
2 ] I discepoli dissero a Gesù, “.[
3 ] negare. Maria è degna di
4 ]……” Gesù disse loro, “mia moglie . .[
5 ]… sarà capace di essere mia discepola . . [
6 ] Che i malvagi si corrompano … [
7] Per me, io abito con lei per… [
8] una immagine [
Va precisato che allo stato attuale il testo è considerato spurio o falso da almeno uno dei tre reviewers nominati dall’Università di Harvard per valutarne l’autenticità.
In particolare a colpire è l’uso dell’inchiostro che – guardacaso – è più marcato nei pressi della parola “ta hime” (mia moglie).
E poi c’è da dire che il papiro proviene da un anonimo collezionista che lo avrebbe acquistato nel 1997 da un altro collezionista che lo acquistò negli anni ’60 nella Germania dell’Est.
Ce n’è per un bel romanzo…
Ora, il centro del testo è appunto quell’espressione “mia moglie”, in copto saidico “ta hime”. “Shime” e “hime” sono usati in questo dialetto per tradurre sia donna che moglie (guné),
ma non è questo il punto. Anzitutto va precisato che questo testo rientra necessariamente nella serie infinita di testi gnostici redatti a cavallo fra il II e il IV secolo dopo Cristo.
Nella gnosi infatti il legame fra Gesù e Maria Maddalena giustifica l’unione divina fra il Cristo e la Sofia, emanazioni dirette della divinità che si oppone al Demiurgo,
ossia al creatore del mondo come noi lo conosciamo.
E visto che con tutta probabilità questo papiro proviene sempre dallo stesso contesto in cui furono redatti i codici di Nag Hammadi,
è interessante notare come la parola “hime” diventi sinonimo della parola “hotre” o “koinonos” che sempre identificano il ruolo della Maddalena
quale “convivente” di Gesù nel cosiddetto Vangelo di Filippo.
Va però compreso perché – come nota il famoso ricercatore finlandese dei testi di Nag Hammadi, Antti Marjanen;
nello pseudo-Vangelo di Filippo la parola “hime” non ricorra mai per definire il rapporto fra Gesù e la Maddalena.
Dunque è il Vangelo di Filippo a sbagliarsi su questa relazione o è il papiro anonimo a tradurre malamente
(i testi in copto sono traduzioni dal greco) un termine proprio della “teologia” gnostica (come ad esempio il greco syzygos)?
Pubblicato da Francesco Colafemmina
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Il mistero del papiro così Gesù parlava di sua “moglie Maria”
Una studiosa di Harvard presenta un testo del IV secolo: “Non dimostra nulla ma riflette il dibattito tra cristiani”
King, studiosa di storia della cristianità ad Harvard (occupa la cattedra di storia delle religioni più importante e antica degli Usa), ha annunciato la scoperta di un frammento papiraceo (4 per 8 cm) del IV secolo scritto in copto (l’egiziano parlato e non geroglifico) in cui Gesù fa riferimento a sua «moglie». Nel testo, ha spiegato la professoressa, c’è un dialogo in cui Gesù parla di «mia moglie», chiamata «Maria». La provenienza del testo è misteriosa, il collezionista che lo possiede ha chiesto di rimanere anonimo. La sua collocazione storica, secondo la King, nota per essere insieme a Elaine Pagels (che insegna a Princeton) una delle principali studiose dei vangeli gnostici, sarebbe però chiara. Apparterrebbe a quel corpus di scritti diffusisi in Egitto a partire dal II secolo che raccontavano la vita di Gesù in maniera diversa da quelli che ora consideriamo i Vangeli canonici. Vennero condannati dai padri della Chiesa e in gran parte distrutti. Un buon numero di questi testi è però stato ritrovato nel 1945 presso il villaggio di Nag Hammadi. Svariati rotoli furono nascosti, secondo la maggioranza degli studiosi, dai monaci di un vicino monastero, forse poco convinti della “messa al bando” dei testi da parte della chiesa ufficiale. Dalle sabbie apparirono, tra gli altri, un Vangelo di Tommaso, un Vangelo degli Egiziani, un Vangelo secondo Filippo, e svariate Apocalissi. Da questi testi emergevano descrizioni degli apostoli e di Gesù molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Da allora hanno preso vigore le ricerche e la presunta scoperta della dottoressa King si inserisce in questo filone.Per quanto riguarda l’interpretazione, in un’intervista al New York Times la King ha subito messo in guardia il pubblico e i giornalisti: «Il testo non può essere affatto utilizzato come prova del fatto che Gesù fosse davvero sposato. È stato scritto secoli dopo la sua morte. Significa soltanto che su questo tema è esistita una controversia all’interno del Cristianesimo. In effetti anche da altre fonti sappiamo che dal secondo secolo in poi è esistito un forte dibattito, un dibattito che non riguardava solo e soltanto il Gesù storico, ma anche ciò che fosse lecito ai cristiani relativamente al sesso e al matrimonio». Resta la questione dell’autenticità del frammento, visto che la sua origine è molto meno certa di quella dei testi di Nag Hammadi. La King però ha gia fatto visionare il testo a degli esperti. I papirologi che l’hanno studiato direttamente, Roger Bagnall della New York University e Anne Marie Luijendijk di Princeton, propendono per l’autenticità. La Luijendijk si è espressa così: «Il frammento sarebbe impossibile da falsificare, è scritto in copto saidico, un dialetto dell’Egitto del sud. Le fibre, l’inchiostro e il contesto culturale corrispondono». Dello stesso parere Ariel Shisha-Halevy, linguista della Università ebraica di Gerusalemme: «Sulla base della lingua io direi che il testo è autentico». Ma non mancano gli scettici, e non tanto sull’antichità del frammento. Wolf-Peter Fung, studioso canadese che ha tradotto in francese il corpus degli scritti di Nag Hammadi per l’università del Quebec, afferma: «Ci sono migliaia di frammenti di papiro dove si possono trovare scritte cose folli. Ma se non se ne conosce la provenienza non servono assolutamente a niente». E sentito dal Giornale, Giuseppe Visonà, che insegna Filologia ed esegesi neotestamentaria all’Università Cattolica di Milano invita alla prudenza. «Il testo va contestualizzato, e prima va stabilito se è davvero antico. Se fosse degli gnostici la “moglie” di Gesù potrebbe essere un’espressione puramente simbolica… E poi è brevissimo e molto tardo. Insomma quello che va evitato assolutamente è il sensazionalismo».Ma certo il dibattito mediatico infurierà. Non tanto per questioni storiche, quanto per la grande attenzione che oggi come oggi c’è verso la questione del celibato o meno degli ecclesiastici.
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/mistero-papiro-cos-ges-parlava-sua-moglie-maria-839049.html
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Altri seri dubbi sul papiro della moglie di Gesù;
1)
Alin Suciun, papirologo dell’Università di Amburgo, ha detto ( Associated Press ), mentre prendeva parte al congresso di studi Copti a Roma ha detto:
” Lo scrittonon sembra autentico se comparato con gli altri scritti dei papiri copti datati al IV secolo.
2)
Stephen Emmel, professore di Coptologia all’Università di Monaco, il quale nel 2006 ha recensito laa scoperta del Vangelo di Giuda,
ha detto: ” C’è qualcosa su questo frammento per quanto riguarda lo stile e la grammtica copta che mi colpicono come qualcosa che non mi convince completamente.
3)
Wolf-Peter Funk, un esperto il lingua Copta, co-direttore del progetto per l’edizione dei manoscritti di Nag Hammadi alla Laval University del Quebec,
pure dubita sull’autenticità, dichirando che la sua forma è “sospetta”:
“Egli ha detto che non c’è modo di valutare il significato del frammento perché non ha contesto.
” Ci sono migliaia di brani di papiri dove si possono trovare cose folli, questo frammento può esere qualsiasi cosa.”
4)
Hany Sadak, director general of the Coptic Museum in Cairo, said Egypt’s antiquities authorities had no idea of the existence of the fragment until it hit news reports this week.
“I personally think, as a researcher, that the paper is not authentic because it was, if it had been in Egypt before, we would have known of it and we would have heard of it before it left Egypt,” he told AP.
Hany Sadak, direttore generale del museo Copto del Cairo, ha detto che leautorità competenti sui manoscritti antichi non avevano idea sull’esistenza di questo frammento fino alla notizia di questa settimana.
Sadak ha detto: ” Personalmente penso, come ricercatore, che il papiro non è autentico perché se era autentico, noi lo avremmo saputo e lo avremmo udito prima nel pasato dell’Egitto.”
http://www.wnd.com/2012/09/jesus-wife-papyrus-blasted-as-forgery/
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Ecco il “Vangelo della moglie di Gesù”
Paulus 2.0?
Aggiornamenti sul dibattito online
19.09: Già si affacciano i primi dubbi sull’autenticità del papiro (anche se sarà difficile contrastare l’autorevolezza di Bagnall). A sollevarli è un blogger tutt’altro che “devoto”: Thomas Verenna. Tra i molti interventi a caldo, il suo ci sembra per ora il più interessante, anche perché insiste sulla bizzarra inchiostratura in corrispondenza del termine chiave tahime.
19.09: Altre cautele sono espresse in modo molto puntuale e circostanziato da Simon J. Gathercole (Università di Cambridge). Ai dubbi di natura paleografica si aggiungono quelli di tipo intertestuale: troppe somiglianze col testo copto del Vangelo di Tommaso?
20.09: Il giovane coptologo Alin Suciu (Università di Amburgo), tramite Twitter, si dice convinto dell’inautenticità del papiro, e parla apertamente di “modern forgery”. Si attende un intervento più dettagliato nel suo sito personale.
20.09: In questo articolo dell’Huffington Post, il parere negativo di Alin Suciu è affiancato a quello di Stephen Emmel (Università di Münster), tra i massimi esperti di gnosticismo e di letteratura apocrifa in copto.
20.09: Anche James R. Davila (Università di St Andrews), nel suo autorevole e seguitissimo blog, affonda il coltello nella piaga: “Insomma, ci troviamo di fronte a un frammento che, fortuna delle fortune, preserva esattamente – ma proprio esattamente – le parole che vorremmo vedere sulle labbra di Gesù in un antico frammento evangelico”. Semplice coincidenza?
21.09: Thomas Verenna aggiunge alcune osservazioni sull’aspetto fisico del papiro, mentre in calce a questo post di Christian Askeland (che esprime ulteriore scetticismo) si può leggere una breve risposta di Roger Bagnall alle richieste di chiarimento sulla sua posizione.
21.09: James R. Davila esprime disappunto – molto giustamente – per la notizia che un documentario sulla scoperta è già in lavorazione (ed evidentemente lo era da un po’ di tempo…). Verrebbe da dire: Sancta simplicitas!
21.09: Francis Watson (Università di Durham) non ha dubbi: il “Vangelo della moglie di Gesù”, esaminato da un punto di vista redazionale e compositivo, si rivelerebbe opera di un moderno falsario. L’analisi di Watson si può leggere nel sito di Mark Goodacre, in due diverse versioni: la prima è destinata agli specialisti, e comprende trascrizione e commento del testo copto; la seconda ha un taglio più divulgativo, e si rivolge a un pubblico più ampio (entrambi i documenti sono in formato pdf).
http://letterepaoline.net/2012/09/19/ecco-il-vangelo-della-moglie-di-gesu/
STUDIO PIU’ APPROFONDITO:
http://ntweblog.blogspot.ch/search/label/Francis%20Watson
http://www.guardian.co.uk/world/2012/sep/21/gospel-jesus-wife-forgery
Gospel of Jesus’s Wife: Dr. Mark D. Roberts comments
Experts Question Authenticity of the “Gospel of Jesus’s Wife”
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Was Jesus Married? Does New Evidence Say “Yes”? Part1
Was Jesus Married? Does New Evidence Say “Yes”? Part2
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“Il papiro della moglie di Gesù non influisce sulla Chiesa”
E’ lapidario padre Federico Lombardi, responsabile della Sala Stampa della Santa Sede; il frammento di papiro copto del quarto secolo dopo Cristo con la frase: «Gesù disse loro: “mia moglie”, presentato a Roma nei giorni scorsi dalla studiosa di Harvard Karen L. King, non fornirebbe alcuna prova – come ha dichiarato al nostro giornale la stessa King – che fra i primi cristiani alcuni credevano che Gesù fosse sposato. «E’ una questione specialistica che riguarda gli studiosi di frammenti di papiri copti» ha tagliato corto il portavoce del Vaticano. (la Repubblica, 21.o9.2012)
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5529
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https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/il-papiro-che-parla-della-moglie-di-gesu-e-autentico
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